Continua a girare la notizia che i campi fatti di erba sintetica di cosiddetta terza generazione sono cancerogeni.
In effetti l'allarme non è privo di fondamento. Proviene direttamente da alcuni studi dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità) fatti a partire da alcuni prelievi dei Nas fatti a campione su 15 campi, di diverse ditte produttrici, distribuiti in varie regioni italiane. Il risultato degli studi sottolineò che i materiali utilizzati per l’intaso (stiamo parlando di quel granulato di gomma presente nell'erba che funge da simil-terra) dei campi in erba sintetica sono presenti quantità di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) superiori a quelle considerate tollerabili dalla legge 417 del 1999. Se ne occupò anche il Ministero della salute Salute che non fece in tempo a legiferare in materia, ma auspicò che i successori al dicastero prendessero in cura il problema di fare una normativa specifica per i campi sportivi.

Ma qual è il problema? Il problema risiede nel fatto che la maggior parte dei granulati è prodotta con pneumatici usati, addizionati di oli emollienti per migliorarne le caratteristiche di marcia. Questi oli contengono i cosiddetti idrocarburi policiclici aromatici, IPA, alcuni dei quali sono cancerogeni. La legislazione europea prevedeva una diminuzione drastica del tenore di IPA negli pneumatici, dal 2010. I granulati di gomma nuova contengono circa 50 volte meno IPA rispetto a quelli per lo più usati attualmente.

Quindi, siamo a rischio? La questione è stata presa sul serio da diverse istituzioni ed il responso attuale sembra che sia "no, gli sportivi non sono esposti a particolari rischi". Da un lato le Federazioni calcistiche FIFA e UEFA hanno stabilito precisi requisiti per il rilascio del certificato di omologazione dell’erba sintetica. D'altro lato degli studi condotti in Svezia, Norvegia e Germania (e recepiti anche dall'ufficio federale della sanità pubblica elvetica) hanno sottolineato bassi rischi per la salute degli sportivi. Infatti il tenore di polveri fini contenute nell'aria dei centri sportivi (quelle considerate pericolose per la possibilità di inalazione) non superava soglie di normalità ad eccezione di un centro, che non era stato arieggiato in modo adeguato.
Il consiglio è sempre quello di bagnare il campo.....ma chi lo fa?? e poi chi controlla la provenienza del materiale usato??