Finale Nazionale 2012

[scratch]

Non mi preoccupa tanto la diffusione del gioco, che ripeto essere cosa buona ed indispensabile.

Quel che voglio sottolineare è che la diffusione non deve essere il primo obiettivo. Ovvero se per diffondere il gioco devo snaturarlo non mi va bene.

Se diffondendolo mantengo le sue caratteristiche peculiari ben venga la diffusione.

Quindi riassumendo:
Dobbiamo diffondere il gioco, migliorando dove possibile ma salvaguardandone le caratteristiche e questo può esser fatto dando il giusto peso alla" senilità".

[scratch]

alla" senilità".

Ops "seniorità"

[Ceridan]

Eccomi!

Sono d'accordo sia con Scratch che con Lucius, che secondo me dicono cose differenti e non per forza contraddittorie.

Per noi del BoRu è importante che alcuni punti fermi siano mantenuti e che siano promossi e mantenute regole Expert, foglio di calcolo SPQR e quanto ha reso ciò che è questa competizione.

Quello che auspico è che tali principi, regole, siano CONDIVISE quindi sono d'accordo con un tavolo a cui sedersi e confrontarsi. Anche perché alcuni ambiti sono ancora in divenire e necessitano di un aiuto da parte di tutti!
Per esempio, la parte organizzativa della Finale, la questione dei due giorni, la divisione dei giocatori dello stesso club, le scadenze, i costi, credo che siano fattori da discutere e migliorare insieme utilizzando ove possibile (ove non contraddittorie con spqrisiko) ciò che di buono ha portato l'esperienza del Risiko! (mi riferisco al programma che citava Lucius per la divisione dei giocatori ai tavoli).

L'unica cosa che dobbiamo capire è se il "miglioramento" è per tutti la stessa cosa. Ma credo che per questo sia necessario discutere e capirsi.

[spartac]

Per noi del BoRu è importante che alcuni punti fermi siano mantenuti e che siano promossi e mantenute regole Expert, foglio di calcolo SPQR e quanto ha reso ciò che è questa competizione.

Sicuramente, nella preparazione di un Regolamento Ufficiale, terremo conto di tutte le esperienze che sono state fatte, ma con il necessario "occhio critico". L'obiettivo, da parte di EG, non può che essere quello di favorire un processo di sviluppo che abbia le stesse caratteristiche che hanno portato alla crescita del movimento torneistico di Risiko il quale, molti anni fa, presentava una situazione molto simile a quella della quale si discute qui, con una grande quantità di idee e di formule, tutte nate "dal basso", ma spesso diverse fra di loro perché espressione dell'esperienza di un club piuttosto che di un altro.

Le regole "casalinghe" (consentitemi questo termine che uso con tutto il dovuto rispetto per quello che è stato fatto fino ad oggi a livello locale) hanno come caratteristica quella di essere espressione di un ambito ristretto, all'interno del quale è relativamente facile ottenere consensi.

Volendo semplificare di molto le cose, possiamo dire che se io creo una certa regola è molto facile che nel mio ambito "famigliare" quella regola sia molto apprezzata, ma devo partire dal presupposto che in un'altra "famiglia" la cosa potrebbe dare esiti diversi.

Volendo entrare ancora di più nello specifico, e con il solo obiettivo di fare un esempio pratico, è piuttosto evidente che una regola come quella del "legatus" incontra più critiche che consensi e di questo dovremo per forza tener conto.

Quello che si deve fare è passare dal concetto di "expert" al concetto di "torneo ufficiale".

Per esempio, la parte organizzativa della Finale, la questione dei due giorni, la divisione dei giocatori dello stesso club, le scadenze, i costi, credo che siano fattori da discutere e migliorare insieme utilizzando ove possibile (ove non contraddittorie con spqrisiko) ciò che di buono ha portato l'esperienza del Risiko! (mi riferisco al programma che citava Lucius per la divisione dei giocatori ai tavoli).

La cosa fondamentale da comprendere è che vi sono due ambiti di sviluppo:

1. Le Regole da Torneo
2. Le formule per i tornei

Se le Regole da Torneo devono creare la base di partenza, uguale per chiunque voglia organizzare un "Torneo Ufficiale di SPQRisiKo!", le formule devono essere più elastiche e tenere conto delle diverse esigenze organizzative (spazio, tempo, numero di partecipanti ecc. ecc.)