lucius

[vipa16]

..se nn ti conoscessi giurerei che stai cercando di mettermi in cattiva luce
Chiariamo subito che nn me ne frega un buon per lui che il ban è cancellato,dico solo che il ban è ban nn c'è un ban di serie a e uno di serie b e gli utenti di fronte ad ogni provvedimento sono dello stesso peso.
Sono l'unico ad aver sofferto per il ban del querini bene eccomi qua..a questo punto è lecito pensare che se ne uscissero altri cento egli sarebbe di nuovo qui.

A me mi sembrava che il signor querini abbia cercato in ogni modo nel giro di un mese di farsi mandare fuori ,lo ha chiiesto esplicitamentre con le sue parole piu' volte, non si tratta di misurare pesi diversi, in quel caso praticamente gli e' stato concesso quello che egli chiedeva.

[wolf62]

Sono l'unico ad aver sofferto per il ban del querini bene eccomi qua..

non sei l'unico...

[Mines]

non sei l'unico mozzi! ps paolo si sara' pure fatto cacciare ma poi per mesi ha palesato di volere rientrare. e comunque in tutta franchezza paolo qui dentro manca, e non poco

[nonnadigiulia3]

A me mi

sembrava che il signor querini abbia cercato in ogni modo nel giro di un mese di farsi mandare fuori ,lo ha chiiesto esplicitamentre con le sue parole piu' volte, non si tratta di misurare pesi diversi, in quel caso praticamente gli e' stato concesso quello che egli chiedeva.

[vipa16]

Correttezza grammaticale

La ripresa del clitico è considerata come uno degli errori più comuni della lingua italiana; ricorre talora nello scritto e nel parlato più pianificato con fini parodici. La ripresa del clitico viene talvolta chiamata con il termine, piuttosto dispregiativo, di uso pleonastico del pronome.

Va però detto che l'accostamento dei due pronomi col medesimo significato si può riscontrare, a seconda del contesto, in molti autori classici della lingua italiana. In effetti non esiste regola che vieti la ripetizione successiva di più parole con il medesimo significato: nei dialetti, come quello toscano il raddoppiamento del pronome personale dativo è un fenomeno morfologico piuttosto frequente e non viene considerato come un pleonasmo scorretto; in genovese, alla seconda persona singolare, è di regola: ti t'ei (tu sei) raddoppiato (raramente triplicato) come rafforzativo ti ti t'ei. Il fenomeno è perfettamente normale anche nella lingua spagnola (a mi me gusta); in italiano non è considerato un errore da tutti i grammatici.

Anche il linguista Aldo Gabrielli scrive in proposito: «Non è errore, non è da segnare con matita blu, e nemmeno con matita rossa. Qui pure si tratta semplicemente d'un di quei casi in cui la grammatica concede l'inserzione in un normale costrutto sintattico di elementi sovrabbondanti al fine di dare alla frase un'efficacia particolare, un particolare tono. È insomma uno dei tanti accorgimenti stilistici di cui tutte le lingue fanno uso».[3]

Secondo Giovanni Nencioni, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, non si tratterebbe di una ripetizione, la quale implica identità con l'elemento ripetuto, né di un riempitivo, il quale implica superfluità e inutilità.

La costruzione è da considerarsi corretta nell'italiano parlato più spontaneo, come quello riprodotto in questo famoso esempio letterario:
« A me mi par di sì: potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta »
(Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. XVI)

La sua opportunità va in ogni caso giudicata in base al contesto (registro linguistico, tipo di testo, ruolo del parlante nella conversazione, grado di pianificazione dell'enunciato ecc.).

Se lo scrisse Mazzini lo posso scrivere pure io....

[nutella]

Premesso che le cose scritte in interclub da lucio mi hanno lasciato prima perplesso, poi deluso e amareggiato e alla fine molto irritato, e premesso che la decisione di non poterlo avere più come interfaccia RCU è irrevocabile e non per la persona in sè ma per quello che lui per iscritto considera il circuito RCU, l'importanza di questa rete live, costruita a fatica in più di 10 anni di attività coordinata tra Editore, RCU e giocatori, ho deciso - su vostra sollecitazione - di revocargli il ban permanente da membro della Community.

E' un provvedimento che prendo non seguendo la ragione, che mi imporrebbe di non tornare indietro su un passo del genere, ma cercando di accontentare le vostre richieste, visto che questo spazio online esiste perchè ci siete voi ad animarlo.

A lucio chiedo solo di chiudere una volta per tutte ogni polemica, perchè se "un buon padre di famiglia ha il dovere di perdonare quando un figlio sbaglia", è altrettanto vero che lo stesso errore, ripetuto, non troverebbe più alcuno spazio di ripensamento.

Mi spiace per il tafferuglio, ma tutto era nato dopo la riunione RCU a Modena da una richiesta di "maggiore attività" che voleva essere solo critica costruttiva col fine di avere sempre più giocatori di RisiKo! che si avvicinano a questo gioco.

Mi piacerebbe comunque parlarci con lucio. Se vuole, basta che mi mandi per MP un cell.

Grazie.

Grandissimo Edo!!!
hai fatto benissimo a ritornare sui tuoi passi...Lucio è una persona troppo importante per questo forum e non possiamo permetterci di perderla per una incomprensione!!

Bentornato Lucio!!!

[vipa16]

non sei l'unico mozzi! ps paolo si sara' pure fatto cacciare ma poi per mesi ha palesato di volere rientrare. e comunque in tutta franchezza paolo qui dentro manca, e non poco

Manca sicuramente e questo lo dico pure io, ma non quello degli ultimi tempi, il concetto: "si puo' perdonare un figlio se l'errore non e' ripetuto", forse in questo contesto ci sta a pennello (anche se un figilio si perdona sempre), per mesi abbiamo letto i suoi post dove si capiva benisismo che era in fase rem, spronato, sollecitato, ripreso da richieste di cancelazioni dati, ripreso da un autosegnalazione di nik fasullo, e sono gia 2, cioè secondo me di possibilita' ne ha avute, anche piu' di una per redimersi ,che poi si sia accorto solo dopo il ban permanente che questa comunity lo rivoleva come era prima, e non durante i tanti messaggi di solidarietà da noi scritti ,quando si voleva cancellare ect. mi fa pensare che il primo Querini lo abbiamo perso per sempre. E anche se tornasse, nei suoi post sono convinto non troveremo mai piu' quella estrosità e simpatia che lo distingueva, ma sensi di amarezza e rimproveri a se stesso. Poi magari mi sbaglio ce chi ci parla ancora ora su Fb e lo vede come prima, ma qui non e' Fb, sul social parli con chi ti pare a te, che lo hai messo come tuo amico, qua sei sempre a confronto con piu di 500 utenti, che piu' della metà non sai chi sia . E chiudo qui il discorso visto che il 3d non e' intitolato "Scarpantibus".

[cornetto18]

Correttezza grammaticale

La ripresa del clitico è considerata come uno degli errori più comuni della lingua italiana; ricorre talora nello scritto e nel parlato più pianificato con fini parodici. La ripresa del clitico viene talvolta chiamata con il termine, piuttosto dispregiativo, di uso pleonastico del pronome.

Va però detto che l'accostamento dei due pronomi col medesimo significato si può riscontrare, a seconda del contesto, in molti autori classici della lingua italiana. In effetti non esiste regola che vieti la ripetizione successiva di più parole con il medesimo significato: nei dialetti, come quello toscano il raddoppiamento del pronome personale dativo è un fenomeno morfologico piuttosto frequente e non viene considerato come un pleonasmo scorretto; in genovese, alla seconda persona singolare, è di regola: ti t'ei (tu sei) raddoppiato (raramente triplicato) come rafforzativo ti ti t'ei. Il fenomeno è perfettamente normale anche nella lingua spagnola (a mi me gusta); in italiano non è considerato un errore da tutti i grammatici.

Anche il linguista Aldo Gabrielli scrive in proposito: «Non è errore, non è da segnare con matita blu, e nemmeno con matita rossa. Qui pure si tratta semplicemente d'un di quei casi in cui la grammatica concede l'inserzione in un normale costrutto sintattico di elementi sovrabbondanti al fine di dare alla frase un'efficacia particolare, un particolare tono. È insomma uno dei tanti accorgimenti stilistici di cui tutte le lingue fanno uso».[3]

Secondo Giovanni Nencioni, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, non si tratterebbe di una ripetizione, la quale implica identità con l'elemento ripetuto, né di un riempitivo, il quale implica superfluità e inutilità.

La costruzione è da considerarsi corretta nell'italiano parlato più spontaneo, come quello riprodotto in questo famoso esempio letterario:
« A me mi par di sì: potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta »
(Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. XVI)

La sua opportunità va in ogni caso giudicata in base al contesto (registro linguistico, tipo di testo, ruolo del parlante nella conversazione, grado di pianificazione dell'enunciato ecc.).

Se lo scrisse Mazzini lo posso scrivere pure io....

A me mi piace!

[fferny]

ottima decisione

[raggiodiluna]

Torno solo ora da questo wee kend e leggo con immenso piacere che il nostro Capo e' un grande...... grazie highlander...un bacio