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Discussione: I limiti della genialità ovvero ipertrofia della modalità intuitiva precoce e scienza
  1. #1
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    I limiti della genialità ovvero ipertrofia della modalità intuitiva precoce e scienza

    [talea di Rutran dalla discussione Il bug regolamentare di RD3 nella sdadata con blu eliminato]




    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Certo. Anche se "impostazioni" non è il termine che userei in questo caso. Quando si scrive un programma si può dire che si danno "istruzioni" a una macchina scrivendo codice in un certo linguaggio, non la si "imposta". Ma è solo una finezza linguistica, sul succo siamo d'accordo. I computer non fanno niente che non gli sia stato detto di fare. In realtà non è proprio vero, a volte alcuni comportamenti potrebbero dirsi casuali, o almeno imprevedibili anche ad una esatta lettura del codice. Accade quando ci sono sporcamenti di memoria, ma entriamo in un campo fin troppo tecnico e comunque non è sicuramente questo il caso.
    Si sicuramente, con i termini linguistici scarseggio, vero, il termine "istruzioni" è più corretto, sono d'accordo. D'altronde a mia moglie che spesso mi dice perchè non ho intrapreso la carriera di professore di matematica gli rispondo sempre perchè non riuscirei a spiegarmi nel miglior modo, e perchè poi ogni tanto avrei scapocciato qualche alunno quando non comprendeva cose che io ritengo banali
  2. #2
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote Rudy65 ha scritto: Visualizza il messaggio
    perchè non ho intrapreso la carriera di professore di matematica gli rispondo sempre perchè non riuscirei a spiegarmi nel miglior modo, e perchè poi ogni tanto avrei scapocciato qualche alunno quando non comprendeva cose che io ritengo banali
    Hai fatto bene a non intraprenderla allora. Comunque, se cambiassi idea, oltre a sapersi spiegare bene ed essere pazienti con gli studenti, ricordati che bisogna anche studiare
    Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
    E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici

    (D. Piergentili)
  3. #3
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    ricordati che bisogna anche studiare
    Cosa?

    Quando andavo a scuola, fino alle superiori comprese ero io che spiegavo la matematica ai professori (per renderli ridicoli) che avevano studiato per diventar tali!!

    Ma poi cosa ti fa pensar che non studiassi? Curiosità
  4. #4
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote Rudy65 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Cosa?

    Quando andavo a scuola, fino alle superiori comprese ero io che spiegavo la matematica ai professori (per renderli ridicoli) che avevano studiato per diventar tali!!

    Ma poi cosa ti fa pensar che non studiassi? Curiosità
    Non ho detto nulla a proposito di cosa facessi tu alle superiori, ricordavo soltanto che per "intraprendere la carriera di prof. di matematica", bisogna studiare. Dopo le superiori intendo. Se dici che alla superiori eri tu a spiegare ai prof, posso dire che o eri un genio, nel qual caso è un gran peccato tu non abbia proseguito quegli studi, oppure che sei stato un po' sfortunato perché si spera non capiti mai un professore meno preparato degli studenti.
  5. #5
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    non capiti mai un professore meno preparato degli studenti
    è infrequente, ma capita anche all'università
    In fondo tutto proviene dal fatto che la volontà deve divorare se stessa, poiché nulla esiste fuori di lei, ed ella è una volontà affamata.
    [Schopenhauer]

    Il Gioco non era solo esercizio e svago, era la coscienza concentrata di una disciplina spirituale.
    [Hesse]
  6. #6
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote Rutran ha scritto: Visualizza il messaggio
    capita anche all'università
    mi spiego meglio: chi non ha ricevuto l'addestramento scientifico alla materia oggetto dell'insegnamento non può ovviamente insegnarla, non ne è in grado

    esiste però una particolare intuitività che prescinde totalmente dall'addestramento scientifico e che infrequentemente conduce a singoli risultati in certi settori (pur rientranti nella materia insegnata) non raggiungibili dall'addestrato medio
  7. #7
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    posso dire che o eri un genio .
    Ho cominciato a sentirmi questo termine addosso già all'età di 4 anni, per la mia spiccata dote in matematica, da mio padre, maestri, insegnanti, moglie, compagni di scuola, amici.

    Io ci ho sempre aggiunto un altro termine vicino "pigro".

    Deridevo quei professori di matematica, che non accettavano quando li correggessi, deridevo quei professori che quando mi interrogavano, non scrivevo nessun appunto sulla lavagna, mentre leggevano il problema, dandogli il risultato appena dicevano l'ultima parola, accusandomi che io ero andato avanti con il programma sapendo già i risultati e che non volevo ammetterlo , un po come Shippo che mi accusava che per vincere dovevo mettere ko gli avversari con le squalifiche .

    Mentre adoravo quell'insegnante che alle medie in mia assenza diceva agli altri alunni, aspettiamo Donnini prima di dire che questo problema è irrisolvibile .

    Sai che esiste un limite tra genialità e follia? Un filo sottile li divide, pazzia che diventa un punto di forza.

    "Cos’è la follia? Una malattia, uno stato di confusione e indisciplina oppure un dono, qualcosa di speciale che permette a pochi fortunati di vedere oltre? Molti pensatori ritengono che la follia sia una maggiore acutezza dei sensi. Forse hanno ragione. Perché è proprio grazie a quel briciolo di pazzia che queste persone sono riuscite ad esprimere la loro genialità, a percepire quella realtà distante, diversa da quella comune, sfruttando la loro sensibilità superiore."
    John Nash
  8. #8
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    eri un genio
    non era un genio, aveva una particolare intuitività rispetto alla matematica (oppure mente ), per certi risultati non era un nano sulle spalle dei giganti, ma uno che era in grado di saltare - lo ero pure io (non lo sono più, non so Rodolfo) e ad esempio in terza elementare scoprii da solo come si calcolava l'area del triangolo

    se avessi studiato roba matematica (e non avessi con duro lavoro smantellato quel tipo di funzionamento del mio pensiero) non è affatto detto (per me non c'è correlazione significativa, quindi credo di no) che avrei ottenuto dei risultati eccellenti in quel campo

    vari fattori influiscono sull'efficacia dell'intuitività (che è una modalità di pensiero, la hanno tutti, dipende se ne hai di più o di meno), ad esempio può funzionare solo in caso il problema non sia troppo complesso e non necessiti forzatamente (dal punto di vista logico) dell'utilizzo di molteplici e concatenati strumenti raffinati che non è possibile sviluppare da soli o bypassare (perché provengono da secoli di lavoro collettivo delle migliori menti e nessuno può tanto, se non apparentemente nel fenomeno dei calcolatori umani, quelli di Oliver Sacks, ma quelli non hanno intuizione, non sfondano nulla, aggirano attraverso un'ipertrofia patologica, dunque non c'entrano, costituiscono un problema neurologico, come l'ipermnesia ad esempio) dunque quanto più sale il livello di studio della materia (gli ordini e i gradi della scuola e dell'accademia) tanto meno è frequente che quest'intuitività possa avere qualche anche rara possibilità di essere realmente efficace
  9. #9
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote Rudy65 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Deridevo quei professori di matematica, che non accettavano quando li correggessi, deridevo quei professori che quando mi interrogavano, non scrivevo nessun appunto sulla lavagna, mentre leggevano il problema, dandogli il risultato appena dicevano l'ultima parola, accusandomi che io ero andato avanti con il programma sapendo già i risultati e che non volevo ammetterlo
    chiami questa cosa pigrizia, non lo è - si tratta di un dispositivo oppositivo (infantile e puberale perlopiù) tipico rispetto all'istituzione scolastica che nel tuo specifico caso assumeva le sembianze del troll: trollavi, non eri pigro e trollavi efficacemente per quella tua particolare capacità di cui ci stai raccontando
  10. #10
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    Re: IL GIORNALE DELLA CHALLENGE

    Quote Rutran ha scritto: Visualizza il messaggio
    troll
    se tu non fossi stato un troll efficace in passato difficilmente ora potresti essere lo stress test del circuito

    antropologicamente il troll e lo stress test sono programmi che presentano analogie spiccate

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