Sanità

Ma anche per l'utente scatta l'obbligo di disdetta

Visite specialistiche: parte il meccanismo del risarcimento

Sette prime prestazioni garantite entro 15 giorni o la Asl dovrà risarcire 25 euro

Entra in vigore da domani primo giugno la delibera regionale del febbraio scorso sulle prestazioni sanitarie specialistiche, in forza della quale le Aziende sanitarie della Toscana sono impegnate a rispettare, pena un risarcimento, il diritto degli utenti di effettuare entro un massimo di quindici giorni le sette più importanti prime visite specialistiche: visita cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorinolaringoiatria. E' importante precisare che si tratta di "prime" visite (non ad esempio delle visite di controllo) che devono essere garantite in almeno un punto di offerta, ospedaliero o territoriale, pubblico o privato accreditato, compresa l'Azienda Ospedaliera Universitaria che ha sede nel territorio della Asl stessa, in qualsiasi zona distretto e indipendentemente dalla residenza dell'utente. Nel caso in cui la Asl non riesca a onorare questo obbligo sarà tenuta su richiesta dell'utente al risarcimento di 25 euro entro sei mesi. Naturalmente se l'utente non accetta la prenotazione proposta per una diversa scelta del luogo, della data o del professionista disponibile l'Azienda non sarà tenuta al risarcimento.

Una delibera approvata dalla giunta regionale nei giorni scorsi aggiunge qualcosa a questo schema, impegnando le Asl, il cui territorio è molto vasto, a garantire il diritto dei cittadino ad ottenere la visita entro il tempo stabilito senza spostamenti eccessivamente disagevoli. Le Aziende sanitarie, quindi, nell'arco dei prossimi due mesi dovranno promuovere un confronto con tutte le forze sociali e istituzionali del territorio per definire eventuali nuovi ambiti territoriali entro i quali garantire nel concreto all'utente la visita entro i 15 giorni. "Ci siamo impegnati in un grande sforzo di efficienza – spiega l'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – Vista la complessità del sistema monitoreremo da vicino tutte le realtà aziendali per verificare i risultati e affinare le modalità migliori per il cittadino".

Ma se le Asl si impegnano ad una maggiore efficienza, anche il cittadino è chiamato ad un maggiore senso di responsabilità. Infatti accade fin troppo spesso (oltre il 10% dei casi in media) che il paziente prenoti una prestazione, visita o esame diagnostico, e poi non si presenti, senza avvertire della sua rinuncia. E accade altrettanto spesso che nei magazzini delle Asl si accumulino referti compilati e non ritirati. Tutto questo è spesso fonte di disguidi amministrativi, perdite di tempo e in conclusione di un allungamento dei tempi di attesa. Le Asl forniranno quindi a ciascun utente, oltre che tutte le informazioni sull'eventuale diritto al risarcimento, anche tutte le necessarie informative sui recapiti, gli orari e le modalità per la comunicazione dell'eventuale disdetta, rinuncia o impossibilità a usufruire della prenotazione. In mancanza della quale scatterà per l'utente l'obbligo al pagamento del ticket (a meno di esenzione). La stessa "penalizzazione" vale per il mancato ritiro dell'eventuale referto diagnostico (a meno di esenzione. L'intero meccanismo riguarda tutte le Asl toscane tranne l'Azienda Meyer, l'Azienda Asl di Empoli e quella di Arezzo che, per varie motivazioni, saranno autorizzate dalla Regione ad allinearsi a breve alle nuove procedure.