Il board nasce da una mia idea e richiesta esposta ad Edgardo il 14 novembre 2018 di persona e poi sviluppata in una mail nei successivi giorni .
Idea ricevuta anche tempestivamente visto che dopo due settimane e' stata annunciata al CNS , sebbene maleinterpretata , distorta e strutturalmente sbagliata , oltre che attuata con una grossa pecca formale :
L'unica elezione che ha visto almeno 2 liste (la prima , pochi giorni dopo il CNS di Imola) , ha visto una lista già formata prima dell'annuncio (fuga di notizie) , ovvero quella materialmente vicina ad SM (Valerio SM , Nutella Board ) .
La mia idea originale era stata si accolta , ma modificata il giusto perché ne cambiassero fini e perimetri , al punto che nulla è cambiato in questi anni .
Che il sistema "liste politiche" fosse profondamente sbagliato l'ho detto fin dal primo giorno della prima "campagna elettorale" , sistema divisivo , con una rappresentanza imperfetta e che invece che risolvere le criticità le avrebbe amplificate , come poi d'altronde è stato .
La rappresentanza è una cosa seria , e una "lista politica" , che poi deve governare senza "contraddittorio " non lo è , non esistono ne se ne ma .
La governabilità deve essere un processo spontaneo e non un imposizione .
Ma soprattutto un sistema rappresentativo democratico deve essere autodeterminato e auto emancipato .
Giancarlo ha fatto menzione ad uno statuto , ma formalmente quello non è uno statuto .
Quello è un regolamento imposto dall'alto !
-------------
Lo statuto è manifestazione del potere riconosciuto all'ente di regolamentare la propria organizzazione e il proprio funzionamento. Inizialmente può essere allegato all'atto costitutivo dell'ente e, quindi, provenire da un soggetto esterno, come il fondatore nel caso di una fondazione. È comunque l'ente, attraverso gli organi e con le modalità stabilite dalla legge o dallo statuto stesso, ad avere il potere di modificare il proprio statuto, così come di adottarne il testo iniziale qualora non sia allegato all'atto costitutivo. Nel caso degli enti corporativi è a tal fine generalmente richiesta la deliberazione dell'organo collegiale che riunisce tutti gli associati (come l'assemblea dei soci) o i loro rappresentanti (come i consigli degli enti territoriali italiani). Ove manchi del tutto il potere dell'ente di adottare o modificare il proprio "statuto", siamo di fronte a un atto normativo che, per quanto così denominato, non può essere considerato uno statuto in senso proprio.
Fonte Wikipedia
-----------------
Su questo , con i soliti modi , tempi e fini sbagliati , ha ragione Zhed che di fatto non riconosce e cerca di abbattere le regole di uno statuto che non abbiamo fatto noi .
Attenzione la mia idea di autodeterminazione non è una secessione dall' Editore , tanto che integralmente io l'ho esposta solo a lui .
In questa mia visione però l'editore farebbe l'editore , e i Club seguendo le direttive aziendali sulla concessione dell'uso del nome , farebbero i Club federati o associati in maniera democratica in un sistema di rappresentanza di merito e territoriale diretto e capillare , praticamente Editore ed SM sarebbero supervisori garanti con diritto di veto .
Non è solo una questione di corretta rappresentanza ma anche di dare ai Club e al suo organo un potere reale e concreto di poter gestire ed eventualmente innovare , prendere le forze e la passione dal basso , assodato che dall'alto viene poco e nulla .
Non ci occorre nessuna transizione di competenze , questo lo dicevo nel 2018 , lo ribadisco oggi , i Clubs hanno molte più competenze sul circuito e su loro stessi di chiunque altro .
Il Board come è fatto oggi non ha potere , i Club neppure , la rappresentanza è una barzelletta , tutto è pressoché fermo e immutato nel tempo .
Ora siamo ad un bivio , e poco interessa se ci siamo arrivati senza nessuna lista o con una lista che ha dichiarato , e che spero mantenga fede a questo , di voler fare come primo atto la ridiscussione del sistema elettivo e dello Statuto , anzi forse in questo secondo caso è meglio che ci sia una rappresentanza transitoria e formalmente garante durante alcuni atti formali necessari che dovremo affrontare .
Non conosco direttamente Cristian , ma la presenza di Beppe e Dario , due signori dal cuore puro , mi fa sperare nel meglio .
Cambiare le cose dal dentro in maniera dialettica e formalmente corretta potrà sembrare meno rivoluzionario ma è più efficace e sicuro , perché da un lato le direttive aziendali vanno seguite , il marchio rimane e rimarrà loro , e quindi va mantenuto un filo con la proprietà , ma ci mette anche abbastanza al riparo dall'eventualità di passare da un giardino privato ad un altro .
Sta ora a Dario , Beppe e Cristian dare un senso a questa cosa , fare degli "stati generali" , che andavano fatti prima della prima elezione e non dopo la terza , ma comunque meglio ora che mai .
Con l'occasione voglio ricordare che alle porte del 2022 , un qualunque Statuto sarebbe sempre bene che abbia integrata una policy sui comportamenti lesivi e che siano anche ben delimitati e delineati i perimetri di competenza dei Clubs (associati ) .
Io ho la mia idea su come dovrebbe essere strutturato il nuovo statuto , ma non conta la mia idea , la cosa importante è cambiarlo in maniera autonoma e democratica , come si suol dire scrivere le regole tutti insieme , emanciparci .
Non servono rivoluzioni o guerre , nelle regole e con regole si può già cambiare tutto , basta che ci sia consapevolezza e volontà .
@Dario , una piccola nota :
il nostro è un gioco di guerra , ma evitiamo di usare termini come "regole d'ingaggio" per la sua "amministrazione" , le elezioni non devono essere una guerra , un sistema rappresentativo ( nell'accezzione Greca) , non deve per forza emulare il sistema politico , noi siamo club e giocatori , non partiti , fazioni e gruppi , tra l'altro impegnati per lo più a gestire competizioni "sportive e hobbistiche " individuali .
Un bel fiore per tutti i vostri cannoni .