"Io voglio essere disturbante, perchè ognuno ha un ruolo, il moscerino ha un ruolo, la blatta ha un ruolo e io ho questo"
E in poche battute della prima puntata di selezioni l'XFactor numero 10 diventa il
ManuelAgnelliShow!
Se non sai chi sono gli Afterhours è arrivato il momento che ascolti
questa, non una delle migliori canzoni della band indie rock, ma certamente la più citata di questi giorni.
E nel frattempo leggiamo insieme una parte della sua intervista a
Vanity Fair di qualche giorno fa.
Insomma Manuel, si è «venduto»?
«Il fatto che mi debba giustificare per XFactor è grottesco. Mettiamola così: prima di tradirlo, io sono stato tradito dal mio mondo e dall’ideale alternative».
Si spieghi.
«La scelta di partecipare a XFactor è un segnale forte di rottura che voglio dare al mondo dell’indie. Io l’avevo scelto perché per me voleva dire libertà: non solo di fare la musica che volevo – quello è il minimo – ma di essere me stesso, con tutti i miei difetti. Quell’ambiente è cambiato radicalmente, è diventato conformista, di più: fascista».
Addirittura?
«Ci sono le tavole della legge: devi comprare quella chitarra, usare quel suono, dire certe cose. L’alternative rock è stato svuotato dei suoi significati, è diventato moda, così come prima è successo al punk, alla new wave, al grunge. Ormai è solo una schiera di fighetti che vivono con i genitori e hanno scelto un costume, e se tu non lo indossi sei uno sfigato. E io ho 50 anni e non ne posso più».
Quindi va in Tv in un talent show dove ci sono ragazzi che cercano il successo e gareggiano per un contratto discografico.
«Sì,mi sporco le mani. Per me non esistono più gli steccati: l’idea della riserva indiana, di difendere i confini, non produce un caxxo. E scriva “caxxo”. Bisogna contaminarsi».
Sono i suoi fan che la criticano più aspramente.
«E a loro dico: levatevi dalle palle. Io voglio gente che si fida. Non accetto un tribunale che decide cosa è giusto e cosa sbagliato».
La più grande lezione che [suo padre] le ha lasciato?
«Mi ha insegnato la libertà. Quella di scegliere, per esempio. Se a 50 anni vado in televisione è anche grazie a lui. Riesco ancora a sorprendermi. Bello, no?».
Godersi un Manuel Agnelli in grande spolvero, incaxxato, pensieroso, chiacchierone, attivo, ironico, b.astardo e arrogante è quanto di meglio mi potesse capitare, dopo anni che seguo questo talent show. Come un premio, come una ricompensa, come un buono sconto sul prossimo acquisto.
Le categorie assegnate ad ogni giudice pare siano già uscite, e sarebbero queste:
Arisa, lo sticchiostretto, avrà da svezzare gli under uomini, a suon di gonne lampadario e primi piani da crisi epilettica.
Fedez, che ormai è diventato il tatuaggio di se stesso, avrà a che fare con le under donne e probabilmente vincerà anche questa edizione.
Alvaro Soler, quello figo, spagnolo, con le orecchie alle 10:10, farà danni coi gruppi, che invece poverini si aspettavano uno che di musica ne mangiasse almeno un pò.
E
Manuel Agnelli infine sconvolgerà la vita degli over, sperando nel minor numero possibile di suicidi.
Nella prima puntata delle audizioni i concorrenti da segnalare sono:
Gaia, vestita da ape maia (quindi da oggi per tutti noi sarà l'ape Gaia..). Standing ovation piuttosto scontata per questa bella voce acerba in maniera accattivante. Io non ci trovo un cax di originale, ma forse sono solo stufa delle belle lavanderine che cantano i Guns n' Roses mentre sciacquano i mutandoni al fiume.
Armando Pavone, il cantautore col cane, che arriva con un proprio pezzo e se ne va travestito da James Morrison. Anche qui magno pane e dejavu: quanti ne abbiamo visti a XFactor di salumieri della Coop brizzolati che al mercoledì ti servono un etto tagliato fine di mortazza col pistacchio e il giovedì sera si accovacciano sullo sgabello, chitarrina, voce roca e profonda, brano da classifica americana, e occhietto lucido da
"se me la dai giuro che ti richiamo"..?
Les Enfants, i boyscout che quando non appestano gli autobus con gli zainoni pieni di legnetti e mutande sporche cantano Venditti con il tamburo. E anche questi mi puzzano (...) di già visto e di dead man walking: i brufolosi col vizio delle vecchie sulle strisce pedonali e del buonismo verginello non arriverebbero alla seconda puntata.
Valentina Giardullo, la ragazza con la chitarra, che c'è sempre in ogni edizione: quella con la voce calda e il corpo piccino, che poi ti sembra di vedere una bimba in playback doppiata da Rita Pavone.
Non so quanto questo genere di personaggi possa aver fortuna in questo programma dopo la vittoria della Michielin 4 anni fa.
Five Stories quanto di più boy band si possa pensare, con il ciuffo a parasole, la camicia da picnic e le vocette castrate dal jeans circonciso sugli zebedei. Ecco, se questi dovessero finire tra le mani di Alvaro Soler iniziamo a correre verso le uscite di sicurezza..
Andrea Biagioni che ha litigato col barbiere e che suona molto bene la chitarra, canta molto bene in inglese, sosta molto bene sul palco. Che poi quando uno è così un rarone, bono fino a star male di stomaco, uno che ti fa arrossire pure le unghie dei piedi, che ti slaccia il reggiseno col respiro, e ti siede sbattendo le ciglia...che suoni il Villa Lobos o il Sagreras a memoria ti frega poco..
Daiana Lou che, accantonando il facile caso umano da ex testimoni di Geova, sono in realtà i più intensi e bravi finora ascoltati: lei ha una voce pazzesca e per ora non c'è gara con nessuna pischella con le bionde trecce gli occhi azzurri e poi. Si spera Alvaro non ci spippoli troppo sopra, che vanno già bene così come sono.
Tra i mentecatti invece ci è toccato assistere ai deliri di una bordeline con dissociazione della personalità, che ci fa presto desiderare di ficcarle tutte le sue bambolette su per il panaro; non paghi ci gustiamo anche lo sculettatore della bassa, fuori tempo, fuori voce, fuori di testa, fuori dalla grazia di Dio, e fuori dalle balle a testate; c'è spazio anche per i cassamortari, grandi istigatori di ravanate antisfiga, brutti e fastidiosi come un pelo incarnito; e la brutta copia incaxxata di Fabri Fibra, un putiferio maleodorante di tamarragine, occhiali da sole, indisponenza e ripugnanti rime vomitate.
Resti come punto fermo che pure secondo me il vincitore di XFactor 10 sarà Manuel Agnelli