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Discussione: recensioni dischi consigliati
  1. #1
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    recensioni dischi consigliati

    inauguro questa sezione con il mio ultimo acquisto che consiglio a tutti i rokkettari (in particolare a quelli che amano il "dirigibile")

    RECENSIONE

    Mighty Rearranger è il nuovo album di Robert Plant, in uscita il 29 aprile 2005.

    Mighty Rearranger è anche una summa artistica per uno degli artisti più innovativi e ricchi di talento della musica contemporanea (inutile citare l'esperienza Led Zeppelin...), una leggenda del rock: il disco si è sviluppato organicamente, dalla gioiosa, anarchica sperimentazione musicale di Plant e soci.

    Il cd è un tour de force che si arricchisce di tutte quelle influenze musicali esplorate in trentacinque anni di sperimentazione e le usa come trampolino per lanciare un suono di ritrovato rock.

    Plant è stato affiancato nella composizione ed esecuzione di questo album dai The Strange Sensation che lavorano con lui ormai dal 2001.

    Al momento non sono ancora state ufficializzate delle date italiane per Robert Plant & The Strange Sensation.

    buon ascolto

    roberto77mds
    Roberto "mds" Coia Socio fondatore ToRisiKo!
    roberto77mds non è in linea
  2. #2
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    Re: recensioni dischi consigliati

    Quote roberto77mds ha scritto:
    inauguro questa sezione con il mio ultimo acquisto che consiglio a tutti i rokkettari (in particolare a quelli che amano il "dirigibile")

    RECENSIONE

    Mighty Rearranger è il nuovo album di Robert Plant, in uscita il 29 aprile 2005.

    Mighty Rearranger è anche una summa artistica per uno degli artisti più innovativi e ricchi di talento della musica contemporanea (inutile citare l'esperienza Led Zeppelin...), una leggenda del rock: il disco si è sviluppato organicamente, dalla gioiosa, anarchica sperimentazione musicale di Plant e soci.

    Il cd è un tour de force che si arricchisce di tutte quelle influenze musicali esplorate in trentacinque anni di sperimentazione e le usa come trampolino per lanciare un suono di ritrovato rock.

    Plant è stato affiancato nella composizione ed esecuzione di questo album dai The Strange Sensation che lavorano con lui ormai dal 2001.

    Al momento non sono ancora state ufficializzate delle date italiane per Robert Plant & The Strange Sensation.

    buon ascolto

    roberto77mds
    roby ma tu se ce' la possibilita vai a vederlo, sai e' uno dei pochi che mi mancano live
    albemax xmas non è in linea
  3. #3
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    Re: recensioni dischi consigliati

    Quote albemax xmas ha scritto:
    roby ma tu se ce' la possibilita vai a vederlo, sai e' uno dei pochi che mi mancano live
    sicuramente. a meno che non vada soltanto a bolzano... vero marco?

    albe i tuoi parecchi interventi sono sempre competenti e azzeccati. hai tutte le caratteristiche per essere rokkettaro. Facciamo così; anche se non vuoi rinunciare al sottotitolo fannullone, se mi prometti che lo scrivi almeno sulla firma ti faccio rokkettaro..

    che ne dici?

    saluti

    roberto77mds
    roberto77mds non è in linea
  4. #4
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    Re: recensioni dischi consigliati

    Quote roberto77mds ha scritto:
    sicuramente. a meno che non vada soltanto a bolzano... vero marco?

    albe i tuoi parecchi interventi sono sempre competenti e azzeccati. hai tutte le caratteristiche per essere rokkettaro. Facciamo così; anche se non vuoi rinunciare al sottotitolo fannullone, se mi prometti che lo scrivi almeno sulla firma ti faccio rokkettaro..

    che ne dici?

    saluti

    roberto77mds


    bella questa Robi , magariiiiiiiii venisse qua, cmq se saltano fuori le date e il luogo tienimi informato.

    Albeeeeeeeeeee muoviti e iscriviti.
    "" Marco Pallotta Bolzano "" Capitano FC PHOENIX BZ CAMPIONE D'ITALIA 1 TORNEO 2VS2 caia 25 - aloran - marcop1 - trexxx.
    There is no dark side of the moon , really ; matter of fact , it's all dark "R. Waters 1972.
    marcop1 non è in linea
  5. #5
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    Re: recensioni dischi consigliati

    questo mese è uscito l'ultimo disco dei rolling stones. io l'ho comprato ma non l'ho ascoltato ancora abbastanza per dare un giudizio. Vi posto quindi una recensione amarognola di Bertoncelli, che non è proprio l'ultimo arrivato......

    ROLLING STONES - A BIGGER BANG



    "Non è ben chiaro perché gli Stones insistono, se per diletto o gioco o un po' per non morire; comunque portano a casa l'ennesimo album, il primo del nuovo millennio, e tutto sommato se la cavano, usando molti luoghi comuni e tutti i trucchi del mestiere per un lavoro che non sarà ricordato come il loro più debole - ammaccati alla meta, insomma.

    È un disco lungo, era da Exile On Main Street che i Rolling non proponevano tante canzoni nuove; e nel conto naturalmente finiscono riempitivi, idee stiracchiate, citazioni da se stessi ma anche lampi gloriosi - Rough Justice, per esempio, è un bel rock impetuoso, un sasso degno di street fighting men, e Back Of My Hand uno scivoloso blues da anni giovani, con un passo da John Lee Hooker e l'armonica di Mick che riporta tutto a casa, al Marquee di Wardour Street o prima ancora, dallo zio Alexis.

    Altro di interessante, anche se già sentito, in Oh No, Not You Again e Biggest Mistake Of My Life; mentre Streets Of Love, il primo singolo, è una ballata molto di maniera che più che altro incuriosisce - ci vuole molta fede negli slow per affidare un brano del genere alle radio di oggi.

    Produce Don Was, bravo nei ricreare a tavolino lo sporco&brutale che dovrebbe essere esercizio istintivo e invece viene da puntigliose strategie. I ragazzi sono in forma, specie Mick e Charlie: solo Keith è una sventura quando canta, ma questo è un discorso che viene da lontano - e la sua Infamy, alla faccia della nostalgia, è giusto quel che dice il titolo.

    I primi due singoli (Turn The Lights Out, Perfect) appartengono alla schiera delle canzoni tipiche; ma come spesso accade il meglio sta nei brani eccentrici, più pudici e introversi, tra le pieghe dark di In A Flood e soprattutto di Gravel Drive."


    saluti

    roberto77mds
    roberto77mds non è in linea
  6. #6
    Alexthevamp
     Guest

    Re: recensioni dischi consigliati

    ho appena finito di ascoltare l'ultimo capolavoro dei:
    SYSTEM OF A DOWN: MEZMERIZE
    ragazzi a chi piace il genere e' stupendo!!
    e' una via di mezzo fra' rock e black metal!
    a me' e' piaciuto molto!!

  7. #7
    Alexthevamp
     Guest

    Re: recensioni dischi consigliati

    stupendo anche l'ultimo dei 3 DOORS DOWN: SEVENTEEN DAYS

    per chi li conosce sa' gia' che sono una garanzia di bella musica e bella voce del cantante (sono quelli di: when i'm gone)

  8. #8
     S.tenente
     
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    Re: recensioni dischi consigliati

    Nuuuuuuuuu quelli lì non li sopporto
    chapa chaps! #1 Chapa Chaps' Ranking 2005
    Jsbond007 non è in linea
  9. #9
    Alexthevamp
     Guest

    Re: recensioni dischi consigliati

    Quote Jsbond007 ha scritto:
    Nuuuuuuuuu quelli lì non li sopporto
    CICCIO..non dimenticarti in che sezione sei...
    qua' spammare minga!!
    o ti sego i messaggi
  10. #10
     S.tenente
     
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    Re: recensioni dischi consigliati

    Quote Alexthevamp ha scritto:
    CICCIO..non dimenticarti in che sezione sei...
    qua' spammare minga!!
    o ti sego i messaggi


    ma non è spammare proprio non li sopporto se vuoi ti faccio la recensione di 7 dischi ma quelli proprio nu


    Yngwie J. Malmsteen's Rising Force
    Yngwie J. Malmsteen
    1984, Polydor
    Metal

    Possiamo dire che il chitarrismo ultra-pirotecnico nasce nel lontano 1984. Ho detto "ultra" pirotecnico perchè in quegli anni faceva già scalpore un certo chitarrista, tale Edward Van Halen, capostipite della chitarra tecnica e trascinante (e qui è il pirotecnico) ma l'"ultra" è stato aggiunto dai tre guitar-heroes degli '80-'90, Joe Satriani, Steve Vai e Yngwie J. Malmsteen.
    "Yngwie J. Malmsteen's Rising Force" è l'incipit della chitarra micidiale, violenta e sputafiamme abbinato ad un arrangiamento classico-barocco o, per usare il termine coniato in seguito, metal neoclassico. Il chitarrista svedese, dopo aver militato negli Alcatrazz, se ne esce con questo disco a dir poco spettacolare; "Rising Force" è formalmente il nome di un gruppo fantoccio, Barrymore Barlom alla batteria, Jens Johansson alle tastiere e Jeff Scott Soto alla voce, sono appendici di Yngwie Johann Malmsteen, oltre che compositore di tutte le musiche e soprattutto esecutore di tutti i pezzi di chitarra elettrica, acustica, basso e "Taurus pedal".
    Fin dalle prime note si capisce come procedono questi 40 minuti di fuoco, Yngwie è ovunque, tace solo tra i glissati e nelle pause fra un assolo e l'altro; sotto, il ritmo di batteria è sempre lo stesso, di voce niente ancora; resta solo una melodia a fare da falda acquifera, strana associata alla chitarra elettrica, un pezzo tendente al classico, di nettissima influenza made in Bach. Pezzi acustici lenti si alternano a centinaia di crome e semicrome, trentaduesime e sessantaquattresime, in una scalata e ridiscesa del manico della fantastica Fender Stratocaster a cui Yngwie dedica la copertina (purtroppo pompatissima e orrenda) del disco. E se la prima "Black Star" lascia sorpresi per i fregi e le pennellate di virtuosismo, la seconda traccia, "Far Beyond the Sun" è assolutamente micidiale: quasi sei minuti di saliscendi, stavolta più cattivi e taglienti, lasciano spazio solo alla tastiera per alcune battute e poi riprendono, chilometri di pentagramma si stagliano alle nostre orecchie, Yngwie è a dir poco sorprendente, e poi cambi, continui cambi e riprese danno un ritmo irrefrenabile, mozzafiato; il finale in crescendo termina con un insolito mi minore, stonato rispetto al resto ma che permette di riprendere ossigeno, pronti ad immergersi dopo due interminabili secondi nella perla successiva, "Now Your Ships are Burning". Finalmente si sente Scott, ma il testo (tralaltro abbastanza pacchiano) poco aggiunge, semmai è solo di riempimento; di nuovo atmosfere, di nuovo velocità, è un crescendo a spirale, ma non stufa, cavalcante passaggio strumentale alternato a un passaggio vocale. Nuova traccia, che accade? Intro acustico e Yngwie sperimenta, si sfida, lotta contro se stesso: "Evil Eye" vede contrapposti Malmsteen acustico e Malmsteen elettrico; la sfida è titanica, tanto aggredisce l'acustico, tanto risponde l'elettrico, di nuovo ultra-velocità, barocco e classico vero e proprio sussurrato dal sintetizzatore ma reso estremamente bene. Già qui il disco è epico, una perla, sul bordo del pacchiano ma mai oltre, sentito forse. Ultime quattro tracce, "Icarus' Dream Suite Op.4" è l'apice. Qui musica classica e chitarra elettrica si mescolano. Mare. Ecco cosa vedo, mare. Naufraghi di echi di chitarre che sembrano arpe, fiati che ricordano la lontananza, la distanza del sogno e la sua irrealizzabilità, Malmsteen emerge, ispirato, quasi dolce oserei dire, sempre quintalate di chiodi giù per le scale, note a non finire, saliscendi per tutti i 21 tasti della chitarra e poi acustica, melodie, sussurri, sembra un tema di Fantasia ma l'autore non è Stravinsky, è un guitar-hero. Otto minuti e trenta. Poi il brusco risveglio; organo. Come la "Toccata e Fuga" di Bach, il Principe degli strumenti introduce in modo (quasi) sublime ma la chitarra irrompe. "As Above, So Below" è una caduta di tono; la chitarra stavolta spezza la magia e la voce pensa bene di sputarci sopra. Yngwie fa del suo meglio a metterci su una pezza, ci riesce in parte e salva il salvabile. Approdiamo sull'isola di "Little Savage" e ritorniamo alle bordate di "Far Beyond the Sun", torna il massiccio suono dei DiMarzio, poi muta, il sogno fa capolino, Yngwie lo allude intorno al secondo minuto, ed è il tramonto; il disco volge al termine su sprazzi di arpicordo e poi di nuovo di incisivo chitarrismo. Chiusura in bellezza, accordi, note sparse, echi e fate morgane vanno in sfumando fino a sparire del tutto; il laser del lettore, ronzando, torna al suo posto.

    Tracklist:
    1) Black star
    02) Far beyond the sun
    03) Now your ships are burned
    04) Evil eye
    05) Icarus' dream suite op.4
    06) As above, so below
    07) Little savage
    08) Farewell
    Jsbond007 non è in linea

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