Agriturismo Ca' del Pea
Termine ultimo adesioni: martedì 6 marzo
Il Menù
Primi
Tortellini di Valeggio Burro e Salvia
Bigoli all'anatra
Secondo
Tagliata + contorni
Dessert:
Semifreddo al Pistacchio
Bevande:
Acqua e caffè
Costo: 28€
N.B. Per rimanere in un prezzo competitivo e per favorire chi non beve, abbiamo deciso per questa cena di tenere a parte il vino, che potrà essere ordinato direttamente da voi e pagato al tavolo. Se qualcuno avesse intollerenze alimentari è pregato di segnalarlo. Vista comunque la particolarità del menù proposto e per facilitare il ristorante, se ci fossero modifiche sostanziali da fare al menù, potremmo optare per un menù alla carta in modo tale che possiate ordinare ciò che più vi aggrada.
INFO E CURIOSITA' SUL MENU'
I Tortellini di Valeggio sul Mincio sono una pasta all'uovo ripiena, originaria del luogo, che la leggenda vuole sia nata nel Trecento.
Per la sfoglia vengono utilizzati farina e uova. Si mescolano le uova con la farina sino ad ottenere un impasto morbido. La sfoglia ottenuta viene tirata molto sottile e tagliata a piccoli quadratini. Per il ripieno viene utilizzata carne di manzo, maiale, pollo, aromi naturali (cipolla, carote, sedano e rosmarino), vino Bardolino e un po' di pane grattugiato (a seconda delle ricette) cotti assieme. A fine cottura si macina il tutto amalgamando fino ad ottenere un impasto morbido. Il ripieno così costituito viene posizionato sui quadratini di sfoglia successivamente chiusi. I tortellini vanno quindi lasciati riposare fino a che la pasta non sarà asciutta.
Per essere consumati verranno cotti in brodo di carne e con questo serviti oppure gustati asciutti con burro e salvia. Non deve mancare una spolverata di formaggio grana.
Annualmente, in onore a questo piatto tipico, sul Ponte visconteo di Valeggio sul Mincio viene celebrata la “Festa del Nodo d'Amore”, durante la quale si gusta questa specialità su due tavolate lunghe circa seicento metri alla presenza di quattromila commensali.
La leggenda del Nodo d'Amore
"Sul finire del Trecento il signore di Milano Giangaleazzo Visconti si appostò con le sue truppe sulle sponde del fiume Mincio. Nell'accampamento approntato per la notte il buffone Gonnella raccontò ai soldati di una leggenda locale: di come il fiume fosse popolato di splendide ninfe che di notte uscivano per danzare, ma che una maledizione aveva condannato a trasformarsi in orride streghe.
Durante quella stessa notte le ninfe-streghe uscirono e iniziarono a ballare tra i soldati addormentati; il capitano delle guardie Malco, però, stava vegliando e alzatosi improvvisamente ne inseguì una; dimenandosi, la strega perse il mantello rivelandosi una bellissima ninfa, Silvia. I due si innamorarono e si giurarono eterno amore; prima di tornare nel fiume, la ninfa donò a Malco un fazzoletto dorato come pegno. La sera successiva durante dei festeggiamenti Malco riconobbe tra le danzatrici Silvia che per amor suo si era spinta tra gli uomini. Gli sguardi che i due si scambiarono ingelosirono però Isabella, nobile dama invaghita del capitano, che denunciò Silvia come strega. Le guardie intervennero per arrestarla, ma Malco permise alla ninfa di fuggire. Imprigionato, il capitano ricevette la notte stessa la visita di Isabella, che gli chiese perdono. In quel mentre comparve anche Silvia che propose all'amato l'unica via di fuga possibile: non sulla terra, ma nelle acque del fiume! I due si diressero al Mincio, inseguiti dalle guardie del Visconti: quando anche il signore di Milano giunse presso il fiume, vi trovò solamente il fazzoletto di seta dorata annodato dai due amanti per sigillare il loro amore.
Ancor oggi si ricorda la storia dei due innamorati tirando una pasta sottile come la seta, annodata come il fazzoletto dorato e arricchita di un delicato ripieno... così nacque il tortellino di Valeggio sul Mincio."
I bigoli
I bigoli (dialetto vicentino, pronuncia /ˈbigoi/) sono una pasta lunga, simile ad un grosso spaghetto, di origine vicentina, diffusi in tutto il Veneto e anche nella Lombardia orientale.
Nella ricetta originale sono preparati con grano tenero, acqua e sale.
La principale caratteristica di questa pasta è la sua ruvidità, che le consente di trattenere sughi e condimenti.
I bigoli vengono conditi con sughi tradizionali, in particolare con ragù d'anatra, "bigoli co l'arna" in veneto, un normale ragù di carne, ovviamente di anatra, con o senza salsa di pomodoro.