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Discussione: baby-navigatori
  1. #1
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    baby-navigatori

    http://www.repubblica.it/2009/04/sez...nline.html?rss


    CRONACA I nuovi dati presentati a Roma dalla polizia postale durante un seminario all'ambasciata britannica
    Aumenta il numero dei siti pericolosi inseriti nella 'black list' dagli investigatori della Rete
    I baby-navigatori ad alto rischio
    pedofilia e bullismo in crescita sul web
    L'ultima frontiera del cyber-crime: l'adescamento attraverso i social network

    di GIUSI SPICA

    ROMA - Si allarga la rete della pedofilia on-line e del cyberbullismo. Nessun baby-navigatore può ritenersi al sicuro dagli orchi del web. A dimostrarlo sono i dati della polizia postale e delle telecomunicazioni, dal 1998 a caccia di sciacalli che scelgono la piazza virtuale per adescare minori o istigare violenza tra gli adolescenti; dati presentati nel corso del seminario su "Protezione della rete e tutela dei giovani" organizzato nella residenza romana dell'ambasciatore britannico, a villa Wolkonski.

    I dati della pedopornografia. I numeri relativi agli abusi sui bambini diffusi on-line parlano di un fenomeno raddoppiato: nei primi sei mesi dell'anno ci sono stati 38 arresti, 873 denunce e 724 perquisizioni, mentre nel 2008 gli arresti erano stati 39, le denunce 1.167 e le perquisizioni 559. A lanciare l'allarme è Domenico Vulpiani, per otto anni numero uno della Polposte e ora dirigente generale della polizia di Stato

    Dimensione transnazionale. Attualmente sono circa 400 gli 007 del web. La loro missione è stanare i pedofili che si aggirano indisturbati nel cyberspazio. Dal 2000 c'è stato un progressivo aumento delle denunce. Un risultato - ammettono gli investigatori - che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione con altri Paesi. Dopo la costituzione di un coordinamento internazionale, le indagini sono aumentate dal 10 al 70%. Attualmente nella black-list della polizia figurano 488 siti, ospitati da server che sono per il 62% negli Stati Uniti e per il 17% in Russia. "L'offerta è alimentata da una domanda sempre più forte - spiega Vulpiani - e prontissima a piegare ai propri fini i nuovi trend della rete: è il caso dei social network, dove i pedofili compiono tentativi di adescamento. O del peer-to-peer, con spazi di condivisione di file esplicitamente pedopornografici tanto visitati che ai nostri agenti sotto copertura capita, per entrare, di dover aspettare anche 4-5 ore".

    Scenari futuri e collaborazione con le aziende. Uno dei nuovi escamotage utilizzati dai cybercriminali è "nascondere" siti hard all'interno di siti di aziende del tutto inconsapevoli. Dal rapporto della polizia di Stato, emerge che in Italia ne sono stati individuati una cinquantina. Gli agenti hanno passato il mese di agosto a ripulirli tutti e hanno vincolato le aziende che operano sulla rete a effettuare monitoraggi periodici. Ad aver stretto accordi con la polizia delle telecomunicazioni per la tutela dei minori in rete c'è anche Youtube, che per l'anno scolastico appena iniziato si è impegnata a promuovere workshop formativi nelle scuole. Altro obiettivo è stroncare i guadagni milionari che ruotano intorno alla pedopornografia, attraverso partnership con altri Paesi e l'applicazione di nuove tecnologie alle indagini.

    Le vittime. Uno degli ostacoli più grandi è l'identificazione delle vittime. "Purtroppo - ha sottolineato Vulpiani - in rete circolano foto e video di abusi sessuali fatti da adulti su bimbi sempre più piccoli, da 2-3 anni a pochi mesi di vita: nessuno è in grado di dire realisticamente quanti siano, sappiamo solo che sono molti". Per facilitare il lavoro degli investigatori, è stato messo a punto un database internazionale che, attraverso la comparazione delle immagini, ha a volte consentito di dare un nome alle giovani vittime di abusi.
    Percezione del rischio. Al convegno di villa Wolkonski ha preso parte anche l'associazione "Save the children", che ha esposto i dati di una recente ricerca effettuata su un campione di baby-navigatori per valutare il loro grado di consapevolezza dei tranelli che si celano nel web. Dall'analisi, è emerso che più del 70% dei bambini tra 10 e i 13 anni naviga su internet. Tra loro l'83% è cosciente dei rischi e ritiene di sapersi difendere. "La certezza di sapersi gestire porta alla sottovalutazione del rischio", commenta Cristiana De Paoli, responsabile dell'area minori e nuovi media per l'associazione: "I problemi - dice De Paoli - subentrano solo nel caso di adolescenti particolarmente vulnerabili. Per questi soggetti, la parola d'ordine è prevenzione. Bisogna fornire loro non solo gli strumenti tecnici per difendersi, come software di protezione che filtrano i siti pericolosi, ma soprattutto competenze relazionali che li aiutino ad autotutelarsi".

    Cyberbullismo. Durante il seminario si è discusso anche di cyberbullismo. Secondo Umberto Rametto, numero uno del Gruppo anticrimine tecnologico della guardia di finanza, "il problema non è reprimere, ma prevenire. C'è un disagio profondo dietro, che non va affrontato agitando la frusta ma con metodi non convenzionali. Abbiamo avviato progetti di cooperazione con le scuole e stiamo pensando a una collaborazione con le altre forze dell'ordine per potenziare il controllo e la regolamentazione del web". Sulla stessa linea d'onda il Moige (Movimento italiano genitori), che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui sono coinvolti 7.700 bambini. "La difficoltà maggiore dei genitori - spiega Maria Rita Munizzi, presidente nazionale dell'associazione - è il gap tecnologico che li separa dai figli".

    (24 settembre 2009)


    2/3 anni..pochi mesi..
  2. #2

    pena di morte per i pedofili........

    un gravissimo fenomeno come la pedofilia, dovrebbe seriamente fare riflettere molto. Oggi è in continua espansione. Perchè non applicare la pena di morte a soggetti che compiono tali azioni? Per colpa della chiesa? Per il Nostro perbenismo ipocrita? Per una politica debole? Perchè perchè perchè............ Basta pedofilia !!
  3. #3

    Re: baby-navigatori

    Quote Costantino B ha scritto:
    http://www.repubblica.it/2009/04/sez...nline.html?rss


    CRONACA I nuovi dati presentati a Roma dalla polizia postale durante un seminario all'ambasciata britannica
    Aumenta il numero dei siti pericolosi inseriti nella 'black list' dagli investigatori della Rete
    I baby-navigatori ad alto rischio
    pedofilia e bullismo in crescita sul web
    L'ultima frontiera del cyber-crime: l'adescamento attraverso i social network

    di GIUSI SPICA

    ROMA - Si allarga la rete della pedofilia on-line e del cyberbullismo. Nessun baby-navigatore può ritenersi al sicuro dagli orchi del web. A dimostrarlo sono i dati della polizia postale e delle telecomunicazioni, dal 1998 a caccia di sciacalli che scelgono la piazza virtuale per adescare minori o istigare violenza tra gli adolescenti; dati presentati nel corso del seminario su "Protezione della rete e tutela dei giovani" organizzato nella residenza romana dell'ambasciatore britannico, a villa Wolkonski.

    I dati della pedopornografia. I numeri relativi agli abusi sui bambini diffusi on-line parlano di un fenomeno raddoppiato: nei primi sei mesi dell'anno ci sono stati 38 arresti, 873 denunce e 724 perquisizioni, mentre nel 2008 gli arresti erano stati 39, le denunce 1.167 e le perquisizioni 559. A lanciare l'allarme è Domenico Vulpiani, per otto anni numero uno della Polposte e ora dirigente generale della polizia di Stato

    Dimensione transnazionale. Attualmente sono circa 400 gli 007 del web. La loro missione è stanare i pedofili che si aggirano indisturbati nel cyberspazio. Dal 2000 c'è stato un progressivo aumento delle denunce. Un risultato - ammettono gli investigatori - che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione con altri Paesi. Dopo la costituzione di un coordinamento internazionale, le indagini sono aumentate dal 10 al 70%. Attualmente nella black-list della polizia figurano 488 siti, ospitati da server che sono per il 62% negli Stati Uniti e per il 17% in Russia. "L'offerta è alimentata da una domanda sempre più forte - spiega Vulpiani - e prontissima a piegare ai propri fini i nuovi trend della rete: è il caso dei social network, dove i pedofili compiono tentativi di adescamento. O del peer-to-peer, con spazi di condivisione di file esplicitamente pedopornografici tanto visitati che ai nostri agenti sotto copertura capita, per entrare, di dover aspettare anche 4-5 ore".

    Scenari futuri e collaborazione con le aziende. Uno dei nuovi escamotage utilizzati dai cybercriminali è "nascondere" siti hard all'interno di siti di aziende del tutto inconsapevoli. Dal rapporto della polizia di Stato, emerge che in Italia ne sono stati individuati una cinquantina. Gli agenti hanno passato il mese di agosto a ripulirli tutti e hanno vincolato le aziende che operano sulla rete a effettuare monitoraggi periodici. Ad aver stretto accordi con la polizia delle telecomunicazioni per la tutela dei minori in rete c'è anche Youtube, che per l'anno scolastico appena iniziato si è impegnata a promuovere workshop formativi nelle scuole. Altro obiettivo è stroncare i guadagni milionari che ruotano intorno alla pedopornografia, attraverso partnership con altri Paesi e l'applicazione di nuove tecnologie alle indagini.

    Le vittime. Uno degli ostacoli più grandi è l'identificazione delle vittime. "Purtroppo - ha sottolineato Vulpiani - in rete circolano foto e video di abusi sessuali fatti da adulti su bimbi sempre più piccoli, da 2-3 anni a pochi mesi di vita: nessuno è in grado di dire realisticamente quanti siano, sappiamo solo che sono molti". Per facilitare il lavoro degli investigatori, è stato messo a punto un database internazionale che, attraverso la comparazione delle immagini, ha a volte consentito di dare un nome alle giovani vittime di abusi.
    Percezione del rischio. Al convegno di villa Wolkonski ha preso parte anche l'associazione "Save the children", che ha esposto i dati di una recente ricerca effettuata su un campione di baby-navigatori per valutare il loro grado di consapevolezza dei tranelli che si celano nel web. Dall'analisi, è emerso che più del 70% dei bambini tra 10 e i 13 anni naviga su internet. Tra loro l'83% è cosciente dei rischi e ritiene di sapersi difendere. "La certezza di sapersi gestire porta alla sottovalutazione del rischio", commenta Cristiana De Paoli, responsabile dell'area minori e nuovi media per l'associazione: "I problemi - dice De Paoli - subentrano solo nel caso di adolescenti particolarmente vulnerabili. Per questi soggetti, la parola d'ordine è prevenzione. Bisogna fornire loro non solo gli strumenti tecnici per difendersi, come software di protezione che filtrano i siti pericolosi, ma soprattutto competenze relazionali che li aiutino ad autotutelarsi".

    Cyberbullismo. Durante il seminario si è discusso anche di cyberbullismo. Secondo Umberto Rametto, numero uno del Gruppo anticrimine tecnologico della guardia di finanza, "il problema non è reprimere, ma prevenire. C'è un disagio profondo dietro, che non va affrontato agitando la frusta ma con metodi non convenzionali. Abbiamo avviato progetti di cooperazione con le scuole e stiamo pensando a una collaborazione con le altre forze dell'ordine per potenziare il controllo e la regolamentazione del web". Sulla stessa linea d'onda il Moige (Movimento italiano genitori), che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui sono coinvolti 7.700 bambini. "La difficoltà maggiore dei genitori - spiega Maria Rita Munizzi, presidente nazionale dell'associazione - è il gap tecnologico che li separa dai figli".

    (24 settembre 2009)


    2/3 anni..pochi mesi..
    bravo costa provo disdegno, vergogna e rabbia. Pena di morte
  4. #4
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    Re: pena di morte per i pedofili........

    Quote sandrog ha scritto:
    un gravissimo fenomeno come la pedofilia, dovrebbe seriamente fare riflettere molto. Oggi è in continua espansione. Perchè non applicare la pena di morte a soggetti che compiono tali azioni? Per colpa della chiesa? Per il Nostro perbenismo ipocrita? Per una politica debole? Perchè perchè perchè............ Basta pedofilia !!
    ti risulta che dove c'è la pena di morte i reati per cui è prevista non siano più commessi?
  5. #5
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    Re: baby-navigatori

    Quote sandrog ha scritto:
    bravo costa provo disdegno, vergogna e rabbia

    ma quello che non riesco a comprendere è come, in questi soggetti, possa scatenarsi un desiderio sessuale nei confronti di essere umani così piccoli..

    ma insomma..2/3 anni!! pochi mesi!! come si deve chiamare? malattia? perversione?..
  6. #6

    Re: baby-navigatori

    Quote Costantino B ha scritto:
    ma quello che non riesco a comprendere è come, in questi soggetti, possa scatenarsi un desiderio sessuale nei confronti di essere umani così piccoli..

    ma insomma..2/3 anni!! pochi mesi!! come si deve chiamare? malattia? perversione?..
    Sono malati che non intendo mantenere nelle carceri con visite specialistiche psicologiche e altro. NO questo assolutamente NO
  7. #7
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    Re: pena di morte per i pedofili........

    sia io che sandrog abbiamo aperto delle discussioni con uguali argomenti..

    se sandro è d'accordo chiedo a qualche SM o ADM di unirle..grazie

    quella aperta da me ha come titolo "baby-navigatori"..
  8. #8

    Re: pena di morte per i pedofili........

    Quote Costantino B ha scritto:
    sia io che sandrog abbiamo aperto delle discussioni con uguali argomenti..

    se sandro è d'accordo chiedo a qualche SM o ADM di unirle..grazie

    quella aperta da me ha come titolo "baby-navigatori"..
    giusto costa scusa pensavo non l'aprissi grazie
  9. #9

    Re: pena di morte per i pedofili........

    Quote jacuzzi ha scritto:
    ti risulta che dove c'è la pena di morte i reati per cui è prevista non siano più commessi?

    non mi interessa chi sbaglia paga e a caro prezzo!! e il prezzo da pagare e la morte, non il mantenimento nelle carceri o in altri luoghi per il recupero mentale per tutta la vita. NO
  10. #10
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    Re: pena di morte per i pedofili........

    Quote sandrog ha scritto:
    non mi interessa chi sbaglia paga e a caro prezzo!! e il prezzo da pagare e la morte, non il mantenimento nelle carceri o in altri luoghi per il recupero mentale per tutta la vita. NO
    io sarei interessato invece a debellare la pedofilia, piuttosto che ad ammazzare i pedofili

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