Discussione dedicata agli aspetti psicologici nella partita di Risiko. Mi piacerebbe che superlukeprof intervenisse, essendo lui un grande esperto.
Il Risiko e' un gioco a piu’ di 2 giocatori (multigiocatore), e si presta naturalmente alle alleanze e ai tradimenti.
Si badi a non confondere l’interpretazione del gioco sulla base psicologica personale dei giocatori coinvolti, e sulla conoscenza personale che abbiamo di loro, con una sorta di “etica del Risiko”. Le due cose non hanno alcuna attinenza. La psicologia fa parte del gioco, l’etica no.
Detto questo, e’ difficile approfondire la psicologia nel gioco del Risiko. Questo perche’ essa e’, tra i vari argomenti che riguardano la tattica, la piu’ mutevole e incoerente, e difficilmente si presta ad un’ analisi che valga per piu’ di una settimana e per piu’ di un giocatore.
Quello che volevo ribadire, e insisto ancora su questo punto importante, e’ che quando la psicologia diventa una “moda”, cioe’ un comportamento standardizzato di massa, quando cioe’ viene definita “etica”, allora si e’ compiuto un passo di troppo, sconfinando nell’errore che distrugge le belle partite di Risiko e crea quelle brutte.
Per psicologia nel Risiko si intende lo studio INDIVIDUALE di ciascun avversario durante la partita, allo scopo di prevenire e contrastare le mosse che potrebbe fare per arrecarci danno.
A solo titolo esemplificativo, espongo il “caso” di una tipologia di giocatore.
a) Lo “spaccatutto”. E’ il tipico giocatore “alle prime armi”, o un accanito “lanciatore di dadi”. Qualunque sia la ragione (inesperienza oppure scarse conoscenze tattiche), questo giocatore attacchera’ probabilmente sin dal primo turno, e continuera’ nei successivi, senza considerare che ha un esiguo numero di carri ed anche due soli carri che difendono un territorio possono infliggere pericolose perdite all’attaccante.
Per contrastare tale giocatore spesso e’ sufficiente piazzare con attenzione, coprendosi bene. E’ bene, se possibile, coprire maggiormente i territori che confinano con i suoi, in modo da far ricadere la sua attenzione sui territori degli altri nostri avversari, perche’ comunque tendera’ (a meno che non voglia proprio giocare soltanto a dadi) ad attaccare i territori con meno carri a difesa. Continuiamo cosi’ anche se dovesse raggiungere il primo tris. Valutiamo se sia il caos di approfittare, nell’attesa, delle occasioni che lui stesso ci fornira’, per fare carta su territori difesi da un solo carro. Se abbiamo piazzato bene avremo dei carri in piu’ vicino ai territori dello “spaccatutto”, che ci serviranno per ottenere facili carte. Desistiamo dalla tentazione di difendere il territorio conquistato. Salvo eccezioni, non avremo i carri sufficienti per farlo (perche’ dobbiamo anche resistere allo “spaccatutto”). La cosa migliore sarebbe di fare in modo di lasciare il territorio (lasciandoci sopra soltanto la guarnigione minima) a uno degli avversari (che non sia lo “spaccatutto”).
In effetti la soluzione migliore per contrastare uno “spaccatutto” e’ aprire immediatamente carta agli altri due avversari. Questo perche’ anche uno “spaccatutto”, aiutato da qualche lancio di dadi fortunato puo’ costituire una minaccia, soprattutto ad inizio partita, quando un immeritato tris puo’ causare ingenti perdite al limitato numero di armate in gioco. E’ bene “isolare” subito questo tipo di giocatore, che altrimenti puo’ diventare una “mina vagante” per il resto della partita, il cui esito diventa quindi ancora piu’ imprevedibile di quanto lo sia normalmente.
Se gli altri 2 giocatori non accettano di fare carta (portando la partita su un “binario” di difficile gestione e compiendo un madornale errore tattico, a meno che questo rifiuto di fare carta non gli porti le “simpatie” dello “spaccatutto”) la situazione puo’ diventare molto pericolosa. Se siamo quasi sicuri che nessuno degli altri 2 voglia fare carta, e’ bene non aprirla, oppure lasciare 2 carri “ad arte” facendo di fatto carta, ma senza che “qualcuno se ne accorga”. E’ ovvio che se bisogna ricorrere a simili espedienti siamo in presenza di giocatori inesperti e la partita sara’ molto dura da affrontare; probabilmente la vittoria sara’ assegnata al piu’ fortunato. Potremo forse limitare i danni giocando tatticamente molto bene, ma sara’ improbabile ottenere un buon risultato.
In una partita di questo tipo infatti, dominata quasi totalmente dalla “casualita’”, la percentuale di successo si avvicina al 25% (giocando in 4), che e’ la percentuale di vittorie di un giocatore mediocre.
In ogni caso, se gli altri 2 “non sanno giocare” dovremo pensare a fare tutto da soli, per quanto possibile (sempre che gli altri non comincino a prenderci di mira per il nostro “strano” modo di giocare; infatti per chi gioca a dadi e’ difficile comprendere le mosse tattiche di un bravo giocatore di Risiko). Se abbiamo una discreta certezza di avere a che fare con 3 giocatori inesperti (e che nessuno fara’ carta con noi) dobbiamo subito fare una scelta: “piazzare” o “attaccare”. In una tal situazione la scelta di piazzare e stare “coperti”, che e’ teoricamente e tatticamente la migliore (a priori), puo’ dare scarsi risultati in presenza di fortuna dello “spaccatutto” e di una partita molto dinamica in cui tutti ottengono carte, non soltanto uno. In questa potenziale situazione puo’ essere opportuno “buttarsi nella mischia”, e giocare “al livello” degli altri, cercando di sprecare meno carri comunque. In questo modo otterremo presumibilmente un tris all’incirca nello stesso momento degli altri. Quando il numero di carri sara’ un po’ piu’ alto, potremo giocare in modo piu’ saggio.
Una cosa che porta quasi sempre alla sconfitta, e’ il giocare in modo “ibrido” i primi 3 turni. Se per esempio passiamo un turno o due a riflettere (piazzando soltanto), e poi cominciamo ad attaccare per conquistare carte, ci ritroviamo ad ottenere il primo tris in ritardo di uno o due turni (mediamente) rispetto agli altri; questo significa che quando loro cambieranno i tris noi non avremo la possibilita’ di coprirci e/o di contrastarli, e i loro attacchi si concentreranno su di noi, perche’ saremo noi ad avere il minor numero di carri sui territori. Quindi se abbiamo saltato uno o due turni nel fare carta, e’ bene continuare a piazzare, iniziando eventualmente a fare carta dopo che sara’ passato il primo “ciclo” di tris, cercando di non subire troppi danni nel frattempo.
Piu’ avanti, nella partita, se riusciremo a prendere un piccolo vantaggio, sara’ bene avere sempre un tris di riserva, e cambiare un tris solamente quando ne abbiamo anche un altro. In questo modo, se ci sara’ una “emergenza”, che e’ piuttosto probabile con giocatori inesperti, avremo immediatamente a disposizione un tris per contrastare il problema.