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Discussione: La sportività
  1. #1
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    La sportività

    Qualche tempo fa ho giocato due partite nelle quali è emerso nuovamente un conflitto su cosa sia la sportività.


    Ecco i due fatti, per i quali ho fatto la MEDESIMA SCELTA nella medesima situazione (prescindendo da chi fosse l'avversario).


    Prima partita

    Siamo nel finale, ho tra i 10 e i 20 punti, conquistando un territorio del giocatore in vantaggio raggiungo i 20 punti ed ottengo un punto in piu' in classifica. E' l'attacco migliore, per facilità di conquista e mantenimento del possesso, ed OVVIAMENTE lo eseguo.
    Sdada proprio al mio turno e così la partita si conclude, con il mio punto in piu' e la vittoria che si sposta all'altro giocatore che era secondo.
    Il giocatore che ha perso ci è ovviamente rimasto male, lo posso capire. Ma da qui ad accusarmi implicitamente di qualcosa ce ne passa. Per fortuna dopo l'arrabbiatura iniziale ha "sbollito" e ci siamo salutati cordialmente (almeno credo).
    Tra l'altro per come era stata giocata la partita preferivo vincesse lui (e se non sdadava subito probabilmente sarebbe accaduto), ma non potevo regalargli la partita io (questo sì che sarebbe stato antisportivo, è sempre antisportivo decidere chi far vincere).


    Seconda partita

    Situazione di punteggio analoga, conquisto il territorio che mi vale un punto prendendolo al giocatore in vantaggio. In questo caso il giocatore in vantaggio vince comunque, ma a fine partita mi accusa sostanzialmente, a me, di essere stato antisportivo. Lui pretendeva che lo lasciassi stare ma proprio questo è invece un atteggiamento antisportivo, ovviamente. Non si sa bene per quale motivo si riteneva "in diritto" di non essere ostacolato (senza contare che per quasi tutta la partita invece di attaccare fuori obiettivo l'unico avversario che poteva impensierirlo attaccava me mentre faceva carta con me. Ma ci sta, va benissimo SE poi VINCE, come ha fatto).


    Il punto essenziale che drammaticamente emerge in questi due esempi (soprattutto il secondo) è il non chiaro (in taluni casi proprio invertito) concetto di sportività.



    In ogni mossa che facciamo in partita la influenziamo e possiamo trovarci ad influenzarla anche in modo "significativo", è NORMALE. Tutti partecipano alla partita cercando di vincerla in prima battuta, e di fare il maggior numero possibile di punti in seconda battuta (qualora non fosse possibile vincerla). Quando si avvicina il finale le cose NON CAMBIANO ed anzi devono restare così, altrimenti davvero si diventa antisportivi. Discussioni o pensieri su "chi merita di vincere la partita" devono essere allontanati immediatamente. Qualunque di questi pensieri influenzi la nostra mossa ci fa commettere un'azione o una non azione antisportiva. Se siamo nelle condizioni di decidere la partita facendo o non facendo una mossa qual è il modo sportivo di giocare?
    Chi sta vincendo potrebbe dire che il modo giusto è di non attaccare, altrimenti la mossa sarebbe antisportiva. Ma chi non sta vincendo potrebbe con pari ragione dire che è antisportivo non attaccare perchè fai un favore a chi è già in vantaggio. Il punto è che nè l'uno nè l'altro giocatore devono influenzare chi deve decidere cosa fare (altrimenti sì che la decisione diventa antisportiva, perchè diventa una scelta di chi favorire, che è PALESEMENTE antisportiva). Chi deve fare o non fare una mossa deve basarsi esclusivamente su cosa conviene a LUI per il suo migliore risultato possibile nella partita. IN QUESTO MODO e SOLO IN QUESTO MODO il risultato finale è quello sportivo, perchè tutti hanno onorato la partita e giocato al meglio per se stessi, come richiede una competizione INDIVIDUALE.


    In una competizione individuale è implicito che tutti giochino per se stessi. Le proprie azioni non devono essere decise in base a chi viene favorito o sfavorito, ma in base a quale sia il maggior vantaggio (in termini di risultato della competizione) PER SE STESSI. Quando si fa questo, e SOLO SE SI FA QUESTO, il risultato che emerge alla fine della competizione è quello SPORTIVO.


    Quando dobbiamo decidere se conquistare un territorio CHE CI DAREBBE UN PUNTO IN PIU' teniamo presente che se la conquista è quasi impossibile e, nella migliore delle ipotesi, ci espone alla riconquista del territorio da parte di qualcuno e alla perdita di ulteriori territori finendo col perdere un punto rispetto alla situazione di partenza (quindi -1) invece di conquistarlo dobbiamo valutare con attenzione. Il punto chiave sono le probabilità (che ovviamente dobbiamo valutare in fretta e intuitivamente la maggior parte delle volte, ma cercando di essere il piu' precisi possibile). Abbiamo 3 probabilità da considerare in entrambe le situazioni (attacco o non attacco), fatto salvo che vanno considerate anche dopo ogni eventuale attacco. Cioè va fatta un'analisi prima di decidere se attaccare o no e un'analisi dopo ogni eventuale lancio di dadi. Facendo quindi questo esempio, che ha come premessa che non sia possibile in alcun modo (probabilità 0) ottenere un punteggio superiore a 1 o inferiore a -1, le tre probabilità sono:


    probabilità di ottenere +1 attaccando e non attaccando
    probabilità di ottenere -1 attaccando e non attaccando
    probabilità di finire con lo stesso punteggio, ovvero +0, attaccando o non attaccando


    La terza probabilità va normalmente considerata ininfluente nella scelta, perchè per qualunque valore e per qualunque differenza di valori (tra attaccare e non attaccare) teoricamente non produce, nel lungo periodo (cioè dopo molte scelte di queste tipo) alcuna differenza nel totale dei punti conquistati. Vanno quindi considerate soltanto le prime due.

    Supponiamo di essere nella situazione in cui non attaccare ha il 100% di probabilità di farci terminare la partita con lo stesso punteggio che abbiamo. Valutiamo quindi solo le probabilità in seguito ad un attacco.

    Ci sono tre casi:

    1) se la probabilità di avere il -1 è maggiore di quella di avere il +1 non attacchiamo;

    2) se la probabilità di avere il +1 è maggiore di quella di avere il -1 attacchiamo;

    3) se la probabilità di avere il +1 la riteniamo esattamente identica a quella di avere il -1 siamo in un "terreno molto difficile". Possiamo far entrare in campo elementi psicologici: quanto amiamo il rischio per un punteggio maggiore ma anche quanto potremmo sopportare un punteggio peggiore. Meglio l'attuale punteggio sicuro o rischiare per un +1 potendo capitare con pari probabilità un -1? In questa valutazione potremmo far entrare anche il valore probabilità di ottenere un +0, ma anche in questo caso si tratta poi di interpretarlo psicologicamente, in quanto a livello di analisi matematica non dà alcun elemento per far pendere la scelta da una parte o dall'altra. In molti casi comunque c'è una "Terza via", ovvero se abbiamo un numero sufficientemente alto di armate rispetto agli avversari si può iniziare un attacco e rivalutare la scelta da farsi dopo l'esito dell'attacco.


    Naturalmente una ulteriore premessa di questa analisi è che non ci troviamo in situazioni di torneo particolari, per esempio la situazione in cui la partita che stiamo giocando determini la qualificazione diretta a una fase successiva del torneo e che per esempio ci manchi SICURAMENTE un punto per accedervi. In questo caso, anche ci fosse solo lo 0,1% di probabilità di finire con +1 attaccando (e 0% di finire con +1 non attaccando), la decisione sportiva corretta sarebbe obbligatoriamente attaccare.

    -----------------------------

    In estrema sintesi, così come ad inizio partita le considerazioni su chi avvantaggio o non avvantaggio facendo o non facendo una mossa non devono spostare l'ago della bilancia delle mie decisioni (ma devo pensare unicamente ad avvantaggiare me stesso), allo stesso modo non devono spostare l'ago della bilancia delle mie decisioni nel finale di partita. Questa è sportività.
    Giudicare preclude la possibilità di conoscere.
    "La mia libertà finisce dove comincia la vostra." - Martin Luther King

    Non abbandonerò alcuna partita, per alcun motivo, nemmeno subito dopo lo start. Questa comunicazione è da considerarsi sostitutiva di una analoga comunicazione pre-partita.

    http://forum.egcommunity.it/showthre...06#post1124806
    Quando diamo un giudizio assoluto (non limitato ad un fatto) su una persona, stiamo in realtà esprimendo il giudizio che abbiamo di noi stessi.
  2. #2
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    Re: La sportività

    Assolutamente d'accordo sul concetto di sportività
  3. #3

    Re: La sportività

    Quote gudogi87 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Assolutamente d'accordo sul concetto di sportività
    Cerca di chiacchierare meno, che ti vedo spesso complottare.
  4. #4
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    Re: La sportività

    Quote paperinikredstar ha scritto: Visualizza il messaggio
    Qualche tempo fa ho giocato due partite nelle quali è emerso nuovamente un conflitto su cosa sia la sportività.


    Ecco i due fatti, per i quali ho fatto la MEDESIMA SCELTA nella medesima situazione (prescindendo da chi fosse l'avversario).


    Prima partita

    Siamo nel finale, ho tra i 10 e i 20 punti, conquistando un territorio del giocatore in vantaggio raggiungo i 20 punti ed ottengo un punto in piu' in classifica. E' l'attacco migliore, per facilità di conquista e mantenimento del possesso, ed OVVIAMENTE lo eseguo.
    Sdada proprio al mio turno e così la partita si conclude, con il mio punto in piu' e la vittoria che si sposta all'altro giocatore che era secondo.
    Il giocatore che ha perso ci è ovviamente rimasto male, lo posso capire. Ma da qui ad accusarmi implicitamente di qualcosa ce ne passa. Per fortuna dopo l'arrabbiatura iniziale ha "sbollito" e ci siamo salutati cordialmente (almeno credo).
    Tra l'altro per come era stata giocata la partita preferivo vincesse lui (e se non sdadava subito probabilmente sarebbe accaduto), ma non potevo regalargli la partita io (questo sì che sarebbe stato antisportivo, è sempre antisportivo decidere chi far vincere).


    Seconda partita

    Situazione di punteggio analoga, conquisto il territorio che mi vale un punto prendendolo al giocatore in vantaggio. In questo caso il giocatore in vantaggio vince comunque, ma a fine partita mi accusa sostanzialmente, a me, di essere stato antisportivo. Lui pretendeva che lo lasciassi stare ma proprio questo è invece un atteggiamento antisportivo, ovviamente. Non si sa bene per quale motivo si riteneva "in diritto" di non essere ostacolato (senza contare che per quasi tutta la partita invece di attaccare fuori obiettivo l'unico avversario che poteva impensierirlo attaccava me mentre faceva carta con me. Ma ci sta, va benissimo SE poi VINCE, come ha fatto).


    Il punto essenziale che drammaticamente emerge in questi due esempi (soprattutto il secondo) è il non chiaro (in taluni casi proprio invertito) concetto di sportività.



    In ogni mossa che facciamo in partita la influenziamo e possiamo trovarci ad influenzarla anche in modo "significativo", è NORMALE. Tutti partecipano alla partita cercando di vincerla in prima battuta, e di fare il maggior numero possibile di punti in seconda battuta (qualora non fosse possibile vincerla). Quando si avvicina il finale le cose NON CAMBIANO ed anzi devono restare così, altrimenti davvero si diventa antisportivi. Discussioni o pensieri su "chi merita di vincere la partita" devono essere allontanati immediatamente. Qualunque di questi pensieri influenzi la nostra mossa ci fa commettere un'azione o una non azione antisportiva. Se siamo nelle condizioni di decidere la partita facendo o non facendo una mossa qual è il modo sportivo di giocare?
    Chi sta vincendo potrebbe dire che il modo giusto è di non attaccare, altrimenti la mossa sarebbe antisportiva. Ma chi non sta vincendo potrebbe con pari ragione dire che è antisportivo non attaccare perchè fai un favore a chi è già in vantaggio. Il punto è che nè l'uno nè l'altro giocatore devono influenzare chi deve decidere cosa fare (altrimenti sì che la decisione diventa antisportiva, perchè diventa una scelta di chi favorire, che è PALESEMENTE antisportiva). Chi deve fare o non fare una mossa deve basarsi esclusivamente su cosa conviene a LUI per il suo migliore risultato possibile nella partita. IN QUESTO MODO e SOLO IN QUESTO MODO il risultato finale è quello sportivo, perchè tutti hanno onorato la partita e giocato al meglio per se stessi, come richiede una competizione INDIVIDUALE.


    In una competizione individuale è implicito che tutti giochino per se stessi. Le proprie azioni non devono essere decise in base a chi viene favorito o sfavorito, ma in base a quale sia il maggior vantaggio (in termini di risultato della competizione) PER SE STESSI. Quando si fa questo, e SOLO SE SI FA QUESTO, il risultato che emerge alla fine della competizione è quello SPORTIVO.


    Quando dobbiamo decidere se conquistare un territorio CHE CI DAREBBE UN PUNTO IN PIU' teniamo presente che se la conquista è quasi impossibile e, nella migliore delle ipotesi, ci espone alla riconquista del territorio da parte di qualcuno e alla perdita di ulteriori territori finendo col perdere un punto rispetto alla situazione di partenza (quindi -1) invece di conquistarlo dobbiamo valutare con attenzione. Il punto chiave sono le probabilità (che ovviamente dobbiamo valutare in fretta e intuitivamente la maggior parte delle volte, ma cercando di essere il piu' precisi possibile). Abbiamo 3 probabilità da considerare in entrambe le situazioni (attacco o non attacco), fatto salvo che vanno considerate anche dopo ogni eventuale attacco. Cioè va fatta un'analisi prima di decidere se attaccare o no e un'analisi dopo ogni eventuale lancio di dadi. Facendo quindi questo esempio, che ha come premessa che non sia possibile in alcun modo (probabilità 0) ottenere un punteggio superiore a 1 o inferiore a -1, le tre probabilità sono:


    probabilità di ottenere +1 attaccando e non attaccando
    probabilità di ottenere -1 attaccando e non attaccando
    probabilità di finire con lo stesso punteggio, ovvero +0, attaccando o non attaccando


    La terza probabilità va normalmente considerata ininfluente nella scelta, perchè per qualunque valore e per qualunque differenza di valori (tra attaccare e non attaccare) teoricamente non produce, nel lungo periodo (cioè dopo molte scelte di queste tipo) alcuna differenza nel totale dei punti conquistati. Vanno quindi considerate soltanto le prime due.

    Supponiamo di essere nella situazione in cui non attaccare ha il 100% di probabilità di farci terminare la partita con lo stesso punteggio che abbiamo. Valutiamo quindi solo le probabilità in seguito ad un attacco.

    Ci sono tre casi:

    1) se la probabilità di avere il -1 è maggiore di quella di avere il +1 non attacchiamo;

    2) se la probabilità di avere il +1 è maggiore di quella di avere il -1 attacchiamo;

    3) se la probabilità di avere il +1 la riteniamo esattamente identica a quella di avere il -1 siamo in un "terreno molto difficile". Possiamo far entrare in campo elementi psicologici: quanto amiamo il rischio per un punteggio maggiore ma anche quanto potremmo sopportare un punteggio peggiore. Meglio l'attuale punteggio sicuro o rischiare per un +1 potendo capitare con pari probabilità un -1? In questa valutazione potremmo far entrare anche il valore probabilità di ottenere un +0, ma anche in questo caso si tratta poi di interpretarlo psicologicamente, in quanto a livello di analisi matematica non dà alcun elemento per far pendere la scelta da una parte o dall'altra. In molti casi comunque c'è una "Terza via", ovvero se abbiamo un numero sufficientemente alto di armate rispetto agli avversari si può iniziare un attacco e rivalutare la scelta da farsi dopo l'esito dell'attacco.


    Naturalmente una ulteriore premessa di questa analisi è che non ci troviamo in situazioni di torneo particolari, per esempio la situazione in cui la partita che stiamo giocando determini la qualificazione diretta a una fase successiva del torneo e che per esempio ci manchi SICURAMENTE un punto per accedervi. In questo caso, anche ci fosse solo lo 0,1% di probabilità di finire con +1 attaccando (e 0% di finire con +1 non attaccando), la decisione sportiva corretta sarebbe obbligatoriamente attaccare.

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    In estrema sintesi, così come ad inizio partita le considerazioni su chi avvantaggio o non avvantaggio facendo o non facendo una mossa non devono spostare l'ago della bilancia delle mie decisioni (ma devo pensare unicamente ad avvantaggiare me stesso), allo stesso modo non devono spostare l'ago della bilancia delle mie decisioni nel finale di partita. Questa è sportività.
    non ho ancora letto qualcosa su questo forum che potesse descrivere meglio di queste righe il concetto di sportività nel risiko digitale

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