Apro questo post parlando di una partita challenge appena annullata, quindi immagino non rintracciabile se non magari dai supermod. Preciso inoltre che parlerò di giocatori giallo, rosso, verde e blu in modo da
spersonalizzare completamente la discussione che mi auguro scaturisca, a meno che qualcuno degli interessati non voglia fare outing.
Premetto inoltre che vista la sequenza degli avvenimenti a quest'ora avrei potuto senz'altro, indipendentemente dall'esito della partita, sporgere reclamo per violazione della regola del silenzio ed ottenere probabilmente la
squalifica degli altri tre contendenti. Squalifica che sarebbe intervenuta in quanto la discussione in essere tra loro non riguardava affatto un problema tecnico, ma semplicemente l'opportunità di uscire a causa della connessione ballerina di uno dei tre.
La fattispecie è la
solita: quella che l'inverno scorso ha portato alla interminabile discussione sulla sportività con protagonista Redstar: in piazzamento il giocatore verde denuncia problemi di connessione ed
esce, rientrando subito, per poi disconnettersi nuovamente verso la fine di tale fase.
Il giocatore giallo (il sottoscritto) sceglie di attaccare proprio il verde, da Europa Occidentale ad Africa del Nord. Interviene a quel punto il giocatore rosso:'non puoi'.
Interessante teoria: il giocatore verde non è in grado - per motivi che non sto a sindacare - di garantire una connessione idonea a giocare una partita di torneo, eppure io che non ho fatto nulla per causare tale problema, anzi semmai potrei essere un pò seccato per la leggerezza con cui il giocatore verde ha scelto di entrare in partita nonostante la probabile consapevolezza di non essere in grado di portarla a termine, dovrei variare la mia prima mossa di gioco per non attaccarlo. Tra l'altro, ai vari spaccatori, non sfuggirà l'importanza di non potere perdere tempo a discutere in una partita challenge.
Tutto il resto, potete immaginarlo: 'Così non si può', 'Si esce' (ed il blu esce veramente senza attendere l'assenso degli altri due giocatori presenti e nonostante avessi fatto presente da subito che non era assolutamente mia intenzione uscire). Nel frattempo, rientra il verde, che trova solo me ed il rosso ed inizia a fare domande.
Il rosso, come branco comanda, risponde
correttamente 'prenditela con il giallo'
. La discussione procede in tal senso, rientra anche il blu, si scomoda l'onestà, la regolarità eccetera eccetera eccetera, ponendo il solito
ricatto morale che poi si sarebbe trasformato nella solita vendetta combinata nel caso avessi deciso di portare a termine la partita come mi ero prefissato.
Richiedo a quel punto il silenzio. La discussione, anzi il ricatto degli altri tre procedeva come se niente fosse. Arriva il momento in cui posso giocare tris da 14 e prendere comodamente Africa al turno tre.
A quel punto, pur essendo partito con soli diciannove punti ed una disposizione un pò infelice, mi sarei trovato in netto vantaggio. Scelgo, contro tutti i miei principi, di uscire comunque , poco allettato dall'idea di giocare in un clima avvelenato (ahhhhh......la chiusura totale della chat di RD1
).
Ora, regolamento a parte che è talmente chiaro da non potere nemmeno essere argomento di discussione, mi pare che esistano autorevolissimi pareri espressi anche da Highlander al riguardo e che sanciscono senza alcun dubbio il pieno diritto di ciascuno di portare a termine una partita regolarmente iniziata e senza che ci sia nemmeno di mezzo il famoso caso limite di Redstar e dello 'start'.
Al contrario, e ad onor del vero, non esiste nemmeno l'obbligo di portare a termine la partita (obbligo che io introdurrei, almeno per il torneo, per evitare tutte queste situazioni grottesche, ma Spartac e l'editore paiono inflessibili sul continuare a concedere ai giocatori il libero arbitrio: non capisco ma mi adeguo).
Quello che invece proprio non mi torna è che sia
non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica
gogna in chat e sul forum.
Ammetto infatti tranquillamente che il secondo motivo principale per cui ho scelto di uscire è stato il fatto che uno a caso tra i signori rosso, verde e giallo avrebbero aperto un thread sul forum parlando di sopruso e tirando in ballo sportività, onestà ed altri concetti a caso, liberamente applicati a vanvera alla situazione sopracitata.
Se poi fossero stati pure squalificati - come sarebbe stato giusto - per la violazione del silenzio, sarebbero diventati dei
martiri e qualcuno dei soliti buonisti da branco ne avrebbe proposto la
beatificazione.
Il tutto, nell'indifferenza generale di chi non solo dovrebbe sancire forte e chiaro la prevalenza del regolamento sulle 'regole non scritte' (che in quanto non scritte ognuno può interpretare come vuole).
Ora, visto che sappiamo benissimo che fine fanno le regole, anche quelle scritte in questo caso, quando mancano le sanzioni (vedi silenzio in stanza dgt), mi domando se non sarebbe il caso di sanzionare finalmente, duramente ed una volta per tutte, tutti coloro che una volta appurato che manca la necessaria unanimità ad annullare la partita, dovessero continuare ad esercitare pressioni su colui/coloro che volessero legittimamente proseguire.
A differenza delle sanzioni per il silenzio in dgt, inapplicabili per la ragionevole impossibilità di arbitrare quella stanza, mi pare che invece in questo caso gli strumenti ci sarebbero. Mi spiacerebbe dovere pensare che una linea buonista fosse in questo caso dettata dall'opportunità editoriale di compiacere la linea di pensiero del branco.
Mi preme sottolineare che quelle rare volte in cui - giocando da paesi lontani - non posso garantire a mia volta una totale affidabilità di connessione, lo faccio presente e chiedo anzi di proseguire senza alcun problema la partita.