La Biografiaanny De Vito
17 novembre 1944Neptune, New Jersey
Attore, produttore e regista, Danny DeVito e nato il 17 novembre 1944 a Neptune, nel New Jersey. Dopo avere lavorato come parrucchiere nel salone di bellezza della sorella, negli anni sessanta DeVito ha studiato all'American Academy of Dramatic Arts di New York. All'inizio degli anni settanta Danny e apparso in una produzione off-Broadway di Qualcuno volo sul nido del cuculo, e nel 1975 ha ottenuto lo stesso ruolo nella versione cinematografica diretta da Milos Forman.
Tra il 1978 e il 1983, DeVito si e fatto conoscere dal pubblico americano interpretando Louie DiPalma nella serie televisiva Taxi, e qualche anno dopo ha lavorato con l'amico ed ex-compagno di classe Michael Douglas nel film di Robert Zemeckis All'inseguimento della pietra verde (1984), e nel sequel Il gioiello del Nilo (1985). Danny DeVito ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Per favore ammazzatemi mia moglie (1986), e l'anno successivo passa alla regia con il film Getta la mamma dal treno (1987), che interpreta insieme a Billy Crystal. Con La guerra dei Roses (1989), Michael Douglas, Kathleen Turner e Danny DeVito tornano a lavorare insieme, ma questa volta Danny e anche dietro la macchina da presa. Nel 1992 Danny DeVito dirige e interpreta, a fianco di Jack Nicholson, Hoffa ' Santo o mafioso?, e nel '96 dirige se stesso e la moglie Rhea Perlman, nel film Matilda.
DeVito ha avuto molto successo anche come produttore, realizzando film come Pulp Fiction (1994), di Quentin Tarantino, Get Shorty (1995), di Barry Sonnenfeld, Out of Sight (1998), di Steven Soderbergh, o il recente Man on the Moon (1999), biografia dell'attore Andy Kaufman, che fu protagonista con Danny della sitcom Taxi.
Danny DeVito e Rhea Perlman (famosa per il suo ruolo di barista nella serie televisiva Cheers) stanno insieme dall'inizio degli anni settanta, si sono sposati il 28 gennaio 1982, e hanno tre figli: Lucie Chet, Gracie Fan, e Jake Daniel.
Big Danny!
Danny De Vito è un autore completo. Un filmmaker totale, per usare un’espressione di Jerry Lewis: showman, attore di televisione e di cinema (dalla serie Taxi a capolavori come I soldi degli altri e Batman 2 - Il ritorno, e aggiungeremmo alla rinfusa Kiss, Get Shorty!, L’uomo della pioggia, Mars Attacks!, Il colpo, Big Fish), produttore e infine regista.
Del De Vito attore si parla abbastanza. Del De Vito produttore talvolta (non foss’altro perché ha prodotto con la sua compagnia, la Jersey Film, Pulp Fiction, ma anche il bellissimo Gattaca). Ma di De Vito cineasta solo occasionalmente, giusto perché il suo nome compare nei crediti alla voce “regista”. Quest’ultima viene solitamente considerata un’attività collaterale, bizzarra, non indispensabile come quella di attore (attenzione però: quasi sempre comprimario o spalla).
C’è soltanto un problema, che è tempo di risolvere, specie alla luce della Hollywood contemporanea più immiserita che mai. De Vito è uno dei massimi cineasti statunitensi, molto trasversale, eccentrico mai allineato agli standard (e dunque trascurato). Se scorriamo la sua non fitta ma significativa filmografia da regista ci accorgiamo che la cattiveria congenita dei suoi personaggi sintomatici nei film altrui si traduce sul piano espressivo e tematico personale in una visione cinica e devastante in materia di rapporti umani, specialmente nell’ambito familiare (Getta la mamma dal treno, La guerra dei Roses, l’episodio L’anello nuziale della serie tv spielberghiana Storie incredibili e soprattutto il bellissimo e implacabile Matilda sei mitica, tratto dal romanzo di Roald Dahl), che si allarga senza soluzioni di continuità al mondo della politica (Hoffa - Santo o mafioso?) e dello spettacolo, specialmente se il target sono i bambini (Eliminate Smoochy).
De Vito regista se sceglie se stesso come attore non lo fa per inerzia (come i presunti comici-macchiettisti italiani), ma con un preciso progetto autolesionista: la sua bassa statura equivale sul piano morale a una bassezza senza precedenti, talvolta patetica (il figlio sottomesso e potenziale omicida di Getta la mamma dal treno), altre più consapevole e perciò più sgradevole (il padre presuntuoso, delinquente e coatto di Matilda sei mitica, l’agente squallido e sleale di Eliminate Smoochy). In Matilda sei mitica in particolare opera uno sdoppiamento inequivocabile: come autore detiene un punto di vista (e la voce narrante) che corrisponde a quello della piccola, retta e geniale protagonista, come personaggio invece sceglie di incarnare una figura paterna assolutamente negativa.
Il segreto di questo attore-regista-personaggio sta tutto in un simile sdoppiamento di ruoli: De Vito conosce molto bene il mondo (evidentemente anche per esperienza diretta) e sa benissimo che è marcio fino al midollo. Dunque non se la sente di dichiararsi un idealista. Non è un ipocrita e non bara con gli spettatori: ama farsi detestare o rappresentare modelli di società e individui subumani o laidi (generati in seno a famiglie traviate o frutto di contesti socio-culturali degenerati). Ma in fondo parteggia in modo prepotente per soggetti negletti ma dotati di eccezionale talento. Lo fa però con discrezione, mimetizzandosi, aumentando il carico di immoralità congenita dei personaggi che interpreta o la filosofia di vita cui, da regista, comunque aderisce, adottando angolazioni di ripresa stranianti, eccessivi, antinaturalistici o brusche e paradossali accelerazioni narrative. La cattiveria, la crudeltà e il sadismo corrispondono al suo spazio vitale, a livello estetico e contenutistico; il paradosso è il suo parametro narrativo preferito; la deformazione del carattere (o estremizzazione delle prerogative comportamentali in senso squallido e materialistico) la sua prassi nella costruzione dei personaggi.
In fondo in fondo crede che l’umanità, lo show business, il mondo del lavoro, la famiglia, la scuola, la società in generale o i rapporti tra affari e politica, possano essere migliori di quelli che oggettivamente e irrimediabilmente sono. Non crede però di doverlo confessare. E’ troppo intelligente e realista. Perciò non dispensa assoluzioni: preferisce non fidarsi di nessuno, gettare fango su tutto e tutti (e in primo luogo su se stesso come personaggio-attore). Sa che i diversi non hanno prospettive migliori dei cosiddetti normali, che a loro volta restano persino più mostruosi dei reietti. Dunque non intende scoprirsi più di tanto. La sua grandezza è indubbia, ma che possa piacere è più difficile: le sue storie a lieto fine non lasciano speranze, né ai buoni né ai cattivi (che gli sono comunque più simpatici). Per questo al pubblico e ai critici continua a piacere Spielberg. Del resto se lo meritano
Be Cool (attore) F. Gary Gray 2004
Christmas in love (attore) Neri Parenti 2004
Big Fish (attore) Tim Burton 2003
Anything Else (attore) Woody Allen 2003
Duplex (regista) Danny De Vito 2003
Eliminate Smoochy (attore,regista) Danny De Vito 2002
Lo scroccone e il ladro (attore) Sam Weisman 2001
Heist - Il colpo (attore) David Mamet 2001
The big Kahuna (attore) John Swanbeck 1999
Man on the moon (attore) Milos Forman 1999
Kiss (attore) Richard LaGravenese 1998
L.A. Confidential (attore) Curtis Hanson 1997
L'uomo della pioggia (attore) Francis Ford Coppola 1997
Mars Attacks! (attore) Tim Burton 1996
Matilda 6 mitica (regista,attore) Danny De Vito 1996
Get Shorty (attore) Barry Sonnenfeld 1995
Mezzo professore tra i marines (attore) Penny Marshall 1994
Junior (attore) Ivan Reitman 1994
Un eroe piccolo piccolo (attore) Marshall Herskowitz 1993
Batman - Il ritorno (attore) Tim Burton 1992
Hoffa - Santo o mafioso? (regista,attore) Danny De Vito 1992
I soldi degli altri (2) (attore) Norman Jewison 1991
La guerra dei Roses (regista,attore) Danny De Vito 1989
I gemelli (attore) Ivan Reitman 1988
Getta la mamma dal treno (attore,regista) Danny De Vito 1987
Palle d'acciaio (attore) Ken Finkleman 1986
Per favore, ammazzatemi mia moglie (attore) David Zucker , Jerry Zucker , Jim Abrahams 1986
Cadaveri e compari (attore) Brian De Palma 1986
Tin Men - Due imbroglioni con signora (attore) Barry Levinson 1986
Il gioiello del Nilo (attore) Lewis Teague 1985
All'inseguimento della pietra verde (attore) Robert Zemeckis 1984
La guerra dell'audience (attore,regista) Danny De Vito 1984
Voglia di tenerezza (attore) James L. Brooks 1983
Verso il Sud (attore) Jack Nicholson 1978
Il più grande amatore del mondo (attore) Gene Wilder 1977
Il camper più pazzo del mondo (attore) Sam Grossman 1976
Carrel agente pericoloso (attore) Ivan Nagy 1976
Qualcuno volò sul nido del cuculo (attore) Milos Forman 1975
Un magnifico ceffo da galera (attore) Kirk Douglas 1973
La mortadella (attore) Mario Monicelli 1971