Influenza: malattia da quasi novemila morti all’anno in Italia
Che dobbiamo fare...preghiamo....
Quante volte alla domanda, come stai, so che sei stato male, rispondiamo, no, tranquillo, era una banale influenza, si, banale, ma fino ad un certo punto, in molti dimenticano che il virus influenzale è uno degli agenti patogeni a più alta diffusione e capacità di contagio, così come in molti dimenticano che il virus della Spagnola con il suo carico di ben 50 milioni di vittime nel mondo in un solo anno causata dal virus H1N1 era “imparentata” con i “banali” virus influenzali con i quali facciamo i conti ogni anno.
Con questo ben lungi l’idea di terrorizzare chicchessia, oggi l’approccio con il virus influenzale è ben diverso da quello che ebbero i nostri bisnonni quasi un secolo fa, soprattutto le condizioni igienico sanitarie sono di gran lunga migliorate, la stessa possibilità di capire anzitempo a quale tipo di “ciclone” ci stiamo esponendo e il ricorso al vaccino ha di fatto contratto al massimo le possibilità di letalità di questo virus che, pero’, nonostante tutto, ancora oggi, ad ogni epidemia uccide nella sola Italia 8.500 persone, soprattutto anziani e se si contano i morti da influenza o complicanze della stessa in tutto il pianeta, i numeri appaiono ben altro che tranquillizzanti, ben mezzo milione di morti all’anno.
Certo nessun raffronto con la pandemia della Spagnola, la “grande influenza” come la si definì, ma tutt’altro che cifre di poco conto, anche perché, nonostante i progressi della medicina, lo stesso vaccino antinfluenzale, ogni anno nel mondo si infettano del virus dai 300 milioni fino ad un miliardo di persone e nella sola Europa decedono dalle 50 alle 220 mila persone all’anno, un numero superiore alle vittime della strada, che sono 40 mila circa e non sono certo poche!
E’ ovvio che, pur non potendo parlare di emergenza sanitaria, è quanto mai fondamentale che l’attenzione di fronte ad una malattia da troppi ritenuta “banale” non si abbassi mai, tutt’altro, sia in fatto di prevenzione, che di approccio alla malattia lasciata troppe volte libera di compiere il suo decorso con la consapevolezza, a questo punto errata da parte di molti, che trattasi di una di quelle malattie che si devono risolvere da sole. Sbagliato, probabilmente ad uccidere non è neanche il virus vero e proprio, quanto invece le complicazioni che si determinano nell’organismo dopo il contatto con la malattia, complicanze che stroncano, soprattutto in assenza di cure.
Si pensi che degli 8.000 nostri connazionali che soccombono a causa dell’influenza, l’80% è rappresentato da anziani di età superiore ai 65 anni e che un migliaio di essi muore per sopraggiunte polmoniti e bronco polmoniti. Un dato che dovrà farci riflettere, in primis, perché 8 mila persone all’anno decedute non sono sicuramente poco, ma che mostra di contro l’0altro allarmante dato. Ovvero che almeno 2.000 persone decedano, nonostante siano in età non a rischio. Se poi guardiamo la situazione da un punto di vista meramente economico oltre che di giorni di assenteismo a causa dell’influenza i numeri sono da capogiro, al punto da sostenere che l”influenza rappresenta una causa primaria di assenteismo sul lavoro (10-12%) tra gli adulti, e produce costi socio-sanitari enormi. Secondo le stime, i costi diretti e indiretti dell’epidemia vanno dai 390 milioni ai 2,4 miliardi di euro per Italia, Francia e Regno Unito, dai 535 milioni ai 3,3 miliardi per la Germania, e da 275 milioni a 1,7 miliardi per la Spagna.
La conclusione non puo’ che essere una, a questo punto, soprattutto per le fasce di popolazione anziana o affette da altre o multi patologie, ai primi sintomi che stentano a risolversi, così come di fronte a febbri impegnative, il consiglio migliore è quello di consultare il proprio medico perché,
l’influenza è banale solo quando passa, finchè il virus è libero di contagiarci, come visto, è tutt’altro che insignificante!