Viciè, ti sono vicino nel tuo rimpianto di un amico, ma vorrei dirti una cosa. Si dice che un uomo vive fino a che vive il suo ricordo in chi lo ha amato. Ma se il mio ricordo portasse tristezza a chi mi ha amato, sinceramente direi loro di pensare ad altro.
Io nella mia lunga vita ho avuto tanti amici. Sai, di quelli che ci sei cresciuto insieme giocandoci e puntando le ragazze. O magari di quelli (gli uni non escludono gli altri) che ci passavi notti a parlare e sognare di grandi ideali (e anche di gnocche). O di quelli che suonavano il citofono e sai che volevano, tanto li conoscevi a fondo.
O quelli, troppi questi, con cui si condividevano lunghi mesi in corsia, quando il loro dolore lo sentivi in te e il tuo sapevi che lo "sentivano" in loro. E ti ci pigliavi per il
, sempre, in ogni caso. E ci si dava delle "pippe" (direi oggi) se ci si lamentava troppo durante la notte.
”E allora... visto che devi rompere i maroni, tanto vale che ci facciamo un Risiko"! E si tirava le 5 di mattina, in ospedale certo, per "distruggere le armate blu" e far ridere e incaxxare chi si stava schiantando dal dolore. E la Jacuzia lo faceva dimenticare. Dovevi far ridere o far salire l'adrenalina a quello che sapevi, da lì a poco, che se ne sarebbe andato per sempre.
Sai di questi ultimi ne ho persi tanti, troppi, e non per colpa loro. Compagni di vita, fratelli nei dolori, vittime innocenti di storie che ancora non hanno "storia". Ma hanno volti, nomi e "attacchi al Brasile" e sorrisi e momenti di fratellanza e di allegria. Son troppi, per me, per ricordar le date esatte, ma non saranno mai troppi (ogni tanto giunge notizia di un altro...) per ciò che ci siamo dati e che rammentiamo in noi. Il ricordo di un amico lo rende ancora vivo.
Ecco, tu il tuo amico lo porti in te. Questo non può e non deve dare tristezza, ma gioia. Perché lui VIVE!
Mo meglio che vada a dormire, perché se no volo chissà dove...
Notte viciè, ci si vede nella patria del tortellino dove ti darò una ripassata a Risiko da lasciarti basito.