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Discussione: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento
  1. #1
     Cap.le Magg.
     
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    Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Apro questo post parlando di una partita challenge appena annullata, quindi immagino non rintracciabile se non magari dai supermod. Preciso inoltre che parlerò di giocatori giallo, rosso, verde e blu in modo da spersonalizzare completamente la discussione che mi auguro scaturisca, a meno che qualcuno degli interessati non voglia fare outing.

    Premetto inoltre che vista la sequenza degli avvenimenti a quest'ora avrei potuto senz'altro, indipendentemente dall'esito della partita, sporgere reclamo per violazione della regola del silenzio ed ottenere probabilmente la squalifica degli altri tre contendenti. Squalifica che sarebbe intervenuta in quanto la discussione in essere tra loro non riguardava affatto un problema tecnico, ma semplicemente l'opportunità di uscire a causa della connessione ballerina di uno dei tre.

    La fattispecie è la solita: quella che l'inverno scorso ha portato alla interminabile discussione sulla sportività con protagonista Redstar: in piazzamento il giocatore verde denuncia problemi di connessione ed esce, rientrando subito, per poi disconnettersi nuovamente verso la fine di tale fase.
    Il giocatore giallo (il sottoscritto) sceglie di attaccare proprio il verde, da Europa Occidentale ad Africa del Nord. Interviene a quel punto il giocatore rosso:'non puoi'.
    Interessante teoria: il giocatore verde non è in grado - per motivi che non sto a sindacare - di garantire una connessione idonea a giocare una partita di torneo, eppure io che non ho fatto nulla per causare tale problema, anzi semmai potrei essere un pò seccato per la leggerezza con cui il giocatore verde ha scelto di entrare in partita nonostante la probabile consapevolezza di non essere in grado di portarla a termine, dovrei variare la mia prima mossa di gioco per non attaccarlo. Tra l'altro, ai vari spaccatori, non sfuggirà l'importanza di non potere perdere tempo a discutere in una partita challenge.

    Tutto il resto, potete immaginarlo: 'Così non si può', 'Si esce' (ed il blu esce veramente senza attendere l'assenso degli altri due giocatori presenti e nonostante avessi fatto presente da subito che non era assolutamente mia intenzione uscire). Nel frattempo, rientra il verde, che trova solo me ed il rosso ed inizia a fare domande.
    Il rosso, come branco comanda, risponde correttamente 'prenditela con il giallo' . La discussione procede in tal senso, rientra anche il blu, si scomoda l'onestà, la regolarità eccetera eccetera eccetera, ponendo il solito ricatto morale che poi si sarebbe trasformato nella solita vendetta combinata nel caso avessi deciso di portare a termine la partita come mi ero prefissato.
    Richiedo a quel punto il silenzio. La discussione, anzi il ricatto degli altri tre procedeva come se niente fosse. Arriva il momento in cui posso giocare tris da 14 e prendere comodamente Africa al turno tre.
    A quel punto, pur essendo partito con soli diciannove punti ed una disposizione un pò infelice, mi sarei trovato in netto vantaggio. Scelgo, contro tutti i miei principi, di uscire comunque , poco allettato dall'idea di giocare in un clima avvelenato (ahhhhh......la chiusura totale della chat di RD1 ).

    Ora, regolamento a parte che è talmente chiaro da non potere nemmeno essere argomento di discussione, mi pare che esistano autorevolissimi pareri espressi anche da Highlander al riguardo e che sanciscono senza alcun dubbio il pieno diritto di ciascuno di portare a termine una partita regolarmente iniziata e senza che ci sia nemmeno di mezzo il famoso caso limite di Redstar e dello 'start'.
    Al contrario, e ad onor del vero, non esiste nemmeno l'obbligo di portare a termine la partita (obbligo che io introdurrei, almeno per il torneo, per evitare tutte queste situazioni grottesche, ma Spartac e l'editore paiono inflessibili sul continuare a concedere ai giocatori il libero arbitrio: non capisco ma mi adeguo).

    Quello che invece proprio non mi torna è che sia non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica gogna in chat e sul forum.

    Ammetto infatti tranquillamente che il secondo motivo principale per cui ho scelto di uscire è stato il fatto che uno a caso tra i signori rosso, verde e giallo avrebbero aperto un thread sul forum parlando di sopruso e tirando in ballo sportività, onestà ed altri concetti a caso, liberamente applicati a vanvera alla situazione sopracitata.
    Se poi fossero stati pure squalificati - come sarebbe stato giusto - per la violazione del silenzio, sarebbero diventati dei martiri e qualcuno dei soliti buonisti da branco ne avrebbe proposto la beatificazione.

    Il tutto, nell'indifferenza generale di chi non solo dovrebbe sancire forte e chiaro la prevalenza del regolamento sulle 'regole non scritte' (che in quanto non scritte ognuno può interpretare come vuole).

    Ora, visto che sappiamo benissimo che fine fanno le regole, anche quelle scritte in questo caso, quando mancano le sanzioni (vedi silenzio in stanza dgt), mi domando se non sarebbe il caso di sanzionare finalmente, duramente ed una volta per tutte, tutti coloro che una volta appurato che manca la necessaria unanimità ad annullare la partita, dovessero continuare ad esercitare pressioni su colui/coloro che volessero legittimamente proseguire.

    A differenza delle sanzioni per il silenzio in dgt, inapplicabili per la ragionevole impossibilità di arbitrare quella stanza, mi pare che invece in questo caso gli strumenti ci sarebbero. Mi spiacerebbe dovere pensare che una linea buonista fosse in questo caso dettata dall'opportunità editoriale di compiacere la linea di pensiero del branco.

    Mi preme sottolineare che quelle rare volte in cui - giocando da paesi lontani - non posso garantire a mia volta una totale affidabilità di connessione, lo faccio presente e chiedo anzi di proseguire senza alcun problema la partita.
  2. #2
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote thor27 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Apro questo post parlando di una partita challenge appena annullata, quindi immagino non rintracciabile se non magari dai supermod. Preciso inoltre che parlerò di giocatori giallo, rosso, verde e blu in modo da spersonalizzare completamente la discussione che mi auguro scaturisca, a meno che qualcuno degli interessati non voglia fare outing.

    Premetto inoltre che vista la sequenza degli avvenimenti a quest'ora avrei potuto senz'altro, indipendentemente dall'esito della partita, sporgere reclamo per violazione della regola del silenzio ed ottenere probabilmente la squalifica degli altri tre contendenti. Squalifica che sarebbe intervenuta in quanto la discussione in essere tra loro non riguardava affatto un problema tecnico, ma semplicemente l'opportunità di uscire a causa della connessione ballerina di uno dei tre.

    La fattispecie è la solita: quella che l'inverno scorso ha portato alla interminabile discussione sulla sportività con protagonista Redstar: in piazzamento il giocatore verde denuncia problemi di connessione ed esce, rientrando subito, per poi disconnettersi nuovamente verso la fine di tale fase.
    Il giocatore giallo (il sottoscritto) sceglie di attaccare proprio il verde, da Europa Occidentale ad Africa del Nord. Interviene a quel punto il giocatore rosso:'non puoi'.
    Interessante teoria: il giocatore verde non è in grado - per motivi che non sto a sindacare - di garantire una connessione idonea a giocare una partita di torneo, eppure io che non ho fatto nulla per causare tale problema, anzi semmai potrei essere un pò seccato per la leggerezza con cui il giocatore verde ha scelto di entrare in partita nonostante la probabile consapevolezza di non essere in grado di portarla a termine, dovrei variare la mia prima mossa di gioco per non attaccarlo. Tra l'altro, ai vari spaccatori, non sfuggirà l'importanza di non potere perdere tempo a discutere in una partita challenge.

    Tutto il resto, potete immaginarlo: 'Così non si può', 'Si esce' (ed il blu esce veramente senza attendere l'assenso degli altri due giocatori presenti e nonostante avessi fatto presente da subito che non era assolutamente mia intenzione uscire). Nel frattempo, rientra il verde, che trova solo me ed il rosso ed inizia a fare domande.
    Il rosso, come branco comanda, risponde correttamente 'prenditela con il giallo' . La discussione procede in tal senso, rientra anche il blu, si scomoda l'onestà, la regolarità eccetera eccetera eccetera, ponendo il solito ricatto morale che poi si sarebbe trasformato nella solita vendetta combinata nel caso avessi deciso di portare a termine la partita come mi ero prefissato.
    Richiedo a quel punto il silenzio. La discussione, anzi il ricatto degli altri tre procedeva come se niente fosse. Arriva il momento in cui posso giocare tris da 14 e prendere comodamente Africa al turno tre.
    A quel punto, pur essendo partito con soli diciannove punti ed una disposizione un pò infelice, mi sarei trovato in netto vantaggio. Scelgo, contro tutti i miei principi, di uscire comunque , poco allettato dall'idea di giocare in un clima avvelenato (ahhhhh......la chiusura totale della chat di RD1 ).

    Ora, regolamento a parte che è talmente chiaro da non potere nemmeno essere argomento di discussione, mi pare che esistano autorevolissimi pareri espressi anche da Highlander al riguardo e che sanciscono senza alcun dubbio il pieno diritto di ciascuno di portare a termine una partita regolarmente iniziata e senza che ci sia nemmeno di mezzo il famoso caso limite di Redstar e dello 'start'.
    Al contrario, e ad onor del vero, non esiste nemmeno l'obbligo di portare a termine la partita (obbligo che io introdurrei, almeno per il torneo, per evitare tutte queste situazioni grottesche, ma Spartac e l'editore paiono inflessibili sul continuare a concedere ai giocatori il libero arbitrio: non capisco ma mi adeguo).

    Quello che invece proprio non mi torna è che sia non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica gogna in chat e sul forum.

    Ammetto infatti tranquillamente che il secondo motivo principale per cui ho scelto di uscire è stato il fatto che uno a caso tra i signori rosso, verde e giallo avrebbero aperto un thread sul forum parlando di sopruso e tirando in ballo sportività, onestà ed altri concetti a caso, liberamente applicati a vanvera alla situazione sopracitata.
    Se poi fossero stati pure squalificati - come sarebbe stato giusto - per la violazione del silenzio, sarebbero diventati dei martiri e qualcuno dei soliti buonisti da branco ne avrebbe proposto la beatificazione.

    Il tutto, nell'indifferenza generale di chi non solo dovrebbe sancire forte e chiaro la prevalenza del regolamento sulle 'regole non scritte' (che in quanto non scritte ognuno può interpretare come vuole).

    Ora, visto che sappiamo benissimo che fine fanno le regole, anche quelle scritte in questo caso, quando mancano le sanzioni (vedi silenzio in stanza dgt), mi domando se non sarebbe il caso di sanzionare finalmente, duramente ed una volta per tutte, tutti coloro che una volta appurato che manca la necessaria unanimità ad annullare la partita, dovessero continuare ad esercitare pressioni su colui/coloro che volessero legittimamente proseguire.

    A differenza delle sanzioni per il silenzio in dgt, inapplicabili per la ragionevole impossibilità di arbitrare quella stanza, mi pare che invece in questo caso gli strumenti ci sarebbero. Mi spiacerebbe dovere pensare che una linea buonista fosse in questo caso dettata dall'opportunità editoriale di compiacere la linea di pensiero del branco.

    Mi preme sottolineare che quelle rare volte in cui - giocando da paesi lontani - non posso garantire a mia volta una totale affidabilità di connessione, lo faccio presente e chiedo anzi di proseguire senza alcun problema la partita.
    a me questa frase sembra contraddittoria "non riguardava affatto un problema tecnico, ma semplicemente l'opportunità di uscire a causa della connessione ballerina di uno dei tre."

    A parte sta fesseria, si penso tu abbia ragione: se pure sei solo a voler continuare ne hai diritto ed hai pure diritto a non essere per tale decisione messo all'indice.

    Forse i giocatori che ti dicevano che non si poteva attaccare l'assente non si riferivano a leggi non scritte ma ad una regola di risikette scritta ai tempi di RD1 per cui non si poteva attacccare l'assente per 2 turni.. ma era una regola non obbligatoria... diciamo una raccomandazione
  3. #3
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    credo sia necessario l'intervento di apperinikredstar!

    We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
    And there are still many rivers to cross.
    Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
    There is no black or white, there is only right and wrong.
    We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
    We are the great future.
    We need to get back to the joy of living.
    We are five fingers of an empty hand.
    But together, we can also be the fist.
    Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
    Clap your hands.


  4. #4
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote Amedeo ha scritto: Visualizza il messaggio
    a me questa frase sembra contraddittoria "non riguardava affatto un problema tecnico, ma semplicemente l'opportunità di uscire a causa della connessione ballerina di uno dei tre."

    A parte sta fesseria, si penso tu abbia ragione: se pure sei solo a voler continuare ne hai diritto ed hai pure diritto a non essere per tale decisione messo all'indice.

    Forse i giocatori che ti dicevano che non si poteva attaccare l'assente non si riferivano a leggi non scritte ma ad una regola di risikette scritta ai tempi di RD1 per cui non si poteva attacccare l'assente per 2 turni.. ma era una regola non obbligatoria... diciamo una raccomandazione
    Amedeo, non vorrei scontrarmi sul tuo terreno perchè ne uscirei inevitabilmente perdente. Però a me pare che per discussione di carattere tecnico si possa intendere un blocco del server o un bug. Una semplice disconnessione di un giocatore non lo è: è un problema del giocatore stesso, indipendentemente dall'eventuale dolo che sarebbe evidentemente solo un'aggravante.
    Tanto più che da subito ho fatto presente che non avevo la minima intenzione di annullare, dunque, mancando l'unanimità, la discussione non aveva alcun senso ed anche quando l'avesse avuto, non poteva certo continuare all'infinito.
  5. #5
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote highlander ha scritto: Visualizza il messaggio
    credo sia necessario l'intervento di apperinikredstar!

    Capo, non penserai mica di cavartela con una battuta ....oppure aspetti davvero Redstar?
  6. #6
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote thor27 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Capo, non penserai mica di cavartela con una battuta ....oppure aspetti davvero Redstar?
    se non mi fai il prefazio con il riassunto del post kilometrico, io non leggo un caxxo!
    Lascio tutto a apperinikredstar!
  7. #7
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote highlander ha scritto: Visualizza il messaggio
    se non mi fai il prefazio con il riassunto del post kilometrico, io non leggo un caxxo!
    Lascio tutto a apperinikredstar!

    Detto, fatto:

    Quello che invece proprio non mi torna è che sia non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica gogna in chat e sul forum.
  8. #8
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote thor27 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Detto, fatto:

    Quello che invece proprio non mi torna è che sia non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica gogna in chat e sul forum.
    ah... ok.
    l'ostinato.

    dipende.

    il paper è dalla tua, perchè lui non si pone nemmeno la domanda se continuare o meno perchè prima di giocare aveva già deciso che avrebbe continuato comunque

    Il tuo caso è lo stesso? Oppure ci sono casi in cui la partita deve essere portata a termine e casi invece dove è giusto abbandonarla?
  9. #9
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote highlander ha scritto: Visualizza il messaggio
    ah... ok.
    l'ostinato.

    dipende.

    il paper è dalla tua, perchè lui non si pone nemmeno la domanda se continuare o meno perchè prima di giocare aveva già deciso che avrebbe continuato comunque

    Il tuo caso è lo stesso? Oppure ci sono casi in cui la partita deve essere portata a termine e casi invece dove è giusto abbandonarla?

    A occhio il mio caso è lo stesso tuo

    http://forum.egcommunity.it/showthread.php?p=914942

    Quello che mi interesserebbe invece sapere è se il principio della credibilità stessa del gioco online debba rimanere astratto oppure se saresti favorevole ad una sanzione nei confronti di chi, magari pur avendo una connessione che 'fa schifo', facesse indebite pressioni per annullare il game.
  10. #10
     Maggiore
     
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    io la penso come te thor, se uno ha problemi di diconnessione sono problemi suoi, ma solo in chall o P3, mi pare brutto far diventare nero qualcuno per una digitall di allenamento...

    anche il regolamento ti da ragione, avresti potuto finire la partita che diventava quindi effettiva e, qualora ci fossero stati i presupposti per sanzioni contro il "silenzio" avresti avuto anche il diritto di sporgere reclomo/i

    come spartac ha detto: i problemi di connessione fanno parte integrante delle partite on-line,

    ...chi la inizia sà di rischiare la disconnessione.

    sulla tua richiesta di sanzionare chi mendica grazia non penso ci siano presupposti, a meno che non sia in regime di silenzio, se uno vuole scrivere sul forum il proprio pensiero esprimendo il proprio disappunto per la tua scelta è libero di farlo, in fin dei conti ognuno è responsabile delle proprie azioni.

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