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Discussione: Ali' compie 70 anni il piu grande da una vita
  1. #1
     T. Col. C.te
     
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    Applausi Ali' compie 70 anni il piu grande da una vita



    Ora che non punge piu' e i suoi movimenti non sono da ballerino del ring ma tremolii sul quadrato spietato della vita, Muhammad Ali' e' perfino piu' forte di prima.

    Ha la potenza imbattibile dell'amore della gente, piu' di quanta ne avesse ai tempi in cui si era legittimamente proclamato 'il piu' Grande'.

    Cassius Marcellus Clay, questo il suo nome prima della conversione all'Islam oggi compie 70 anni: ha combattuto da pugile e condotto battaglie da uomo, rifiutandosi pero' all'ignominia della guerra vera. Ha attraversato decenni, leader e religioni: ma e' sempre rimasto se stesso, ovvero l'autentica stella cometa nel firmamento della storia dello sport; e non solo perche' sul ring ''si muoveva come una farfalla e pungeva come un'ape'' (altra fortunata autodefinizione).

    E' meritatissimo, forse perfino riduttivo, il titolo di atleta del secolo assegnatogli all'inizio del 2001.

    All'apice della carriera e' stato l'uomo piu' famoso del pianeta, capace di oscurare i Beatles, Re e capi di Stato e tanti altri leader religiosi, divi e personalita' che - come fecero fra gli altri Elvis Presley, Fidel Castro, Frank Sinatra e piu' di recente Nelson Mandela, Sylvester Stallone e Michael Jordan - quando lo incontrarono per prima cosa gli chiesero l'autografo.

    Campione del mondo dei pesi massimi, ma ancora di piu', con i suoi pugni e la sua dialettica esuberante, simbolo della lotta all'apartheid, dell'uguaglianza dei diritti, del riscatto sociale e dell'orgoglio dei neri d'America (''per noi e' Dio'', spiego' il regista Spike Lee), amico di Martin Luther King e Malcolm X, e di coloro, bianchi compresi, che manifestavano contro la guerra in Vietnam. E poi candidato al premio Nobel per la Pace, vincitore dell'Oscar per il miglior documentario con 'Quando eravamo re', ed icona della pop art nel secolo scorso, quando lo immortalo' Andy Warhol, ed in quello in corso, grazie a Shepard Fairey.

    Oggi come allora questi ritratti di Ali sono finiti nei musei, e sono stati riprodotti perfino su paia di scarpe. Muhammad Ali e' stato anche poeta (''l'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare'', e' uno dei suoi aforismi piu' belli) ed eroe dei fumetti, quando negli anni '70 fini' sul quadrato contro Superman in una sfida che serviva per fermare un'invasione aliena della Terra. Quell'album viene ristampato ancora oggi, perche' troppe sono le richieste in tutto il mondo.

    E da mito universale Clay-Ali' e' stato celebrato anche in Italia (Gianni Mina' era il suo cantore), tranne qualche episodica caduta di tono: ''Io quel negretto li' lo vedo male'', disse avventatamente guardandolo combattere in tv un giornalista durante le Olimpiadi romane, nelle quali si sarebbe imposto, come in tutto il resto nella sua vita.

    E la Rai, che pure aveva celebrato l'epos dei suoi match con Frazier, ignoro' quello con Foreman a Kinshasa. Uomo capace di gettare la sua medaglia olimpica nel fiume quando, tornato a casa da Roma, gli impedirono di entrare in un bar perche' di colore; ma anche ecumenico ultimo tedoforo nell'edizione del centenario dei Giochi, ad Atlanta nel 1996. Accese il fuoco che un tempo (e in parte ancora oggi) fermava le guerre e quel suo muoversi incerto commosse il mondo: li' si capi' che Ali' combatte ancora, contro il male che lo affligge, quel morbo di Parkinson rivelatosi l'avversario piu' insidioso.

    Lo fa con la fierezza e la dignita' di un tempo, come quando disputo' contro Joe Frazier match selvaggi e spettacolari, autentica accademia della boxe. Le sue mani che nella indimenticabile notte di Kinshasa stesero George Foreman mentre la gente gli gridava ''Ali' bomaye, Ali' bomaye (uccidilo Ali')'' ora sono tremolanti, ma indicano ancora con fermezza la strada dell'orgoglio umano.

    Su di lui sono stati girati film, come quello in cui veniva impersonato da Will Smith, e scritti centinaia di libri, che per chi lo ha visto in azione non sono mai abbastanza. Pochi anni fa ne e' uscito uno da 3.000 euro che e' un autentico monumento al mito di Ali' anche come dimensioni. La prima copia fu donata a lui, al Labbro di Louisville che oggi sussurra ma continua a stregare il mondo.


    un grande
  2. #2
     S.tenente
     
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    Re: Ali' compie 70 anni il piu grande da una vita

    Quote bicio18000 ha scritto: Visualizza il messaggio


    Ora che non punge piu' e i suoi movimenti non sono da ballerino del ring ma tremolii sul quadrato spietato della vita, Muhammad Ali' e' perfino piu' forte di prima.

    Ha la potenza imbattibile dell'amore della gente, piu' di quanta ne avesse ai tempi in cui si era legittimamente proclamato 'il piu' Grande'.

    Cassius Marcellus Clay, questo il suo nome prima della conversione all'Islam oggi compie 70 anni: ha combattuto da pugile e condotto battaglie da uomo, rifiutandosi pero' all'ignominia della guerra vera. Ha attraversato decenni, leader e religioni: ma e' sempre rimasto se stesso, ovvero l'autentica stella cometa nel firmamento della storia dello sport; e non solo perche' sul ring ''si muoveva come una farfalla e pungeva come un'ape'' (altra fortunata autodefinizione).

    E' meritatissimo, forse perfino riduttivo, il titolo di atleta del secolo assegnatogli all'inizio del 2001.

    All'apice della carriera e' stato l'uomo piu' famoso del pianeta, capace di oscurare i Beatles, Re e capi di Stato e tanti altri leader religiosi, divi e personalita' che - come fecero fra gli altri Elvis Presley, Fidel Castro, Frank Sinatra e piu' di recente Nelson Mandela, Sylvester Stallone e Michael Jordan - quando lo incontrarono per prima cosa gli chiesero l'autografo.

    Campione del mondo dei pesi massimi, ma ancora di piu', con i suoi pugni e la sua dialettica esuberante, simbolo della lotta all'apartheid, dell'uguaglianza dei diritti, del riscatto sociale e dell'orgoglio dei neri d'America (''per noi e' Dio'', spiego' il regista Spike Lee), amico di Martin Luther King e Malcolm X, e di coloro, bianchi compresi, che manifestavano contro la guerra in Vietnam. E poi candidato al premio Nobel per la Pace, vincitore dell'Oscar per il miglior documentario con 'Quando eravamo re', ed icona della pop art nel secolo scorso, quando lo immortalo' Andy Warhol, ed in quello in corso, grazie a Shepard Fairey.

    Oggi come allora questi ritratti di Ali sono finiti nei musei, e sono stati riprodotti perfino su paia di scarpe. Muhammad Ali e' stato anche poeta (''l'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare'', e' uno dei suoi aforismi piu' belli) ed eroe dei fumetti, quando negli anni '70 fini' sul quadrato contro Superman in una sfida che serviva per fermare un'invasione aliena della Terra. Quell'album viene ristampato ancora oggi, perche' troppe sono le richieste in tutto il mondo.

    E da mito universale Clay-Ali' e' stato celebrato anche in Italia (Gianni Mina' era il suo cantore), tranne qualche episodica caduta di tono: ''Io quel negretto li' lo vedo male'', disse avventatamente guardandolo combattere in tv un giornalista durante le Olimpiadi romane, nelle quali si sarebbe imposto, come in tutto il resto nella sua vita.

    E la Rai, che pure aveva celebrato l'epos dei suoi match con Frazier, ignoro' quello con Foreman a Kinshasa. Uomo capace di gettare la sua medaglia olimpica nel fiume quando, tornato a casa da Roma, gli impedirono di entrare in un bar perche' di colore; ma anche ecumenico ultimo tedoforo nell'edizione del centenario dei Giochi, ad Atlanta nel 1996. Accese il fuoco che un tempo (e in parte ancora oggi) fermava le guerre e quel suo muoversi incerto commosse il mondo: li' si capi' che Ali' combatte ancora, contro il male che lo affligge, quel morbo di Parkinson rivelatosi l'avversario piu' insidioso.

    Lo fa con la fierezza e la dignita' di un tempo, come quando disputo' contro Joe Frazier match selvaggi e spettacolari, autentica accademia della boxe. Le sue mani che nella indimenticabile notte di Kinshasa stesero George Foreman mentre la gente gli gridava ''Ali' bomaye, Ali' bomaye (uccidilo Ali')'' ora sono tremolanti, ma indicano ancora con fermezza la strada dell'orgoglio umano.

    Su di lui sono stati girati film, come quello in cui veniva impersonato da Will Smith, e scritti centinaia di libri, che per chi lo ha visto in azione non sono mai abbastanza. Pochi anni fa ne e' uscito uno da 3.000 euro che e' un autentico monumento al mito di Ali' anche come dimensioni. La prima copia fu donata a lui, al Labbro di Louisville che oggi sussurra ma continua a stregare il mondo.


    un grande
    Rendiamo omaggio a questo grande professionista della boxe...
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