Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici
(D. Piergentili)
Aghaghaghagh....hai ragione Valerio. Per me singolar tenzone chiuso...
Me ne sono accorto subito.
E' corretta solamente se hai studiato Storia sulle note di Viva la pappa col pomodoro, cantata da Rita Pavone, la sigla dello sceneggiato Il giornalinio di Gian Burrasca:
"La storia del passato / ormai ce l'ha insegnato / che un popolo affamato / fa la rivoluzion!"
Per il resto, ritengo non ci siano margini di miglioramento, quindi raccolgo gli inviti alla moderazione, evito di ribattere quote su quote, chiudo qui il mio intervento e ti saluto.
P.s. https://www.youtube.com/watch?v=kgC2D-bvUKE
Piove sui giusti e sugli ingiusti.
La famiglia dei Romanov ha dato i natali a molti Zar ed ha regnato fino al 1917, anno in cui i bolscevichi hanno preso il potere.
È interessante osservare l'implementazione e la crescita economica, agricola, sociale, amministrativa, industriale che la Russia stava sviluppando tra la fine dell'800 e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e il successivo decadimento ed interruzione di questo processo virtuoso sotto il governo dei Sovieti.
Su tale argomento cito due testi, fra tanti, che mi sembrano i migliori in termini di chiarezza espositiva, perchè forniscono nel dettaglio molti dati statistici. "Zarismo e Rivoluzione" di De Goulevitch e "Dall'Impero degli Zar al Governo dei Sovieti" (due volumi) di Mario Malatesta.
Istruzione - Uno dei rimproveri più frequenti mossi allo zarismo è di non aver incoraggiato l'istruzione del popolo. Nulla di più falso. Gli sforzi condotti in un territorio immenso dal governo zarista furono prodigiosi; l'istruzione pubblica era garantita dall'amministrazione centrale e porto dai 3.276.000 di scolarizzati del 1894 ai 7.500.000 del 1914. Nicola II introdusse nel 1908 l'obbligo di istruzione elementare e fece costruire una media di 10.000 scuole elementari all'anno, passando dalle 130.000 del 1908 alle quasi 250.000 del 1914.
Agricoltura - Un'altra opinione diffusa è quella che il servaggio della gleba in Russia è durato molto più a lungo che nei paesi occidentali. In realtà questo terminò nel 1861, non per una rivoluzione ma per libera decisione del Governo che lo abolì; non solo abolì questa condizione, ma dotò l'agricoltura russa dei mezzi per crescere esponenzialmente. Trai il 1860 ed il 1916 il 90% delle terre coltivabili passarono di proprietà ai contadini. Questa democratizzazione della proprietà fondiaria fu sostenuta economicamente da strutture bancarie statali come La Banca dei Contadini, fondata nel 1882, o il Credito Popolare, fondata nel 1895, Crediti agricoli che finanziarono con prestiti vantaggiosi gli acquisti necessari alla coltivazione. La produzione agricola delle principali coltivazioni passò dai 3.231,1 (pounds) del 1898 ai 5.414.9 del 1913.
Dopo la caduta degli Zar la carestia regnò con casi anche di antropofagia segnalati nell'U.R.S.S.
Industria - Un altro retaggio scolastico è quello di descrivere la Russia zarista come un paese carente dal punto di vista industriale, perchè per lo più agricolo ed arretrato. Un territorio immenso e ricco di materie prime. Già ai primi del 1900 la Russia occupava il primo posto al mondo nell'industria mineraria del platino e del manganese ed era seconda in quella del petrolio e dell'amianto e la terza in quella dell'oro, del carbon fossile e del rame. Lo sfruttamento dei giacimenti e le esportazioni del ferro e dei minerali rari erano ai primi posti. Nel 1913 la Russia con le sue industrie siderurgiche occupava il quinto posto al mondo per la produzione di acciaio. L'industria tessile dal 1880 al 1913 aveva quadruplicato la produzione interna e le esportazioni estere (dai 6.120.000 pounds ai 23.500.000 pounds). Nell'industria chimica gli operai passarono decuplicarono.
Società - Un dato fra tutti, segno di civiltà. C'erano solo 30.000 poliziotti in tutta la Russia zarista ai primi del '900 a garantire l'ordinata convivenza. Questo fu uno dei punti critici per la repressione dei moti rivoluzionari bolscevichi.
La Russia zarista sarebbe cresciuta enormemente condizionando in maniera prepotente tutti i mercati commerciali e finanziari, imponendosi come protagonista negli assetti geopolitici mondiali e condizionando gli assetti strategici militari con la propria forza economica e sociale. Ciò, soprattutto negli U.S.A. era visto come "il pericolo".
Teoria ormai accreditata, di cui riporto un compendio di studio qui sottoelencato, sostiene che la rivoluzione russa sia stata finanziata e fortemente voluta da molte banche americane e tedesche, come la la Kuhn,Loeb and Co del gruppo Warburg Schiff, la Nya Banken associata al gruppo Morgan-Rockefeller
Documenti centrali degli Archivi Nazionali americani, sotto lacollocazione State Dept. DecimalFile 861.000/5339.
W. Hahlweg, Lenins Ruckkehr nach Russland 1917. Die deutschen Akten, E. J. Brill, Leida 1957, che raccoglie cento documenti tedeschi sul viaggio di Lenin dal 7 settembre 1914 all'11 luglio 1917.
Z.Zeman, Germany and Revolution in Russia 1915-1918. Documents from the Archives of the German Foreign History, Oxford University Press, Londra 1958, che raccoglie 136 documenti (di cui alcuni già pubblicati da Hahlweg) dal 9 gennaio 1915 al 25 giugno 1918.
A. Solženicyn, Lenin a Zurigo, Mondadori, Milano 1976.
Salluste Le origines secrètes du bolchevisme, Parigi Tallandier 1930.
A. Sutton Wall Street and the Bolshevik Revolution, New York Arlyngton House 1974.