BOLOGNA:LA SOLIDARIETA' NON E' UNA PAROLA VUOTA



Repubblica Bologna del 19 gennaio 2009

La città accoglie la richiesta d' aiuto per la Dozza(il carcere Bolognese)
La GD, storica azienda bolognese della famiglia Seragnoli, ha donato 8mila euro:
serviranno all' Avoc, l' associazione dei volontari del carcere, a comprare indumenti per i detenuti che non possono permettersi neppure un cambio di biancheria.
Anche Coop Adriatica si è data da fare: il suo regalo natalizio agli abitanti della Dozza sono stati 40 cartoni di prodotti per l' igiene personale.
Dallo shampoo al sapone, dal dentifricio agli spazzolini da denti.
C' è stata una risposta di buona volontà all' allarme lanciato sulle pagine di Repubblica dalla Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune, Desi Bruno, che circa un mese fa aveva parlato del Natale durissimo che aspettava i circa 1060 ospiti del carcere bolognese.

Un Natale senza niente, di povertà e quindi di privazione anche delle cose essenziali.
La sua voce era stata raccolta e rilanciata da Mattia Fontanella e da Roberto Morgantini

Da Fontanella del Comitato delle memorie, e da Morgantini, che è responsabile dell' ufficio stranieri della Cgil, un appello a donare un euro.

I bolognesi hanno risposto e ora si fanno i conti. In un solo giorno, il banchetto aperto per poche ore la vigilia di Natale in piazza del Nettuno, sotto il grande abete del Comune, ha raccolto 500 euro.
«Significa che 500 persone hanno accolto l' invito dell' iniziativa "donate un euro per un detenuto" - dice Bruno - e questo è un buonissimo inizio.

Molti hanno aderito con un gesto di solidarietà importante.
Abbiamo ricevuto tante richieste di informazioni. I banchetti riprenderanno».
Nei prossimi giorni partirà anche il progetto di una cena di auofinanziamento organizzata da Cgil e Coop Adriatica. La campagna di Fontanella e di Morgantini ha ricevuto l' adesione di molti nomi illustri:
Marco Paolini, Guido Fanti, Giovanni Nicolini, Alessandro Bergonzoni, Roberto Roversi, Eugenio Riccomini, Vito, Ivano Marescotti, Roberto Grandi, Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Giampiero Rigosi, Paolo Nori, Paolo Buconi.

Oltre a tutti i parlamentari bolognesi di centro sinistra: Gianluca Beneamati, Rita Ghedini, Antonio La Forgia, Donata Lenzi, Paolo Nerozzi, Giancarlo Sangalli, Salvatore Vassallo, Valter Vitali, Sandra Zampa. Proprio Ghedini e Lenzi nei giorni scorsi hanno visitato la Dozza accompagnate dalla Garante.

In particolare le parlamentari hanno potuto vedere da vicino la zona che ospita i detenuti in attesa di giudizio, circa 700 persone, praticamente i tre quarti della attuale popolazione carceraria bolognese. Un' area, dice Bruno, «in cui i reclusi vivono in condizioni incivili, in tre in 10 metri quadrati, con materassi ridotti a strisce di gomma sporche e bagni ammuffiti».

L' amministrazione penitenziaria gode di fondi sempre più risicati, mentre il numero dei detenuti cresce in maniera esponenziale. In carcere la povertà è miseria nera.
Significa, dice Bruno, non avere i soldi per comprare un francobollo, oppure un sapone, o un pacco di biscotti.

Significa non poter scrivere una lettera, o fare una telefonata per parlare con i parenti che magari vivono in un altro paese, magari straniero. E la conseguenza è l' interruzione di ogni rapporto familiare, la perdita dell' identità, e spesso anche della dignità. - PAOLA CASCELLA