In contemporanea con le semifinali del Torneo Claudio Abbado inizia martedì 4 marzo il 3° Torneo serale 2014 al Risiko! Club Milano.
Dopo aver dedicato, lo scorso anno, i nostri tornei a persone simbolo della nostra città, quest'anno continuiamo in questa opera di riconoscimento a quanti si sono saputi distinguere e diventare simbolo di Milano.
CARLO PORTA
Nato a Milano il 15 giugno 1775 e morto a Milano il 5 gennaio 1821, sotto la dominazione austriaca, è stato considerato il maggior poeta in milanese.
Carlo Porta era figlio di Giuseppe e Violante Gottieri; studiò dai Barnabiti a Monza e nel loro Collegio estivo di Muggiò fino al 1792 e poi al Seminario di Milano. Nel 1796 l'arrivo dei Francesi fece perdere il posto al padre e per Carlo venne trovato un lavoro a Venezia, dove abitava un fratello e dove restò fino al 1799. Dal 1804 alla morte, il Porta ebbe un lavoro di impiegato statale che mantenne sotto i Francesi e sotto gli Austriaci. Nel 1806 sposò Vincenza Prevosti. Stendhal lo conobbe insieme agli altri letterati milanesi del tempo e, in Roma, Napoli, Firenze, loda infinitamente le sue poesie e cita i suoi versi, pur lamentando che nessuno li capisca a dieci miglia da Milano.
Benché sia probabile che la sua produzione poetica cominciasse già nel 1792, fino al 1810 pochi lavori vennero pubblicati ufficialmente da lui. Nel 1804-05 lavorò a una traduzione in milanese della Divina Commedia, di cui completò solo qualche canto e che è l'ultima delle sue opere "minori".
Nel 1810, seppure in forma anonima, esce il Brindes de Meneghin all'Ostaria scritto per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d'Asburgo-Lorena. Nel Brindes il Porta si augura soprattutto un buon governo per Milano e la Lombardia. La grande stagione della poesia portiana comincia però nel 1812 con le Desgrazzi de Giovannin Bongee. Da questo momento e fino alla morte la produzione fu costante e di altissima qualità. Le sue opere si possono dividere in tre filoni: il primo contro le superstizioni e l'ipocrisia religiosa del tempo; il secondo descrittivo di vivissime figure di popolani milanesi, il terzo infine più propriamente e strettamente politico. In quest'ultimo filone, Porta ha sempre tenuto a dichiararsi "apolitico", anche se le sue satire dimostrano che aveva le proprie idee e non esitava a mostrarle mediante sferzanti critiche alle classi dominanti che, durante la sua vita, si sono succedute. Un episodio è comunque tipico del suo essere parte integrante del sistema pur essendone critico impietoso: quando uscì, per vie non ufficiali, la Prineide (1815), una specie di apologo al linciaggio dei politici corrotti, tutti a Milano dissero che l'autore era il Porta. Il che fece davvero imbestialire il Nostro. In realtà l'autore era Tommaso Grossi, un giovane promettente poeta che divenne poi uno dei migliori amici del Porta.
Del primo filone fanno parte, fra le altre: Fraa Zenever (1813), On Miracol (1813), Fraa Diodatt (1814), La mia povera nonna la gh'aveva (1810).
Al secondo filone appartengono quelle che sono forse le più grandi opere del Porta: dopo le già citate Desgrazzi de Giovannin Bongee (1812), seguono Olter desgrazzi de Giovannin Bongee (1814), El lament del Marchionn di gamb'avert (1816) e quello che molti critici considerano il suo capolavoro, La Ninetta del Verzee (1815), la struggente confessione di una prostituta.
Al filone politico appartengono soprattutto i sonetti: come Paracar che scappee de Lombardia (1814), E daj con sto chez-nous, ma sanguanon (1811), Marcanagg i politegh secca ball (1815), Quand vedessev on pubblegh funzionari (1812).
Fra le poesie che non appartengono a uno dei tre filoni sopraddetti ricordiamo soprattutto i sonetti in difesa della scelta del milanese o in difesa di Milano. Celeberrimi I paroll d'on lenguagg, car sur Gorell (1812) in difesa dei dialetti (o, meglio, delle lingue locali) e El sarà vera fors quell ch'el dis lu (1817) in difesa di Milano.
Fra le poesie più propriamente umoristiche ricordiamo Dormiven dò tosann tutt dò attaccaa (1810) e la brevissima Epitaffi per on can d'ona sciora marchesa (1810).
Nella poesia degli ultimi anni si accentuano i caratteri antinobiliari contro la classe che inaspettatamente era tornata a dominare. Testimoni di questa fase "alla Parini" sono La nomina del Cappellan (1819), una rielaborazione ancora più comico-satirica dell'episodio della "vergine cuccia" di pariniana memoria, Offerta a Dio (1820) e Meneghin biroeu di ex monegh (1820).
Nel 1816 il Porta aveva aderito al neonato movimento romantico (Sonettin col covon), ovviamente a modo suo.
In sua memoria l'amico Tommaso Grossi compose in milanese la poesia In morte di Carlo Porta.
La cantautrice Elide Suligoj ha realizzato nel 1978 un album intitolato Il mio Porta, in cui mette in musica alcune poesie del poeta.
Alessandro Manzoni compose in onore di Carlo Porta i soli quattro versi in milanese della sua produzione poetica:
" On badee ch’el voeur fà de sapientôn / el se toeu subet via per on badee; / ma on omm de coo ch’el voeur parè minciôn / el se mett anca luu in d'on bell cuntee! (Un sempliciotto che vuole fare il sapientone / si tradisce subito per il sempliciotto che è; / ma un uomo dalla testa fina che vuole sembrare ********* / si mette anche lui in un bel pasticcio!).
Henri Beyle, detto Stendhal, che era amico di Carlo Porta, lo soprannominò le charmant Carline, l'affascinante Carlino (in lombardo, Carlìn).
Il giornalista Camillo Brambilla, caporedattore de La Notte, che negli anni settanta scrisse numerosi racconti brevi in dialetto con bozzetti di vita milanese, adottò lo pseudonimo di Carlo Finestra, con un voluto richiamo al più celebre poeta.
Il Torneo
DOVE:
presso la U.E.S.M. in via Sant'Uguzzone 8, sede del Risiko! Club Milano
QUANDO:
- 1a partita, martedì 4 marzo 2014, ore 21,00
- 2a partita, martedì 11 marzo, ore 21,00
- 3a partita, martedì 18 marzo, ore 21,00
- 4a partita, martedì 25 marzo, ore 21,00
- Semifinali, martedì 1 aprile 2014, ore 21,00
- FINALE, martedì 8 aprile, ore 21,00
COME:
4 partite (3 +1 scarto) di qualificazione, al termine della quali verrà stilata una classifica, seguendo il modello dei Master Eg: il primo classificato andrà direttamente in finale, i giocatori dal 2° al 13° si affronteranno il martedì successivo in tre semifinali per determinare gli altri tre finalisti.
Regolamento: regole ufficiali RTU; 90 minuti più sdadata; limite di 7 carte in mano.
Composizione tavoli: primo turno in base alla classifica finale del torneo precedente, poi a serpentone.
Conteggio punti: metodo Spartac: vincitore al tavolo, punti tavolo +100; gli altri 100 punti – la distanza dal primo;
correttivi: + 10 punti per il vincitore al tavolo da 5.
Premi: coppe per i 4 finalisti
Costo: 1,00 € a partita (oppure abbonamento annuale)