Sunthu vuoi fare un combattimento a colpi di Rock? EKKIMI
Deep Purple
Child in Time versione studio
[TUBE]http://www.youtube.com/v/FDskym_V1GI&hl&autoplay=it=0[/tube]
Child in Time dal vivo
[tube]http://www.youtube.com/v/BJCTrolF3CY&hl&autoplay=it=0[/tube]
Child in Time è una delle canzoni più famose della band di hard rock Deep Purple. Fu pubblicata sull'album Deep Purple in Rock (1970) e fu uno dei cavalli di battaglia del gruppo nelle performance dal vivo del periodo 1970-1973 (quello della cosiddetta formazione mark II). La versione più celebre del brano è quella pubblicata nel doppio album dal vivo Made in Japan (1972).
Per ammissione dello stesso Ian Gillan, il riff principale del brano è un plagio di quello del brano Bombay Calling del gruppo It's a Beautiful Day. L'arrangiamento e il tempo, tuttavia, sono completamente diversi.
Musicalmente può essere considerata una sorta di suite. Parte da un giro di Hammond eseguito dal tastierista Jon Lord, si sviluppa sulla melodia cantata in modo sempre più acuto ed aggresivo da Ian Gillan ed un testo in chiara opposizione alla guerra; la struttura del brano, è un crescendo che viene drammatizzato magistralmente dagli acuti di Gillan che ne fanno una pietra miliare del rock.
Tra le parti cantate, Ritchie Blackmore realizza uno dei suoi assolo più riusciti; lo sviluppa in un crescendo che si arresta repentinamente alla ripresa della strofa iniziale. Infine sia il suono delle chitarra, sia quello degli altri strumenti, diventano più cupi e pesanti.
Proposta quasi sempre nei concerti, dal vivo viene suonata anche in versioni estese: sono famose le versioni dall'album Made in Japan e quella del concerto in Danimarca del 1972, della quale esiste anche la registrazione in video.
In seguito alla pubblicazione dell'album live Come Hell or High Water, la band smise di eseguire questo brano, presumibilmente per le difficoltà di Gillan a ritrovare la voce e la potenza che caratterizzavano la versione in studio; ultimamente è stata comunque riproposta dalla formazione detta "Mark VII" (Don Airey, Roger Glover, Ian Paice, Ian Gillan e Steve Morse).
Gillan è molto affezionato a questa canzone, tanto che ne ha realizzato una versione jazzeggiante nel suo primo lavoro da solista; quando si separò per la prima volta dai Deep Purple, nel 1973, convinse Glenn Hughes (la voce più acuta del duo formato con David Coverdale) a non riproporla mai dal vivo. La promessa fu sempre mantenuta.
Si racconta che durante il concerto che diede vita a Made in Japan, la voce del cantante Ian Gillan fu misurata in decibel durante i celebri acuti della canzone. Si dice addirittura che al momento dell'acuto più alto i decibel che generò (insieme all'amplificazione) siano stati paragonati a quelli che avrebbe generato un aereo in partenza.
Pare che la stessa fosse stata compiuta successivamente alla morte del figlio a causa di un proiettile vagante. La canzone descriverebbe lo stato d'animo, il dolore straziante, di un padre in quei momenti terribili.l
vero CAPOLAVORO dei Deep Purple è una canzone chiamata banalmente "Child In Time", una commovente e straziante composizione di 10 minuti dove gli urli di Ian Gillan (forse troppo melodrammatici ma comunque di forte impatto emotivo) fanno davvero effetto... i suoi urli quasi di disperazione isterica sono posticipati da un assolo di Blackmore davvero con i controfiocchi, contornato dallo scatenato Paice alla batteria, dall'immancabile Lord alla tastiera e dal bravissimo Roger Glover, bassista poco conosciuto ma dotato di una tecnica eccezionale. Si ripetono gli urli di Gillan per chiudere poi con un finale apocalittico, dove sembra che tutto stesse esplodendo nelle vostre viscere!
Il testo:
BAMBINO, COL TEMPO
La storia di un perdente. Potresti essere tu.
Dolce bambino, col tempo
vedrai la linea,
la linea tracciata
tra il bene e il male.
Guarda il cieco
che spara sul mondo
proiettili che volano
e esigono un tributo di morte.
Se sei stato cattivo,
e scommetto, perdio, che lo sei stato
e se sei stato colpito
dal piombo che volava
faresti meglio a chiudere gli occhi
e chinare la testa
e a aspettare il rimbalzo.