REGOLAMENTO DI GIOCO
1. Formula del torneo
Ogni Club è rappresentato tramite una squadra composta da 4 giocatori titolari e da eventuali riserve che possono subentrare a partire dalla seconda partita del torneo.
Sono previsti tre turni di gioco al termine dei quali verrà stilata una classifica in cui saranno considerate solo le migliori nove partite della squadra (quindi ogni Club avrà a disposizione 3 scarti).
Le partite sono previste in questi orari:
- inizio prima partita: sabato 14 novembre ore 14.30
- inizio seconda partita: sabato 14 novembre ore 17.30
- inizio terza partita: domenica 14 novembre ore 10.00
Per la classifica del torneo si userà questo criterio: punti standard in base al piazzamento al tavolo e decimali uguali ai punti tavolo fatti.
Il vincitore del tavolo prende 12 punti, il secondo 7 punti, il terzo 5 punti e il quarto 3 punti. A cui si aggiungono dei decimali pari ai punti tavolo conseguiti. In caso di risiko il vincitore totalizza 13 punti.
In caso di eliminazione dal tavolo il primo eliminato prende 1 punto, il secondo eliminato prende 2 ed il terzo eliminato prende 3.
2. Scopo del gioco
Raggiungere per primi il proprio obiettivo segreto oppure ottenere il punteggio più alto al termine della partita.
3. Preparazione
I tavoli di gioco saranno sempre composti da 4 giocatori appartenenti a 4 Club diversi.
Se una squadra si presenta con meno di 4 giocatori perderà il diritto di partecipare a quel turno di gioco (potrà eventualmente farlo nei turni successivi solo se grazie ad una riserva o all’arrivo del titolare assente tornerà ad essere composta da 4 giocatori).
All’inizio della partita, ogni giocatore lancia un dado. Chi ottiene il punteggio più alto sarà il primo di mano.
Gli altri giocatori devono sedersi in senso orario rispetto al primo di mano in base al punteggio ottenuto con il dado. In caso di parità di punteggio, i giocatori interessati ripetono il lancio fino a determinare la loro posizione al tavolo. Ogni giocatore, nell’ordine di gioco, sceglie il proprio colore preferito e prende i carri e i dadi corrispondenti.
Ogni giocatore dispone di una dotazione iniziale di 30 carri.
Il primo di mano prende il mazzo dei “Territori”, toglie le due carte “Jolly” e mischia accuratamente le 42 carte rimaste, quindi procede con la distribuzione iniziale dei territori, consegnando ai giocatori una carta alla volta, scoperta, partendo dal giocatore alla propria destra e proseguendo in senso antiorario. Notate che il senso di distribuzione delle carte è inverso rispetto a quello di gioco.
Il giocatore che riceve la carta pone sul territorio corrispondente uno dei propri carri, preso dalla dotazione iniziale. Le carte distribuite in questa fase vengono poste da parte.
Nel corso della distribuzione delle carte deve essere rispettata la regola detta del “50%”, che serve ad impedire che un giocatore possa ricevere in sorte più della metà dei territori di uno stesso continente. Se la carta estratta dovesse portare un giocatore a possedere più della metà di un continente, quel territorio verrà attribuito al giocatore seduto alla sua destra. La carta successiva sarà utilizzata per determinare il territorio per il giocatore che è stato saltato. Se anche questa portasse a una violazione di questa regola, verrebbe attribuita non al giocatore seduto alla destra, ma a quello seduto due posti dopo, per poi riprendere con il giocatore saltato.
Quando tutti i territori sono stati attribuiti ai giocatori (e occupati con un carro), si riprendono i due Jolly, li si aggiunge al mazzo delle carte Territorio, si mischia accuratamente questo mazzo e lo si colloca coperto vicino al piano di gioco.
Ad ogni giocatore viene ora assegnata una carta Obiettivo, sulla quale sono indicati in rosso i territori che ciascuno dovrà conquistare per vincere la partita. È importante che i giocatori tengano queste carte segrete, senza mai farle vedere agli avversari.
Eseguita questa operazione, si passa alla fase di disposizione iniziale delle armate: partendo dal primo di mano e proseguendo in senso orario, ciascuno a turno prende 3 armate dalla propria dotazione iniziale e le colloca sulla plancia a rafforzare i propri territori. Ogni giocatore è libero di collocare queste tre armate dove vuole, può metterle in territori diversi, concentrarle tutte sullo stesso o metterne due su un territorio e la terza su un altro.
Questa operazione viene ripetuta fino all’esaurimento della dotazione iniziale di ogni giocatore (durante l’ultimo giro potranno essere disposte meno di 3 armate).
4. Come si gioca
Terminata la fase di preparazione, la partita può cominciare con il turno del primo di mano. Il turno di ogni giocatore si suddivide in 4 fasi che devono essere compiute nell’esatto ordine descritto, al termine del quale il giocatore passa la mano al giocatore successivo in senso orario. Le fasi di gioco di ogni turno sono:
- rinforzi
- combattimenti
- spostamento strategico
- acquisizione carta
Prima fase: rinforzi
Ogni giocatore al proprio turno (compreso il primo) prende tante armate del proprio colore quanti sono i territori da lui occupati sulla plancia divisi per 3 (arrotondando per difetto). Esempio: il giocatore di turno occupa 14 territori, quindi ha diritto a 4 armate (14:3 = 4,6 che arrotondato per difetto diventa 4).
Se il giocatore occupa tutti i territori di un continente, ha diritto (ad ogni turno) ad un certo numero di armate supplementari per ogni continente occupato, secondo quanto riportato nella seguente tabella (riprodotta anche sulla plancia di gioco):
- Australia (Oceania): 2 armate
- Sud America: 2 armate
- Africa. 3 armate
- Europa: 5 armate
- Nord America: 5 armate
- Asia: 7 armate
Il giocatore di turno ha anche la possibilità di giocare un tris di carte per ottenere ulteriori rinforzi. Le carte vengono conquistate a seguito dell’occupazione dei territori avversari, come spiegato in seguito. Le combinazioni valide per formare un tris sono solo:
- 3 cannoni: 8 armate
- 3 fanti: 8 armate
- 3 cavalieri: 8 armate
- un fante, un cannone e un cavaliere: 10 armate
- un “Jolly” più due fanti: 12 armate
- un “Jolly” più due cannoni: 12 armate
- un “Jolly” più due cavalieri: 12 armate
Se nel tris giocato è presente una carta che rappresenta un territorio in possesso del giocatore di turno, il giocatore riceve 2 armate in più per ciascuna di queste carte..
Le carte giocate per ottenere rinforzi si scartano e, quando il mazzo si esaurisce, devono essere nuovamente mescolate per formare un nuovo mazzo da cui pescare.
Le armate di rinforzo ottenute in questa fase possono essere collocate sui territori occupati dal giocatore di turno senza alcuna limitazione di numero, purché siano tutte collocate prima di iniziare la fase dei combattimenti e nel rispetto del limite del numero di armate descritto in seguito.
Nessun tris può essere giocato fuori da questa specifica fase di gioco.
Nel corso della partita ogni giocatore può disporre sulla plancia di gioco fino ad un massimo di 130 armate. Le bandierine equivalgono a 10 armate, i carri grandi equivalgono a 5 armate, i piccoli carri 1 armata.
Seconda fase: combattimenti
Quando i rinforzi sono stati collocati, il giocatore di turno può sferrare i propri attacchi. Il giocatore considera la sua posizione, la forza dei suoi confinanti, il proprio obiettivo segreto e decide se e contro chi effettuare uno o più attacchi.
Lo scopo di un attacco è l’eliminazione delle armate nemiche dai territori confinanti per consentire alle proprie armate l’occupazione dei territori avversari.
Il giocatore non è obbligato ad attaccare ad ogni turno di gioco, ha però l’obbligo di lasciare sempre almeno un’armata di presidio su ogni territorio in suo possesso. In altre parole, non può attaccare partendo da un territorio presidiato da una sola armata.
Esistono due modi per attaccare un territorio avversario:
- via terra: se il territorio da cui si sferra l’attacco è confinante con quello avversario.
- via mare: seguendo la linea tratteggiata che unisce, via mare, i due territori (quello da cui parte l’attacco e quello attaccato). Poiché la plancia rappresenta un planisfero, è possibile attaccare dall’Alaska la Kamchatka e viceversa.
L’attaccante comunica ad alta voce il nome del territorio attaccato e quello da cui parte l’attacco. Se omette di fare questo annuncio, il difensore può chiedere la ripetizione del lancio dei dadi. Ogni attacco prevede l’utilizzo di un massimo di 3 carri e per ogni carro utilizzato l’attaccante lancia un dado. L’attaccante ha l’obbligo di utilizzare sempre il massimo numero possibile di carri.
Il difensore, a sua volta, può lanciare un massimo di 3 dadi, anche se possiede più di 3 armate in difesa del territorio attaccato e anche lui è obbligato ad utilizzare sempre il massimo numero di carri possibile.
Quando i due giocatori hanno lanciato i dadi, si confrontano i punteggi ottenuti in base al seguente criterio: il dado con il punteggio più alto ottenuto dall’attaccante si confronta con il punteggio più alto del difensore, quindi si confronta il secondo migliore punteggio dell’attaccante con il secondo migliore punteggio del difensore e infine si confronta il terzo ed ultimo punteggio.
Se è maggiore il punteggio dell’attaccante, il difensore dovrà togliere dal territorio attaccato una delle sue armate (riponendola fra quelle in dotazione). In caso contrario, sarà l’attaccante a dover ritirare una delle sue armate dal territorio dal quale ha sferrato l’attacco. In caso di pareggio vince sempre il difensore.
I punteggi non si sommano mai, si confrontano sempre in ordine di grandezza e se il difensore dovesse trovarsi con meno di 3 dadi da lanciare, perché gli sono rimasti meno di 3 carri in difesa del territorio, l’attaccante avrà la possibilità di sfruttare al meglio i suoi punteggi migliori.
Se il difensore può trovarsi nel corso di un attacco in inferiorità di dadi rispetto al suo avversario, lo stesso non può invece accadere all’attaccante che non può mai sferrare un attacco se il numero dei dadi che può lanciare è inferiore a quello del difensore.
L’attaccante può continuare il combattimento e rinnovare la sfida all’avversario per tutte le volte che vuole, sino alla distruzione delle armate avversarie situate sul territorio di suo interesse. Dopo ogni lancio di dado ha però la facoltà di interrompere l’attacco. Il giocatore di turno può sferrare tutti gli attacchi che vuole, ma sempre da un singolo territorio a un altro territorio adiacente, nel rispetto delle regole fin qui descritte.
Se dopo un attacco il giocatore di turno lancia i dadi senza fare alcuna dichiarazione, si intende implicito che si tratti della prosecuzione dell’attacco precedente. In nessun caso, l’attaccante può cambiare idea o annullare un attacco dopo aver lanciato i dadi, mentre il difensore è sempre obbligato a difendersi, non avendo alcuna possibilità di sottrarsi all’attacco.
L’attaccante non può combinare l’uso di armate presenti in territori diversi in un singolo lancio di dadi, è però libero di attaccare prima da un territorio e poi da un altro con lanci di dado separati, purché ad ogni lancio dichiari in modo esplicito questa scelta. Se l’attaccante dichiara solo il territorio da cui intende sferrare l’attacco, si intende implicitamente che l’attacco stesso verrà portato allo stesso territorio avversario attaccato in precedenza.
Non esiste alcun ordine prestabilito per sferrare gli attacchi, quindi il giocatore di turno può sfidare, una o più volte, tutti i suoi avversari.
Quando l’attaccante distrugge tutte le armate su un territorio nemico, deve occuparlo con le armate che hanno partecipato all’ultima battaglia (cioè l’ultimo lancio di dadi).
Se lo desidera può però muovere dal territorio da cui ha sferrato l’attacco, tutte le armate che vuole, nel rispetto della regola della Guarnigione Minima descritta in seguito. Il territorio appena conquistato può essere utilizzato come base per un ulteriore attacco.
Terza fase: spostamento strategico
Al proprio turno, ogni giocatore può, che abbia o meno sferrato un attacco, spostare una parte o tutte le sue armate da un territorio ad un altro contiguo, che gli appartiene. Può fare un solo spostamento strategico a sua scelta (ad ogni turno) e deve sempre lasciare almeno un’armata sul territorio da cui si è spostato. Nel momento in cui il giocatore decide di compiere lo spostamento strategico, non può più effettuare attacchi e il suo turno si considera concluso.
Un giocatore non può mai lasciare, a seguito di uno spostamento volontario, un territorio confinante con un territorio avversario, presidiato da una Guarnigione Minima inferiore ai 2 carri. Questa regola si applica a qualsiasi movimento di carri, compreso lo spostamento strategico.
L’unica situazione nella quale è possibile lasciare un solo carro a presidio di un territorio confinante con un territorio avversario è quando sul territorio vi siano 4 carri e si vinca un attacco sferrato con 3 carri. In questo caso, il regolamento impone che i carri spostati nel territorio conquistato siano almeno pari ai carri utilizzati nell’ultimo attacco (in questo caso 3).
Lo spostamento strategico sancisce in modo irrevocabile la fine della fase dei combattimenti del giocatore di turno. Un giocatore non può cambiare idea dopo aver eseguito lo spostamento strategico.
Quarta fase: acquisizione carta
Al termine del proprio turno, se il giocatore ha conquistato almeno un territorio avversario ha diritto a pescare una carta dal mazzo delle carte Territorio.
Indipendentemente dal numero dei territori conquistati nel corso del turno, un giocatore non può mai prendere più di una carta per turno.
Se un giocatore prende una carta non avendone diritto, deve mostrarla a tutti, rimetterla nel mazzo e mischiare il mazzo.
Se un giocatore dimentica di prendere la carta al termine del proprio turno, può prenderla solo fino a quando il giocatore successivo è ancora nella sua fase di rinforzo. Se si dimentica di farlo perde qualsiasi diritto.
Quando un giocatore prende una carta deve dichiarare ad alta voce quante ne possiede, compresa quella appena pescata dal mazzo.
Un giocatore non può mai avere più di 7 carte in mano.
Se ha già raggiunto questo limite, il giocatore perde il diritto a pescare una carta dal mazzo fino a che non avrà giocato un tris nella sua fase di rinforzo, riducendo così il numero di carte in suo possesso.
Un giocatore non può liberarsi volontariamente di alcuna carta, l’unico modo per ridurre il numero di quelle in suo possesso è quello di giocare un tris per ottenere rinforzi supplementari.
5. Eliminazione di un giocatore
Quando l’attaccante distrugge l’ultima armata dell’ultimo territorio di un avversario, si impadronisce anche delle sue carte. Il perdente è allora definitivamente eliminato dalla partita. Questo evento drammatico (per il perdente) non può avvenire prima della fine del quarto turno di gioco.
Se le carte del giocatore eliminato dovessero portare il numero di carte in possesso del giocatore vincente a superare il limite di 7, quest’ultimo dovrà prendere casualmente solo un numero di carte tali da non superare tale limite, scartando le altre (nel caso in cui il giocatore di turno possedesse già 7 carte, non potrebbe prenderne neppure una).
6. Finale di partita
Nel momento in cui un giocatore ha raggiunto l'obiettivo segreto indicato sulla carta "Obiettivo" in suo possesso, la partita si conclude con la sua vittoria. La vittoria di un giocatore può avvenire solo durante il suo turno di gioco.
Nel caso nessun giocatore raggiunga il proprio obiettivo entro 90 minuti (il tempo inizia a decorre dal primo giro in cui dopo la distribuzione dei territori e degli obiettivi si iniziano a piazzare i carri iniziali) allora quello in corso sarà il penultimo giro e quello successivo l’ultimo.
Al termine dell’ultimo giro, la partita segue una procedura particolare, denominata “sdadata”. Il giocatore che conclude il proprio turno, prima di passare la mano al giocatore successivo, lancia due dadi e se il punteggio ottenuto è uguale o inferiore a 4 (si dice “chiusura al 4”) la partita si conclude istantaneamente. Questa procedura viene ripetuta fino alla fine del giro e ad ogni giro completo il valore viene alzato di un punto fino a 7. Dopo il primo giro completo con “chiusura al 4” se ne gioca quindi uno con “chiusura al 5”, poi un altro con “chiusura al 6”. Quando si arriva alla “chiusura al 7” si continua senza più alzare il valore.
Questa procedura viene ripetuta fino a che un giocatore non “chiude” la partita, con una sola eccezione: se un giocatore conquista nel corso del suo turno più di due territori, non lancerà i dadi per verificare la chiusura della partita. In pratica, conquistare più di due territori nello stesso turno comporta l’automatica prosecuzione della partita almeno per un altro turno di gioco.
La procedura di “sdadata” inizia con il giocatore che gioca l’ultimo turno dell’ultimo giro (quindi la partita potrebbe concludersi esattamente alla fine dell’ultimo giro). Naturalmente, la partita può comunque concludersi in qualsiasi momento se un giocatore raggiunge il proprio obiettivo segreto.
7. Punteggio finale partita e classifica torneo
Finita la partita ad ogni territorio in obiettivo andrà assegnato un punteggio tavolo pari al numero di territori confinanti con esso. Facendo la somma di tutti i punti dei territori in obiettivo posseduti si potrà conoscere l’ordine di arrivo di ogni giocatore.
In caso di parità verranno considerati i seguenti criteri per determinare il piazzamento al tavolo:
- punti dei territori fuori obiettivo
- criterio del “colore”: vince chi rispetto al turno di gioco iniziale era l’ultimo a giocare
La classifica del torneo sarà data dalla somma dei migliori nove risultati di ogni squadra. In caso di parità si utilizzeranno questi criteri:
- maggior numero di vittorie
- miglior punteggio singolo
- secondo punteggio singolo più elevato
- terzo punteggio singolo più elevato
- quarto punteggio singolo più elevato
- quinto punteggio singolo più elevato
- sesto punteggio singolo più elevato
- settimo punteggio singolo più elevato
- ottavo punteggio singolo più elevato
- nono punteggio singolo più elevato
- posizione in classifica dopo i primi due turni (si premia chi era davanti prima dell’inizio del terzo turno)
- posizione in classifica dopo il primo turno (si premia chi era davanti prima dell’inizio del secondo turno)
- lancio del dado