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Discussione: La percezione della realtà
  1. #71
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    Re: La percezione della realtà

    Sarebbe interessante postare "incappucciati". Uno spippolo per cui in una certa discussione (chiamiamola "laboratorio"), i post fossero associati a nomi generici quali "user1", "user2" e così via. Sarei curioso di vedere i risultati. Certo alcuni sarebbero subito riconoscibili, ma con un po' di impegno ... secondo me... mah... forse...


    ... chissà. Io l'ho detta
    Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
    E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici

    (D. Piergentili)
  2. #72
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    Re: La percezione della realtà

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Sarebbe interessante postare "incappucciati". Uno spippolo per cui in una certa discussione (chiamiamola "laboratorio"), i post fossero associati a nomi generici quali "user1", "user2" e così via. Sarei curioso di vedere i risultati. Certo alcuni sarebbero subito riconoscibili, ma con un po' di impegno ... secondo me... mah... forse...


    ... chissà. Io l'ho detta



    Sarebbe un bell'esperimento
  3. #73
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    Re: La percezione della realtà

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Sarebbe interessante postare "incappucciati". Uno spippolo per cui in una certa discussione (chiamiamola "laboratorio"), i post fossero associati a nomi generici quali "user1", "user2" e così via. Sarei curioso di vedere i risultati. Certo alcuni sarebbero subito riconoscibili, ma con un po' di impegno ... secondo me... mah... forse...


    ... chissà. Io l'ho detta
    Però dovremmo incappucciare anche i calippi.


    Piove sui giusti e sugli ingiusti
    .
  4. #74
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    Re: La percezione della realtà

    Quote maskass ha scritto: Visualizza il messaggio
    Sarebbe interessante postare "incappucciati". Uno spippolo per cui in una certa discussione (chiamiamola "laboratorio"), i post fossero associati a nomi generici quali "user1", "user2" e così via. Sarei curioso di vedere i risultati. Certo alcuni sarebbero subito riconoscibili, ma con un po' di impegno ... secondo me... mah... forse...


    ... chissà. Io l'ho detta
    Fico!!


    L'indovina l'opinione!
    La musica, come il sale, conserva meglio
    .
    erri de luca
    .

    -sono una input non sono una barra non tentarmi non sono una barra-
  5. #75
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    Re: La percezione della realtà

    Quote elsie ha scritto: Visualizza il messaggio
    Fico!!


    L'indovina l'opinione!


    Mah... Non si può studiare qualcosa? Sarebbe mica male...
  6. #76
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    Re: La percezione della realtà

    Quote highlander ha scritto: Visualizza il messaggio
    OK. Questo conferma il tuo scompenso psicotico di natura paranoide.
    Se insulti l'interlocutore sulla base di quello che ti suggerisce l'omino invisibile che è alla tua destra, siamo a posto!


    Tu (un secondo fa) hai sottinteso quello che io avrei voluto dire... e poi se riporto quello che TU hai scritto (dando un tuo significato ad una mia affermazione) allora sono IO che indovino cosa tu pensi?

    Questa immane cagata te la sei inventata tu.
    Anche se io non so cosa fa 2457874 X 37698,452 non significa che CALC.EXE di windows sia Dio...
    Si, e allora? cosa c'entra questo?
    Anche se per te Dio fosse un enorme rettile del quaternario che viaggia su astronavi fecondando protoscimmie per l'universo, che cosa c'entra con i due modelli di realtà da me proposti (visto che tu ti sei rifiutato di rispondere) che mi stai criticando?
    Questa è la TUA idea di Dio. Se invece di immaginarlo come un lucertolone, leggessi il Vangelo, troveresti tutte le risposte che cerchi!

    Quindi - se sbagli - significa che è falsa la tua frase "che io sbagli più di te"?
    Continui a far confusione tra soggetto e oggetto. Non mi meraviglio perchè la logica è un tuo grave problema.
    Quando si parla di realtà, un cubo, quell'oggetto è un cubo perchè misurabile scientificamente con strumenti appositi come "cubo" nostra definizione per quel tpo di solido nella geometria euclidea.
    Che i tuoi neuroni lo fissino come un dodecaedro non interessa.
    Un conto è la realtà come tale, oggetto di questa discussione. Un altro è la percezione che ogni individuo ha di essa.
    Per poter considerare una realtà come oggettiva (nel mio primo modello) questa deve essere la stessa per tutti.
    Se io stabilisco che quella temperatura colore si chiama "rosso" la realtà è che tale colore sarà rosso e rimane rosso anche se un daltonico la vede verde.
    Queste sono le aberrazioni mentali che ti escono quando per problemi tuoi di logica confondi soggetto con oggetto.
    Ed è quello che ti sto dicendo da più di 50 post!!!
    La realtà oggettiva è che quel simbolo è una svastica. Poi il soggetto interpreta quel simbolo secondo la propria cultura. Per un boscimane non vuol dire nulla, per un raheliano significa "cucu" in lucertolese e per un occidentale che ha studiato la storia significa l'orrore del nazismo.
    Ti ho già invitato a recarti in namibia o in papuasia se vuoi vivere felice con al collo la tua svastica.
    Non si può andare avanti a dialogare se non sai riconoscere soggetto da oggetto. Ma il latino l'hai fatto a scuola? Hai studiato analisi logica?
    Hai fatto un pippone senza senso... come al solito.
    Non esiste un "sottolivello" è una tua costruzione mentale.
    Il simbolo, disegno chiamalo come vuoi, è una svastica.
    L'interpretazione che ogni soggetto dà di quella realtà è un fatto meramente individuale.
    Puoi anche dire che la croce per te rappresenta un simbolo primitivo, ma se vai a Dubai con la croce al collo se ne fottono se per te è un simbolo primitivo e ti rispediscono a casa. Idem se cerchi di entrare a Ben Gurion con la svastica.
    Non vivi su marte, fattene una ragione.
    No. Trattandosi di realtà astratta che prescinde dalle leggi fisiche, occorre un nuovo linguaggio con nuovi vocaboli.
    E siamo nel secoondo modello perchè sono solo teorizzazioni astratte.

    Sei veramente più cocciuto di un masso di quarzite...
    E dove ti avrei insultato?

    Se tu la piantassi con i giudizi inopportuni potremmo discutere dell'oggetto della discussione. Ma a te questo non va proprio, vero?
    E allora che rispondi a fare? Solo per fare polemica e dare giudizi?
    Cerca almeno di seguire i discorsi per la polemica, visto che rispondi a casaccio.
    Evito di risponderti punto per punto, che è quello che vuoi per aumentare la polemica. Se comunque continui ovvio che ti mollo alle tue "seghe mentali".
    Solo una nota, quello che tu passi come "Mia invenzione" lo pensano in parecchi (naturalmente non sono cattolici integralisti come te).
    Riguardo al "lucertolon"e vogliamo lasciare perdere visto che le lucertole (sia piccole che giganti) non riguardano questa discussione?


    Venendo al merito della discussione (anche se ce n' è sempre meno "grazie" alle tue polemiche)...

    Hai qualche difficoltà a comprendermi forse, perchè riguardo al'esmepio del cubo la pensiamo allo stesso modo (ma purtroppo tu non te ne accorgi).
    Lasciando stare gli insulti (mi stai dando del "cretino" fra le righe, ma purtroppo la tua bassezza è tale e ce ne dispiacciamo tutti noi che non amiamo arrivare a certe bassezze), io non ti ho parlato di percepire in modo diverso le dimensioni e la struttura di un oggetto. Come ti ho già detto, siamo d'accordo su quello. E se tu pensi che io vedendo un cubo veda un altro oggetto TI DEVI FAR CURARE.
    Io ho parlato di interpretazione relativamente a ciò che non è un DATO, ovvero tutto quello che si può dire di un cubo e che non riguarda la fisica e la chimica dello stesso.

    Riguardo all'oggetto di questa discussione dovresti leggere meglio il titolo.

    Concordo che una realtà oggettiva è la stessa per tutti, OVVIAMENTE.
    Ma tu definisci come oggettivo ciò che non lo è.
    Se un medesimo simbolo viene usato in due culture diverse, tu concludi che il significato che usi tu è oggettivo solo PERCHE' LO USI TU. Ma questo, per chi ragiona,è assurdo, in quanto anche l'altro significato HA PARI "dignità" di quello che gli dai tu.
    Non ha alcuna importanza parlando delle leggi che governano la realtà (oggettiva o concreta, come ti pare) ciò che esprimono i "contesti storici" e/o culturali su un simbolo. Se così fosse se venisse un alieno sulla terra e usasse un simbolo (che utilizziamo anche noi) per qualcos'altro tu gli diresti che lui sbaglia e che solo il tuo significato è oggettivo?
    Spero che tu abbia capito dove inizia la realtà soggettiva.


    Al prossimo messaggio in cui mi insulti o fai polemica per non ammettere di avere torto non ti rispondo.
    Posso tollearre che tu non ammetta di avere torto, ma non che tu insulti e/o faccia polemica per coprire una tua mancanza.


    P.S. Le tue "analisi mediche" strampalate tientele per te, visto che non sono un tuo paziente. Non puoi fare una diagnosi senza una visita, non te lo hanno insegnato?
    Cerca di essere più educato con i tuoi interlocutori.
    Giudicare preclude la possibilità di conoscere.
    "La mia libertà finisce dove comincia la vostra." - Martin Luther King

    Non abbandonerò alcuna partita, per alcun motivo, nemmeno subito dopo lo start. Questa comunicazione è da considerarsi sostitutiva di una analoga comunicazione pre-partita.

    http://forum.egcommunity.it/showthre...06#post1124806
    Quando diamo un giudizio assoluto (non limitato ad un fatto) su una persona, stiamo in realtà esprimendo il giudizio che abbiamo di noi stessi.
  7. #77
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    Re: La percezione della realtà

    Quote paperinikredstar ha scritto: Visualizza il messaggio
    E dove ti avrei insultato?

    Se tu la piantassi con i giudizi inopportuni potremmo discutere dell'oggetto della discussione. Ma a te questo non va proprio, vero?
    E allora che rispondi a fare? Solo per fare polemica e dare giudizi?
    Cerca almeno di seguire i discorsi per la polemica, visto che rispondi a casaccio.
    Evito di risponderti punto per punto, che è quello che vuoi per aumentare la polemica. Se comunque continui ovvio che ti mollo alle tue "seghe mentali".
    Solo una nota, quello che tu passi come "Mia invenzione" lo pensano in parecchi (naturalmente non sono cattolici integralisti come te).
    Riguardo al "lucertolon"e vogliamo lasciare perdere visto che le lucertole (sia piccole che giganti) non riguardano questa discussione?


    Venendo al merito della discussione (anche se ce n' è sempre meno "grazie" alle tue polemiche)...

    Hai qualche difficoltà a comprendermi forse, perchè riguardo al'esmepio del cubo la pensiamo allo stesso modo (ma purtroppo tu non te ne accorgi).
    Lasciando stare gli insulti (mi stai dando del "cretino" fra le righe, ma purtroppo la tua bassezza è tale e ce ne dispiacciamo tutti noi che non amiamo arrivare a certe bassezze), io non ti ho parlato di percepire in modo diverso le dimensioni e la struttura di un oggetto. Come ti ho già detto, siamo d'accordo su quello. E se tu pensi che io vedendo un cubo veda un altro oggetto TI DEVI FAR CURARE.
    Io ho parlato di interpretazione relativamente a ciò che non è un DATO, ovvero tutto quello che si può dire di un cubo e che non riguarda la fisica e la chimica dello stesso.

    Riguardo all'oggetto di questa discussione dovresti leggere meglio il titolo.

    Concordo che una realtà oggettiva è la stessa per tutti, OVVIAMENTE.
    Ma tu definisci come oggettivo ciò che non lo è.
    Se un medesimo simbolo viene usato in due culture diverse, tu concludi che il significato che usi tu è oggettivo solo PERCHE' LO USI TU. Ma questo, per chi ragiona,è assurdo, in quanto anche l'altro significato HA PARI "dignità" di quello che gli dai tu.
    Non ha alcuna importanza parlando delle leggi che governano la realtà (oggettiva o concreta, come ti pare) ciò che esprimono i "contesti storici" e/o culturali su un simbolo. Se così fosse se venisse un alieno sulla terra e usasse un simbolo (che utilizziamo anche noi) per qualcos'altro tu gli diresti che lui sbaglia e che solo il tuo significato è oggettivo?
    Spero che tu abbia capito dove inizia la realtà soggettiva.


    Al prossimo messaggio in cui mi insulti o fai polemica per non ammettere di avere torto non ti rispondo.
    Posso tollearre che tu non ammetta di avere torto, ma non che tu insulti e/o faccia polemica per coprire una tua mancanza.


    P.S. Le tue "analisi mediche" strampalate tientele per te, visto che non sono un tuo paziente. Non puoi fare una diagnosi senza una visita, non te lo hanno insegnato?
    Cerca di essere più educato con i tuoi interlocutori.
    Guarda, per amore del forum, lascio perdere i tuoi attacchi fuori luogo e mi concentro sul punto essenziale di tutto il tuo postone che finalmente spiega il senso di questo thread che hai voluto aprire tu:

    Se un medesimo simbolo viene usato in due culture diverse, tu concludi che il significato che usi tu è oggettivo solo PERCHE' LO USI TU. Ma questo, per chi ragiona,è assurdo, in quanto anche l'altro significato HA PARI "dignità" di quello che gli dai tu.
    Il significato della svastica è "oggettivo" (sinonimo di sentito dalla maggioranza dei cittadini che abitano quel paese) del nazismo non "perchè lo uso io" ma perchè la storia e la cultura del mio paese lo riconosce come tale.

    QUINDI:

    NON E' VERO che lo stesso simbolo per ciascuna cultura ha pari dignità.
    Ma ogni simbolo ha più dignità in base al territorio della cultura di appartenenza.

    Se vado in India e vedo la svastica su una rovina di una cultura passata, non mi scandalizzo e ne comprendo il significato.
    Se vado ad un concerto a berlino e vedo una svastica tatuata su una zinna, so che quel simbolo inneggia all'odio razziale e alla cultura nazista.

    Stesso simbolo, due culture diverse con due significati diversi, prevale il significato della cultura di quel territorio.

    In Occidente la svastica è un insulto, così come in Israele. Il crocefisso è un insulto nei paesi musulmani. In India, in Papuasia e tra i boscimani, la svastica non simboleggia il nazismo.

    We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
    And there are still many rivers to cross.
    Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
    There is no black or white, there is only right and wrong.
    We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
    We are the great future.
    We need to get back to the joy of living.
    We are five fingers of an empty hand.
    But together, we can also be the fist.
    Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
    Clap your hands.


  8. #78
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    Re: La percezione della realtà

    Quote highlander ha scritto: Visualizza il messaggio
    Il significato della svastica è "oggettivo" (sinonimo di sentito dalla maggioranza dei cittadini che abitano quel paese) del nazismo non "perchè lo uso io" ma perchè la storia e la cultura del mio paese lo riconosce come tale.

    QUINDI:

    NON E' VERO che lo stesso simbolo per ciascuna cultura ha pari dignità.
    Ma ogni simbolo ha più dignità in base al territorio della cultura di appartenenza.

    Se vado in India e vedo la svastica su una rovina di una cultura passata, non mi scandalizzo e ne comprendo il significato.
    Se vado ad un concerto a berlino e vedo una svastica tatuata su una zinna, so che quel simbolo inneggia all'odio razziale e alla cultura nazista.

    Stesso simbolo, due culture diverse con due significati diversi, prevale il significato della cultura di quel territorio.

    In Occidente la svastica è un insulto, così come in Israele. Il crocefisso è un insulto nei paesi musulmani. In India, in Papuasia e tra i boscimani, la svastica non simboleggia il nazismo.
    Tu usi "oggettivo" nel significato che ha in psicologia. E lo comprendo perfettamente.

    Ora tu devi comprendere che la scienza (almeno le scienze fisiche e matematiche) non si occupa dei contesti sociali e culturali, ma delle LEGGI dell'intero Universo (ed anche oltre, se c' è qualcosa oltre questo Universo; peraltro le teorie in tal senso si sprecano).

    Quindi, ciò che per te è oggettivo nel tuo "gruppo culturale", per TUA STESSA ammissione non vale in un altro gruppo culturale. Quindi, per definizione, non è una legge scientifica, e nemmeno una verità scientifica.

    Per dirla in un altro modo, se nella comunità X un simbolo significa A e nella comunità Y un simbolo significa B, se si vuole essere obiettivi non si può arbitrariamente stabilire che uno dei due significati è oggettivo solo perchè è quello che pensiamo noi di quel simbolo. Ovvero, supponendo che noi facciamo parte del gruppo X, non possiamo ritenere SOLTANTO PER QUESTO (cioè per la nostra appartenenza) che il significato A sia oggettivo.
    A priori, il significato B ha "pari dignità", dal punto di vista scientifico, ovvero da un punto di vista OBIETTIVO.

    Una LEGGE SCIENTIFICA dovrà spiegare non uno solo dei due significati, ma ENTRAMBI. Uno studio scientifico NON PUO' ignorare uno dei due significati soltanto perchè "non è quello che pensiamo noi".

    Non devi confondere la "democrazia della maggioranza" (che poi comprendendo l'intero pianeta Terra potrebbe pure essere minoranza, e quindi la tua essere soltanto una maggioranza locale) con la ricerca di qualcosa che è UGUALE PER TUTTI, ovvero una legge scientifica.

    Il fatto che la tua idea su un simbolo sia condivisa da milioni di persone non ne fa in alcun modo una "realtà oggettiva", così come una opinione condivisa da milioni di persone non diventa una verità (se per "verità" intendiamo qualcosa di immutabile e che vale per TUTTI). Basta che vi sia la POSSIBILITA' di una opinione diversa, per qualificare ciò di cui stiamo trattando come "verità non scientifica".

    Viceversa, la misura del perimetro di un palazzo, ad esempio, è un dato scientifico (una verità), perchè non ammette altre possibilità.
  9. #79
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    Re: La percezione della realtà

    P.S.

    La misura del perimetro di un palazzo, ad esempio, è un dato scientifico (una verità), perchè non ammette altre possibilità.

    Se il perimetro misura 200 metri, nessuna misura accurata può dare un risultato diverso.
  10. #80
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    Re: La percezione della realtà

    Quote paperinikredstar ha scritto: Visualizza il messaggio
    Difficile avere "punti fermi" su questo tema.

    Si potrebbe dire che un "punto fermo" sia che la realtà è una sola, seppure sia estremamente difficile (o probabilmente impossibile) percepirla oggettivamente.

    Avrei qualche dubbio anche su questo "punto fermo", ma prendiamolo per buono per adesso, non spingiamoci troppo oltre per cercare di non lasciare indietro nessuno.

    Orbene, partiamo da qui: la realtà è una e una soltanto.

    Se questo è vero, credo sia interesse di tutti (magari con diversi gradi di interesse) cercare di percepirla come essa è, cioè oggettivamente.

    Lo possiamo fare?

    Se si, come?

    Con quali criteri stabiliamo se una nostra percezione è oggettiva oppure no?

    Questi e altri quesiti tratteremo qui, in questa nuova, epica, frizzante discussione.
    Tratto da "LA VOCE INVISIBILE DEL VENTO" DI Clara Sánchez

    "Lui stesso, se considerava la propria esperienza, doveva ammettere che mentre sognava non si chiedeva mai se il sogno fosse reale.
    Gli capitavano cose e basta, e lui sentiva che gli capitavano e le emozioni erano forti come quando era sveglio o anche di più. E se paragonava i sogni alla realtà, quello che davvero li differenziava nella sua mente era che da sveglio poteva ricordare i sogni, ma mentre dormiva non pensava alla realtà, perchè credeva che tutto fosse realtà. La verità era che, basandosi su fatti oggettivi, niente era oggettivo."
    Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.

    Eduardo Galeano, Parole in cammino, 1998

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