Personalmente sono favorevole al sorteggio "non integrale" laddove è possibile e sensato. Nell'esempio di Rudy non ha senso perchè se partecipo ad un Open con 20 locali e 4/5 esterni diventa impraticabile e giustamente lui dice "so già che avrò al tavolo 2/3 dello stesso Club e se ci vado vuol dire che mi sta bene". Chi mi conosce sa che fa parte stabilmente del circuito mia moglie e ad alcuni Tornei live prende parte anche mia figlia. Ecco, se posso evitarmi gli "scontri in famiglia" almeno nei turni di qualificazione non mi dispiace. Il gioco del Risiko è fatto di scelte e so bene che nella mente degli avversari l'idea che le mie scelte in una partita allo stesso tavolo con mia moglie siano condizionate è normale e spontanea. Lo stesso può valere per due soci di un Club. Non è il proprio condizionamento il problema, ma la sgradevole sensazione che ogni tua mossa viene mal giudicata. Per il resto forse bisognerebbe con più tranquillità accettare le dinamiche di un gioco affascinante proprio per quanto a volte può diventare quasi perverso. Alleanze, tradimenti, fedeltà, voltafaccia, persino simpatie e antipatie secondo me fanno parte del gioco e volerle eliminare significa forse volere snaturare un gioco che vive anche di quelle componenti. Altra cosa le scorrettezze e le irregolarità palesi. Ma per quelle, come giustamente ci dice Flavio, bastano gli arbitri e le sanzioni...
P.S. Uno psicosociologo sosteneva tempo fa che la fortuna del Risiko risiede in una possibilità elementare alla fine di ogni partita: se vinco sono bravo e grande stratega, se perdo sono sfortunato o mi hanno fatto perdere...