I giochi dei grandi trovano casa
Repubblica — 27 febbraio 2010
pagina 1 sezione: MILANO
GIOCARE è la cosa più seria del mondo. E per questo a Milano c' è un posto dove si gioca, si gioca e basta, si gioca sempre, si gioca a tutto. È la "Casa dei giochi", o come recita una scritta all'ingresso, la "Università europea degli sport della mente", che di un ateneo ha solo il motto latino, "Gens ludens sumus". Una palazzina che ospita le associazioni di scacchi, dama, ma anche Othello, Go, Risiko, Scarabeo versione straniera (ma noi compriamo Italiano!!), giochi di ruolo, soldatini e tutto quanto fa divertimento.
Dalla Casa dei giochi sono banditi solo l' azzardo, le carte da gioco classiche - ammessi solo bridge e burraco - e i malefici videogiochi, «perché noi siamo come una riserva del Wwf - dice Gionata Soletti, responsabile della struttura - lottiamo contro il computer che ha ucciso la voglia di incontrarsi di persona, di stare insieme. Tutti stanno isolati davanti allo schermo, magari parlano o giocano con qualcuno che sta a Hong Kong. Qui c' è il wi-fi gratis, ma solo per scaricare regolamenti di gioco. Ci guardiamo in faccia, qui». "Qui" è in via Sant' Uguzzone 8, estrema periferia nord, Sesto San Giovanni è l' isolato successivo, una palazzina a un piano di 1.200 metri quadri più 3mila di prato che nella bella stagione si riempie di sciamannati vestiti in modo strano che si rincorrono. Sono i giochi di ruolo, come "Caccia al vampiro", ma siccome accanto c' è una scuola le mamme all' inizio avevano pensato che potessero essere pedofili o matti. Poi chiarito l' equivoco, è scoppiato l' amore: «C' è anche qualcuna che ha incoraggiato i figli a venire da noi, finita lezione. Sanno dove sono, sanno che si divertono e non corrono rischi». La palazzina è del Comune, che l' ha data in gestione alla Uesm, l' unione delle varie associazioni dei giochi, che prima erano sparse sul territorio e magari si ritrovavano anche solo in quattro o cinque persone, quando capitava. Qui invece qualcuno c' è sempre, tutti i giorni compreso Natale, da dopo pranzo fino a mezzanotte (orari e indicazioni su
http://casadeigiochi.arsludendi.it ). Chi arriva deve essere socio di uno dei club, ma basta pagare 3 euro per avere l' ingresso annuale: «Non respingiamo nessuno - dice Francesca Mauri, che si occupa della gestione - siamo circa un migliaio e tra di noi c' è di tutto, come età e ceti: il professore universitario e la casalinga, lo studente e il pensionato. Più maschi che femmine, ma mogli e fidanzate non sono gelose di noi. Anzi, spesso vengono anche loro. O magari la coppia nasce qui: io ne ho vista nascere una, lui giocava a soldatini, lei a Risiko». I più vengono già provvisti di tutto, ma comunque si può attingere a un' immane serie di armadi a vetri che contengono scatole e plance di ogni ben di dio, compresi i giochi più comuni come il Monopoli, che pure è guardato con un po' di diffidenza. Qui, su una serie di tavolacci di legno che facilitano la chiacchierae la socializzazione (soloi giocatori di scacchi e dama hanno uno stanzone isolato, ma a loro serve il silenzio), si preferisce mettere cose meno nazional-popolari. Che non vuol dire meno divertenti, anzi. Come "Impetus", che schiera i tradizionali soldatini sui campi delle più celebri battaglie dall' antichità all' ultima Guerra mondiale. O "Murder party", dove si inscena un delitto: «Trovo io un regista che se lo inventa e gli attori che lo interpretano, e i giocatori devono risolvere l' enigma a suon di domande», dice Barbara Bucci, responsabile anche dell' area board games (giochi in scatola). L' ultima novità è "Wasabi!" dove i partecipanti devono completare vari piatti di sushi. La prossima deve ancora uscire, ma probabilmente è già qui: alcune aziende chiedono agli associati della Casa di sperimentare i nuovi prodotti, prima di buttarli sul mercato. In vista c' è anche una sorpresa: un museo con la collezione di Giampaolo Dossena. Il massimo esperto ludico d' Italia - che aveva la stessa filosofia della Uesm, il gioco come la cosa più seria che esista - prima di morire regalò alla Casa dei giochi oltre 300 pezzi, alcuni storici e di grande valore. Per il momento sono custoditi nei sotterranei. Ma presto saranno visibili a tutti. E non per gioco. - LUIGI BOLOGNINI