Se la regola è che si considera 'presa' la carta solo quando si posa nel mazzetto delle sette già in possesso, allora l'alzarla e poi ricordarsi che è l'ottava (con o senza aiuto esterno) permette poi di posarla ed è come se non si fosse mai presa.
Il fatto che ciò avvenga perché qualcuno ti avvisa magari cambia le cose.
Ma, non essendo un caso codificato, sta all'arbitro prendere una decisione che può anche essere quella di non punire nessuno dei due.
Jimmy Accardi - Rcu Eagles Palermo
Tu non la vedi così dal punto di vista del merito, ci mancherebbe: tutto dipende da quando consideri che s'è perfezionato l'illecito, nessun problema.
La mia contestazione alla tua risposta non puoi non vederla così, perché è pura logica dialettica. Hai sollevato un'obiezione d'inconferenza: "io parlo del caso specifico quindi quello che stai dicendo esula dal mio discorso". Io te la confuto facendoti notare che la tua asserzione contiene un'interpretazione prescrittiva generale su "quando te lo fanno notare gli altri" e che quindi la mia notazione non è inconferente.
Questa è logica, non è opinabile.
In fondo tutto proviene dal fatto che la volontà deve divorare se stessa, poiché nulla esiste fuori di lei, ed ella è una volontà affamata.
[Schopenhauer]
Il Gioco non era solo esercizio e svago, era la coscienza concentrata di una disciplina spirituale.
[Hesse]
In sostanza "far notare qualcosa che non è ancora avvenuto" nella mia ricostruzione va da quando sfiori la carta all'istante in cui la sollevi dal mazzo e non c'è più contatto tra mazzo e carta. Nella tua ricostruzione va da quando sfiori la carta a quando alternativamente giri e vedi la carta oppure passi il turno.
Io credo che finché sei all'interno del tuo turno e la carta non l'hai vista hai la possibilità ( se te ne accorgi )
Di riporla nel mazzo.
Se passi il turno e qualcuno ti fa notare di aver pescato
l'8 carta allora è giusto che tu le scarti tutte.
Se poi l'8 carta dev'essere considerata come una bomba
che appena la tocchi esplode mi sembra davvero esagerato.
L'importante è che alla fine del tuo turno tu non abbia 8 carte in mano.
Io l'unica volta che ho avuto questa distrazione mi ricordo che prendo l'8 carta e prima di riporla con le altre 7 mi fermo a metà via e la rimetto a posto ( accorgendomi che sarebbe stata l'8 )senza che nessuno mi avesse detto nulla.
Credo che al momento che sei nel tuo turno e prendi l'8 carta senza guardarla hai tutto il diritto di riporla.
Un po' come la fase dei piazzamento dei rinforzi io te ne possono mettere 3 in brasile ma prima di attaccare posso ripensarci e rimettere quelle 3 armate in congo ed è così come la fase di pesca, se non concludo il turno e non vedo la carta io posso riporla.
A me piace interpretarla così e credo sia la soluzione più valida e sicura per tutti.
Dunque identico a Marco. Sinceramente a pare una soluzione buona, è razionale, ha senso, è chiara. Riflettendo meglio è migliore della mia troppo adrenalinica (sì, mi piaceva enfatizzare l'effetto bomba).
Il punto su cui mi sono irrigidito con Marco non atteneva alla struttura dell'illecito (il merito) ma la struttura logica del nostro discorso sulla struttura dell'illecito.
No, come ben sai non andò così.
Tu prendesti l'ottava carta e fosti graziato dalla presenza al tavolo di persone mature che conferiscono a questo gioco il valore modesto e semplicemente ludico che DEVE avere in una vita equilibrata.
Chi venne "danneggiato" da quella applicazione fantasiosa della regola, ovvero io, ha taciuto per le medesime ragioni, così come altre volte ho fatto.
Mi pare che un simile insegnamento non sia servito a molto ma, come è noto, quando si semina non è detto che si raccolga .