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Discussione: Un motivo in più per venire a Torino...
  1. #51
     Cap.le Magg.
     
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    Quote carlos.leon ha scritto:
    Ma se la Juve non va mai a giocare nei paesi arabi xkè la legge in quei paesi prevede di tagliare una mano a chi ruba!!!

    Al Dall'Ara di Bologna io c'ero ed ho visto l'ennesimo furto bianconero. Siete scandalosi occorrerebbe aprire un intero ufficio inchieste su tutti i furti bianconeri, chi da più garanzie di onestà: Moggi o Giraudo?


    Ti risponderei volentieri, figurati sono del Toro sapessi quante cose ho visto io! ...ma qui si parla di Raduno!!!

    Saluti Carmine
    Karmine76 non è in linea
  2. #52
     recluta
     
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    Torino e il suo Liberty


    Punto di partenza è piazza Castello. Percorriamo via Pietro Micca, che porta il nome dell'eroe della Battaglia di Torino del 1706 e unisce piazza Castello a piazza Solferino. È fiancheggiata da portici sul lato destro e quando fu progettata, alla fine dell'Ottocento, fu chiamata la Diagonale, perché era la prima strada del centro antico a interrompere l'impianto ortogonale dovuto alle origini romane della città. A destra possiamo vedere le viuzze del centro storico, con antichi palazzi e cortili, Casa Bellia di Carlo Ceppi, ornata da bow window, torrette e palazzi con decorazioni liberty ed eclettiche.
    A sinistra ci sono le vie XX Settembre e Arsenale.
    Ecco ora piazza Solferino (dal nome della battaglia omonima) Qui un tempo si teneva il mercato della legna. Vi si trovano la fontana delle 4 stagioni, detta anche l'Angelica, costruita da Giovanni Riva nel 1930, il Teatro Alfieri del Panizza, costruito nel 1857, usato all'inizio per spettacoli a cavallo, il monumento equestre del Balzico che rappresenta Ferdinando Duca di Genova, figlio di Carlo Alberto (1887). Il cavallo è rappresentato molto realisticamente mentre stramazza al suolo per la fatica, durante la battaglia della Bicocca presso Novara, al termine della prima, disastrosa guerra d'Indipendenza. In uno degli edifici che si affacciano sulla piazza fu fondato il quotidiano "La Stampa".
    Oggi su questa piazza sorge Atrium e la pista di pattinaggio all'aperto (vedi post di Karmine76)
    Proseguiamo lungo via Cernaia (lo sapevate che è il nome di un fiume della penisola di Crimea?) poco dopo, a sinistra, ecco il Mastio della Cittadella. Dopo il suo arrivo a Torino Emanuele Filiberto fece costruire qui dall'ingegnere militare Francesco Paciotto da Urbino una grande fortezza a forma di stella, considerata un mirabile esempio di sistema difensivo in Europa, con chilometri di gallerie di mina sotterranee. La cittadella ebbe un ruolo importantissimo nella difesa della città. Oggi rimangono il Mastio, sede del Museo di Artiglieria e lunghi tratti di gallerie sotterranee (Museo Pietro Micca). Davanti alla Cittadella c'è un cannone, forse proveniente dalla battaglia di Lepanto e la statua di Pietro Micca, l'eroe che, durante l'assedio di Torino del 1706, impedì all'esercito francese del Re Sole di invadere la città passando per le gallerie sotterranee.

    Dopo la Caserma Cernaia, sede della Scuola Allievi Carabinieri, raggiungiamo la stazione di Porta Susa,che sta sorgendo completamente nuova e interrata, diventerà la più importante di Torino. Sulla piazza antistante un piccolo monumento del Ceragioli e Biscarra ricorda Ascanio Sobrero, inventore della nitroglicerina.

    Svoltiamo a destra in corso San Martino e raggiungiamo piazza Statuto, il cui nome ricorda la concessione dello Statuto da parte di Carlo Alberto il 4 marzo 1848; con esso il Piemonte ebbe, primo in Italia, un Parlamento. La progettò il Bollati, con portici su tre lati.

    Il monumento al centro della piazza ricorda il traforo del tunnel ferroviario del Fréjus tra Francia e Italia, realizzato al tempo di Cavour e di Napoleone III. Fu eseguito con la collaborazione dagli allievi dell'Accademia Albertina; il Genio alato posto sulla cima è opera del Belli.

    Un piccolo obelisco, seminascosto dagli alberi, indica un estremo della base geodetica per la misurazione della latitudine di Torino che il matematico Cesare Beccaria individuò in questo punto; a Rivoli sorge un obelisco che indica l'estremo opposto.

    Da piazza Statuto inizia corso Francia, grande arteria che termina in Valle di Susa, progettata dal Garove per Vittorio Amedeo II nel 1711 per collegare Rivoli al Palazzo Reale, ma realizzata soltanto al tempo di Vittorio Emanuele II.

    Nel primo tratto che attraversa il quartiere Cit Turin si trovano numerose case liberty, stile dominante all'inizio di questo secolo, epoca delle costruzioni di questa zona. Vi si trovano ville familiari e case "da reddito".

    Tra i più begli esempi di Liberty in corso Francia 8 c'è il Villino Raby, cosi chiamato dal nome dei proprietari, mentre all'angolo con via Principi d'Acaja sorge Casa La Fleur, che porta il nome della moglie di Piero Fenoglio, che l'aveva costruita per sé e per i suoi familiari.

    In corso Francia 23 l'attenzione è attratta dal Palazzo della Vittoria, costruito dal Carrera nel 1925: lo caratterizza un grande portone goticheggiante, fiancheggiato da due draghi alati.

    Molte altre case liberty si possono ammirare nelle strade adiacenti (in via Beaumont, via Piffetti, via Bagetti) nel quadrilatero via Bossi, via Le Chiuse, via Goffredo Casalis, via Cibrario, come pure in altre zone della città. All'inizio del secolo, infatti, Torino era considerata la "capitale del liberty".


    Giovanna
    Giovanna Giacalone
    Iniziative Turistico - culturali - vacanziere del ToRisiKo 2005
giovanna non è in linea
  • #53
     Serg. Magg.
     
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    Consiglio Direttivo "ToRisiko" (RCU di Torino)
    massimo non è in linea
  • #54
     Serg. Magg.
     
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    cin cin CAFFE' / APERITIVI

    Mangiare a Torino più che un piacere è un dovere. Scoprire una delle maggiori tradizioni enogastronomiche d’Italia è un’esperienza da non perdere per chi si fermi anche solo poche ore sotto la Mole. Barolo, tartufi, carni, agnolotti, dolcetto, bagna caoda e soci si meritano qualche ora della vostra attenzione. La scelta si è ulteriormente ampliata negli ultimi anni: da un lato i flussi migratori che hanno interessato la città, dall’altro la rinata voglia nelle giovani generazioni di dedicarsi alle “culture materiali”, alla ricerca di sapori hanno prodotto il fiorire di nuovi e interessanti locali. La situazione è quindi sostanzialmente tripartita: ci sono i grandi ristoranti cittadini, il top, la vetta della gastronomia piemontese; poi le trattorie, quelle antiche e le nipoti, che uniscono la passione per le vecchie ricette e un tocco di modernità; infine i numerosi locali etnici che propongono un’alternativa interessante a chi voglia esplorare nuovi territori gastronomici. Quella che presentiamo è naturamente una selezione dell’offerta di una città che conta esercizi a centinaia. Il meglio, naturalmente.

    Eccovi un elenchino: http://www.extratorino.it/ITA/list.php?categoriaID=3
    massimo non è in linea
  • #55
     recluta
     
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    L'Architettura del lavoro

    Il punto di partenza è la stazione di Porta Susa. Percorriamo un breve tratto di via Cernaia, svoltando subito a destra in corso Vinzaglio, un lunghissimo viale alberato che arriva fino alla Fiat Mirafiori. Raggiunto corso Vittorio Emanuele, lo percorriamo fino al monumento al primo Re d'Italia. La statua dello scultore Pietro Costa si trova su 4 alte colonne: vedendolo dai piani alti dei palazzi vicini si ha l'impressione che il Re cammini sui tetti delle case.
    Svoltiamo a destra in corso Galileo Ferraris, passando davanti alla Galleria d'Arte Moderna, una tra le più importanti d'Italia per le sue ricchissime collezioni.
    Dietro la Galleria, in via Bricherasio 8, si trova il Museo Civico di Numismatica, Etnografia e Arti Orientali, comprendente importanti raccolte, tra cui quelle numismatiche che arrivano fino all'epoca dei Greci.
    Svoltiamo ancora a sinistra in corso Stati Uniti: ci troviamo nella zona residenziale della Crocetta, dove molte case hanno un giardino privato e lo stile dominante è quello eclettico. Al numero 27 si trova la palazzina Ceriana-Mayneri del Ceppi, sede del Circolo della Stampa.
    Raggiungiamo via Sacchi, passando davanti all'Hotel Turin Palace, inaugurato nel 1872, passiamo davanti alla facciata della Stazione di Porta Nuova, e ne costeggiamo il fianco in via Nizza fino a largo Marconi, dove c'è la Chiesa di San Salvario, costruita da Carlo di Castellamonte per Cristina di Francia nel 1646: di fronte alla chiesa c'è un piccolo obelisco di granito che ricorda i martiri dei moti del 1821.
    Dopo aver percorso tra due file di alberi corso Marconi, ci troviamo di fronte al Castello del Valentino che ha origini assai antiche.
    Un edificio esisteva già in questo punto quando Emanuele Filiberto si stabilì con la corte a Torino. Lo acquistò, forse lo rimodernò il Palladio e successivamente vi lavorarono vari architetti fra cui Carlo e Amedeo di Castellamonte. Vi si firmarono trattati, vi si celebrarono matrimoni e grandi eventi. Oggi è sede della Facoltà di Architettura.
    Svoltiamo a destra in corso Massimo d'Azeglio. Prima di imboccare il tunnel che ci permette di superare rapidamente la zona ospedali, possiamo vedere a sinistra in corso Dante, un edificio liberty di color ocra: è il primo stabilimento Fiat, datato 1899. Percorriamo il tunnel e usciamo all'aperto, tra il fiume Po a sinistra e alcuni grandi ospedali a destra. Dopo il grattacielo del CTO ecco a destra il Museo dell'Automobile Carlo Biscaretti di Ruffia, costruito nel 1960 dall'architetto Albertini. È l'unico in Italia e uno dei più importanti al mondo. Di fronte al Museo c'è una grande ruota scolpita: è il Monumento all'Autiere opera di Costa e Verginelli (1965).
    Percorrendo via Garessio raggiungiamo il Lingotto, secondo stabilimento Fiat, costruito su progetto dell'ingegnere Matté-Trucco nel 1923, famoso per la sua catena di montaggio con la produzione in verticale che terminava con la pista di prova delle auto, posta sul tetto dell'edificio. In questa fabbrica, enorme per quegli anni, sono state prodotte la Balilla e la Topolino.
    Oggi, dismesso dalla Fiat e ricostruito da Renzo Piano, è un vero e proprio monumento industriale, una struttura polivalente che ospita il Centro Congressi più grande d'Europa, un grande centro fiere ed esposizioni e un Auditorium che per la sua bellezza e soprattutto per la sua acustica è una sala concerti straordinaria.
    Percorriamo via Millefonti e svoltiamo a destra in via Ventimiglia: ci troviamo nella zona detta Italia '61, perché fu costruita in occasione del centenario dell'Unità d'Italia.
    Alla nostra sinistra c'è il Palazzo delle Mostre, detto Palazzo a Vela, perché sembra una grande vela gonfiata dal vento: lo hanno costruito gli architetti Annibale e Giorgio Rigotti. La volta, che appoggia su tre punti solamente, copre una superficie di 15.000 metri quadrati.
    In riva al Po c'è l' OIT, (Organisation Internationale du Travail), un centro dell'Onu che si occupa di formazione di tecnici di paesi sottosviluppati. Poco oltre il Palazzo a Vela c'è un enorme parallelepipedo: è il Palazzo del Lavoro di Pierluigi Nervi, che, realizzato in cemento armato, vetro e acciaio, non ha muri portanti. La sua volta è sostenuta da 16 altissime colonne a fungo.
    A questo punto possiamo ritornare in centro lungo corso Unità d'Italia, attraversare il Po sul Ponte Balbis e percorrere poi corso Moncalieri e via Po.

    Giovanna
  • giovanna non è in linea
  • #56
     Serg. Magg.
     
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    MA PER LE INZIATIVE EXTRA-RISIKO, UNA VOLTA ARRIVATI, DA DOVE COMINCIAMO ? COME FUNZIONA ?

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    http://forum.egcommunity.it/showthre...457#post220457
    massimo non è in linea
  • #57
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    Quote massimo ha scritto:
    MA PER LE INZIATIVE EXTRA-RISIKO, UNA VOLTA ARRIVATI, DA DOVE COMINCIAMO ? COME FUNZIONA ?

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    massì...mi mandi x mp il num di girober? grazie

    Chi vince festeggia, chi perde spiega!
    Yari non è in linea
  • #58
    Alexthevamp
     Guest

    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    Quote massimo ha scritto:
    MA PER LE INZIATIVE EXTRA-RISIKO, UNA VOLTA ARRIVATI, DA DOVE COMINCIAMO ? COME FUNZIONA ?

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    http://forum.egcommunity.it/showthre...64#post=220464

  • #59
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    Re: Un motivo in più per venire a Torino...

    Ho aggiunto l'opzione in agenda dove poter prenotare la propria presenza al raduno:
    utilizzatela!!!

    http://forum.egcommunity.it/calendar...o=attend&e=193

    We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
    And there are still many rivers to cross.
    Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
    There is no black or white, there is only right and wrong.
    We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
    We are the great future.
    We need to get back to the joy of living.
    We are five fingers of an empty hand.
    But together, we can also be the fist.
    Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
    Clap your hands.


    highlander non è in linea

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