Certo che l'unico modo sarebbe guardare i dati statistici, peccato però CHE NON ESISTANO, ovvero non siano stati estrapolati. Il numero di morti totali NON E' IL DATO STATISTICO CHE RIGUARDA L'ITINERARIO MILANO-LONDRA!
Tu pensi che lo sia e commetti un ERRORE MADORNALE, degno del peggiore degli ignoranti.
E' IL TUO APPROCCIO A NON ESSERE SCIENTIFICO, perchè definisci realtà dati CHE NON HANNO A CHE VEDERE CON LA REALTA' CHE VORRESTI ANALIZZARE.
Sei "fuori come un balcone". Non solo non capisci cosa sia il metodo scientifico, ma attribuisci "a casaccio" affermazioni, probabilmente per sviare dai tuoi MADORNALI ERRORI.
Io capisco che sembri sempre più una "causa persa". Ma sei sicuro di essertela guadagnata la laurea?
P.S.
Da uno dei tuoi links:
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La statistica descrittiva è la branca della statistica che studia i criteri di rilevazione, classificazione, sintesi e rappresentazione dei dati appresi dallo studio di una popolazione o di una parte di essa (detta campione[1]).
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Il CAMPIONE, ecco un elemento importante. Il campione che tu prendi (ovvero la totalità dei viaggi) NON SERVE A NULLA! Come campione devi prendere solamente il viaggio di cui stai calcolando il rischio.
Poi continua:
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I risultati ottenuti nell'ambito della statistica descrittiva si possono definire certi, a meno di errori di misurazione dovuti al caso, che sono in media pari a zero. Da questo punto di vista si differenzia dalla statistica inferenziale, alla quale sono associati inoltre errori di valutazione.
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Certamente che la "statistica inferenziale" può comportare errori, perchè si analizza un campione limitato col quale descrivere l'intera realtà.
MA NOI NON DOBBIAMO DESCRIVERE L' INTERA REALTA' "ZUCCONE CHE NON SEI ALTRO", ma solamente UNO SPECIFICO VIAGGIO.
Questo e SOLO QUESTO (l'analisi dello specifico viaggio) calcola l'effettivo rischio di mettersi in viaggio con un determinato mezzo, per quel determinato itinerario, in quella determinata ora di quel determinato giorno.
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Inventarsi di poter dire utilizzando la "statistica descrittiva" quale sia il mezzo più sicuro E' un comportamento illogico, perchè "mezzo più sicuro" e "Numero di morti" NON SONO COMPATIBILI. Il primo è un giudizio, una categoria astratta e soggettiva, il secondo un dato, una categoria oggettiva derivata direttamente dalla realtà.
E' BENE CHIARIRE (anche se ormai ho perso le speranze che tu possa capire, ma ci provo lo stesso) che quella definizione di wikipedia non è sbagliata. E' vero che per avere un "ritratto" fedele della realtà DEVONO ESSERE UTILIZZATI TUTTI I DATI.
Il problema è che è stato scelto (da te e dal tuo ente tedesco) di fare un "ritratto" di un aspetto della realtà' CHE NON E' REALE. I morti sono reali, i dati sono reali, i giudizi no (nel senso che a livello scientifico il giudizio è solamente un insieme di azioni che fa avvenire altri eventi, il contenuto del giudizio è invece irrilevante ed attiene solamente alla "sfera umana"). Non puoi collegare il numero di morti alla "sicurezza di un mezzo", una persona laureata questo LO DOVREBBE SAPERE (soprattutto se ha studiato anche materie scientifiche).
La scienza (quella vera, le scienze matematiche) NON SI OCCUPA DEI GIUDIZI, MA DESCRIVE LA REALTA'. E nella descrizione della realtà frasi come "L'aereo è il mezzo più sicuro (o meno sicuro)" NON ESISTONO. Quelli sono giudizi su concetti astratti.
L'errore di fondo NELLA TUA ERRATA INTERPRETAZIONE sta nel credere che la premessa di poter dire quale sia il mezzo più sicuro sia corretta. E invece è SBAGLIATA.
Anche analizzando i dati in dettaglio, considerando SOLAMENTE IL TRAGITTO CHE CI INTERESSA (come SAREBE CORRETTO FARE) si potrà determinare UN INDICE DI RISCHIO, ma mai e poi mai si potrà stabilire qualcosa sulla sicurezza del mezzo.
Questo per una miriade di motivi, tanto per dirne uno che il "MEZZO AUTOMOBILE NON ESISTE" in un viaggio. Esistono la fiat punto, la peugeot 106, ecc. Il "MEZZO AUTOMOBILE" esiste solo come somma di tutte le auto; può essere utile in statistica (SE PERO' NON SI TRAVISANO I RISULTATI), ma nel calcolare il rischio sul singolo viaggio E' INUTILE, e quindi diventa DANNOSO se ci si ostina ad utilizzarlo quando invece non si deve.
Discorso analogo per l'aereo, esistono svariati modelli di aereo, non esiste il "MEZZO AEREO" nel calcolo dell'indice di rischio di un viaggio, esiste solo lo SPECIFICO AEREO che deve fare quel viaggio.
MA IL MOTIVO FONDAMENTALE, lo ribadisco, E' CHE LA SICUREZZA E' UN CONCETTO CHE RIGUARDA L' UOMO, NON PUO' RIGUARDARE UN AUTO O UN AEREO.
E' difficile da capire per chi non abbia un approccio scientifico, ma è fondamentale farlo, altrimenti si fanno affermazioni assurde (come tu, e non solo tu, fai).
Un auto o un aereo si comportano esattamente seguendo le leggi fisiche.
Se sono progettati o guidati male hanno un incidente. DA NOTARE che in questa affermazione l'introduzione della parola "male" ha spostato il discorso su un concetto astratto umano CHE NON ESISTE NELLA SCIENZA.
Dal punto di vista SCIENTIFICO l'aereo e l'auto si comportano ESATTAMENTE COME DEVONO COMPORTARSI, sia che non abbiano incidenti, sia che li abbiano. Sta all' UOMO costrurli perchè si comportino in un modo che possa essere definito (dall' UOMO) "buono" e non "cattivo", perchè si comportino "bene" (dal punto di vista dell' UOMO) e non "male".
L'aereo che precipita non è cattivo, è cattivo il lavoro che l'uomo ha fatto perchè quel volo fosse sicuro (ovvero è l'uomo che è stato cattivo, o negligente).
L'aereo che non precipita non è buono, è buono il lavoro che l'uomo ha fatto perchè quel volo fosse sicuro (ovvero è buono l'uomo, o "professionale").
Se non si capisce questo, cioè che i mezzi non possono essere buoni o cattivi, sicuri o insicuri, DAL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO, allora si commetterano sempre ERRORI MADORNALI come quelli che commetti tu.
"Buono" o "cattivo", "sicuro" o "insicuro", possono essere SOLAMENTE QUALCOSA LEGATO DIRETTAMENTE ALL'UOMO.
Un aiuto, nella tua forma mentale molto lontana dalla realtà, può venirti dalla considerazione che non puoi dire "E' stata colpa dell'aereo", perchè infatti, a livello giuridico, non puoi dare la colpa ad un mezzo, ma solamente ad una persona.
Questo perchè la "colpa" può riguardare solamente l' uomo, esattamente come la bontà e la sicurezza.
Per quanto riguarda la "colpa" lo hanno capito praticamente tutti, per "bontà" e "sicurezza" ci vuole uno sforzo che non è comune.
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La "statistica descrittiva" può descrivere la realtà come numero di morti, ma non può attribuire a questi dati (nè tantomeno attribuirlo a ciò che è collegato a questi dati) un significato, perchè il "significato" è un giudizio, e un giudizio non è una descrizione della realtà (ma una sua INTERPRETAZIONE).
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Ho cercato un'altra "campana", visto che su di me hai dei pregiudizi (che in quanto tali sono immotivati, ma tu non lo sai), ma purtroppo non ho trovato nulla che tratti specificamente il problema delle "premesse sbagliate", che è l'errore in cui tu e il tuo ente tedesco siete caduti (ovvero la premessa "Il numero di morti stabilisce la sicurezza del mezzo", FALSA). Ho trovato comunque un testo che ha alcuni spunti di riflessione che potrebbero esserti utili (ad esempio che la "situazione media" non esiste, ma è solo un concetto astratto):
http://gandalf.it/htlws/statist.htm
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Aggiungo un'ultima considerazione (che può in qualche modo essere considerata una estrema sintesi.
E' evidente che le cause degli incidenti sono GLI UOMINI (persino quando si rompe un pezzo meccanico, perchè è ovvio che è stato progettato male dall'uomo o non è stato sostituito quando andava sostituito). Un oggetto non può avere la colpa per quello che fa, è sempre l'uomo che gli fa fare quello che fa (consciamente o inconsciamente).
Pertanto quando si analizzano gli incidenti mortali escludere l'uomo con frasi del tipo "L'ereo è il MEZZO più sicuro" o "l'aereo è (UN MEZZO) più sicuro dell'auto" è SEMPRE un errore commesso a priori. E' evidente che si è commesso un errore escludendo l'uomo, in quanto è l'unico soggetto che può essere causa di sicurezza o insicurezza.