In attesa che vengano dati gli strumenti per realizzare delle vere scommesse in neurini vi propongo un esempio di come potrebbero essere in forma di sondaggio
il signor Rossi (78enne con tessera di povertà) è imputato di furto di un pollo in rosticceria ed ha confessato il furto...
Il P.M. chiede la condanna stante la fragranza e le aggravanti della destrezza e violenza sulle cose (2 mesi)
la difesa sostiene la assoluzione per l'art. 626 c.p. che prevede non procedersi se manca la querela e purchè il fatto sia su cose di minimo valore, se fatto in stato di necessità e se il ladro è povero.
Sappiate che:
Rossi è davvero povero ed aveva davvero un urgente bisogno di mangiare, tanto che fu arrestato mentre lo mangiava
Rossi per rubare il pollo non ha rotto vetrine ne altro e non ha usato destrezza
il titolare dell'esercizio lo ha perdonato e non intende sporgere querela
Rossi è incensurato
la sentenza (assolutamente vera) è davvero paradossale
qui di seguito il testo dell'articolo invocato dalla difesa
Art. 626 Furti punibili a querela dell'offeso
Si applica la reclusione fino a un anno ovvero la multa fino a lire quattrocentomila e il delitto e' punibile a querela della persona offesa:
1) se il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa sottratta, e questa, dopo l'uso momentaneo, e' stata immediatamente restituita (1);
2) se il fatto e' commesso su cose di tenue valore, per provvedere a un grave ed urgente bisogno;
3) se il fatto consiste nello spigolare, rastrellare o raspollare nei fondi altrui, non ancora spogliati interamente del raccolto.
Tali disposizioni non si applicano se concorre taluna delle circostanze indicate nei nn. 1, 2, 3 e 4 dell'articolo precedente.