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Discussione: ...non ci sono perché....
  1. #31
     Magg. C.te
     
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote svalvolino ha scritto:
    bella ma "ESTUAVA CHE VUOL DIRE?"
    Visto che sei di Genova... alcune perle di saggezza popolare nel tuo splendido e musicale dialetto (conosco i testi di Creuza de ma a memoria )

    A donna che in te l'andâ a mescia l'anca, se no a l'è, poco ghe manca
    La donna che camminando muove l'anca, se non lo è, poco ci manca

    Seggi zeneize a riso raeo, bûzânchitene de tûtti e parlighe ciaeo
    Sii genovese di riso raro, infischiatene di tutti e parla chiaro

    Sacci navegâ segondo o vento se ti vêu arrivâ in porto a sarvamento
    Impara a navigare secondo il vento se vuoi arrivare in porto a salvamento


    Tre côse fan l'ommo fû: baeghe, donna e porto
    Tre cose fanno furbo l'uomo: beghe, donne e porto


  2. #32
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Mi piaci quando taci

    Mi piaci quando taci perché sei come assente,
    e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
    Sembra che gli occhi ti sian volati via
    e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

    Poiché tutte le cose son piene della mia anima
    emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
    Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
    e rassomigli alla parola malinconia.

    Mi piaci quando taci e sei come distante.
    E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
    E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
    lascia che io taccia col tuo silenzio.

    Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
    chiaro come una lampada, semplice come un anello.
    Sei come la notte, silenziosa e costellata.
    Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

    Mi piaci quando taci perché sei come assente.
    Distante e dolorosa come se fossi morta.
    Allora una parola, un sorriso bastano.
    E son felice, felice che non sia così


    P.Neruda


    P.S. questa è dedicata a chi comprende il mio silenzio!
    - Stai maturando come l'armagnac
    - L'armagnac più invecchia e più è buono

    - Appunto

  3. #33
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote maat ha scritto:
    Prova number 1

    DONNA COMPLETA

    Donna completa, mela carnale, luna calda,
    denso aroma d'alghe, fango e luce pestati,
    quale oscura chiarità s'apre tra le tue colonne?
    Quale antica notte tocca l'uomo con i suoi sensi?

    Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
    con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
    amare è un combattimento di lampi
    e due corpi da un solo miele sconfitti.

    Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
    i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
    e il fuoco genitale trasformato in delizia

    corre per i sottili cammini del sangue
    fino a precipitarsi come un garofano notturno,
    fino a essere e non essere che un lampo nell'ombra.


    il lampo nell'ombra....
    si se non ricordo male è lei...
    visto che hai iniziato con "prova number 1" ora posta la number 2

    tanto la poesia non annoia mai..


    tra l'altro sono appena rientrata dalla fiera del libro che si terrà a Torino fino a domenica...
    la forza della parola...la sua violenza nella sua dolcezza...lascia semrpe affascinati...i libri, le poesie sono instancabili!!!
    ROCK & FOOL Rokkettara eMovier
    Musica: tu ci hai insegnato a vedere con l'orecchio e a udire con il cuore. K.G.
  4. #34
     Tenente
     
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote maat ha scritto:
    Mi piaci quando taci

    Mi piaci quando taci perché sei come assente,
    e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
    Sembra che gli occhi ti sian volati via
    e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

    Poiché tutte le cose son piene della mia anima
    emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
    Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
    e rassomigli alla parola malinconia.

    Mi piaci quando taci e sei come distante.
    E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
    E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
    lascia che io taccia col tuo silenzio.

    Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
    chiaro come una lampada, semplice come un anello.
    Sei come la notte, silenziosa e costellata.
    Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

    Mi piaci quando taci perché sei come assente.
    Distante e dolorosa come se fossi morta.
    Allora una parola, un sorriso bastano.
    E son felice, felice che non sia così


    P.Neruda


    P.S. questa è dedicata a chi comprende il mio silenzio!
    la conoscevo..è bellissima oltre ad essere molto famosa...

    mi piaci monica..bei gusti!!


    ps il silenzio è pericoloso..
  5. #35
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote _Vivi_ ha scritto:
    il lampo nell'ombra....
    si se non ricordo male è lei...
    visto che hai iniziato con "prova number 1" ora posta la number 2

    tanto la poesia non annoia mai..


    tra l'altro sono appena rientrata dalla fiera del libro che si terrà a Torino fino a domenica...
    la forza della parola...la sua violenza nella sua dolcezza...lascia semrpe affascinati...i libri, le poesie sono instancabili!!!
    Prova numer 2
    CANZONE DEL MASCHIO E DELLA FEMMINA!

    Canzone del maschio e della femmina!
    Il frutto dei secoli
    che spreme il suo succo
    nelle nostre vene.

    La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa
    per uscire migliorata da te,
    il cuore che si disperde
    stirandosi come una pantera,
    e la mia vita, sbriciolata, che si annoda
    a te come la luce alle stelle!

    Mi ricevi
    come il vento la vela.

    Ti ricevo
    come il solco il seme.

    Addormentati sui miei dolori se i miei dolori
    se i miei dolori non ti bruciano,
    legati alle mie ali,
    forse le mie ali ti porteranno,
    dirigi i miei desideri, forse ti duole la loro lotta.

    Tu sei l'unica cosa che possiedo
    da quando persi la mia tristezza!

    Lacerami come una spada
    o senti come un'antenna!

    Baciami,
    mordimi,
    incendiami,
    che io vengo alla terra
    solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
    nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina!


    P.Neruda

    P.S prima o poi riuscirò a vederla la fiera del libro...qui a Bologna fanno qualcosa del genere...ma non puo' essere paragonata a quella di Torino
  6. #36
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote _Vivi_ ha scritto:
    la conoscevo..è bellissima oltre ad essere molto famosa...

    mi piaci monica..bei gusti!!


    ps il silenzio è pericoloso..


    ....dipende dal silenzio....
    Il silenzio è anche e soprattutto complicità....è non aver bisogno di usare le parole...
  7. #37
     Magg. C.te
     
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Ho sempre amato le liriche di Gabriele D'Annunzio.

    Riporto solo l'inizio e la parte finale di MERIGGIO, una delle mie preferite. Qualche volta, d'estate, davanti al mare africano della mia Sicilia, in quell'ora magica in cui la luce accecante sembra confondere tutto, ho provato quelle sensazioni descritte dal poeta. Momenti irripetibili!

    "Meriggio è la più complessa, famosa e significativa espressione del panismo dannunziano. Nella torrida calura del mezzogiorno estivo il poeta contempla il torpore della natura: la bonaccia del mare, il silenzio dei fiumi, l'inerzia dell'afa. 'Perduta è ogni traccia dell'uomo', e in questa contemplazione l'uomo-poeta diventa creatura, oggetto tra gli oggetti, elemento tra gli elementi, fino a fondersi col paesaggio che lo circonda 'e il fiume è la mia vena,/ il monte è la mia fronte,/ la selva è la mia pube,/ la nube è il mio sudore'. Il poeta è 'morto' nella natura, ma rivive in essa al pari di tutte le sue parti. In questo la sua vita diventa davvero divina, e si libera di quella temporalità che ne era la condanna."


    MERIGGIO
    A mezzo il giorno
    sul Mare etrusco
    pallido verdicante
    come il dissepolto
    bronzo dagli ipogei, grava
    la bonaccia. Non bava
    di vento intorno
    alita. Non trema canna
    su la solitaria
    spiaggia aspra di rusco,
    di ginepri arsi. Non suona
    voce, se acolto.
    Riga di vele in panna
    verso Livorno
    biancica [...]

    [...]
    Bonaccia, calura,
    per ovunque silenzio.
    L'Estate si matura
    sul mio capo come un pomo
    che promesso mi sia,
    che cogliere io debba
    con la mia mano,
    che suggere io debba
    con le mie labbra solo.
    Perduta è ogni traccia
    dell'uomo. Voce non suona,
    se ascolto. Ogni duolo
    umano m'abbandona.
    Non ho più nome.
    E sento che il mio vólto
    s'indora dell'oro
    meridiano,
    e che la mia bionda
    barba riluce
    come la paglia marina;
    sento che il lido rigato
    con sì delicato
    lavoro dell'onda
    e dal vento è come
    il mio palato, è come
    il cavo della mia mano
    ove il tatto s'affina.

    E la mia forza supina
    si stampa nell'arena,
    diffondesi nel mare;
    e il fiume è la mia vena,
    il monte è la mia fronte,
    la selva è la mia pube,
    la nube è il mio sudore.
    E io sono nel fiore
    della stiancia, nella scaglia
    della pina, nella bacca,
    del ginepro: io son nel fuco,
    nella paglia marina,
    in ogni cosa esigua,
    in ogni cosa immane,
    nella sabbia contigua,
    nelle vette lontane.
    Ardo, riluco.
    E non ho più nome.
    E l'alpi e l'isole e i golfi
    e i capi e i fari e i boschi
    e le foci ch'io nomai
    non han più l'usato nome
    che suona in labbra umane.
    Non ho più nome nè sorte
    tra gli uomini; ma il mio nome
    è Meriggio. In tutto io vivo
    tacito come la Morte.

    E la mia vita è divina.

    (Composta probabilmente tra la metà di luglio e la metà di agosto 1902)
  8. #38
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote maat ha scritto:
    ....dipende dal silenzio....
    Il silenzio è anche e soprattutto complicità....è non aver bisogno di usare le parole...
    le parole non dette possono precludere momenti unici.
    e la complicità "silenziosa" arriva da una comunione profonda..fatta di tante parole...e di tanto ascolto..
    solo dopo si raggiunge la sublime complicità di cui tu parli..
  9. #39
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote _Vivi_ ha scritto:
    le parole non dette possono precludere momenti unici.
    e la complicità "silenziosa" arriva da una comunione profonda..fatta di tante parole...e di tanto ascolto..
    solo dopo si raggiunge la sublime complicità di cui tu parli..

    ...è per questo che è dedicato a chi puo' capirlo...
  10. #40
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    Re: ...non ci sono perchè....

    Quote soultrane ha scritto:
    Ho sempre amato le liriche di Gabriele D'Annunzio.

    Riporto solo l'inizio e la parte finale di MERIGGIO, una delle mie preferite. Qualche volta, d'estate, davanti al mare africano della mia Sicilia, in quell'ora magica in cui la luce accecante sembra confondere tutto, ho provato quelle sensazioni descritte dal poeta. Momenti irripetibili!

    "Meriggio è la più complessa, famosa e significativa espressione del panismo dannunziano. Nella torrida calura del mezzogiorno estivo il poeta contempla il torpore della natura: la bonaccia del mare, il silenzio dei fiumi, l'inerzia dell'afa. 'Perduta è ogni traccia dell'uomo', e in questa contemplazione l'uomo-poeta diventa creatura, oggetto tra gli oggetti, elemento tra gli elementi, fino a fondersi col paesaggio che lo circonda 'e il fiume è la mia vena,/ il monte è la mia fronte,/ la selva è la mia pube,/ la nube è il mio sudore'. Il poeta è 'morto' nella natura, ma rivive in essa al pari di tutte le sue parti. In questo la sua vita diventa davvero divina, e si libera di quella temporalità che ne era la condanna."


    MERIGGIO
    A mezzo il giorno
    sul Mare etrusco
    pallido verdicante
    come il dissepolto
    bronzo dagli ipogei, grava
    la bonaccia. Non bava
    di vento intorno
    alita. Non trema canna
    su la solitaria
    spiaggia aspra di rusco,
    di ginepri arsi. Non suona
    voce, se acolto.
    Riga di vele in panna
    verso Livorno
    biancica [...]

    [...]
    Bonaccia, calura,
    per ovunque silenzio.
    L'Estate si matura
    sul mio capo come un pomo
    che promesso mi sia,
    che cogliere io debba
    con la mia mano,
    che suggere io debba
    con le mie labbra solo.
    Perduta è ogni traccia
    dell'uomo. Voce non suona,
    se ascolto. Ogni duolo
    umano m'abbandona.
    Non ho più nome.
    E sento che il mio vólto
    s'indora dell'oro
    meridiano,
    e che la mia bionda
    barba riluce
    come la paglia marina;
    sento che il lido rigato
    con sì delicato
    lavoro dell'onda
    e dal vento è come
    il mio palato, è come
    il cavo della mia mano
    ove il tatto s'affina.

    E la mia forza supina
    si stampa nell'arena,
    diffondesi nel mare;
    e il fiume è la mia vena,
    il monte è la mia fronte,
    la selva è la mia pube,
    la nube è il mio sudore.
    E io sono nel fiore
    della stiancia, nella scaglia
    della pina, nella bacca,
    del ginepro: io son nel fuco,
    nella paglia marina,
    in ogni cosa esigua,
    in ogni cosa immane,
    nella sabbia contigua,
    nelle vette lontane.
    Ardo, riluco.
    E non ho più nome.
    E l'alpi e l'isole e i golfi
    e i capi e i fari e i boschi
    e le foci ch'io nomai
    non han più l'usato nome
    che suona in labbra umane.
    Non ho più nome nè sorte
    tra gli uomini; ma il mio nome
    è Meriggio. In tutto io vivo
    tacito come la Morte.

    E la mia vita è divina.

    (Composta probabilmente tra la metà di luglio e la metà di agosto 1902)

    Salvo senti questa bella storia

    Al liceo quella comunistona della mia professoressa d'italiano, arrivati col programma a D'Annunzio, tanto lo odiava quel fascistone vanesio del Vate , che ci fece studiare solo la poesia
    "la transumanza" = la poesia più atipica di D'Annunzio che parla appunto del passaggio mi pare delle pecore dalle colline al mare.

    ti rendi conto!?!?

    ihihihihih

    adesso mi leggo attentamente quella che hai postato tu

    [img]attachment.php?attachmentid=54732[/img] Viola e Santiago

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