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Discussione: Giro di vite nelle scuole
  1. #1
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    Giro di vite nelle scuole

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=354108

    Giro di vite nelle scuole: stop a mini e bermuda
    di Redazione

    Milano - Pantaloni che scendono magliette che salgono. Mai più fra i banchi di scuola in tenuta balneare. Arriva l’estate, la colonnina di mercurio sale e ci si scopre. A volte troppo e dove non si dovrebbe. La scuola è uno degli ambienti dove ci si aspetta un abbigliamento consono e dove i presidi, per frenare il disinvolto casual degli studenti, spesso sono costretti a intervenire. Succede ogni anno di questi tempi.

    Sicilia e Trento in prima fila Oggi capi d’istituto hanno alzato la voce in Sicilia e a Trento per invitare a una maggiore decenza accaldati teenager. A Ragusa alcuni alunni del liceo scientifico "Enrico Fermi" non sono stati ammessi in classe perchè vestiti in modo non conforme al decoro. È stato il preside Gaetano Lo Monaco a bloccare sulle scale d’ingresso due sedicenni che frequentano il terzo anno perchè indossavano pantaloni che coprono fin sotto le ginocchia (pinocchietti), ma non arrivano ai piedi. Uno dei due alunni, S.G., è uscito da solo dall’istituto per andare a casa e cambiarsi d’abito, perdendo così la prima delle tre ore di lezione in cui ha dovuto sostenere la prova scritta di latino. Un altro alunno ha invece avvertito subito la madre, che con sollecitudine gli ha portato a scuola un paio di pantaloni della richiesta lunghezza.

    La guerra dei pinocchietti Alcuni genitori hanno protestato contro questa scelta del dirigente obiettando che i "pinocchietti" non siano un capo d’abbigliamento da proibire a ragazzi di quindici o sedici anni. Il preside non ha voluto commentare la sua scelta. Episodio analogo a Trento.

    Richiamo alla decenza Anche lì fa parecchio caldo in questi giorni e questo ha invogliato alcuni ragazzi a optare per tenute simil-balneari. Una preside però non ha gradito e ha richiamato tutti all’ordine vietando pantaloni a vita bassa, minigonne, sandali infradito e canottiere troppo corte. Francesca Carampin, dirigente dell’Istituto commerciale Tambosi, dopo una lettera di "richiamo alla decenz" inviata alle famiglie, vuole ora preparare un regolamento in modo che gli studenti vadano a scuola «con un abbigliamento appropriato".

    Stop alle tenute balneari "Non pretendo - ha spiegato - che i ragazzi vengano in giacca e cravatta e le ragazze come le monache, ma non ci si può vestire come si andasse al mare con canottierine che fanno vedere l’ombelico, minigonne esagerate o pantaloni a vita bassa con la pancia di fuori, oltre a qualcos’altro". La professoressa Carampin è irremovibile: "Ci sarà un motivo se le parti intime si chiamano così, allora bisogna coprirle".

  2. #2
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    Re: Giro di vite nelle scuole

    Quote Costantino B ha scritto:
    ...È stato il preside Gaetano Lo Monaco a bloccare sulle scale d’ingresso due sedicenni che frequentano il terzo anno perchè indossavano pantaloni che coprono fin sotto le ginocchia (pinocchietti), ma non arrivano ai piedi....
    Semplicemente ridicolo....

    Quote Costantino B ha scritto:
    Una preside però non ha gradito e ha richiamato tutti all’ordine vietando pantaloni a vita bassa, minigonne, sandali infradito e canottiere troppo corte.
    Le infradito ok, sono un tantino esagerate...(per una ragazza neanche troppo).
    Il resto, come sopra, è semplicemente ridicolo.
    Quanto dovranno essere corte le canottiere per andare bene!?
    E i pantaloni...quanto dovranno essere a vita bassa per andare bene!?
    Se mi metto i jeans "normali" posso andare in giro con il culo di fuori!?
    Ma dai...

    ...Tra il dire e il fare c'e' di mezzo "e il"...
  3. #3

    Re: Giro di vite nelle scuole

    Quote Costantino B ha scritto:
    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=354108

    Giro di vite nelle scuole: stop a mini e bermuda
    di Redazione

    Milano - Pantaloni che scendono magliette che salgono. Mai più fra i banchi di scuola in tenuta balneare. Arriva l’estate, la colonnina di mercurio sale e ci si scopre. A volte troppo e dove non si dovrebbe. La scuola è uno degli ambienti dove ci si aspetta un abbigliamento consono e dove i presidi, per frenare il disinvolto casual degli studenti, spesso sono costretti a intervenire. Succede ogni anno di questi tempi.

    Sicilia e Trento in prima fila Oggi capi d’istituto hanno alzato la voce in Sicilia e a Trento per invitare a una maggiore decenza accaldati teenager. A Ragusa alcuni alunni del liceo scientifico "Enrico Fermi" non sono stati ammessi in classe perchè vestiti in modo non conforme al decoro. È stato il preside Gaetano Lo Monaco a bloccare sulle scale d’ingresso due sedicenni che frequentano il terzo anno perchè indossavano pantaloni che coprono fin sotto le ginocchia (pinocchietti), ma non arrivano ai piedi. Uno dei due alunni, S.G., è uscito da solo dall’istituto per andare a casa e cambiarsi d’abito, perdendo così la prima delle tre ore di lezione in cui ha dovuto sostenere la prova scritta di latino. Un altro alunno ha invece avvertito subito la madre, che con sollecitudine gli ha portato a scuola un paio di pantaloni della richiesta lunghezza.

    La guerra dei pinocchietti Alcuni genitori hanno protestato contro questa scelta del dirigente obiettando che i "pinocchietti" non siano un capo d’abbigliamento da proibire a ragazzi di quindici o sedici anni. Il preside non ha voluto commentare la sua scelta. Episodio analogo a Trento.

    Richiamo alla decenza Anche lì fa parecchio caldo in questi giorni e questo ha invogliato alcuni ragazzi a optare per tenute simil-balneari. Una preside però non ha gradito e ha richiamato tutti all’ordine vietando pantaloni a vita bassa, minigonne, sandali infradito e canottiere troppo corte. Francesca Carampin, dirigente dell’Istituto commerciale Tambosi, dopo una lettera di "richiamo alla decenz" inviata alle famiglie, vuole ora preparare un regolamento in modo che gli studenti vadano a scuola «con un abbigliamento appropriato".

    Stop alle tenute balneari "Non pretendo - ha spiegato - che i ragazzi vengano in giacca e cravatta e le ragazze come le monache, ma non ci si può vestire come si andasse al mare con canottierine che fanno vedere l’ombelico, minigonne esagerate o pantaloni a vita bassa con la pancia di fuori, oltre a qualcos’altro". La professoressa Carampin è irremovibile: "Ci sarà un motivo se le parti intime si chiamano così, allora bisogna coprirle".




    Costantino , domani si presenti al Forum accompagnato da un adulto.


    Per il momento , vada fuori dall'aula : ho visto che ha toccato le chiappe alla sua compagna in minigonna , la quale gradiva.



    Debosciato , depravato , squallido essere : solo questo si può dire di lei.



    Pensi a studiare.



    Il Preside.





    P.S. Eia Eia ..... Alalaà





    (m'è venuto male.... )
  4. #4
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    Re: Giro di vite nelle scuole

    Quote Costantino B ha scritto:
    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=354108

    Giro di vite nelle scuole: stop a mini e bermuda
    di Redazione

    Milano - Pantaloni che scendono magliette che salgono. Mai più fra i banchi di scuola in tenuta balneare. Arriva l’estate, la colonnina di mercurio sale e ci si scopre. A volte troppo e dove non si dovrebbe. La scuola è uno degli ambienti dove ci si aspetta un abbigliamento consono e dove i presidi, per frenare il disinvolto casual degli studenti, spesso sono costretti a intervenire. Succede ogni anno di questi tempi.

    Sicilia e Trento in prima fila Oggi capi d’istituto hanno alzato la voce in Sicilia e a Trento per invitare a una maggiore decenza accaldati teenager. A Ragusa alcuni alunni del liceo scientifico "Enrico Fermi" non sono stati ammessi in classe perchè vestiti in modo non conforme al decoro. È stato il preside Gaetano Lo Monaco a bloccare sulle scale d’ingresso due sedicenni che frequentano il terzo anno perchè indossavano pantaloni che coprono fin sotto le ginocchia (pinocchietti), ma non arrivano ai piedi. Uno dei due alunni, S.G., è uscito da solo dall’istituto per andare a casa e cambiarsi d’abito, perdendo così la prima delle tre ore di lezione in cui ha dovuto sostenere la prova scritta di latino. Un altro alunno ha invece avvertito subito la madre, che con sollecitudine gli ha portato a scuola un paio di pantaloni della richiesta lunghezza.

    La guerra dei pinocchietti Alcuni genitori hanno protestato contro questa scelta del dirigente obiettando che i "pinocchietti" non siano un capo d’abbigliamento da proibire a ragazzi di quindici o sedici anni. Il preside non ha voluto commentare la sua scelta. Episodio analogo a Trento.

    Richiamo alla decenza Anche lì fa parecchio caldo in questi giorni e questo ha invogliato alcuni ragazzi a optare per tenute simil-balneari. Una preside però non ha gradito e ha richiamato tutti all’ordine vietando pantaloni a vita bassa, minigonne, sandali infradito e canottiere troppo corte. Francesca Carampin, dirigente dell’Istituto commerciale Tambosi, dopo una lettera di "richiamo alla decenz" inviata alle famiglie, vuole ora preparare un regolamento in modo che gli studenti vadano a scuola «con un abbigliamento appropriato".

    Stop alle tenute balneari "Non pretendo - ha spiegato - che i ragazzi vengano in giacca e cravatta e le ragazze come le monache, ma non ci si può vestire come si andasse al mare con canottierine che fanno vedere l’ombelico, minigonne esagerate o pantaloni a vita bassa con la pancia di fuori, oltre a qualcos’altro". La professoressa Carampin è irremovibile: "Ci sarà un motivo se le parti intime si chiamano così, allora bisogna coprirle".

    Una ragazza può "sembrare seria" con le infradito, la gonna ed il top.
    Allo stesso modo può "sembrare una " con un paio di stivali, i jeans e una maglietta...
    Un ragazzo può "sembrare un idiota" con i jeans e la polo o "sembrare serio" con i pinocchietti.
    Il problema non è certo il vestito in se.
    E' inutile vietare una canottiera per poi vedere tutte il giorno dopo con le scollature fino all'ombelico...
    Anche i genitori, più di tanto non è che possano fare.
    Dove andavo a scuola io c'erano ragazze che si cambiavano in classe.
    E' come quando ti accompagnano i genitori per evitare che tu faccia sega e allora entri dal portone ed esci dalla palestra.
    Il bello e che sta gente la pagano pure...per farsi venire queste idee brillanti.
    Ma soprattutto...da quando le superiori sono un ambiente "decente"!?!?
  5. #5
     S.tenente
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    Re: Giro di vite nelle scuole

    Quote Costantino B ha scritto:
    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=354108

    Giro di vite nelle scuole: stop a mini e bermuda
    di Redazione

    Milano - Pantaloni che scendono magliette che salgono. Mai più fra i banchi di scuola in tenuta balneare. Arriva l’estate, la colonnina di mercurio sale e ci si scopre. A volte troppo e dove non si dovrebbe. La scuola è uno degli ambienti dove ci si aspetta un abbigliamento consono e dove i presidi, per frenare il disinvolto casual degli studenti, spesso sono costretti a intervenire. Succede ogni anno di questi tempi.

    Sicilia e Trento in prima fila Oggi capi d’istituto hanno alzato la voce in Sicilia e a Trento per invitare a una maggiore decenza accaldati teenager. A Ragusa alcuni alunni del liceo scientifico "Enrico Fermi" non sono stati ammessi in classe perchè vestiti in modo non conforme al decoro. È stato il preside Gaetano Lo Monaco a bloccare sulle scale d’ingresso due sedicenni che frequentano il terzo anno perchè indossavano pantaloni che coprono fin sotto le ginocchia (pinocchietti), ma non arrivano ai piedi. Uno dei due alunni, S.G., è uscito da solo dall’istituto per andare a casa e cambiarsi d’abito, perdendo così la prima delle tre ore di lezione in cui ha dovuto sostenere la prova scritta di latino. Un altro alunno ha invece avvertito subito la madre, che con sollecitudine gli ha portato a scuola un paio di pantaloni della richiesta lunghezza.

    La guerra dei pinocchietti Alcuni genitori hanno protestato contro questa scelta del dirigente obiettando che i "pinocchietti" non siano un capo d’abbigliamento da proibire a ragazzi di quindici o sedici anni. Il preside non ha voluto commentare la sua scelta. Episodio analogo a Trento.

    Richiamo alla decenza Anche lì fa parecchio caldo in questi giorni e questo ha invogliato alcuni ragazzi a optare per tenute simil-balneari. Una preside però non ha gradito e ha richiamato tutti all’ordine vietando pantaloni a vita bassa, minigonne, sandali infradito e canottiere troppo corte. Francesca Carampin, dirigente dell’Istituto commerciale Tambosi, dopo una lettera di "richiamo alla decenz" inviata alle famiglie, vuole ora preparare un regolamento in modo che gli studenti vadano a scuola «con un abbigliamento appropriato".

    Stop alle tenute balneari "Non pretendo - ha spiegato - che i ragazzi vengano in giacca e cravatta e le ragazze come le monache, ma non ci si può vestire come si andasse al mare con canottierine che fanno vedere l’ombelico, minigonne esagerate o pantaloni a vita bassa con la pancia di fuori, oltre a qualcos’altro". La professoressa Carampin è irremovibile: "Ci sarà un motivo se le parti intime si chiamano così, allora bisogna coprirle".

  6. #6
     T. Col. C.te
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    Re: Giro di vite nelle scuole

    non ci manca che il velo e si diventa islamici

    Chi
    non rende onore alla propria bandiera, al proprio inno e alla patria non può che essere definito vigliacco e la sua esistenza meschina. (Romano La Russa,PDL)
  7. #7

    Re: Giro di vite nelle scuole

    Quote leo74m ha scritto:
    non ci manca che il velo e si diventa islamici

    Vuoi iscriverti al nuovo Gruppo "Burka per tutte" ?





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