mi pare che nessuno abbia ancora citato un elemento che fa un po' da discriminante: frequenza di gioco e numero di avversari.
In questo senso digital e live in tornei di club stanno secondo me da una parte, tornei su scala nazionale (open, raduni, master, ecc...) dall'altra.
Il comportamento che citi, per esempio, può trasformarsi da "strategia vincente" a "rosikata infantile fine a sé stessa"
Mi spiego meglio.
Nel primo caso ti trovi di fronte un numero di avversari che, relativamente alle partite che giochi, è piccolo. E' impossibile fare migliaia di partite digital senza incontrare più e più volte le stesse persone, così come in un club, pur giocando molto meno (diciamo 1 partita alla settimana), hai spesso gli stessi avversari. In queste condizioni è chiaro che la "strategia del terrore", a volte attuata con l'aiuto della chat (digital) o voce/espressioni facciali (live) può premiare. E anche molto, pur essendo ai limiti della correttezza. Se mi mandi a 8 ti faccio perdere, se tradisci cartina ti faccio perdere, se fai il furbo ti faccio pedere e così via...
Sacrifichi la singola partita perché sai che puoi ottenere un risultato maggiore: stai tentando di "addestrare" i tuoi avversari. Li stai avvertendo che un'altra volta non dovranno fare così altrimenti tu... eccetera eccetera. E se sei abbastanza bravo, e loro abbastanza condizionabili, ottieni il risultato voluto.
Nel secondo caso invece hai di fronte persone che incontri una, due volte all'anno. E il più delle volte si tratta di partite che o vinci, o sei quasi sicuramente fuori (sto semplificando). E' chiaro che se ti mandano a 8-7-6-5... mentre un altro sta dilagando, serve a ben poco minacciare o compiere suicidi didattici, sto dicendo che il "così la prossima volta ..." non ha alcun senso. L'unica cosa che otterrai è qualche vaffa nel dopo partita. Ora che ci giocherai di nuovo avrete tutti e due dimenticato l'accaduto. E' molto più conveniente mantenere i nervi saldi e cercare di rimanere attaccato al respiratore finché si può, il finale di partita può riservare mille sorprese.