Annuncio

Annuncio


Pagina 2 di 11 primaprima 1 2 3 4 ... ultimoultimo
Visualizzazione da 11 a 20 di 102
Discussione: la musica e la guerra...
  1. #11
     Generalessa
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: giugno 2004
    Prov: BO - Bologna
    Messaggi: 6 743
    Profilo: 10325 visite
    Gradimento: 210
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    Lili Marleen
    Hans Leip

    La storia

    "Lili Marleen" è stata la canzone preferita dai soldati di fanteria tutto il mondo durante la II guerra mondiale: praticamente ne fu l'inno non ufficiale. Una canzone tedesca scritta da un giovane soldato amburghese con velleità poetiche e musicata da un musicista compromesso con il nazismo, che però travalicò presto i confini della Germania e fu adottata da tutti i ragazzi che andavano a morire a decine di migliaia, pensando magari alla loro "Lili" lasciata chissà dove. Strane storie hanno a volte, le canzoni. Strane e imprevedibili.

    Il testo originale proviene, come detto da un poemetto scritto da un soldato tedesco, Hans Leip, intitolato "La canzone di una giovane sentinella", poco prima di recarsi al fronte nei Carpazi nel 1915. Il nome "Lili Marleen" proviene da quello della sua ragazza (figlia di un ortolano) combinato con quello di una giovane infermiera, Marleen, che sembra invece essere stata la ragazza di un commilitone.

    Il poema di Hans Leip, sebbene di carattere decisamente antibellico, fu pubblicato in una collana di poesie patriottiche nel 1937; ben presto la parte su Lili Marleen (anch'essa, in sé, blandamente antibellica) attirò l'attenzione del musicista Norbert Schultze (nato nel 1911 a Braunschweig e morto il 17 ottobre 2002), che lo musicò immediatamente dopo. Schultze era già ricco e famoso prima del successo enorme della canzone della "ragazza sotto il fanale" che attendeva il fidanzato vicino alla garitta. Le sue opere, marce e melodie di stampo militaresco e propagandistico, hanno titoli inequivocabili che sarebbe forse meglio tralasciare in una raccolta di canzoni contro la guerra, del tipo "Bomben auf England". Nel 1945 gli alleati gli ordinarono di smettere di comporre, ma nel 1948 Schultze era già di nuovo in attività.

    Lale Andersen
    Questa canzone ha comunque una storia assai accidentata. Il potentissimo ministro della propaganda e dell'informazione del III Reich, il tristemente noto dottor Goebbels, non la amava affatto. Voleva una marcia militare. La cantante Lale Andersen (pseudonimo di Eulalia Lieselotte Bunnenberg, nata nel 1905 a Bremerhaven e morta nel 1972 a Vienna) non intendeva cantarla; ma poco prima dello scoppio della guerra si convinse.

    La canzone vendette all'inizio pochissimo, solo 700 copie, finché una radio militare tedesca non iniziò a trasmetterla, nel 1941, alle forze impegnate in Africa (l' "Afrika Korps" del maresciallo Rommel).

    I comandi tedeschi si accorsero ben presto di cosa stava scoppiando loro tra le mani, con quella canzone che ricordava ai soldati un amore lasciato a casa invece dell'ardore guerriero. Una canzone "disfattista", insomma; i soldati la cantavano con le lacrime agli occhi mentre andavano a crepare per la grandezza del Reich. "Lili Marleen" fu quindi ovviamente proibita, il che contribuì non poco ad accrescerne la sua popolarità, che stava già diventando enorme.

    Dopo l'occupazione tedesca della Jugoslavia, nel 1941, a Belgrado fu impiantata una stazione radiofonica per trasmettere notizie alle forze di aviazione e all'Afrika Korps. La stazione si chiamava "Soldatensender Belgrad" Il tenente Karl-Heinz Reintgen, direttore della SSB, aveva un amico nell'Afrika Korps cui la canzone, nonostante il suo divieto ufficiale, era piaciuta parecchio, e che chiese all'emittente di trasmetterla; e Reintgen, eludendo a suo rischio e pericolo il divieto (il che non era cosa da poco!), accettò e la fece trasmettere per la prima volta il 18 agosto 1941. Qui accadde il secondo miracolo, perché la canzone piacque nientemeno che al maresciallo Erwin Rommel in persona, che chiese a Reintgen di inserirla nel programma musicale fisso della stazione radiofonica, contro il parere di Goebbels e anche di Hitler stesso. La canzone divenne ben presto addirittura la sigla di chiusura delle trasmissioni dell'emittente, che terminavano alle 9 e 55 della sera.

    Da allora niente poté più arrestare il cammino della canzone. Fu captata ed ascoltata dalle forze Alleate, e Lili Marleen divenne la canzone più nota e preferita dei soldati di entrambi gli schieramenti, che la cantavano in tedesco o nella propria lingua. Una canzone, insomma, che riuscì a unire migliaia di persone che stavano combattendosi accanitamente. Una canzone universale di fratellanza di soldati che condividevano lo stesso terribile destino.

    La popolarità immensa della versione tedesca provocò un'affrettata traduzione in inglese, probabilmente quando un editore britannico di canzoni, John Jordan Phillips, rimproverò a un gruppo di soldati inglesi di cantarla nella lingua del "nemico". Un soldato, assai arrabbiato, gli replicò a muso duro: "E perché non ci scrive le parole in inglese?" Fu quindi preparata una migliore versione assieme a un paroliere inglese, Tommie Connor, nel 1944, interpretata dalla cantante Anne Sheldon e che polverizzò ogni record di vendite. La canzone, trasmessa giornalmente anche dalla BBC (nella versione di Vera Lynn), fu adottata prima dell'Ottava Armata britannica, e poi anche dalle forze Americane in Europa.

    Era cantata negli ospedali militari e trasmessa da enormi altoparlanti, assieme a notizie di propaganda; era cantata per le strade. Era cantata al fronte, da entrambe le linee.

    Fu presto tradotta e interpretata nella lingua originale e in inglese anche dall'esule tedesca Marlene Dietrich, che la portò in tutto il mondo al seguito delle truppe Alleate (in Nordafrica, in Sicilia, in Alaska, in Groenlandia, in Islanda e in Inghilterra). La versione americana di Marlene Dietrich, interpretata anche da un coro anonimo, nel 1944, scalò i record di vendita in pochi mesi, ripetendo l'exploit decine di anni dopo (non a caso nel 1968, quando divenne anche una "protest song"). Nel 1981 riuscì a restare a lungo nella hit parade tedesca, e nel 1986 addirittura in quella giapponese.
    Ovvero in tutti i paesi più colpiti dalla tragedia della II guerra mondiale.

    La canzone è stata tradotta in 48 lingue.
    Tra queste il francese, il russo, l'italiano e l'ebraico. La versione croata sembra essere stata una delle canzoni preferite dal maresciallo Tito.

    "Lili Marleen" è probabilmente la più celebre canzone nella guerra, ed intrinsecamente contro la guerra, di tutti i tempi. Il tema del soldato che pensa al suo amore è universale. Lale Andersen spiegò il suo successo planetario con queste significative parole: "Il vento può forse spiegare perché diventa una tempesta?"



    Vor der Kaserne
    Vor dem großen Tor
    Stand eine Laterne
    Und steht sie noch davor
    So woll'n wir uns da wieder seh'n
    Bei der Laterne wollen wir steh'n
    Wie einst Lili Marleen,
    Wie einst Lili Marleen.

    Unsere beide Schatten
    Sah'n wie einer aus
    Daß wir so lieb uns hatten
    Das sah man gleich daraus
    Und alle Leute soll'n es seh'n
    Wenn wir bei der Laterne steh'n
    Wie einst Lili Marleen,
    Wie einst Lili Marleen.

    Schon rief der Posten,
    Sie blasen Zapfenstreich
    Das kann drei Tage kosten
    Kam'rad, ich komm sogleich
    Da sagten wir auf Wiedersehen
    Wie gerne wollt ich mit dir geh'n
    Wie einst Lili Marleen,
    Wie einst Lili Marleen.

    Deine Schritte kennt sie,
    Deinen zieren Gang
    Alle Abend brennt sie,
    Doch mich vergaß sie lang
    Und sollte mir ein Leids gescheh'n
    Wer wird bei der Laterne stehen
    Mit dir Lili Marleen,
    Mit dir Lili Marleen?

    Aus dem stillen Raume,
    Aus der Erde Grund
    Hebt mich wie im Traume
    Dein verliebter Mund
    Wenn sich die späten Nebel drehn
    Werd' ich bei der Laterne steh'n
    Wie einst Lili Marleen,
    Wie einst Lili Marleen.

    LILI MARLEEN

    Davanti alla caserma
    davanti al portone
    si trovava un lampione
    che è rimasto lì tutt'oggi
    se ci volessimo rivedere
    potremmo ritrovarci vicino al lampione
    come una volta Lili Marleen
    come una volta Lili Marleen

    Le nostre ombre si fondevano
    sembravano essere una sola
    avevamo così tanto amore dentro di noi
    che si vedeva subito anche da fuori
    e tutti lo potevano vedere
    quando stavamo vicino al lampione
    come una volta Lili Marleen
    come una volta Lili Marleen

    Ma ecco che chiamò la guardia
    "suonano la ritirata
    questo ti può costare tre giorni"
    "Camerata, vengo subito"
    così ci dicemmo arrivederci
    ma come avrei voluto invece venire con te!
    come una volta Lili Marleen
    come una volta Lili Marleen

    Lei conosceva bene i tuoi passi
    e la tua andatura delicata
    tutte le sere si ardeva d'amore
    ma nonostante ciò si stava dimenticando di me
    procurandomi un gran dolore
    chi ci sarà ora vicino al lampione
    con te Lili Marleen? chi ci sarà?

    Da luoghi silenziosi
    dal profondo della terra
    si alza come in un sogno la tua bocca
    quando le tarde nebbie svaniranno
    io sarò di nuovo vicino al lampione
    come una volta Lili Marleen
    come una volta Lili Marleen

    - Stai maturando come l'armagnac
    - L'armagnac più invecchia e più è buono

    - Appunto

  2. #12
     Generalessa
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: giugno 2004
    Prov: BO - Bologna
    Messaggi: 6 743
    Profilo: 10325 visite
    Gradimento: 210
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    Image

    John Lennon

    Imagine si è rivelata una canzone-manifesto, capace di riassumere con mirabile nitore l’utopia di un’intera generazione per consegnarla eternamente vergine ai posteri


    Imagine there's no heaven
    It's easy if you try
    No hell below us
    Above us only sky
    Imagine all the people
    Living for today...

    Imagine there's no countries
    It isn't hard to do
    Nothing to kill or die for
    And no religion too
    Imagine all the people
    Living life in peace...

    You may say I'm a dreamer
    But I'm not the only one
    I hope someday you'll join us
    And the world will be as one

    Imagine no possessions
    I wonder if you can
    No need for greed or hunger
    A brotherhood of man
    Imagine all the people
    Sharing all the world...

    You may say I'm a dreamer
    But I'm not the only one
    I hope someday you'll join us
    And the world will live as one


    IMMAGINA UN BEL MONDO

    Immagina nel mondo
    la gente senza dei
    e senza più l'inferno
    e il cielo sopra noi
    immagina che il mondo
    sia dell'umanità.

    Immagina un bel mondo
    senza nazioni e idee
    nessuno da ammazzare
    per fede o per bontà
    immagina un bel mondo
    che vive in pace puoi?

    Potrai dire che sogno
    che è soltanto utopia
    ma può darsi che un giorno
    sia per tutti così

    Immagina soltanto
    la generosità
    la fratellanza, il sogno
    l'amore e la poesia
    immagina il tuo mondo
    che vive in armonia

    Potrai dire che sogno
    che è soltanto utopia
    ma può darsi che un giorno
    sia per tutti così

  3. #13
     Generalessa
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: giugno 2004
    Prov: BO - Bologna
    Messaggi: 6 743
    Profilo: 10325 visite
    Gradimento: 210
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    SHIR LASHALOM

    Yankale (Yaakov) Rotblit

    Questa è una splendida canzone di pace scritta da un noto paroliere israeliano, Yankale (Yaakov) Rotblit sulla musica composta da Yair Rosenblum (si veda sotto). Composta nel 1969, interpretata originariamente da Miri Aloni e divenuta in breve tempo il vero e proprio inno dei Pacifisti israeliani (*), ha purtroppo avuto la sorte di passare alla storia per un motivo che la pace israelo-palestinese, faticosamente quasi raggiunta nel 1995 con gli accordi di Oslo firmati dal primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, da Yassir Arafat e dall'allora presidente americano Bill Clinton, ha praticamente seppellito per almeno un decennio.

    E' la sera del 4 novembre 1995. Sulla Piazza dei Re di Israele di Tel Aviv si sta tenendo una grande manifestazione pacifista.

    Sono da poco passate le nove. Il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin ha appena lasciato la Tribuna della manifestazione, il più grande raduno pacifista dai tempi della guerra del Libano (1982) e si accinge a salire sulla sua auto posteggiata nel sottopassaggio che collega la piazza dei Re d'Israele al Municipio di Tel Aviv. Il sottopassaggio è pieno di gente. Come sempre, il primo ministro è circondato dalle guardie del corpo. "Rabin scendeva verso la macchina - racconta Noam Kedem, una persona che si trovava sulla scena dell'attentato - all'improvviso ho sentito quattro, cinque colpi di pistola e l'ho visto accasciarsi". Alcuni uomini della scorta, uno dei quali viene ferito, rispondono al fuoco. Altri afferrano Rabin da terra e lo spingono dentro la macchina che parte a razzo verso l'Ospedale Ichilov. L'attentatore viene subito sopraffatto. Ma ormai era troppo tardi. Ad ucciderlo è stato non un attentatore arabo, ma un giovane studente in Legge, Yigal Amir, 23 anni, di Ertsilya, un grosso centro industrale a pochi chilometri da Tel Aviv, il quale dichiara di aver agito da solo: "Me lo ha ordinato Dio e non ho rimpianti", confessa alla polizia. L'attentato, tuttavia, viene rivendicato dall'"Organizzazione ebraica Vendetta", una delle tante sigle fiorite nel campo dell'estremismo nazionalista e radicale che ha tentato di contrastare il processo di pace con l'odio, la paura e il fanatismo.

    Amir, l'assassino, era attivo nel movimento dei coloni, "Zo Artseynu" (Questa è la nostra terra) che da mesi con il sostegno del partito conservatore, Likud, conduce una campagna violenta ed esasperata contro il governo. Il giovane killer, faccia bruna, spigolosa, occhi febbrili, era già stato arrestato due volte, sempre per lo stesso motivo: se ne andava in giro dicendo che avrebbe ucciso Rabin.

    Per pochi attimi un silenzio spesso, profondo, sgomento scende sulla piazza dei Re d'Israele. Chi fugge in preda al panico, chi comincia a gridare, chi si mette a piangere non nascondendo un sentimento di vergogna per quel che è accaduto. Un israeliano, un ebreo, un uomo della stessa razza e religione, e non un arabo, un "nemico", aveva osato fare qualcosa di impensabile, uccidere Rabin.

    L'assassino non poteva scegliere un luogo più denso di significati per compiere il suo delitto. Quella piazza è il teatro storico del pacifismo, lo specchio della democrazia israeliana. Lì la sera prima a decine di migliaia erano accorsi di nuovo per sentire le parole di Rabin e Peres, ma soprattutto per interrompere il ciclo martellante delle manifestazioni organizzate dalla destra contro gli accordi di Oslo, contro l'autonomia alla Cisgiordania, contro i negoziati passati, presenti e futuri. Quelle manifestazioni rancorose, demagogiche, offensive, in cui Rabin era stato raffigurato con una divisa da SS, insulto che più grave non gli si poteva rivolgere.
    "Pace", "Shalom" aveva gridato l'ex sindaco di Tel Aviv, Shlomo Lahat, organizzatore dell'incontro, prima di dare la parola a Shimon Peres. "Pace", aveva ripetuto il ministro degli Esteri concludendo il suo discorso.

    E' stato in quel momento che Rabin si è avvicinato alla tribuna per prendere la parola. "Ra-bin, Ra-bin, Ra-bin", scandiva la folla. Le ultime parole del premier sono state due precisi messaggi politici. Il primo è stato rivolto a quella parte della comunità ebraica americana che durante l'ultimo suo viaggio negli Stati Uniti lo aveva fatto soffrire, accusandolo di mettere in pericolo il destino d'Israele. Il secondo messaggio è stato agli scettici che negli ultimi giorni hanno messo in dubbio i propositi di Rabin e Peres di raggiungere un accordo anche con Damasco.



    Poco prima di scendere dalla tribuna dove aveva parlato, Rabin viene invitato a cantare, assieme a tutti quanti, una canzone molto famosa. Si tratta di 'Shir Lashalom', ovvero 'Canzone per la pace', il cui testo è stato scritto da un noto paroliere israeliano, Yankale Rotblit. A Rabin, che non ne conosce le parole, viene messo in mano un foglio contenente il testo e che gli permetta di cantarla. Finito di cantare la canzone, insieme a tutta la folla, Rabin si infila il foglio nella tasca interna della giacca.

    È lo stesso foglio che gli viene ritrovato addosso, forato dal proiettile che lo ha ucciso e bagnato del suo sangue.

    http://rotblit.co.il/shir_lashalom.htm
    èpossibile vedere una foto in cui Shimon Peres, sul palco della manifestazione, tiene in mano, sorridente, il foglio con il testo della canzone. Al centro vi sono Yitzhak Rabin, seminascosto dal microfono, che canta assieme a Miri Aloni, l'originaria interprete della canzone. Sul palco c'è anche l'allora sindaco di Tel Aviv, Shlomo Lahat, co-organizzatore della manifestazione. Tutti quanti stanno evidentemente ancora cantando la canzone; pochi minuti dopo, Yitzhak Rabin verrà ucciso.








    SHIR LASHALOM

    tnu lashemèsh la'alòt,
    labokèr leha’ìr
    hazakà shebatfilòt,
    otànu lo takhtsìr

    mi ashèr kavà nerò,
    uve'àfar nitmàn,
    bekhì mar lo ye'irò,
    lo yakhtsirò lekhàn.

    ish otànu lo yashìv,
    mìbor takhtìt afèl,
    kan lo yo'ìlu,
    lo simkhàt hanitzakhòn,
    velò shirèy halèyl!

    làkhen, rak shìru shir lashalòm,
    ‘al tilkhàshu tefilà!
    mutàv tashìru shir lashalòm,
    bitse'àkakh gdolà!

    tnu lashèmesh lakhadòr,
    mibà'ad laprakhìm.
    ‘al tabìtu leakhòr,
    hanìkhu laholkhìm.

    sé’u eynàyim betikvà,
    lo dèrekh kavanòt
    shìru shir laahavà,
    velò lamilkhamòt

    ‘al tagìdu yom yavò,
    havì’u et hayòm!
    ki lo khalòm hu
    uvekòl hakikaròt
    harì'u lashalòm!

    veshìru, shìru shir lashalòm,
    ‘al tilkhàshu tefilà!
    mutàv tashìru shir lashalòm,
    bitse'àkakh gdolà.

    CANZONE PER LA PACE

    Il sole sorga
    e dia luce al mattino,
    la preghiera più pura
    non ci farà ritornare.

    Colui la cui candela fu spenta
    e che fu sepolto nella polvere,
    un grido amaro non lo sveglierà,
    non lo farà ritornare.

    Nessuno ci farà tornare qui
    dall’oscura fossa di morte.
    Neppure il giubilo di vittoria,
    né canzoni di lode ce la faranno.

    E allora cantate solo una canzone per la pace,
    non mormorate una preghiera.
    E’ meglio cantare una canzone di pace
    con un grande grido.

    Il sole penetri
    attraverso i fiori,
    non guardate indietro,
    lasciate in pace quelli che se ne sono andati

    Alzate gli occhi con speranza
    e non attraverso i mirini dei fucili.
    Cantate una canzone per l’amore
    e non per le guerre.

    Non dite « verrà un giorno »
    ma apportate questo giorno
    perché non è un sogno.
    E in tutte le piazze della città
    festeggiate solo la pace.

    E allora cantate solo una canzone per la pace,
    non mormorate una preghiera.
    E’ meglio cantare una canzone di pace
    con un grande grido.

  4. #14
     recluta
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: maggio 2003
    Messaggi: 5 231
    Profilo: 3034 visite
    Gradimento: 95
    9.3

    Re: la musica e la guerra...

    INSIGNIFICANCE

    Pearl Jam
    (Binaural 2000 - Epic)


    INSIGNIFICANCE

    all in all, it's no one's fault
    excuses turn to carbon walls
    blame it all on chemical intercourse
    the swallowed seeds of arrogance
    breeding in the thoughts of ten thousand fools that fight irreverance
    the full moon is dead skin
    the one down here's wearing thin
    so set are the ten pins as the human tide rolls in
    like a ball that's spinning

    bombs dropping down
    overhead, underground
    it's instilled...to wanna live
    bombs dropping down, please forgive
    our hometown in our insignificance


    turn the jukebox up he said
    dancing in irreverance
    play c3, let the song protest
    the plates began to shift
    perfect lefts come rolling in
    i was alone and far away, hey..
    when i heard the band start playin'
    on the lip...late take off

    bombs dropping down
    overhead, underground
    it's instilled...to wanna live
    bombs dropping down, please forgive
    our hometown in our insignificance


    feel like resonance of distance
    in the blood...the iron lies
    it's instilled...
    to wanna live

    bombs dropping down, please forgive
    our hometown in our insignificance
    oh in our insignificance







    MASTER OF WAR di Bob Dylan interpretata dai Pearl Jam al VOTE FOR CHANGE TOUR
    Questa la dedico alla Puni e Questa alla Mochina
  5. #15
     Cap.le Magg.
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: luglio 2003
    Messaggi: 218
    Profilo: 775 visite
    Gradimento: 31
    9.3

    Re: la musica e la guerra...

    Il mio nome è mai più

    Pelù-Jovanotti-Ligabue



    Io non lo so
    chi c'ha ragione e chi no
    se è una questione di etnia, di economia,
    oppure solo follia: difficile saperlo

    Quello che so
    è che non è fantasia
    e che nessuno c'ha ragione e così sia.
    A pochi mesi da un giro di boa per voi così moderno

    C'era una volta la mia vita
    c'era una volta la mia casa
    c'era una volta e voglio che sia ancora

    E voglio il nome di chi si impegna
    a fare i conti con la propria vergogna
    Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni.

    IL MIO NOME È MAI PIÙ, MAI PIÙ, MAI PIÙ

    Eccomi qua,
    seguivo gli ordini che ricevevo
    c'è stato un tempo in cui lo credevo
    che arruolandomi in aviazione
    avrei girato il mondo
    e fatto bene alla mia gente
    e fatto qualcosa di importante.
    In fondo... a me piaceva volare...

    C'era una volta un aeroplano,
    un militare americano
    C'era una volta il gioco di un bambino.

    E voglio i nomi di chi ha mentito
    di chi ha parlato di una guerra giusta
    Io non le lancio più le vostre sante bombe.

    IL MIO NOME È MAI PIÙ, MAI PIÙ, MAI PIÙ

    Io dico si dico si può
    saper convivere è dura già, lo so.
    Ma per questo il compromesso
    è la strada del mio crescere.
    E dico sì al dialogo
    Perchè la pace è l'unica vittoria
    l'unico gesto in ogni senso
    che dà un peso al nostro
    vivere, vivere, vivere.

    Io dico sì, dico si può
    cercare pace è l'unica vittoria
    l'unico gesto in ogni senso
    che darà forza al nostro vivere.

    Tutti muoiono. Non tutti, però, vivono veramente“
  6. #16
     Generalessa
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: giugno 2004
    Prov: BO - Bologna
    Messaggi: 6 743
    Profilo: 10325 visite
    Gradimento: 210
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    Ode an die Freude
    Ludwig van Beethoven



    Ludwig van BeethovenL'inno europeo (inno alla gioia) è l'adattamento dell'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven scritta dal compositore nel 1823 ed è non solo l'inno dell'Unione europea ma di tutta l'Europa in generale.

    Per il movimento finale della sinfonia, Beethoven musicò l'inno alla gioia composto nel 1785 da Friedrich von Schiller. Il poema esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven.

    Nel 1972 il Consiglio d'Europa - lo stesso organismo che nel 1955 concepì la bandiera europea - adottò l'inno alla gioia come proprio inno. Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d'orchestra del Novecento, fu incaricato di scrivere tre adattamenti strumentali per piano solo, per archi e per orchestra sinfonica.

    Nel 1985 l'inno alla gioia è divenuto l'inno dell'Unione europea. E' volutamente rimasto privo di testo ed utilizza il linguaggio universale della musica riuscendo ad esprimere gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa.


    O Freunde, nicht diese Töne!
    Sondern lasst uns angenehmere
    anstimmen und freudenvollere!

    Freude schöner Götterfunken,
    Tochter aus Elysium,
    Wir betreten Feuertrunken,
    Himmlische, dein Heiligtum!
    Deine Zauber binden wieder,
    Was die Mode streng geteilt.
    Alle Menschen werden Brüder,
    Wo dein sanfter Flügel weilt.
    Seid umschlungen, Millionen!
    Diesen Kuß der ganzen Welt!
    Brüder, überm Sternenzelt
    Muß ein lieber Vater wohnen,

    Wem der große Wurf gelungen,
    Eines Freundes Freund zu sein,
    Wer ein holdes Weib errungen,
    Mische seinen Jubel ein!
    Ja, wer auch nur eine Seele
    Sein nennt auf dem Erdenrund!
    Und wer's nie gekonnt, der stehle
    Weinend sich aus diesem Bund!
    Was den großen Ring bewohnet,
    Huldige der Sympathie.
    Zu den Sternen leitet sie,
    Wo der Unbekannte thronet.

    Freude trinken alle Wesen
    An den Brüsten der Natur,
    Alle Guten, alle Bösen
    Folgen ihrer Rosenspur.
    Küsse gab sie uns und Reben,
    Einen Freund, geprüft im Tod,
    Wollust ward dem Wurm gegeben,
    Und der Cherub steht vor Gott.
    Ihr stürzt nieder, Millionen?
    Ahnest du den Schöpfer, Welt?
    Such ihn überm Sternenzelt!
    Über Sternen muß er wohnen.

    Freude heißt die starke Feder,
    In der ewigen Natur,
    Freude, Freude treibt die Räder
    In der großen Weltenuhr.
    Blumen lockt sie aus den Keimen,
    Sonnen aus dem Firmament,
    Sphären rollt sie in den Räumen
    Die des Sehers Rohr nicht kennt.
    Froh wie seine Sonnen fliegen
    Durch des Himmels prächtigen Plan,
    Laufet Brüder, eure Bahn,
    freudig wie ein Held zum Siegen!

    Aus der Wahrheit Feuerspiegel
    Lächelt sie den Forscher an.
    Zu der Tugend steilem Hügel
    Leitet sie des Dulders Bahn.
    Auf des Glaubens Sonnenberge
    Sieht man ihre Fahnen wehn,
    Durch den Riß gesprengter Särge
    Sie im Chor der Engel stehn.
    Duldet mutig, Millionen!
    Duldet fur die beßre Welt!
    Droben überm Sternenzelt
    Wird ein großer Gott belohnen.

    Göttern kann man nicht vergelten,
    Schön ists, ihnen gleich zu sein.
    Gram und Armut soll sich melden,
    Mit den Frohen sich erfreun.
    Groll und Rache sei vergessen,
    Unserm Todfeind sei verziehn,
    Keine Träne soll ihn pressen,
    Keine Reue nage ihn.
    Unser Schuldbuch sei vernichtet!
    Ausgesöhnt die ganze Welt!
    Brüder - überm Sternenzelt
    Richtet Gott, wie wir gerichtet.

    Freude sprudelt in Pokalen;
    In der Traube goldnem Blut
    Trinken Sanftmut Kannibalen,
    Die Verzweiflung Heldenmut. -
    Brüder, fliegt von euren Sitzen,
    Wenn der volle Römer kreist;
    Laßt den Schaum zum Himmel spritzen:
    Dieses Glas dem guten Geist!
    Den der Sterne Wirbel loben,
    Den des Seraphs Hymne preist,
    Dieses Glas dem guten Geist
    Überm Sternenzelt dort oben!

    Festen Mut in schweren Leiden,
    Hilfe, wo die Unschuld weint,
    Ewigkeit geschwornen Eiden,
    Wahrheit gegen Freund und Feind,

    Männerstolz vor Königsthronen -
    Brüder, gält' es Gut und Blut:
    Dem Verdienste seine Kronen,
    Untergang der Lügenbrut!
    Schließt den heilgen Zirkel dichter!
    Schwört bei diesem goldnem Wein,
    Dem Gelübde treu zu sein,
    schwört es bei dem Sternenrichter!

    INNO ALLA GIOIA

    O amici, non questi suoni!
    ma intoniamone altri
    più piacevoli, e più gioiosi.

    Gioia, bella scintilla divina,
    figlia degli Elisei,
    noi entriamo ebbri e frementi,
    celeste, nel tuo tempio.
    La tua magia ricongiunge
    ciò che la moda ha rigidamente diviso,
    tutti gli uomini diventano fratelli,
    dove la tua ala soave freme.

    L'uomo a cui la sorte benevola,
    concesse di essere amico di un amico,
    chi ha ottenuto una donna leggiadra,
    unisca il suo giubilo al nostro!
    Sì, - chi anche una sola anima
    possa dir sua nel mondo!
    Chi invece non c'è riuscito,
    lasci piangente e furtivo questa compagnia!

    Gioia bevono tutti i viventi
    dai seni della natura;
    tutti i buoni, tutti i malvagi
    seguono la sua traccia di rose!
    Baci ci ha dato e uva, un amico,
    provato fino alla morte!
    La voluttà fu concessa al verme,
    e il cherubino sta davanti a Dio!

    Lieti, come i suoi astri volano
    attraverso la volta splendida del cielo,
    percorrete, fratelli, la vostra strada,
    gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
    Abbracciatevi, moltitudini!
    Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,
    sopra il cielo stellato
    deve abitare un padre affettuoso.

    Vi inginocchiate, moltitudini?
    Intuisci il tuo creatore, mondo?
    Cercalo sopra il cielo stellato!
    Sopra le stelle deve abitare!



  7. #17
     Tenente
     
    Forum Utente non accreditato
    Dal: giugno 2003
    Prov: TO - Torino
    Messaggi: 1 623
    Profilo: 2608 visite
    Gradimento: 86
    8.8

    Re: la musica e la guerra...

    Vietnam Song (Live From Woodstock)
    by Country Joe And The Fish

    ntro Spoken
    Give me an "F! ..."F"! give me a "U"! ..."U"!
    Give me a "C"! ..."C" Give me a "K"! ..."K"!
    WHATS THAT SPELL? ..."FUCK!" (x5)

    Well come on all of you big strong men, Uncle Sam needs your help again,
    he got himself in a terrible jam, way down yonder in Vietnam,
    put down your books and pick up a gun, we're gunna have a whole lotta fun.

    CHORUS
    and its 1,2,3 what are we fightin for?
    don't ask me i don't give a dam, the next stop is Vietnam,
    and its 5,6,7 open up the pearly gates. Well there aint no time to wonder why...WHOPEE we're all gunna die.

    now come on wall street don't be slow, why man this's war a-go-go,
    there's plenty good money to be made, supplyin' the army with the tools of the trade,
    just hope and pray that when they drop the bomb, they drop it on the Vietcong.

    CHORUS

    now come on generals lets move fast, your big chance is here at last.
    nite you go out and get those reds cuz the only good commie is one thats dead,
    you know that peace can only be won, when you blow em all to kingdom come.
    CHORUS

    (spoken)- listen people i dont know you expect to ever stop the war if you cant sing any better than that... theres about 300,000 of you fuc|ers out there.. i want you to start singing..

    CHORUS

    now come on mothers throughout the land, pack your boys off to vietnam,
    come on fathers don't hesitate, send your sons off before its too late,
    be the first one on your block, to have your boy come home in a box

    CHORUS

    Alrite !!!!!!!
    Roberto "mds" Coia Socio fondatore ToRisiKo!
  8. #18
     S.tenente
     
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: settembre 2006
    Da: AREZZO
    Messaggi: 1 354
    Profilo: 2487 visite
    Gradimento: 109
    9.5

    Re: la musica e la guerra...

    Quote roberto77mds ha scritto:
    Vietnam Song (Live From Woodstock)
    by Country Joe And The Fish

    ntro Spoken
    Give me an "F! ..."F"! give me a "U"! ..."U"!
    Give me a "C"! ..."C" Give me a "K"! ..."K"!
    WHATS THAT SPELL? ..."FUCK!" (x5)

    Well come on all of you big strong men, Uncle Sam needs your help again,
    he got himself in a terrible jam, way down yonder in Vietnam,
    put down your books and pick up a gun, we're gunna have a whole lotta fun.

    CHORUS
    and its 1,2,3 what are we fightin for?
    don't ask me i don't give a dam, the next stop is Vietnam,
    and its 5,6,7 open up the pearly gates. Well there aint no time to wonder why...WHOPEE we're all gunna die.

    now come on wall street don't be slow, why man this's war a-go-go,
    there's plenty good money to be made, supplyin' the army with the tools of the trade,
    just hope and pray that when they drop the bomb, they drop it on the Vietcong.

    CHORUS

    now come on generals lets move fast, your big chance is here at last.
    nite you go out and get those reds cuz the only good commie is one thats dead,
    you know that peace can only be won, when you blow em all to kingdom come.
    CHORUS

    (spoken)- listen people i dont know you expect to ever stop the war if you cant sing any better than that... theres about 300,000 of you fuc|ers out there.. i want you to start singing..

    CHORUS

    now come on mothers throughout the land, pack your boys off to vietnam,
    come on fathers don't hesitate, send your sons off before its too late,
    be the first one on your block, to have your boy come home in a box

    CHORUS

    Alrite !!!!!!!
    http://www.youtube.com/watch?v=rx9YhU7dhJw
  9. #19
     Serg. Magg.
     
    Forum Utente non accreditato
    Dal: aprile 2006
    Messaggi: 417
    Profilo: 2627 visite
    Gradimento: 100
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    De Andrè
    Girotondo

    Se verrà la guerra, Marcondiro'ndero
    se verrà la guerra, Marcondiro'ndà
    sul mare e sulla terra, Marcondiro'ndera
    sul mare e sulla terra chi ci salverà?

    Ci salverà il soldato che non la vorrà
    ci salverà il soldato che la guerra rifiuterà.

    La guerra è già scoppiata, Marcondiro'ndero
    la guerra è già scoppiata, chi ci aiuterà.

    Ci aiuterà il buon Dio, Marcondiro'ndera
    ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà.

    Buon Dio è già scappato, dove non si sa
    buon Dio se n'è andato, chissà quando ritornerà.

    L'aeroplano vola, Marcondiro'ndera
    l'aeroplano vola, Marcondiro'ndà.

    Se getterà la bomba, Marcondiro'ndero
    se getterà la bomba chi ci salverà?

    Ci salva l'aviatore che non lo farà
    ci salva l'aviatore che la bomba non getterà.

    La bomba è già caduta, Marcondiro'ndero
    la bomba è già caduta, chi la prenderà?

    La prenderanno tutti, Marcondiro'ndera
    siam belli o siam brutti, Marcondiro'ndà

    Siam grandi o siam piccini li distruggerà
    siam furbi o siam cretini li fulminerà.

    Ci sono troppe buche, Marcondiro'ndera
    ci sono troppe buche, chi le riempirà?

    Non potremo più giocare al Marcondiro'ndera
    non potremo più giocare al Marcondiro'ndà.

    E voi a divertirvi andate un po' più in là
    andate a divertirvi dove la guerra non ci sarà.

    La guerra è dappertutto, Marcondiro'ndera
    la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?

    Ci penseranno gli uomini, le bestie i fiori
    i boschi e le stagioni con i mille colori.

    Di gente, bestie e fiori no, non ce n'è più
    viventi siam rimasti noi e nulla più.

    La terra è tutta nostra, Marcondiro'ndera
    ne faremo una gran giostra, Marcondiro'ndà.

    Abbiam tutta la terra Marcondiro'ndera
    giocheremo a far la guerra, Marcondiro'ndà...

    VALENTINA Apprezzatemi adesso, eviterete la coda.
  10. #20
     Generalessa
    Forum Utente accreditato Challenge
    Dal: giugno 2004
    Prov: BO - Bologna
    Messaggi: 6 743
    Profilo: 10325 visite
    Gradimento: 210
    9.4

    Re: la musica e la guerra...

    The Green Fields Of France

    Eric Bogle


    La storia

    Dopo aver visitato i cimiteri di guerra francesi nei primi anni '70, Eric Bogle trasformò una canzone popolare scozzese in un drammatico colloquio fittizio (tecnica compositiva che usa assai di frequente) con il soldato semplice William McBride. Forse Bogle fu ispirato da una pietra tombale che aveva visto. A lungo si è creduto che il soldato ed il nome fossero fittizi.

    Piet Chielens, coordinatore del Museo Bellico "In Flanders Fields" a Yprès, in Belgio, ed organizzatore dei concerti annuali per la pace nelle Fiandre, una volta ha controllato tutto il milione e settecentomila nomi di caduti registrati dalla Commissione di Guerra del Commonwealth, trovandovi dieci soldati semplici chiamati William McBride.

    Tre di questi William McBride caddero nel 1916, due erano membri del Northern Irish Regiment tra i Royal Inniskilling Fusilliers, e morirono più o meno nello stesso posto durante la Battaglia della Somme. Il primo aveva 21 anni, il secondo 19. "La legge dei grandi numeri prevale anche sulla licenza più poetica", ha commentato Chielens.

    Il diciannovenne soldato semplice William McBride è sepolto nel Cimitero Britannico di Authuille, presso Albert e Beaumont-Hamel, dove gli Inniskilling Fusilliers furono scaglionati come parte della 29a Divisione.



    Well how do you do, Private William McBride
    Do you mind if I sit here down by your grave side?
    A rest for awhile in the warm summer sun,
    I've been walking all day and I'm nearly done.
    And I see by your gravestone that you were only 19
    when you joined the glorious fallen in 1916.
    Well I hope you died quick and I hope you died clean
    Or, William McBride, was it slow and obscene?

    CHORUS:
    Did they beat the drum slowly?
    did they sound the pipes lowly?
    Did the rifles fire o'er ye as they lowered you down?
    Did the bugle sing 'The Last Post' in chorus?
    Did the pipes play 'The Flowers o' the Forest'?

    And did you leave a wife or a sweetheart behind?
    In some faithful heart is your memory enshrined
    And though you died back in 1916
    To that loyal heart are you always 19.
    Or are you just a stranger without even a name
    Forever enclosed behind some glass-pane
    In an old photograph torn and tattered and stained
    And fading to yellow in a brown leather frame?

    Well the sun it shines down on these green fields of France,
    The warm wind blows gently and the red poppies dance.
    The trenches are vanished now under the plough
    No gas, no barbed wire, no guns firing now.
    But here in this graveyard it is still No Man's Land
    And the countless white crosses in mute witness stand.
    To man's blind indifference to his fellow man
    And a whole generation that was butchered and downed.

    And I can't help but wonder now Willie McBride
    Do all those who lie here know why they died?
    Did you really believe them when they told you the cause?
    Did you really believe them that this war would end war?
    But the suffering, the sorrow, the glory, the shame -
    The killing, the dying - it was all done in vain.
    For Willie McBride, it's all happened again
    And again, and again, and again, and again.

    Did they beat the drum slowly?
    did they sound the pipe lowly?
    Did the rifles fire o'er ye as they lowered you down?
    Did the bugle sing 'The Last Post' in chorus?
    Did the pipes play 'The Flowers o' the Forest'?



    I VERDI CAMPI DI FRANCIA

    Come stai, soldato semplice William MacBride?
    Ti dà fastidio se mi siedo un po' qui tra le vostre tombe
    E mi riposo un po' nel caldo sole d'estate?
    Ho camminato tutto il giorno e sono stanco morto.
    Vedo dalla tua lapide che avevi solo diciannove anni
    Quando hai raggiunto gli eroi caduti nel 1916.
    Beh, spero che tu sia morto rapidamente e perbene
    Oppure, Willie MacBride, è stata una morte lenta e tremenda?

    Battevano i tamburi lentamente?
    Suonavano piano le cornamuse?
    I fucili sparavano mentre ti calavano nella fossa?
    I corni cantavano "The Last Post" in coro?
    Le cornamuse suonavano "The Flowers o' the Forest"?

    Hai lasciato una moglie o una fidanzata a aspettarti,
    e in qualche cuore fedele sei custodito per sempre?
    E anche se la tua morte risale al 1916
    Per qualche cuore fedele hai per sempre diciannove anni?
    Oppure sei solo uno straniero senza neanche un nome
    per sempre racchiuso dietro a qualche lastra di vetro
    in una vecchia foto strappata, spiegazzata e macchiata
    che sta ingiallendo in una cornice di pelle marrone?

    Battevano i tamburi lentamente?
    Suonavano piano le cornamuse?
    I fucili sparavano mentre ti calavano nella fossa?
    I corni cantavano "The Last Post" in coro?
    Le cornamuse suonavano "The Flowers o' the Forest"?

    Il sole splende adesso su questi verdi campi di Francia,
    Un vento caldo soffia piano e danzano i papaveri rossi.
    I solchi delle trincee sono scomparsi sotto l'aratro,
    Adesso niente più gas, né filo spinato, né fucili.
    Ma qui in questo cimitero è sempre Terra di Nessuno,
    Le infinite croci bianche stanno a muta testimonianza
    Della cieca indifferenza umana verso il prossimo,
    Per un'intera generazione massacrata e abbattuta.

    Battevano i tamburi lentamente?
    Suonavano piano le cornamuse?
    I fucili sparavano mentre ti calavano nella fossa?
    I corni cantavano "The Last Post" in coro?
    Le cornamuse suonavano "The Flowers o' the Forest"?

    E non posso fare a meno di chiedermi ora, Willie MacBride,
    Tutti quelli che giacciono qui sanno perché sono morti?
    Ci hai creduto davvero quando ti han detto perché?
    Hai creduto davvero che quella sarebbe stata l'ultima guerra?
    E la sofferenza, la pena, la gloria e la vergogna,
    Uccidere e morire - tutto è stato invano.
    Perché, Willie MacBride, tutto quanto è successo di nuovo,
    Di nuovo, di nuovo, di nuovo, di nuovo.

    Battevano i tamburi lentamente?
    Suonavano piano le cornamuse?
    I fucili sparavano mentre ti calavano nella fossa?
    I corni cantavano "The Last Post" in coro?
    Le cornamuse suonavano "The Flowers o' the Forest"?


Pagina 2 di 11 primaprima 1 2 3 4 ... ultimoultimo

Discussioni simili

  1. W La musica
    Da cornosuperstar nel forum Music&Lyrics
    Risposte: 5
    Ultimo post: 13-05-2009, 18:41
  2. La guerra vera
    Da luckyluke nel forum Community Board
    Risposte: 1
    Ultimo post: 01-04-2003, 16:16
  3. No Alla Guerra
    Da paolo peppucci nel forum Community Board
    Risposte: 3
    Ultimo post: 26-03-2003, 19:39

Navigazione

Tag per questa discussione