Annuncio

Annuncio


Pagina 13 di 15 primaprima ... 3 11 12 13 14 15 ultimoultimo
Visualizzazione da 121 a 130 di 149
Discussione: NON SOLO RISIKO
  1. #121
     T. Colonnello
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: maggio 2006
    Da: Lovere
    Prov: BG - Bergamo
    Messaggi: 6 415
    Profilo: 5076 visite
    Gradimento: 151
    8.9

    Re: LA SOVRANITÁ MONETARIA

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    In uno Stato a moneta sovrana che emette una determinata quantità di denaro tramite la sua Banca Centrale nel proprio mercato interno, la carta moneta, oggi la moneta elettronica (impulsi), non ha nessun valore di costo, è un’unità di conto senza valore intrinseco; bensì è un valore nominale a credito, per il cittadino che la riceve/guadagna. In parole più semplici, lo stato produce dal nulla moneta, senza costi, senza indebitamento reale, crea un debito pubblico solo ragionieristico, ma fittizio (Knapp, Keynes, Lerner, Godley, Minsky, Goodhart). In questo modo lo Stato a moneta sovrana può spendere la moneta in modo potremmo dire keynesiano per arricchire la propria cittadinanza, spendendo a debito in infrastrutture pubbliche, in aziende pubbliche, in servizi pubblici, generando un circolo di denaro virtuoso per l’economia privata con una bassa tassazione, poiché non ha bisogno di entrate. I titoli di stato salgono di valore, lo standard di vita di tutte le famiglie sale, il benessere sociale con esso.
    Viceversa, uno Stato che non è a moneta sovrana, perde questo diritto di gestione economica interna e dovendo acquistare denaro da una Banca Centrale esterna, se spende, crea debito pubblico reale per le proprie casse e per il suo popolo.


    Vediamo, se ci saranno, le reazioni a questo nuovo argomento. Spero in uno spirito critico della Community per alimentare questo dibattito di cui possiamo trattare anche in maniera approfondita con numerose fonti. Intanto lancio la pillola, o il sasso...to be continued...
    Recuperare sovranità monetaria era un punto del programma di Italexit di Gianluigi Paragone.

    Istintivamente farei l'opposto.


    Piove sui giusti e sugli ingiusti
    .
  2. #122
     Generale CSM
     Administrator
    Forum Arbitro Ufficiale
    Dal: gennaio 2007
    Prov: MO Modena
    Messaggi: 27 459
    Profilo: 6696 visite
    Gradimento: 216
    9.3

    Re: LA SOVRANITÁ MONETARIA

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    In uno Stato a moneta sovrana che emette una determinata quantità di denaro tramite la sua Banca Centrale nel proprio mercato interno, la carta moneta, oggi la moneta elettronica (impulsi), non ha nessun valore di costo, è un’unità di conto senza valore intrinseco; bensì è un valore nominale a credito, per il cittadino che la riceve/guadagna. In parole più semplici, lo stato produce dal nulla moneta, senza costi, senza indebitamento reale, crea un debito pubblico solo ragionieristico, ma fittizio (Knapp, Keynes, Lerner, Godley, Minsky, Goodhart). In questo modo lo Stato a moneta sovrana può spendere la moneta in modo potremmo dire keynesiano per arricchire la propria cittadinanza, spendendo a debito in infrastrutture pubbliche, in aziende pubbliche, in servizi pubblici, generando un circolo di denaro virtuoso per l’economia privata con una bassa tassazione, poiché non ha bisogno di entrate. I titoli di stato salgono di valore, lo standard di vita di tutte le famiglie sale, il benessere sociale con esso.
    Viceversa, uno Stato che non è a moneta sovrana, perde questo diritto di gestione economica interna e dovendo acquistare denaro da una Banca Centrale esterna, se spende, crea debito pubblico reale per le proprie casse e per il suo popolo.


    Vediamo, se ci saranno, le reazioni a questo nuovo argomento. Spero in uno spirito critico della Community per alimentare questo dibattito di cui possiamo trattare anche in maniera approfondita con numerose fonti. Intanto lancio la pillola, o il sasso...to be continued...
    Ho riletto diverse volte ma non sono riuscito a capire che significato può avere quell'"impulsi" fra parentesi riferito alla moneta elettronica. Alla fine mi sono convinto sia un errore da copia-taglia-cuci. Puoi chiarire?

    A parte questo, mi sfugge come si possa innescare il circolo virtuoso "stampando denaro". Mi sfugge come possano salire i titoli di stato, perché nella realtà farebbero l'esatto contrario. Abbiamo diversi esempi di stampatori seriali, uno su tutti il Venezuela. E sappiamo com'è andata. Ci sono altri esempi di paesi africani mi pare, tutti finiti in bancarotta o comunque con carta straccia nel portafogli. La lira turca è anche lei sulla buona strada credo.
    Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
    E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici

    (D. Piergentili)
  3. #123
     Cap.le Magg.
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: marzo 2018
    Prov: FI - Firenze
    Messaggi: 209
    Profilo: 0 visite
    Gradimento: 0
    0.0

    SOVRANITÁ MONETARIA

    COME FUNZIONA LA MONETA IN UNO STATO A MONETA SOVRANA

    Gli Stati a moneta sovrana (l'Italia con la Lira) spendono, creandosi la moneta e accreditando con essa i conti correnti di coloro che gli vendono beni o servizi.
    Uno Stato a moneta sovrana dando vita all'acquisto di una nave mercantile, di una serie di infrastrutture, come ponti o strade, di treni, da vita nella società ad un processo di circolazione di moneta, creando i cosiddetti "beni finanziari al netto". Aggregando e sommando le spese di uno Stato a moneta sovrana si capisce che nello spendere, questi crea ricchezza nella sua economia.
    Quando lo Stato a moneta sovrana spende, acquistando più di quanto incassa, cioè se versa più denaro al netto fra i cittadini di quanto gliene tolga con le tasse, si dice che è in deficit di bilancio e questo arricchisce la società.
    Oltre a questo uno Stato a moneta sovrana non ha problemi a pagare il settore pubblico e tutti i settori che ne derivano. È in grado, autoproducendo moneta di autofinanziare la spesa pubblica, che non è mai un costo per la società a differenza di uno Stato a moneta non sovrana. Infine, uno Stato a moneta sovrana in particolari momenti può finanziare anche le imprese private, rilanciandole se si trovano in difficoltà, senza che anche questo esborso di moneta sia un costo per i consociati.
    In uno Stato a moneta sovrana la spesa pubblica è al centesimo l'attivo dei cittadini.
    Il debito, cosiddetto pubblico, non è affatto il debito dei cittadini, anzi, il contrario. Si può infatti affermare che esso è ciò che noi cittadini intaschiamo, non ciò che noi cittadini dobbiamo dare. Di contro, se il governo decide di eliminare o pareggiare il deficit (o il debito), esso cesserà automaticamente l’arricchimento dei cittadini. Questo concetto è di importanza centrale per comprendere l’economia moderna.
    La spesa a deficit dello Stato conterrà l’inflazione, perché stimolando la ricchezza nazionale stimola anche la produttività, in quanto l'inflazione è troppo denaro in giro e pochi prodotti in circolazione. L’inflazione è in effetti l’unico limite possibile alla spesa a deficit del governo a moneta sovrana. Tuttavia uno Stato moderno a moneta sovra può garantire una soglia alta d'inflazione ai cittadini, senza pregiudicare il benessere sociale: si pensi all'Italia del 1981 con la più alta percentuale d'inflazione della sua storia, cioè il 20%. Ebbene in quegli anni l'Italia era a moneta sovrana con la Lira ed aveva il più alto livello al mondo di benessere sociale con il 25% in media di risparmio degli stipendi per famiglia.

    Il debito di uno Stato a moneta sovrana
    In virtù del funzionamento della moneta è ora da chiarire il rapporto tra uno Stato e come questo può amministrarla. La cosa migliore che uno Stato a moneta sovrana può fare per i propri cittadini è di spendere a deficit, cioè creare debito pubblico. La spesa a deficit produce ricchezza fra i cittadini, il debito dello Stato a moneta sovrana non è, ripeto, il debito dei cittadini.
    Uno Stato può avere diversi debiti, a seconda del settore economico che si prende in analisi. I principali sono il Debito Pubblico, il Deficit di bilancio e il Debito Estero. Il Deficit è la differenza fra la spesa dello Stato e i suoi incassi: se alla fine dell’anno esso ha incassato meno di quanto abbia speso, allora si dice che c’è un deficit. Il cumulo dei deficit dei trascorsi 70 o 100 anni (il calcolo varia a seconda dei Paesi) forma il Debito Pubblico. Il Debito Estero è la parte del Debito Pubblico che uno Stato deve ai Paesi stranieri per svariati motivi, cioè scambi commerciali, prestiti ecc. Non si confondano questi debiti statali con l’indebitamento privato di aziende e cittadini all’interno del Paese o con l’estero. Lo Stato a moneta sovrana spende e onora titoli creandosi il denaro. Il motivo per cui esso emette titoli di Stato non è mai per poter spendere, bensì per arricchire i cittadini e aumentare la produttività.
    L’apporto di ricchezza che lo Stato a moneta sovrana contribuisce alla comunità è direttamente proporzionale alla sua crescita e al suo benessere. Infatti, se la spesa a deficit dello Stato è ben diretta (cosa che non fanno gli stati africani agganciati al potere decisionale di altre economie che ne ne sfruttano le loro ricchezze), essa produrrà una crescita economica nella collettività, la quale diventerà più ricca e spenderà di più; questa crescita alzerà il Prodotto Interno Lordo (PIL), che a sua volta aumenterà le entrate fiscali, senza aumentare le tasse.
    Le tasse di uno Stato a moneta sovrana
    In uno Stato a moneta sovrana le tasse servono direi a tre scopi principali:
    1) tenere a freno il potere economico dei ricchi, per impedire alle oligarchie private di divenire immensamente ricche e quindi di spodestare lo Stato stesso.
    2) limitare l’inflazione, se è carente il suo mercato interno di beni e servizi. Si è detto che: inflazione = troppo denaro in giro e troppi pochi prodotti (non si confonda con la deflazione).
    3) scoraggiare o incoraggiare taluni comportamenti. Si tassa l’alcool, il fumo, o l’inquinamento e si detassano le beneficienze o le ristrutturazioni.


    COME FUNZIONA LA MONETA IN UNO STATO NON A MONETA SOVRANA

    Si consideri gli Stati dell’Eurozona come tipico esempio di nazioni prive di monete sovrane. L’Euro non è una moneta sovrana, infatti esso non fa capo ad alcuno Stato che lo possiede. I Paesi dell’Eurozona lo possono solo usare, non creare. Dunque, tutto quanto detto sopra, non si applica più agli Stati membri dell’Unione Monetaria Europea. Vanno considerati come privi di sovranità monetaria, anche quegli Stati che hanno agganciato la propria moneta ad un’altra con un tasso di cambio fisso (vedasi Valerio molti stati africani...se ne emettono di più, sono soggetti ad attacchi speculativi che li possono costringere ad abbandonare quel tasso di cambio fisso e così falliscono, vanno in default). Questo ovviamente limita la capacità di quei governi di spendere liberamente, come invece possono fare (anche a deficit) i Paesi a moneta sovrana. L’Argentina della crisi finanziaria passata era un caso tipico.
    Nell'UE gli Stati devono trovare il denaro, come deve fare il comune cittadino. I Paesi dell’Eurozona sono costretti a cercarsi il denaro per la spesa pubblica in due modi:


    1. tassando i cittadini;
    2. chiedendo finanziamenti ai mercati privati dei capitali che detteranno i tassi d’interesse. (Si perchè la BCE stampa gli Euro che confluiscono in banche private per poi finire nei mercati dei capitali).

    A questo punto purtroppo i debiti delle nazioni UE sono divenuti un problema per il benessere sociale, perché sono i cittadini a farne le spese, in quanto aumentano le tasse e diminuiscono i servizi pubblici, oltre a ridursi il contante circolante nel sistema economico, creando una spirale sempre più stretta.
    La Banca Centale Europea, BCE, è parte di un sistema europeo di banche assai decentralizzato. Infatti la BCE non può emettere l’euro, né può comprare il debito degli Stati, favorendone la spesa.

    Il debito di uno Stato a moneta NON sovrana
    I Paesi a moneta non sovrana, in particolare quelli dell'Euro non possono essere produttori di moneta, come usavano fare prima con la lira, il marco, il franco ecc. Dopo il 2001 ogni centesimo che gli Stati spendono devono letteralmente guadagnarselo dai mercati dei capitali, esattamente come i privati cittadini. I mercati dei capitali privati, sono istituti finanziari, fondi pensione, assicurazioni, banche, fondi sovrani stranieri, persino persone fisiche, i quali decidano i tassi d’interesse a loro vantaggio e l'ammontare della somma che possono finanziare ad uno Stato, che può essere meno virtuoso, rispetto ad un altro. In questo modo l'equazione della spesa dello Stato come ricchezza dei cittadini non è più applicabile ed inoltre il debito nazionale diventa veramente un debito, il quale deve essere ripagato con le tasse, coi tagli alla pubblica amministrazione e quindi peggiori servizi pubblici, minori investimenti nelle infrastrutture ecc.
    Diversamente da una BC di uno Stato a moneta sovrana, la Banca Centrale Europea (BCE) non può "monetizzare" la spesa degli Stati dell’eurozona (lo proibiscono i Trattati di Maastricht e di Lisbona), i quali devono rivolgersi ai mercati finanziari. Neppure le singole BC nazionali possono "monetizzare" la spesa degli Stati. Questo significa che i creditori di fatto influenzano la politica fiscale, apportando una perdita di sovranità.
    Le Agenzie di rating operano declassamenti sugli Stati a moneta non sovrana, poichè questi non sono in grado di pagare i debiti. capitali impongo tassi di interesse sempre più alti, tanto più netto è il declassamento di uno Stato, il quale per trovare moneta attuerà politiche di privatizzazioni del suo apparato pubblico.

    Le tasse di uno Stato a moneta NON sovrana
    In uno Stato a moneta non sovrana le tasse sono lo strumento per lo Stato di finanziare la spesa pubblica e sociale.
  4. #124
     Cap.le Magg.
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: marzo 2018
    Prov: FI - Firenze
    Messaggi: 209
    Profilo: 0 visite
    Gradimento: 0
    0.0

    PERCHÈ L'EURO ?

    Eliminare il benessere sociale

    Dopo la seconda guerra mondiale, soprattutto in Europa, dalle macerie della ricostruzione post bellica, le economie degli Stati sovrani, pur cedendo assetti importanti per via del Piano Marschall, ebbero una spinta propulsiva in positivo. Il Vecchio Continente fu teatro oltre che del contrasto fra U.S.A. e U.R.S.S., anche dell'antitesi fra occidente ed oriente, fra capitalismo e stalinismo. In questa cornice gli Stati occidentali diedero vita ad una rinascita sociale del tutto nuova, figlia sia della moderna tecnologia, sia del passaggio da una società rurale ed industriale, ad una società tecno-industriale e di fornitura di servizi. Da questa voglia di vita dopo anni di conflitti militari, voglia di sviluppo, non solo economico, nacquero idee socio-culturali. Gli anni del cd boom economico tradussero in termini di benessere la stagione dal 1960 al 1970 per milioni di europei. Si costruirono le basi per il diritto del lavoro, le famiglie concretizzarono i primi risparmi, si allungò la durata media della vita e le sue aspettative; in una parola si ebbe benessere sociale.
    Un'estensione tale e così massificata di benessere sociale in Europa minacciava gli interessi dei grandi capitalisti. L'elite finanziaria, oltre che andare alla conquista dell'Europa ebbe fin dal periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, il problema della gestione del potere. Se da un lato era necessario ampliare il mercato conquistato, per trarne profitti, dall'altro per via della tecnologia si dovevano risolvere parallelamente due problemi:


    1. la tecnologia estesa a tutti i cittadini arricchiva il commercio delle elite finanziarie, ma avrebbe portato nel corso di uno, due secoli all'esaurimento delle energie combustibili.
    2. Un livello elevato di benessere sociale avrebbe prodotto una sovranità popolare sempre più marcata, ledendo gli interessi commerciali.


    I grandi capitalisti finanziari avevano bisogno di una struttura di gestione del potere che trovasse le sue fondamenta in teorie economiche da contrapporre alla visione keynesiana, la quale avrebbe inciso troppo in profondità nella società post bellica. Nel pensiero economico la scuola austriaca di Von Mises e Hayek e le teorie Neoclassiche si opposero con forza alle idee keynesiane e all'innovazione del pensiero economico.
    Dennis H. Robertson, Gerard Debreu, Kenneth Arrow, Frank Hahn e i pensatori Neoliberisti in generale crearono per l'elite finanziaria i presupposti per controllare uno Stato democratico moderno. Si possono elencare qui di seguito le idee di base che svilupparono.
    1. Lo Stato deve apparire agli occhi dei consociati, come una famiglia e come le famiglie sagge deve risparmiare, spendendo meno di quello che gli entra nelle casse. (Scuola Neoclassica, Robert Lucas, Tom Sargent, Neil Wallace, Jude Wanniski, George Gilder, Greg Mankiw, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff).
    2. L'inflazione deve diventare una paura sociale agli occhi dei consociati e deve essere controllata con l'immissione di moneta e con la disoccupazione. (Scuola di Chicago Milton Friedman, Carl Brunner e Alan Green).
    3. Deve passare fra i cittadini il pensiero che l'unico modo per arrivare alla piena occupazione è solo abbassando i salari.
    4. Si deve creare un'Europa unita, governata da funzionari non eletti e controllati da lobbisti. Il governo centrale europeo dovrà essere sovranazionale. Questa nuova europa deve essere dotata di una moneta unica, non controllata dai governi sovrani. (Tecnocrati francesi Jean Monnet, Robert Schuman, Francois Perroux, Jaques Attali, Jaques Delors, Francois Mitterrand, Valery Giscard D’Estaing, Jean Claude Trichet; gli italiani Giuliano Amato, Romano Prodi, Mario Draghi, Carlo A. Ciampi, Carlo Scognamiglio, Mario Monti, Tommaso PadoaSchioppa, Marco Buti; in Germania Helmut Schmidt, Otmar Issing, Theo Weigel, Helmut Kohl; l’olandese Wim Duisenberg, in Lussemburgo Jean Claude Juncker).

    Il ritorno ad un potere quasi assoluto delle elite finanziarie, fu perfezionato dagli anni ’70 in poi. Lo scopo principale a livello economico era di frapporre un muro fra le funzioni sovrane delle democrazie dei cittadini e il potenziale di creazione di ricchezza della Moneta Moderna. Il fenomeno che esse consideravano come più preoccupante per i loro interessi, era la nascita delle democrazie e degli Stati sovrani moderni in Europa. L'oligarchia finanziaria comprese gli elementi meno controllabili nel quadro degli storici cambiamenti di quell’epoca: le masse, che crescevano demograficamente e che mostravano desideri democratici sempre crescenti, accompagnate dal progresso del socialismo e della tecnologia.

    Quando furono pensati l’euro e la Banca Centrale Europea (BCE)? Con quale finalità esatta? Sappiamo che il trattato fondamentale della moderna Unione Europea è quello di Maastricht del 1993. Esso mise le basi anche per la futura moneta unica. Possiamo allora immaginare che furono gli anni ’80 a partorire l’euro e la BCE? No. Euro e BCE furono il parto della pianificazione di Francois Perroux nel 1943. Quella che ci hanno venduto solo pochi anni fa politici e giornalisti è stata l’ovvia menzogna della creazione di una moneta forte, come sfida all’egemonia del dollaro. Nella realtà lo scopo era diametralmente opposto. Si capisca anche la perfetta macchina organizzativa del potere che progetta ed analizza con decenni di anticipo le proprie mosse, rivolgendosi al fior fior di studiosi.
  5. #125
     Generale CSM
     Administrator
    Forum Arbitro Ufficiale
    Dal: gennaio 2007
    Prov: MO Modena
    Messaggi: 27 459
    Profilo: 6696 visite
    Gradimento: 216
    9.3

    Re: LA SOVRANITÁ MONETARIA

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    ... per alimentare questo dibattito ...
    Dibattito?
  6. #126
     Generale CSM
     SuperModerator
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: febbraio 2008
    Messaggi: 10 432
    Profilo: 4623 visite
    Gradimento: 119
    8.9

    Re: LA SOVRANITÁ MONETARIA

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Dibattito?
    Volevo chiedere a cosa serve detassare la beneficenza se c'hai la stampante sovrana...ma sento che è la cosa sbagliata da fare
  7. #127
     T. Colonnello
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: maggio 2006
    Da: Lovere
    Prov: BG - Bergamo
    Messaggi: 6 415
    Profilo: 5076 visite
    Gradimento: 151
    8.9

    Re: LA SOVRANITÁ MONETARIA

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Dibattito?
    L'avvocato non c'è più, ora c'è il maestro...


  8. #128
     Cap.le Magg.
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: marzo 2018
    Prov: FI - Firenze
    Messaggi: 209
    Profilo: 0 visite
    Gradimento: 0
    0.0

    Re: NON SOLO RISIKO

    Nome:   invidia.jpg
Visite:  130
Grandezza:  343.0 KB
  9. #129
     T. Colonnello
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: maggio 2006
    Da: Lovere
    Prov: BG - Bergamo
    Messaggi: 6 415
    Profilo: 5076 visite
    Gradimento: 151
    8.9

    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    Nome:   invidia.jpg
Visite:  130
Grandezza:  343.0 KB
    Io non sono bravo con i rebus, non ho capito, cosa vorrebbe dire?

    La carità va a canestro, mentre il capitone invidioso si rinfaccia?

    Ho indovinato?
  10. #130
     Cap.le Magg.
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: marzo 2018
    Prov: FI - Firenze
    Messaggi: 209
    Profilo: 0 visite
    Gradimento: 0
    0.0

    Re: NON SOLO RISIKO

    Aghaghagh....Diegooooooooooooooooooooooooooo!!!

    ...è la celebre immagine di Giotto dell'invidia, affresco nella Cappella degli Scrovegni, quale rebus....oh signore.

    Con questa ti sei guadagnato la mia simpatia...sei un grande.

    Si come no...allora quello a sinistra è Magic Jhonson dei Lakers e quello a destra sta ciucciando un capitone, ma è invidioso, perchè vorrebbe il tuo un lecca lecca.


Pagina 13 di 15 primaprima ... 3 11 12 13 14 15 ultimoultimo

Discussioni simili

  1. Risposte: 358
    Ultimo post: 04-04-2023, 08:07
  2. Non solo Risiko!
    Da Triky nel forum Siracusa - RisiKo! Club «Il Passatempo»
    Risposte: 1
    Ultimo post: 05-11-2014, 19:52
  3. Risposte: 0
    Ultimo post: 29-05-2011, 03:27
  4. BOLOGNA - 14, 15 e 16 Ottobre 2011 - Raduno Nazionale di RisiKo! - NON SOLO RISIKO
    Da RCU Bologna nel forum Bologna - RisiKo! Club «degli Asinelli»
    Risposte: 0
    Ultimo post: 22-05-2011, 03:27
  5. Ma dai è solo una partita di risiko
    Da fanta_rudy nel forum Community Board
    Risposte: 6
    Ultimo post: 23-01-2006, 17:34