Visto ieri..bè poteva essere meglio.Il 3D è nà meglio vedere il film senza..poi hanno stravolto le cose,l'alieno in -"alien"- quando viene trovato è mummificato con un chiaro segno di esplosione della gabbia toracica (le costole rivolte all'esterno) in prometeus si sono inventati una sorta di tuta spaziale.Poi nn puoi trovare una testa di alieno con materiale organico al suo interno dopo valanghe di anni.
Scena migliore..la macchina di auto-intervento chirurgico...avercela a casa chessoio quando siamo in un pesante blocco intestinale ad esempio potrebbe far comodo
"..le parole del colonnello dicevano stranamente che l' Italia era la',la'...dove,non lo intendevamo,ma noi la facemmo lì,fra i reticolati,sotto gli occhi severi e giudici dei prigionieri russi e francesi che volevano vedere chi fossero questi-"macaroni"-" Adler Raffaelli
A proposito di romanticismo...
‘Un film piccolo e intimo’ ama definirlo Paolo Virzì. La storia di una coppia, che si ama molto, sono la salvezza uno dell’altro. Lei volitiva e fragile, lui calmissimo e perso. Un figlio potrebbe essere la perfetta quadratura del cerchio. Ma la ricerca di questo bambino porterà solo ad allontanarli…
Guido è timido, riservato, coltissimo. Antonia irrequieta, permalosa e orgogliosamente ignorante. Lui portiere di notte appassionato di lingue antiche e di santi, lei aspirante cantante e impiegata in un autonoleggio. Si vedono solo la mattina presto quando Guido torna dal lavoro e la sveglia con la colazione, e tutti i santi giorni si amano. Sono i protagonisti di una divertente e romantica storia d’amore vissuta in una metropoli complicata come Roma, con dei vicini di casa rozzi, allegri e disperati e alle spalle due famiglie d’origine che non potrebbero essere più distanti. Un amore che sembra indistruttibile, finché il pensiero ostinato, ossessivo, di un figlio che non arriva non mette in moto conseguenze imprevedibili.
Tutti i santi giorni è stato scritto da Paolo Virzì insieme al sodale Francesco Bruni e a Simone Lenzi. Quest’ultimo è anche l’autore del libro ‘La Generazione’ al quale il regista si è liberamente ispirato per l’adattamento della storia. La pellicola è tutta incentrata sul rapporto di coppia tra Guido, Luca Marinelli, esperto di storia antica, toscano che per amore di Antonia, siciliana, con l’aspirazione di diventare cantante ha rinunciato ad una cattedra negli Stati Uniti. Ma i due si amano di un amore intenso, puro, che riesce a convivere in una Roma brutta, periferica, violenta, ignorante. Fino a quando, guardando anche le esistenze dei loro vicini di casa, e l’età che hanno, non subentra la fissazione di avere un bambino… che non arriva. La situazione degenera e non in meglio, facendo emergere da entrambi i personaggi i loro lati più oscuri e vulnerabili. Intensi i protagonisti, l’esordiente Federica Victoria Caiozzo in arte Thony che è una cantante soul, e Luca Marinelli che abbiamo visto in La solitudine dei numeri primi, L’ultimo terrestre e che vedremo nel prossimo film di Paolo Sorrentino. “Tutti i santi giorni parla di una giovane coppia che, nonostante la volgarità del mondo intorno, si ama di un amore purissimo – ha affermato Virzì - vivono vite all’incontrario, hanno orari opposti, lui che è portiere di notte in un grande albergo e lei impiegata di giorno in un autonoleggio e che ha la passione per la musica e, ogni tanto di sera, si esibisce in qualche bar. Ecco questa giovane coppia si trova alle prese, dopo sei anni che stanno insieme, con la domanda cruciale: lo vuoi un figlio o non lo vuoi? Questa domanda che non nasce solo dal loro rapporto ma anche dalle pressioni che arrivano dall’esterno mette in discussione il loro amore. Tutti i santi giorni è un piccolo film romanticissimo… può darsi che qualcuno pensi che mi sia un po’ rammollito”. “In realtà questo film è nato da un’urgenza che rispecchia l’aria dei tempi che viviamo. Un piccolo film perché volevo evitare grandi storie, cose lussuose, niente star e poi una voglia di riscoprire l’entusiasmo di fare cinema come se si trattasse di una nuova opera prima. Forse, per ansia da prestazione, dopo La prima cosa bella, avevo voglia di fare una operazione più contenuta, nei costi, nel cast e nella vicenda narrata, solo due personaggi e il loro mondo. Il paesaggio umano è reale, ma in questa pellicola che io definisco una fiaba, c’è anche qualche tocco surreale che mi è venuto fuori anche inconsapevolmente… ma ci sono dei sogni, ci sono delle immaginazioni e c’è della magia”.
-ATTENZIONE- questo commento contiene spoiler sul finale e lamentele sterili sull'amore.
E' un film cattivo, nei confronti di tutte quelle donne che aspettano un Guido, da sempre.
E lui é lì, su quel dannato schermo, con la sua premura profumata, il suo rispetto e il suo immenso amore per l'Amore, che é lei.
Ora spiegatemi come diavolo si fa a guardare questo film con il cuore leggero, soffermandosi esclusivamente sulla buona prova degli attori, fotografia, regia, sceneggiatura, costruzione dei dialoghi, delle scene..sulle vicende legate alla gestazione..sul desiderio di figli..
La musica distrae..sia lodato il cielo! Le bellissime canzoni, la voce perfetta (tutta farina del sacco della talentuosa attrice protagonista) distolgono la mente da quell'uso malsano e insano che insiste, Lei, "stupida mente", nel voler fare del "paragone": e per la breve (ahimé) durata del brano musicale smette di pensare e dirsi "se anche lui fosse..se pure lui dicesse..se avesse fatto..se così mi guardasse..se così mi prendesse tra le sue braccia..se in quel modo mi proteggesse..invece di lasciarmi sola in quell'angolo buio, a cercarlo sempre, per non trovarlo mai".
Questo film l'ho odiato dal primo fotogramma! L'ho sudato e pianto, sospirato. Perché l'ho amato e perché L'amo, diamine!
Se anche lui fosse..se pure lui mi dicesse..se così mi prendesse..e in quel modo mi proteggesse..
La musica, come il sale, conserva meglio
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erri de luca
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-sono una input non sono una barra non tentarmi non sono una barra-
Già... hai ragione anche tu... ma un film è un film e se non fosse fatto così bene non ti colpirebbe e nemmeno ti strazierebbe.
Il dubbio che rimane è: ma è proprio solo una favola? E chi lo sa...
A parte tutto, l'ho trovato anche divertentissimo (l'immaginario )
Elsina... io penso che, senza strafare, non bisogna mai smettere di sognare, a volte fa male (tanto ) ma alla fine chissà che un semiGuido qualsiasi bussi alla tua porta...