Ho cominciato a sentirmi questo termine addosso già all'età di 4 anni, per la mia spiccata dote in matematica, da mio padre, maestri, insegnanti, moglie, compagni di scuola, amici.
Io ci ho sempre aggiunto un altro termine vicino "pigro".
Deridevo quei professori di matematica, che non accettavano quando li correggessi, deridevo quei professori che quando mi interrogavano, non scrivevo nessun appunto sulla lavagna, mentre leggevano il problema, dandogli il risultato appena dicevano l'ultima parola, accusandomi che io ero andato avanti con il programma sapendo già i risultati e che non volevo ammetterlo
, un po come Shippo che mi accusava che per vincere dovevo mettere ko gli avversari con le squalifiche
.
Mentre adoravo quell'insegnante che alle medie in mia assenza diceva agli altri alunni, aspettiamo Donnini prima di dire che questo problema è irrisolvibile
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Sai che esiste un limite tra genialità e follia? Un filo sottile li divide, pazzia che diventa un punto di forza.
"Cos’è la follia? Una malattia, uno stato di confusione e indisciplina oppure un dono, qualcosa di speciale che permette a pochi fortunati di vedere oltre? Molti pensatori ritengono che la follia sia una maggiore acutezza dei sensi. Forse hanno ragione. Perché è proprio grazie a quel briciolo di pazzia che queste persone sono riuscite ad esprimere la loro genialità, a percepire quella realtà distante, diversa da quella comune, sfruttando la loro sensibilità superiore."
John Nash