Il master di Cagliari,al di là delle polemiche per il TrexxGate, ha evidenziato un paio di problematiche non indifferenti.
Nelle varie discussioni leggo sempre "non è giusto che 3 giocatori locali si sacrifichino per permettere tavoli da 4" ma chi dovrebbe fare da riserva, anche per poter gestire al meglio il torneo da non giocatore, dovrebbero essere 3 membri del direttivo e non i semplici soci.
Dovrebbe rientrare negli "oneri" di un club che organizza il Master: sai garantire tavoli da 4? Bene, puoi organizzare il Master; Non sei in grado di garantire tavoli da 4? Peccato, non puoi organizzare il Master.
In questa personale battaglia mi sento un Don Chisciotte ma il problema per cui ho aperto il post è un altro anche se comunque nasce dalla presenza di tavoli da 5.
Il regolamento master prevede che "Nella prima partita il sorteggio deve essere integrale (quindi non ci potranno essere eventuali teste di serie) evitando solo di far giocare insieme, nel limite del possibile, giocatori provenienti dallo stesso Club. "
A Cagliari eravamo 28 del club locale, 6 di altri club: 34 giocatori, 2 tavoli da 5.
Per come è strutturato il programma per il sorteggio al tavolo da 5, la probabilità che al tavolo da 5 capitino almeno due "forestieri" è del 100% .
Ci fosse stato un terzo tavolo da 5, 5 "stranieri" su 6 avrebbero giocato al tavolo da 5.
L'incongruenza sollevò una piccola discussione risolta poi dall'intervento telefonico di Degio che portò ad eliminare la divisione per club e inserire tutti i giocatori come facenti parte del club locale.
Sfiga ha voluto che nel secondo turno proprio io e Patrizia capitassimo insieme.
La cosa si sarebbe potuta evitare modificando la nostra posizione nell'ordine della lista iscritti,ma questa flessibilità non c'è stata ed io e Patrizia siamo stati costretti a giocare insieme.
Per un pò mi è balenata l'idea di non giocare ma, visto l'andazzo della giornata, non volevo creare ulteriore entropia.
La partita è stata vinta in sdadata da Patrizia grazie ad una "spaccata" inutile di un terzo giocatore che le ha lasciato sul campo 13 punti facili facili.
La partita si è conclusa con i complimenti a Patrizia ed uno scappellotto al tizio.
Ma se quel tizio fossi stato io? Non oso immaginare i titoloni del giorno dopo sulla stampa:"Combine al master di Cagliari"!!!!!
Morale della favola: se dei tavoli da 5 non se ne può proprio fare a meno, si mettino tutti i giocatori nello stesso calderone (tutti con la stessa probablità di finire al tavolo da 5) ma poi si abbia la flessibilità di risolvere i casi particolari.
p.s.
Nel nostro club, usiamo il concetto di "famiglia" e non di "club" per separare i giocatori in fasi di sorteggio mettendo
nella stessa famiglia quei giocatori che per affinità o amicizia o anche "odio" sarebbe preferibile non giocassero insieme.