Lo sviluppo della confezione

[spartac]

Lo sviluppo grafico della confezione di un gioco è importantissimo, perchè è l'elemento che ci farà scattare il desiderio di lasciarci coinvolgere in una nuova esperienza ludica.

In un gioco come SPQRisiKo, poi, la cosa diventa ancora più importante perchè si tratta di coniugare due elementi fortemente caratterizzati come la sigla SPQR, che immediatamente ci porta in un mondo antico, ma al tempo stesso conosciuto, anche se magari solo attraverso un'iconografia un po' stereotipata, e il titolo RisiKo, che evoca immediatamente un gioco con precise caratteristiche.

Il tutto, ovviamente, inserito all'interno di una sorta di "cornice" che è rappresentata dalla confezione che ha delle dimensioni e delle caratteristiche, anche fisiche, ben definite.

A tutto ciò si deve aggiungere che, come abbiamo visto nella precedente discussione dedicata al "brief", il nostro intento è quello di percorrere una strada che si colloca a metà fra la confezione puramente grafica e quella illustrata.

Ecco allora rendersi necessario un passaggio intermedio che richiede, prima di procedere con l'illustrazione vera e propria, la creazione di uno "sfondo" che farà anche da base per altri elementi grafici del gioco, come le carte.

Il risultato di questo lavoro preliminare, lo potete vedere qui sotto, come sempre in anteprima assoluta.

[RamseteII]

Ti dico la prima impressione che mi ha fatto:

" Sfondo asiatico " genere samurai

Non so se sono le montagne o il rosso che fa assomigliare l'albero inclinato ad un acero bonsai

Ps Forse sono da ricoverare

[selvaggia]

Lo sviluppo grafico della confezione di un gioco è importantissimo, perchè è l'elemento che ci farà scattare il desiderio di lasciarci coinvolgere in una nuova esperienza ludica.

In un gioco come SPQRisiKo, poi, la cosa diventa ancora più importante perchè si tratta di coniugare due elementi fortemente caratterizzati come la sigla SPQR, che immediatamente ci porta in un mondo antico, ma al tempo stesso conosciuto, anche se magari solo attraverso un'iconografia un po' stereotipata, e il titolo RisiKo, che evoca immediatamente un gioco con precise caratteristiche.

Il tutto, ovviamente, inserito all'interno di una sorta di "cornice" che è rappresentata dalla confezione che ha delle dimensioni e delle caratteristiche, anche fisiche, ben definite.

A tutto ciò si deve aggiungere che, come abbiamo visto nella precedente discussione dedicata al "brief", il nostro intento è quello di percorrere una strada che si colloca a metà fra la confezione puramente grafica e quella illustrata.

Ecco allora rendersi necessario un passaggio intermedio che richiede, prima di procedere con l'illustrazione vera e propria, la creazione di uno "sfondo" che farà anche da base per altri elementi grafici del gioco, come le carte.

Il risultato di questo lavoro preliminare, lo potete vedere qui sotto, come sempre in anteprima assoluta.

http://forum.egcommunity.it/attachme...id=19269&stc=1

confermi che questo è solo lo sfondo e che poi ci verrà disegnato sopra qualcosa?!?!?!?!?!?

[rifo_risiko]

Le dimensioni.

Mi pare di ricordare qualche passaggio in un thread passato che ne accennava, ma non ricordo piu' dove.

Ritengo che SPQRisiKo, volendo rientrare nella serie dei Risiko, ne ricalchera' le stesse dimensioni (parlo della confezione).

In generale, cosa determina la forma della scatola?

Cosa ha spinto il mercato a produrre in periodi diversi confezioni simili tra loro ma diverse nel tempo?

Mi spiego: una volta c'erano i giochi in scatola tipo Risiko, Monopoli, Scarabeo, ecc...
Ora siamo passati a scatole piu' quadrate che rettangolari.
E' difficile trovare un gioco in uscita con le dimensioni di allora.

Questa scelta, apparentemente condivisa da tutti i produttori, riguarda l'ingombro, la visibilità, una moda, un costo realizzativo o altro?


Grazie,
Riccardo F. (Rifo)

[spartac]

L'idea di far vedere i diversi passaggi della lavorazione comprende, come è ovvio, anche una serie di elaborazioni intermedie che dovrebbero servire a seguire l'evoluzione dell'intero progetto, altrimenti tanto varrebbe far vedere la scatola "da catalogo" e bella lì.

Leggere attentamente il testo che accompagna l'immagine è essenziale per capire di cosa si sta parlando.

In questo caso si tratta di un passaggio intermedio che serve solo a definire, più che altro cromaticamente, l'impostazione del fondo sul quale sarà poi collocata l'illustrazione.

[selvaggia]

L'idea di far vedere i diversi passaggi della lavorazione comprende, come è ovvio, anche una serie di elaborazioni intermedie che dovrebbero servire a seguire l'evoluzione dell'intero progetto, altrimenti tanto varrebbe far vedere la scatola "da catalogo" e bella lì.

Leggere attentamente il testo che accompagna l'immagine è essenziale per capire di cosa si sta parlando.

In questo caso si tratta di un passaggio intermedio che serve solo a definire, più che altro cromaticamente, l'impostazione del fondo sul quale sarà poi collocata l'illustrazione.

quante prove di colori avete fatto, se ne avete fatte????

[spartac]

Le dimensioni.

Mi pare di ricordare qualche passaggio in un thread passato che ne accennava, ma non ricordo piu' dove.

Ritengo che SPQRisiKo, volendo rientrare nella serie dei Risiko, ne ricalchera' le stesse dimensioni (parlo della confezione).

In generale, cosa determina la forma della scatola?

Cosa ha spinto il mercato a produrre in periodi diversi confezioni simili tra loro ma diverse nel tempo?

Mi spiego: una volta c'erano i giochi in scatola tipo Risiko, Monopoli, Scarabeo, ecc...
Ora siamo passati a scatole piu' quadrate che rettangolari.
E' difficile trovare un gioco in uscita con le dimensioni di allora.

Questa scelta, apparentemente condivisa da tutti i produttori, riguarda l'ingombro, la visibilità, una moda, un costo realizzativo o altro?

Come sempre, fai delle domande estremamente pertinenti.

Il discorso riguardante le confezioni sarebbe abbastanza complesso, ma ci sono alcuni elementi fondamentali che hanno influenzato, nel tempo, un certo cambiamento.

Vi sono delle problematiche di caratterre tecnico, ma anche "sociologico".

In primo luogo, bisogna sempre considerare che la scatola è destinata a contenere il piano di gioco (quella che definiamo "plancia" usando un termine non del tutto preciso, ma che è ormai diventato di uso relativamente corrente). Questo piano di gioco può avere delle dimensioni determinate dal tipo di gioco e, spesso, condizionate dal numero e dal tipo di pezzi che saranno messi in campo.

Ovviamente, non si può ipotizzare una scatola che abbia la stessa dimensione della plancia quando questa è posta sul tavolo, così ecco la necessità di piegarla (la plancia, ovviamente). Vi sono sostanzialmente due modi per piegare una plancia di gioco: in due oppure in quattro parti.

Quando una plancia viene piegata in due, si può semplicemente eseguire un mezzo taglio lungo la linea mediana del cartone. In questo modo, la piega "lavora" sul lato esterno, quello che sarà a contatto con il tavolo e, una volta distesa la plancia, il taglio centrale risulterà appena visibile.

Ovviamente, questo taglio costituisce un punto di potenziale rottura che viene compensato dall'uso di particolari rivestimenti o tipologie di cartone con caratteristiche specifice per offrire una resa costante nel tempo.

La piega in due, pur essendo quella più semplice e funzionale, comporta inevitabilmente uno sviluppo della scatola che tende al rettangolare allungato (alla Monopoli per intenderci).

La piegatura in quattro è tecnicamente più complessa e costosa, perchè è inevitabile che una delle pieghe "lavori" sul lato superiore, quindi sulla parte visibile del gioco.

Questo comporta l'uso di materiali dalle caratteristiche particolari e il cartone deve forzatamente essere accoppiato con un foglio di carta particolarmente robusto e flessibile, ma non sempre ideale per la stampa.

Naturalmente, con il passare del tempo sono stati fatti notevoli progressi in questo settore e oggi è possibile realizzare plance di ottima qualità anche se piegate in quattro (sebbene questo comporti un aggravio non indifferente dei costi di produzione).

La plancia piegata in quattro risulta decisamente più "quadrata" e lascia quindi maggiore libertà nella scelta della confezione.

Questo aspetto tecnico consente di venire incontro ad un'esigenza di tutt'altra natura che è il cambiamento, registratosi con il passare del tempo, dell'ambiente nel quale la scatola viene collocata una volta acquistata.

Se una volta i giochi da tavolo erano privilegio esclusivo di ragazzi molto giovani, con il passare del tempo sono invece diventati un oggetto apprezzato maggiormente da individui decisamente più adulti.

Questo comporta che quella scatola che un tempo era destinata alla cameretta del ragazzino ora verrà più facilmente conservata nella libreria di un salotto.

Forme più compatte diventano quindi essenziali per venire incontro a questa diversa esigenza.

La scatola di SPQRisiKo sarà diversa da quella tradizionale di Risiko, ma anche da quella di Risiko Prestige.

Diciamo una via di mezzo fra le due cose (per chi conosce il prodotto avrà la stessa dimensione di Monopoli edizione Ferrari).

[spartac]

quante prove di colori avete fatto, se ne avete fatte????

Poche. Il "rosso imperiale" è subito sembrato un colore particolarmente adatto. Su questo forum, per motivi legati all'impostazione di base, il logo SPQRisiKo appare anche su fondo blu. Credo che sia abbastanza condivisibile il fatto che il rosso sia più adatto a far rislatare la doratura.

Inoltre, la tonalità di rosso utilizzata sulla scatola, come credo sia visibile anche dall'immagine pubblicata, è leggermente diversa da quella usata come cornice di questa sezione del forum.

[Asimov]

...a me ha ricordato, invece, il film il Gladiatore, quando nella bruma della foresta germanica l'imperatore sta per ordinare di "scatenare l'inferno".



Bellissimo sfondo








Daniele Neroni

[rifo_risiko]

Come sempre, fai delle domande estremamente pertinenti.

Grazie! (è unica questa opportunità di conoscere tutti gli aspetti della produzione di un gioco da parte di un autore esperto).

(sebbene questo comporti un aggravio non indifferente dei costi di produzione).

...ecco forse un motivo per cui proliferano giochi senza piano di gioco o che si compone con tessere esagonali (alla Coloni), di forme varie (alla Cartagena) o con carte (alla Ostrakon) ?

Questo comporta che quella scatola che un tempo era destinata alla cameretta del ragazzino ora verrà più facilmente conservata nella libreria di un salotto.

Interessante il fatto che non riporti eventuali esigenze dei distributori o dettaglianti, che quindi pare non influenzino la scelta delle dimensioni delle confezioni, nonostante debbano esporli al pubblico.


Grazie ancora,
Riccardo F. (Rifo)