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Discussione: chi mi consiglia........
  1. #51
     recluta
     
    Forum Utente accreditato Challenge
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    Re: chi mi consiglia........

    e per finire la trilogia dei post su WU MING... IL LORO ROMANZO PIU' BELLO, APPASSIONANTE, COMMOVENTE...

    54 - WU MING




    SCHEDA DEL LIBRO

    Primavera 1954. Che ci fa in Dalmazia Stefano Zollo, italoamericano di Brooklyn, braccio destro di Salvatore Lucania alias "Lucky Luciano"? E perché il suo destino è legato a quello di un televisore McGuffin Electric trafugato in una base militare americana?

    Primavera 1954. Che ci fa in Dalmazia Robespierre Capponi, barista bolognese, idolo delle balere cittadine? Chi sono i misteriosi figuri che aprono il fuoco su Robespierre e forse ce l'hanno con suo padre, già disertore dell'esercito italiano, partigiano in Jugoslavia e amico del dissidente Milovan Djilas?

    Primavera 1954. Che ci fa su un'isoletta della Dalmazia... Cary Grant, ritiratosi dal cinema un anno e mezzo prima?
    Primavera 1954: "Dopo qualche settimana, Frances era tornata a visitarli. Avevano con lei strazianti colloqui, dai quali uscivano devastati. No, non la Frances del '54, sfiancata dal manicomio. Era la Frances del '37, la nuova attrice bellissima e selvaggia, la ragazza che non credeva in Dio ed era stata in Russia [...] Tornava a loro sorridente, ma rammentando che non avevano detto una sola parola contro i suoi persecutori. "



    LE RECENSIONI
    Quote Booklet, inserto mensile del Mucchio selvaggio ha scritto:
    LIBRO DEL MESE

    Dopo Havana Glam, il nuovo romanzo siglato Wu Ming - questa volta collettivo a tutti gli effetti - tende decisamente verso il classico, dove un termine del genere non ha nessun sapore accademico o "rigido", ma piuttosto si riferisce alla maestria con cui gli incastri narrativi e i punti di vista sono stati messi insieme. Un'altra operazione di artigianato scrittorio che merita tutta la vostra attenzione.

    Alessandro Besselva ***
    Dopo l'esperimento un po' atipico, tra documento e fiction, di Asce di guerra, in compagnia del vietcong romagnolo Vitaliano Ravagli, e la prova dell'ultimo arrivo nell'atelier narrativo bolognese, Riccardo Pedrini alias Wu Ming 5, alle prese con un eccellente Havana Glam, ecco finalmente il vero e proprio seguito dello splendido Q: per inciso, uno dei pochi romanzi forti, ambiziosi e politici - ovvero con uno sguardo sul mondo e non sul proprio cortile - pubblicati negli ultimi anni in Italia. 54 mantiene le ambizioni del predecessore, scegliendo nuovamente la via dell'affresco storico, concentrandolo questa volta in un unico anno dell'immediato dopoguerra, momento chiave attraversato da vicende solo apparentemente distanti. Al sottoscritto è piaciuto in particolare - al di là dell'indubbia capacità di gestire una scrittura eclettica e polifonica: su questo non c'erano dubbi - il ricorso, equilibrato e incisivo, allo humour, scelta che smentisce una volta per tutte chi pensa che i cinque si prendano troppo sul serio.

    Aurelio Pasini ***
    Oltre seicento pagine, almeno - il conteggio è approssimativo - quattro o cinque sottotrame e ambientazioni che vanno da Bologna a Hollywood, in una mescolanza di storia e fiction, ma anche di generi e stili, che riesce nella difficile impresa di non apparire particolarmente pretenziosa, risultando anzi avvincente e persino emozionante. Insomma, i ragazzi terribili del collettivo Wu Ming colpiscono ancora, e si riconfermano come una delle realtà più affascinanti dell'odierno panorama letterario tricolore. Un racconto corale, in cui a un giovane barista emiliano può, più o meno verosimilmente, capitare di salvare la vita a Cary Grant sulle coste della Jugoslavia, mentre tutto intorno il mondo sta vivendo una fase importantissima, portatrice di profondi cambiamenti sia politici (una Guerra Fredda di cui ancora oggi appaiono evidenti i segni) che sociali e di costume (l'avvento della televisione). Tutti elementi che affiorano costantemente nell'opera, tanto che non è sbagliato individuare in essi i veri protagonisti di un romanzo destinato, crediamo, a far parlare parecchio di sé


    Maura Murizzi ***
    Immagino che tra cinquant'anni i miei nipotini, riforme Moratti permettendo, leggeranno di Wu Ming sui manuali di storia della letteratura. E seppure quasi certamente sarà scritto che Q rimane il loro capolavoro insuperato, a 54 sarà riservato uno spazio di tutto rispetto, con antologie di brani tratti dal bar Aurora di Bologna, dal Casinò di Cannes o dal confine italo-francese. E anche allora, i miei nipotini si divertiranno a scoprire le chiacchiere e le leggende del bar, il rito della schedina giocata in società, la battuta blasfema su padre Pio. E trepideranno per i destini di Kociss e di Robespierre, di Ettore e Cary Grant, per lo schiaffo a Lucky Luciano e per il televisore che non fuzniona, per la tresca tra Angela e Pierre, per la serata al tavolo da gioco in Costa Azzurra... Avranno nostalgia per quel mondo superato dai telefonini e dalle chat, dalle televendite e dai corrieri superveloci, e si chiederanno che razza di ballo fosse la filuzzi se era tanto difficile da poter essere praticata solo tra uomini. Lo crederanno un romanzo storico, tanta è la cura certosina della documentazione, ma finiranno per ricordarlo come una divertente e chiassosa epopea che avvicina Fidel Castro a Pierre Capponi, Hitchcock a Salvatore Pagano, Frances Farmer a Cary Grant, Lucky Luciano a Ettore Bergamini.


    Carlo Viola ****
    Non so dove andrà ancora a parare questo collettivo di "destrutturazione" letteraria, affabulatoria, a tratti pure politica. Di certo è riuscito a dare a noi lettori qualcosa di davvero godibile da leggere in un panorama che tante volte si rivela rigidamente accademico o comunque lontano dalle pulsazioni della realtà o dalle inquietudini che si respirano "in giro". Nonostante le apparenze, 54 è tremendamente attuale, trasmette passione e una visione "antagonista" che riesce a diventare una esperienza di buon profilo, soprattutto dal punto di vista artistico. Senza mancare di humour i cinque bolognesi rispolverano situazioni narrative senza tempo e incrociano i tasselli di una vicenda non solo documentata, ma anche fantasiosamente risolta e che fa venire voglia di frequentare più di una volta, Piacere e coscienza. Che volere di più?


    Quote Il Corriere della Sera ha scritto:
    di Carlo Formenti
    Quote Il Corriere della Sera ha scritto:


    Non fatevi depistare: contrariamente a quanto si è scritto, il protagonista di 54, il nuovo colossal storico prodotto dalla cellula di guerriglia letteraria denominata Wu Ming (i quattro moschettieri di Q - Bui, Cattabriga, Di Meo e Guglielmi, alias Luther Blissett - più la recluta Pedrini, che l'anno scorso ha firmato come Wu Ming 5 il romanzo Havana Glam ), non è Cary Grant. Intendiamoci, la parte che l'attore inglese naturalizzato americano recita nella vicenda è fondamentale: non solo perché vi compare in veste di eroe della resistenza alla caccia alle streghe maccartista - un eroe sui generis, motivato dal disprezzo nei confronti della volgarità reazionaria più che dall'ideologia -, ma anche perché il lettore è indotto a seguire le tracce di un improbabile intrigo internazionale che mette l'uno di fonte all'altro Grant e il presidente Tito, accomunati dallo spirito anticonformista (entrambi sono, a modo loro, dei «non allineati») e dalla cura quasi maniacale del proprio stile.
    Cionondimeno non è lui il protagonista. E il ruolo non spetta nemmeno agli altri due personaggi chiave che incrociano la strada di Grant fra la Dalmazia e la Costa Azzurra, trascinati da derive biografiche di tutt'altro genere: non spetta a Steve Cemento, braccio destro di Lucky Luciano e spietato organizzatore del traffico di eroina, e non spetta a Pierre Capponi, dandy proletario, ballerino provetto e animatore del bar Aurora, ritrovo di una Bologna postbellica che non ha ancora digerito la frustrazione per la rivoluzione mancata.
    Si potrebbe obiettare che non ha senso cercare un protagonista in un flusso narrativo che, in oltre seicento pagine, mette in scena un'infinità di luoghi, figure, eventi e situazioni: dalla nascita del Kgb allo scontro di frazioni nel partito comunista jugoslavo, dall'accoppiata Alfred Hitchcock-Grace Kelly all'esordio letterario di James Bond, dai vicoli di Napoli a quelli di Genova e Marsiglia, dall'eliminazione dell'Italia da parte della Svizzera ai mondiali di calcio alla crisi di Fausto Coppi, dalle sparatorie fra contrabbandieri alle cariche dei celerini di Scelba, dal re del Vietnam in esilio al caso Montesi, ecc. Ma l'obiezione non regge: Q è a sua volta un romanzo corale, che sfrutta i canoni del genere spy story per tracciare un grande affresco epocale, eppure sarebbe difficile negare la dignità di protagonisti all'eretico e alla spia vaticana che si fronteggiano per tutta la storia.
    E infatti, a guardare bene, anche 54 ha un protagonista. Non lo si nota perché gli autori se ne occupano sporadicamente, dedicando solo qualche pagina alle sue avventure, ma soprattutto perché non si tratta d'un essere umano, bensì di un televisore. E oltretutto il povero McGuffin - il nome di un elettrodomestico non può che coincidere con quello della marca - non funziona: rubato e poi sballottato in giro per l'Italia, viene rifiutato da vari acquirenti, nessuno dei quali si accorge che l'apparecchio non si accende perché l'interno è stato parzialmente svuotato per far posto a una partita di eroina. Eppure basta la sua muta presenza a creare una spasmodica attesa fra gli avventori del bar Aurora, ipnotizzati - finché non scoprono che è guasto - dal totem che ha virtualmente trasformato il manipolo di rivoluzionari in platea dei mondiali. Interpretazione forzata di una metafora? Può darsi, ma come leggere altrimenti questo anno del Signore 1954 squadernato «in tempo reale» sotto il naso del lettore, il quale rimbalza da un continente all'altro e da una storia all'altra, mixando passato e presente, sacro e profano, tragedia e commedia, avventura e cronaca, quasi stesse facendo zapping sulla poltrona di casa, e come non riconoscere nelle sequenze che accostano i titoli de l'Unità a quelli del Resto del Carlino la logica irriverente di un Blob ante litteram? Prosegue, insomma, l'esplorazione avviata con Q , dove già si mettevano in scena le accelerazioni storiche provocate dalle innovazioni tecnologiche che favoriscono il contagio delle idee (nel caso di Q , la stampa come media per la diffusione dell'eresia religiosa). Del resto, anche in Havana Glam è il virus della musica rock a minacciare la stabilità del regime cubano.
    E a proposito di Cuba: alla fine di 54 fa una brevissima apparizione Fidel Castro, che immaginiamo intento a catechizzare due compagni italiani appena sbarcati in Messico inseguendo fantasmi privati piuttosto che sogni politici. Riuscirà a convincerli? E' lecito dubitarne, visto che, assieme a un'informazione che circola sempre più rapidamente, cresce lo scetticismo che induce il lettore dei Wu Ming a specchiarsi negli eroi disincantati dei western di Leone, o degli esotici viaggi di Salvatores, più che nei militanti dell'anno di grazia 1954.
    Questa la dedico alla Puni e Questa alla Mochina
    Gabbry non è in linea
  2. #52
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    Re: chi mi consiglia........

    Quote Mr_Hankey ha scritto:
    mhuaaaehahehahehahhehahh!!!!
    avendo la memoria di un elefante....MORTO....un sacco di tempo!!!
    infatti mi tocca sempre andare a rivedere !!!


    ahhahahahhahahahah allora sei uguale a me...
    hahahahahhahhaha
    solo che per me vale anche con l'inglese...meno male che ho una sorella che ha studiato lingue..altrimenti.....
    ROCK & FOOL Rokkettara eMovier
    Musica: tu ci hai insegnato a vedere con l'orecchio e a udire con il cuore. K.G.
    _Vivi_ non è in linea
  3. #53
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    Re: chi mi consiglia........

    bene bene!
    tutti lettori, vedo.
    ne sono ben felice, visto che io con i libri ci mangio!!
    qualcuno ha letto l'ombra del vento, di zafon?
    libro stupendo. non ve lo perdete
    it's a must

    ciao besughi!!

    Dindissima
    dindissima non è in linea
  4. #54
     Maggiore
     
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    Re: chi mi consiglia........

    Quote dindissima ha scritto:
    bene bene!
    tutti lettori, vedo.
    ne sono ben felice, visto che io con i libri ci mangio!!
    qualcuno ha letto l'ombra del vento, di zafon?
    libro stupendo. non ve lo perdete
    it's a must

    ciao besughi!!

    Dindissima
    l'ho letto prima di andare per la prima volta nella mia adorata Barcellona ... volevo calarmi "nell'atmosfera giusta"

    è bellissimo, scritto piacevolissimamente.
    tu invece hai letto "ladra" di Sarah Waters? sono sicura che ti piacerebbe un sacco.

    [img]attachment.php?attachmentid=54732[/img] Viola e Santiago
    Crixi non è in linea
  5. #55
     Serg. Magg.
     
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    Gradimento: 61
    7.3

    Re: chi mi consiglia........

    a tutti consiglio vivamente stefano benni anche se gli ultimi non sono un granchè...

    ...per i gialli john grisham...

    ...per gli horror...senza dubbio stephen king...

    aloni si, aloni no...e fatte sta pizza!
    snaggletooth non è in linea

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