Penso che questo sia un disco decisamente da comprare!
E Johnny Depp mi diventa ogni giorno più simpatico!
Oltre ad essere uno straordinario attore, uno dei pochi eredi di Marlon Brando, e un uomo affascinante, sta dimostrando di avere una personalità completa a 360 gradi.
Salvo
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Da:
http://www.repubblica.it/2006/07/sez...ni-pirati.html
Qui
http://multimedia.repubblica.it/home/349468 è possibile ascoltare anche delle brei clip di Bono, Sting e Nick Cave.
Musica, le popstar diventano pirati
Sting & Co. cantano i lupi di mare
il 21 agosto il cd voluto da Johnny Depp con vecchi brani marinari interpretati da grandi del rock: nel cast anche Keith Richards, Bono Lou Reed e Bryan Ferry
http://forum.egcommunity.it/attachme...chmentid=32518
Johnny Depp
di GINO CASTALDO
ROMA - Bottiglie di rum a profusione, invettive per capitani troppo severi, elegie dolenti di nostalgia, urla di balenieri, fughe piratesche, sirene voluttuose e donne idealizzate. C´è un universo musicale che ruota intorno ai racconti di mare, con cori avvinazzati, poesie oscene, melodie struggenti, e ora sarà possibile ascoltarli attraverso la voce delle grandi star del rock. Per realizzare il disco il produttore Hal Willner (già noto per altri avventurosi progetti musicali) ha dovuto tenere pronti sei studi di registrazione: due a Los Angeles, gli altri a Seattle, Dublino, Londra e New York. Quasi un giro del mondo a bordo di un´immaginaria nave, carica di rockstar in vena di ebbre rievocazioni marinare. «Un giorno abbiamo realizzato otto canzoni con otto differenti artisti nello stesso giorno, e due di loro non sapevano che quel giorno avrebbero registrato. Mi è piaciuto lavorare così perché normalmente con gli artisti non succede».
Il risultato di questa insolita avventura? 43 canzoni (e altre 17 rimaste nel cassetto) ispirate ai pirati e alle gesta di mare in un doppio album intitolato Rogue´s gallery: sea songs, chanteys & pirate ballads, (in uscita mondiale il 21 agosto) cantate da un'impressionante lista di interpreti: Bono, Sting, Lou Reed, Brian Ferry, Nick Cave, per citare i più noti, affiancati da grandi nomi da culto: Antony, Rufus Wainwright, suo padre Loudon Wainwright III, Jarvis Cocker (ex cantante dei Pulp), Ed Harcourt, Gavin Friday, Bill Frisell, Mary margaret O´Hara, e da altri legati alla tradizione folk come Richard Thompson, Baby Gramps e molti altri ancora.
L´ispirazione viene direttamente da Johnny Depp e Gore Verbinski, rispettivamente protagonista e regista di La maledizione del forziere fantasma, secondo capitolo della saga del pirata Jack Sparrow, previsto in uscita in Italia il prossimo 13 settembre. Girando il film, che tra l´altro include come attore uno dei proverbiali pirati della storia del rock, ovvero Keith Richards, ai due è venuto in mente l´immenso repertorio dei canti di mare, poco noto, in gran parte dimenticato, pur essendo una delle componenti non secondarie del canto popolare. Cosa farne? E soprattutto, colonna sonora a parte, perché non scatenare un circolo virtuoso per riportare a galla la dolente e ruvida bellezza di queste musiche? Depp e Verbinski, che tra l´altro figurano come produttori esecutivi del disco, hanno pensato che l´unico uomo al mondo in grado di portare a termine un progetto così complesso, e col necessario rigore, non poteva che essere Hal Willner, autore di alcuni memorabili tributi alla musica di Disney, Thelonious Monk, Charlie Mingus, Nino Rota e Kurt Weill.
Le risposte non sono mancate. L'entusiastica adesione di Bono, Sting e agli altri, fa pensare che il tema è molto più vicino al rock di quanto non si pensi. A proposito di una Blood red roses splendidamente cantata da Sting proprio come se fosse un rude e vecchio marinaio, Willner dice: «Era del tutto naturale. Viene da Newcastle ed è cresciuto ascoltando queste cose». Forse più verosimilmente molti musicisti si sentono nell´intimo un po' pirati, un po' navigatori solitari, un po' capitani di lungo corso, sicuramente degli aspiranti fuorilegge, tanto da voler onorare con la loro disponibilità il titolo del disco, Rogue's Gallery, termine che nel mondo anglosassone indica gli schedari fotografici dei criminali. Perfino il dandy Brian Ferry si è calato nelle atmosfere rugginose delle vecchie navi cantando una sofferta The cruel ship´s captain. Il pezzo di Bono, neanche a dirlo, è uno dei numeri migliori dell´album. Canta una superba, straziante A dying sailor to his shipmates col solo accompagnamento di fisarmonica. Nick Cave sembra non abbia fatto altro nella vita che cantare canzoni da osteria. Lou Reed sembra il filosofo del mondo piratesco. Canta Leave her Johnny come fosse una canzone di Brecht e Weill.
Il regista Verbinski usa metafore marine per descrivere l´esperienza. «L´oceano. È tutto intorno al grande blu che riempie due terzi del pianeta. Il rapporto dell´essere umano con questo abisso crea un´interessante prospettiva. Credo che i navigatori del tempo stessero danzando con la morte, e queste sono le loro canzoni. Risuonano con la gente in qualche livello interiore che non è immediatamente chiaro perché non è nella nostra memoria, è nel nostro sangue. È quello che ci fa sentire così soli». Secondo lui Hal Willner è partito per un lungo viaggio ed è tornato col disco realizzato. Di fatto ha lavorato a lungo girando in vecchi negozi di antichità sparsi per il mondo, navigando in Internet, recuperando una biblioteca di almeno 600 canzoni dalle quali ha estratto quelle che sono state realizzate nel disco. Sono canti di lavoro, ritmati dalle cadenze della vita di bordo, anarchici inni alla vita libera, canti di morte e sfide impossibili, e per assurdo il disco, pur essendo legato, almeno come ispirazione, a un film di chiara vocazione commerciale, è tutt'altro che facile. Ricorda casomai l´ultimo progetto di Springsteen, in vena di riscoperta folk, e in un paio di casi l´incrocio è addirittura evidente (c'è uno stesso pezzo, Shenandoah, e altre fuggevoli assonanze), ma senza la contagiosa e gioiosa furia del Boss. I temi di mare portano con sé dolore e ribellione. Ricordano un mistero che si risveglia ogni volta che guardiamo il mare.
(
26 luglio 2006)