Dico la mia per riguardo alla formula per ribadire - concetto espresso a chi me lo ha chiesto - che va bene così.
Tralasciando la proposta cincotti che vorrebbe un tavolo da 6 in finale
l'invito che in genere faccio quando si parla di formula di torneo è di non personalizzarla ed anche di pensare alle conseguenze sul flusso del torneo indipendentemente dai gusti personali.
A me va bene così proprio per i motivi che immagino siano alla base di chi propone il passaggio di 16 giocatori alle semifinali: che la fase eliminatoria deve dare un valore e che ci deve essere il minimo rischio di kingmaking.
Vediamo un po' di numeri.
Con questa formula per ogni girone passa alla fase finale il 25% dei giocatori contro il 40% della formula a 16.
La metà dei semifinalisti del nazionale appena concluso è passata alla fase finale con solo una vittoria - compreso il buon Dario Aceti che ha vinto la terza - , esattamente come mi aspettavo, ad indicare che con questa formula hai speranza quasi sempre anche al terzo turno.
Invece, sarebbero partite inutili nel terzo turno tutte quelle di chi ha già vinto le prime due creando in quel caso sì le basi per un potenziale kingmaking.
Se mandiamo uno diretto in finale nei master <50 con due partite eliminatorie, secondo me non dobbiamo preoccuparci di mandarlo in un girone da 20 con tre partite eliminatorie: ribadisco soprattutto - non dobbiamo "mortificare" la fase eliminatoria in favore dell'allargamento del fattore speranza.