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Discussione: Si uccide per insegnare ...a scuola
  1. #1
    fanta_rudy
     Guest

    Si uccide per insegnare ...a scuola

    Castano Primo - La Lega anti vivisezione ha denunciato la scuola elementare che ha utilizzato il cadavere dell'animale per una lezione del progetto "Natura e cultura"
    Coniglio sezionato in classe, protesta la Lav
    Sicuramente non è un progetto proposto da ogni scuola elementare, ma il dirigente scolastico dell’Istituto di Castano Primo, Cleto Piterà, non si spiega il polverone che sta salendo. Tutto nasce da una lezione di scienze organizzata dalle maestre di quarta elementare sullo studio degli organi interni. Come già accaduto nei precedenti anni scolastici, una delle lezioni del progetto “Natura e cultura” prevedeva l’osservazione degli organi di un animale. A questo scopo, anche quest’anno è stato coinvolto un veterinario, il dottor Adriano Boz, che ha scelto di far conoscere ai bambini alcuni aspetti del mondo degli animali e del loro rapporto con l’uomo attraverso l’osservazione di un coniglio. Ai bambini è stato quindi mostrato il cadavere per spiegarne non solo l’anatomia, ma anche i problemi e i rischi legati a una non corretta pulizia dell’animale e le differenze che esistono nella nostra società fra gli animali allevati a scopo alimentare e non.
    La “bolla” intorno a questa vicenda, come l’ha definita Piterà, è nata dopo la denuncia da parte della Lav (Lega anti vivisezione) alla Procura della Repubblica per violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale. La denuncia è stata presentata contro il veterinario, due insegnanti, il dirigente scolastico e il Consiglio di Istituto. «Condanniamo l’uccisione di animali senza necessità – spiega Gianluca Ferletti, presidente della Lav -. Hanno posto fine a una vita appositamente per una lezione che, se proprio doveva essere svolta, poteva essere realizzata con metodi alternativi meno cruenti, come un video».
    Si meraviglia però la scuola, che ribadisce come questo sia ormai un progetto già consolidato nell’istituto. «In passato era stato analizzato un pollo – continua il dirigente -. Sappiamo che è un’esperienza forte e i bambini avevano la possibilità di uscire dall’aula e rimanere con una delle insegnanti senza assistere alla lezione. È probabile che qualche bambino abbia raccontato l’accaduto “a modo suo” ai genitori e ora sembra che in questa scuola sia avvenuto un episodio di vera e propria vivisezione».
    Rimangono però opposti i due punti di vista. La Lav ancora una volta ribadisce come «conoscere il ciclo vitale degli organismi viventi non vuol dire farli a pezzi - spiega Ilaria Marucelli, responsabile Lav settore educazione -. Questo episodio è tanto più grave perchè realizzato nell’ambito di un programma didattico chiamato “Natura e cultura”: questa è scuola di educazione alla violenza e all’insensibilità. Siamo solidali con le famiglie che hanno protestato».
    Non condivide in alcun modo le accuse Piterà. «Alcuni metodi didattici possono essere condivisi o meno, ma da qui a parlare di vivisezione è assurdo. Inoltre, il coniglio è stato preso da un allevamento ed era già destinato alla macellazione. Ieri ne abbiamo parlato anche all’interno del Consiglio scolastico: siamo davvero preoccupati per i toni esagerati con cui è stata trattata questa vicenda».
  2. #2
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Non mi sei mai stato simpatico.

    Apprezzo però e condivido la tua segnalazione e mi auguro, con te, che le bestialità nei confronti di altri animali finoscano al piu presto
    Amedeo non è in linea
  3. #3
     soldato
     
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Quote fanta_rudy ha scritto:
    Castano Primo - La Lega anti vivisezione ha denunciato la scuola elementare che ha utilizzato il cadavere dell'animale per una lezione del progetto "Natura e cultura"
    Coniglio sezionato in classe, protesta la Lav
    Sicuramente non è un progetto proposto da ogni scuola elementare, ma il dirigente scolastico dell’Istituto di Castano Primo, Cleto Piterà, non si spiega il polverone che sta salendo. Tutto nasce da una lezione di scienze organizzata dalle maestre di quarta elementare sullo studio degli organi interni. Come già accaduto nei precedenti anni scolastici, una delle lezioni del progetto “Natura e cultura” prevedeva l’osservazione degli organi di un animale. A questo scopo, anche quest’anno è stato coinvolto un veterinario, il dottor Adriano Boz, che ha scelto di far conoscere ai bambini alcuni aspetti del mondo degli animali e del loro rapporto con l’uomo attraverso l’osservazione di un coniglio. Ai bambini è stato quindi mostrato il cadavere per spiegarne non solo l’anatomia, ma anche i problemi e i rischi legati a una non corretta pulizia dell’animale e le differenze che esistono nella nostra società fra gli animali allevati a scopo alimentare e non.
    La “bolla” intorno a questa vicenda, come l’ha definita Piterà, è nata dopo la denuncia da parte della Lav (Lega anti vivisezione) alla Procura della Repubblica per violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale. La denuncia è stata presentata contro il veterinario, due insegnanti, il dirigente scolastico e il Consiglio di Istituto. «Condanniamo l’uccisione di animali senza necessità – spiega Gianluca Ferletti, presidente della Lav -. Hanno posto fine a una vita appositamente per una lezione che, se proprio doveva essere svolta, poteva essere realizzata con metodi alternativi meno cruenti, come un video».
    Si meraviglia però la scuola, che ribadisce come questo sia ormai un progetto già consolidato nell’istituto. «In passato era stato analizzato un pollo – continua il dirigente -. Sappiamo che è un’esperienza forte e i bambini avevano la possibilità di uscire dall’aula e rimanere con una delle insegnanti senza assistere alla lezione. È probabile che qualche bambino abbia raccontato l’accaduto “a modo suo” ai genitori e ora sembra che in questa scuola sia avvenuto un episodio di vera e propria vivisezione».
    Rimangono però opposti i due punti di vista. La Lav ancora una volta ribadisce come «conoscere il ciclo vitale degli organismi viventi non vuol dire farli a pezzi - spiega Ilaria Marucelli, responsabile Lav settore educazione -. Questo episodio è tanto più grave perchè realizzato nell’ambito di un programma didattico chiamato “Natura e cultura”: questa è scuola di educazione alla violenza e all’insensibilità. Siamo solidali con le famiglie che hanno protestato».
    Non condivide in alcun modo le accuse Piterà. «Alcuni metodi didattici possono essere condivisi o meno, ma da qui a parlare di vivisezione è assurdo. Inoltre, il coniglio è stato preso da un allevamento ed era già destinato alla macellazione. Ieri ne abbiamo parlato anche all’interno del Consiglio scolastico: siamo davvero preoccupati per i toni esagerati con cui è stata trattata questa vicenda».
    ma che cxx di modi sono!?
    ma nn avevano altre maniere per una lezione?
    boss.tony non è in linea
  4. #4
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Ma che siete vegetariani?
    Costantino B non è in linea
  5. #5
    fanta_rudy
     Guest

     Post Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    non è questo il punto !
  6. #6
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Quote Costantino B ha scritto:
    Ma che siete vegetariani?
    Se non è questo il punto...qual'è?
    Costantino B non è in linea
  7. #7
    fanta_rudy
     Guest

    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Appunto perchè si uccidono centinaia di migliaia di animali per un presunto fabbisogno alimentare, non è necessario ucciderne ulteriori per giocare al piccolo dottore..... e poi in merito al concetto di "vegetariano"...


    Il consumo di carne è innaturale per l'uomo. Il nostro corpo ha caratteristiche tali da richiedere il consumo di carne? Come sosteneva oltre un secolo fa il grande guru indiano Sri Yukteswar, maestro di Paramahansa Yogananda, il corpo umano sembra essere stato creato per un'alimentazione a base di cereali frutta, radici commestibili e bevande come il latte.
    Immaginiamoci mentre, comodamente seduti a tavola, ci viene servita una grossa bistecca: dopo averla tagliata con il coltello la portiamo alla bocca: senza le posate avremmo grossi problemi a cibarci di carne, perché le nostre mani sono prensili, non artigliate e perché i nostri denti non sono acuminati e adatti a lacerare come quelli degli animali carnivori, ma a tritare sostanze più facilmente masticabili. Ogni tanto elargite un pezzetto della vostra pietanza al vostro cane che vi fa la corte attratto dall'odore; osservatelo mentre mangia: i carnivori ingoiano senza masticare per cui non hanno bisogno di una grande mobilità della mascella come invece l'uomo.

    Una volta finita la nostra bella bistecca subentra la fase della digestione, ma il nostro stomaco non produce le stesse quantità di succhi gastrici dei carnivori, sicché la digestione sarà lunga e difficoltosa. Ma oramai siamo abituati a tutto, ci prendiamo un caffè, un amaro e decidiamo di portare a spasso il nostro cane, così, tanto per affrettare la digestione. Mentre camminiamo con la nostra pancia piena e un senso di torpore piuttosto fastidioso, quasi dimenticandoci che all'altro capo del guinzaglio c'è il nostro amico a quattro zampe, ci sentiamo tirare decisamente: è lui, che avendo trovato un posticino adatto si è accoccolato ad eliminare la sua porzione di bistecca. "Strano" ci diciamo, "abbiamo finito di mangiare da così poco tempo, capirai io devo ancora digerire e lui invece ha già...bah"! Ritornando verso casa il nostro cane è energico e pimpante, salta, abbaia, insegue i gatti e noi ci diciamo che invece ci faremmo volentieri un pisolino.
    Perché questa diversa reazione nel cane e nell'uomo? La carne attraversa l'intestino, dove le sue sostanze vengono assimilate dopo di ché ciò che resta dev'essere espulso velocemente, poiché come dicono alcuni "un pezzo di carne non è altro che un pezzo di cadavere la cui putrefazione crea velenosi rifiuti all'interno del corpo". L'intestino del nostro cane è appositamente conformato: la lunghezza del suo canale alimentare è, in proporzione, inferiore rispetto a quella dell'uomo che così trattiene a lungo nel suo corpo le tossine che dalla carne si sprigionano e che hanno effetti deleteri specie nei reni.
    Mentre attuiamo il nostro proposito di rigenerarci con la classica pennichella, nel nostro corpo continua il lungo viaggio della bistecca: l'organismo umano non riesce a elaborare grandi quantità di grassi animali, mentre il nostro cane, che ora ci guarda speranzoso portandoci la sua pallina preferita, ne può metabolizzare a volontà; "beato lui"!, direte, "almeno non deve tenere sotto controllo il colesterolo". Eh già, perché oltre ad affaticare i nostri reni, l'eccesso di colesterolo a lungo andare provoca arteriosclerosi e aumenta la probabilità di infarti e malattie cardiache. Studi su popoli dalle diverse abitudini alimentari hanno confermato queste affermazioni e tra tutti possiamo osservare il caso degli USA in cui l'alimentazione prevalentemente a base di carne e grassi saturi provoca un'alta percentuale di obesità e malattie cardiache; poverini, alcuni nutrizionisti americani si sentono talmente a disagio per la stupidità dei comportamenti alimentari dei loro connazionali, che hanno dovuto inventare che anche la dieta mediterranea sia nociva e fa ingrassare!!! Invece, ahimè, sbagliano e di grosso: un'alimentazione ricca di carne e povera di fibre vegetali aumenta la possibilità di sviluppare in cancro al colon, che così si aggiunge al già nutrito elenco di patologie che derivano dall'uso eccessivo di carne. Alcuni di voi diranno: "beh, ma io non mangio poi così tanta carne", ma attenzione: la quantità media di carne che noi usiamo qui nel ricco occidente è eccessiva; non confondiamo le consuetudini con la realtà!
    Basta con l'indifferenza: non facciamoci prendere in giro!
    La cosa che più mi fa arrabbiare dell'uso della carne non è tanto l'assoluta indifferenza al dolore degli animali e al fatto che cibandoci di carne ci cibiamo di sofferenza: purtroppo la sensibilità verso queste cose si deve a molteplici ragioni che travalicano l'intelligenza o le immediate responsabilità individuali, bensì le diverse sensibilità di ognuno di noi si legano a ragioni karmiche che non possono essere interamente comprese né sono facilmente modificabili dall'esterno. Poiché ognuno si trova in un punto diverso di quel cammino che è la nostra esistenza, non tutti sono in grado di *sentire*, oggi, in questa vita, il dolore degli animali e la barbarie dell'alimentazione carnivora. Per questo preferisco soffermarmi su qualcosa che tutti possono capire, ora, e che agisce su un'attitudine umana universale: non ci piace essere presi in giro! E gli allevatori, le industrie farmaceutiche, i governi stessi, ci prendono in giro! Dietro la bistecca che ci viene offerta su un bel piatto, ci sono interessi meschini, puramente economici che deliberatamente accantonano i rischi per la salute dei consumatori, i rischi ambientali, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e le ragioni etiche connesse al diritto ad un'alimentazione corretta e quantitativamente sufficiente per tutti gli abitanti del nostro pianeta. L'unica logica che governa il mondo oggi è l'economia, la convenienza, l'arricchimento delle multinazionali che spesso sono colluse con i governi e il mondo politico in generale. Le ragioni morali, la salute, il rispetto per la nostra madre terra e per gli esseri viventi sono considerati irrilevanti, banalità da "buonisti". Questo mi fa inorridire e faccio il tifo per i manifestanti che sono accorsi a Seattle per protestare contro i potenti riuniti al WTO. Ma noi tutti siamo responsabili quanto questi "signori" che decidono le nostre sorti, perché preferiamo concentrarci sulla degustazione della nostra bistecca e volutamente ignoriamo cosa c'è dietro, accettiamo le loro sporche manovre e li votiamo affinché ci governino.

    Quindi se non ve ne frega niente dell'aspetto morale, se ritenete gli animali esseri inferiori, magari chiamando a vostro sostegno la Bibbia e non vi curate del loro dolore, se non credete che la carne di cui vi cibate sia intrisa di sofferenza e che questa sopravviva alla morte e vada ad infestare il vostro stesso organismo e di qui la vostra mente, ok, non ci credete, ma almeno rifiutatevi di farvi prendere per i fondelli, di essere complici di un sistema economico aberrante e distruttivo!
    Ma no, a noi cosa ce ne frega? Abbiamo tante cose da fare, a cui pensare, possiamo star dietro a tutto? Il nostro ego ci dice che la carne è buona e che non ci va di pensare alle miserie del mondo e così tiriamo avanti inconsapevoli, ciechi, complici della parte malata dell'umanità. E questo riguarda ogni cosa. Signori miei, sono veramente arrabbiata, per l'indifferenza con la quale viviamo, anzi con la quale ci lasciamo vivere, indifferenza della quale si alimentano i signori del potere. Tutto al mondo è gestito da loro e dalla loro avidità e intanto stiamo distruggendo la terra e continuiamo a far figli come niente fosse! Ma che mondo gli lasciamo? Se non ci indigniamo per queste cose siamo responsabili del loro triste futuro: è questo l'amore che nutriamo per loro? Cosa gli insegniamo? Che la vita è avere una bella casa in città, magari la villetta al mare, che la vita è essere belli e brillanti, avere successo nel lavoro (non importa quale purché non ci sporchi le mani e non si fatichi), possedere una bella macchina e cercare divertimenti a non finire per riempire il vuoto che comunque dentro di noi si agita e ci rende sempre insoddisfatti?

    Tutto è gestito in funzione del profitto; guardate l'industria automobilistica. Quando nel nostro paese, all'inizio dagli anni'50-60, la Fiat ha cominciato a produrre su larga scala, i governi, contenti dell'occupazione e della ricchezza che produceva, in modo assai poco lungimirante hanno incentivato i meccanismi di mercato e accettato di buon grado le pressioni affinché i trasporti pubblici e su rotaia non venissero sviluppati ed oggi eccoci qua, a sperare che una pioggia provvidenziale renda di nuovo la nostra aria respirabile, a impazzire nel traffico e a lottare per un parcheggio.

    Ma la gente si chiede perché siamo arrivati a questo? No, perché la macchina è diventata un oggetto di culto, da cambiare in base alla moda: le industrie automobilistiche pompano affinché la macchina sia avvertita come un qualcosa di altamente desiderabile, in modo che la gente la cambi spesso senza attendere che non sia più funzionante a causa dell'usura; e i governi cosa fanno? Incentivano questo atteggiamento vergognosamente consumistico e addirittura penalizzano chi possiede un'auto vecchia, che la cura e la coscienza hanno spinto a conservare in buone condizioni. Ci fanno credere che la benzina verde non inquini, mentre è risaputo che finché non si scalda bene il motore (ma anche dopo) è addirittura più dannosa della benzina al piombo: in realtà è solo un modo per costringerci a comprare nuove macchine, perché l'economia moderna si basa su un consumo forsennato che spinge anche a diminuire la qualità dei prodotti affinché la loro durata sia limitata.

    Ma che sistema è quello che per funzionare deve inevitabilmente sfruttare senza fine le risorse umane e naturali e inquinare l'ambiente? E' un sistema deviato destinato a portare alla catastrofe se le coscienze individuali e conseguentemente sociali non intervengono in tempo. Tra l'altro sapete che sono state inventate, oltre alle macchine elettriche, automobili che fanno moltissimi chilometri con poca benzina, altre che vanno ad acqua e addirittura una macchina che usa come combustibile i rifiuti della nostra casa? E dove sono queste macchine, perché non si studia il modo per perfezionarle, perché non si producono? I signori del petrolio non lo permettono e noi continuiamo ad accettare questa situazione, a sognare una macchina più grande e a trasmettere ai nostri figli gli stessi idioti valori.
    Dopo questa lunga digressione torniamo al discorso carne. Non credo che fosse fuori luogo, visto che sia l'allevamento di animali da macello sia l'industria automobilistica hanno in comune la stessa situazione:

    - impatto ambientale
    - sfruttamento delle risorse
    - manovre economiche discutibili
    - connivenze con i governi
    - assoluta indifferenza alle ragioni etiche
    - possibili alternative volutamente ignorate
    - stupidità di noi "consumatori"
    (termine terribile che rende l'idea del livello di istupidimento e di alienazione raggiunto dall'uomo moderno)
    Manovre economiche che ignorano volutamente la salute pubblica e il rispetto del nostro pianeta.
    Gli animali vengono allevati intensivamente per soddisfare i bisogni sempre crescenti dei consumatori (opportunamente stimolati da campagne pubblicitarie). Vengono costretti a vivere in spazi angusti, allevati esclusivamente per essere uccisi al momento opportuno e per rendere il più possibile, cosa già di per sé scandalosa. Infatti anche gli indiani d'America si cibavano di carne, ma con rispetto e con impatto ecologico praticamente nullo. Gli indiani consideravano il bufalo come un prezioso avversario da affrontare in una lotta ad armi pari; questa lotta acquistava anche un profondo valore simbolico che si legava alla loro profonda spiritualità. Uccidevano solo i bufali necessari alla loro sopravvivenza e dell'animale ucciso utilizzavano tutto, dalla carne, alla pelle, alle ossa, per fabbricare tende, vestiario e utensili.

    Quanto più misero e meschino il nostro sistema attuale! Negli allevamenti attuali, oltre alle condizioni di vita assurde e a quelle del trasporto, assolutamente inaccettabili, gli animali vengono imbottiti di medicinali già prima della nascita: alcuni, come gli antibiotici, servono per proteggerli da patologie derivanti da una simile condizione di vita (che in termini igienici è deplorevole), e dalla stessa infelicità che li rende soggetti alle malattie. Inoltre per farli crescere velocemente e affinché la loro carne sia rossa e dall'aspetto sano per soddisfare l'occhio dell'attento (e stupido) consumatore occidentale, sempre così sensibile alle apparenze quanto incurante della sostanza, agli animali vengono somministrati ormoni della crescita che poi finiscono anche nel nostro corpo. Per tenerli buoni, poi, vengono imbottiti di tranquillanti e droghe. In tutto gli vengono somministrate ben 2700 diverse sostanze chimiche! Tra l'altro di recente sono stati innalzati i limiti di tolleranza di queste sostanze, limiti che sono stati accettati anche dalla Comunità Europea, incurante dei recenti casi della mucca pazza e del pollo alla diossina che sono solo i più evidenti: non credete che nelle scelte politiche ci sia lo zampino di qualcuno? Di chi secondo voi oltre alle industrie della carne? Ma delle industrie farmaceutiche, le famigerate, potenti industrie che fanno i prezzi della nostra salute, che boicottano la cura di Bella e le medicine alternative, le stesse che producono alimenti transgenici e pesticidi, le stesse che producono antibiotici e prodotti chimici che vengono somministrati agli animali e che finiscono nel nostro organismo rendendoci sempre più assuefatti agli antibiotici ecc.

    Come non bastasse, si sospetta che alcune di queste sostanze siano cancerogene (ma gli esperti dicono che non è stato provato, proprio come nel caso delle onde elettromagnetiche, che dite, gli possiamo credere? Io dico proprio di no. Tutto quello che ci fanno sapere, tutto quello che arriva a noi è stato attentamente vagliato, epurato, manipolato), ma non c'è nessuna legge che imponga ai produttori di scriverlo sulle etichette. Tra l'altro, perché proprio gli USA, che sono i maggiori fautori dei cibi transgenici non vogliono che nelle etichette ciò sia segnalato? Perché se sono veramente innocui? Perché accettiamo che ci impediscano di scegliere sulla nostra salute? L'industria della carne e quella farmaceutica guadagnano migliaia di miliardi l'anno con la loro collaborazione e queste cifre esorbitanti fanno passare in secondo piano la pericolosità dei loro prodotti sulla nostra salute. A questi veleni si sommano le sostanze nocive naturali che si producono spontaneamente durante la macellazione e che sono solo un sintomo fisico della sofferenza dell'animale e dell'effetto che questa ha su di noi se ce ne cibiamo. Molto spesso le ispezioni che precedono la macellazione e la vendita sono sommarie a causa delle pressioni economiche, e permettono che la gente si cibi di animali malati a causa delle condizioni di vita in spazi angusti, scarsa igiene, crescita forzata (vedi i casi già citati dei polli alla diossina); sapete cosa rispondono gli ispettori a simili accuse? Che se il regolamento fosse più severo non resterebbe aperta una sola ditta di confezione di carne...trovate ancora succulenta quella bistecca?

    Molte delle nostre esigenze non sono naturali, ma ci vengono indotte sin dalla nascita.
    Ma abbiamo davvero bisogno di carne? No! Spesso si dice che il vegetariano sia un individuo pallido e privo di energia: ma guardate i grandi animali vegetariani, come l'elefante ad esempio: vi sembra deboluccio e privo di energie? E non venitemi a dire che ha un apparato digerente diverso: siamo più simili a lui che al leone. Infatti nella digestione le proteine vengono trasformate in aminoacidi, dei quali quelli essenziali si trovano tranquillamente nel mondo vegetale (fagioli, grano, noci, lenticchie, arachidi ecc.) e nei latticini. Nel mondo occidentale si supera abbondantemente la quantità di proteine assunte (in base alla quantità suggerita dall'OMS Organizzazione Mondiale della Sanità) e queste diventano pericolose scorie per i nostri reni, quindi dannose oltre che inutili, mentre la fonte primaria della nostra energia è costituita dai carboidrati. I vegetariani attenti all'equilibrio della loro alimentazione (cosa che dovrebbero fare tutti) sono potenti e più lucidi dei carnivori: basti pensare al caso di alcuni atleti vegetariani dal fisico possente e dalle ottime prestazioni. Quindi chi ci ha fatto credere che abbiamo bisogno di carne e perché?

    Vi racconto una cosa personale. Mio padre è un bell'uomo grande e grosso. E' alto un metro e ottanta e da giovane per motivi di lavoro ha sviluppato una possente massa muscolare che ha conservato quasi intatta ancora oggi. Mi racconta spesso che durante la sua infanzia (è nato poco prima della guerra) e la sua giovinezza non si mangiava quasi mai carne, ma moltissima verdura e legumi. Una volta una sua sorellina era molto malata; il medico accorso a visitarla ordinò ai genitori di comprarle una grossa bistecca per rimetterla in sesto. La carne veniva cioè considerata un bene di lusso riservato alle grandi feste religiose e alla malattia e questo lo faceva credere alla povera gente il medico più ignorante di loro, il prete al quale non mancava mai un pezzo di carne a pranzo o a cena e che andava in giro ad ammonire i genitori di non far studiare i figli, altrimenti poi non avrebbero più lavorato e oltrepassando la cultura dei genitori sarebbero diventati ribelli, lo faceva credere il datore di lavoro, che allora ancora si chiamava "padrone", con la sua tavola imbandita. La fine della guerra, l'avvento del consumo di massa e finalmente di una certa omogeneità sociale, hanno portato a un'estremizzazione di antiche convinzioni, di desideri frustrati e alle industrie si è aperto un enorme mercato, per cui tali convinzioni andavano assolutamente alimentate. Ma mio padre è cresciuto benissimo mangiando carne tre volte all'anno e dalle sue vecchie foto si vede un bellissimo ventenne dalle spalle larghe e dal volto colorito, la forza e la salute personificate.

    Eppure anche mio padre è rimasto vittima dell'inganno sociale, della mentalità fascista nella quale è cresciuto (che eppure ha aborrito con tutte le sue forze), dell'uomo duro e insensibile, quello che non deve chiedere mai e che non si commuove. Mio padre ama la natura e gli animali con un'intensità e una sensibilità delle quali neanche lui è consapevole, eppure se ne vergogna e finge di non avere pietà del loro dolore; quando gli dico che non voglio mangiare carne e che anche lui non dovrebbe, mi dice che sono ridicola, che rischio la salute e che bisogna accettare la natura. Ma questa non è la natura, non è naturale uccidere gli altri esseri senzienti, non è naturale specie in queste condizioni di sfruttamento degli animali e di noncuranza della salute pubblica. Eppure, se io la penso così e se cerco di divulgare l'amore e il rispetto per la natura e per gli animali, lo devo proprio a mio padre e a quell'amore che, nonostante i tentativi di sopprimerlo, è vivo e intatto dentro di sé; lo devo al suo comportamento che contraddice le sue parole, lo devo al modo che ha di accarezzare il cane e di giocare con lui, a tutti i trovatelli che ha accolto ed accudito nonostante il suo borbottare, alla sua capacità di osservazione e alla sua curiosità per le scienze naturali, alla passione con la quale coltiva le sue piantine, alla sua volontà di curarsi con gli infusi naturali che ricava dalle erbe selvatiche, al suo rifiuto degli sprechi e del consumismo. Capite fino a che punto arriva l'inganno? Al punto che si nega la validità della stessa nostra esperienza: nonostante sappiamo che si può vivere e vivere bene senza carne, siamo indotti a cibarcene per una consuetudine inconsapevole.

    ti basta ?

    ciao
  8. #8
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    WOW!! Bastavano poche righe, non un tale poema! Non mi sembra che i nostri antenati non si cibassero di carne; non essendo ancora stati sviluppati metodi moderni (?) di allevamento gli animali destinati alla macellazione (pecore, maiali, manzi, polli e quant'altro) crescevano secondo il giusto tempo. Gli indiani d'america cacciavano il bufalo; cos'è un'erba medicinale? No un animale che dava CARNE come sostentamento a tutta una famiglia indiana.
    Babilonesi, Egizi, Ebrei, Romani, uomini e donne della preistoria hanno consumato carne insieme ad ogni altro alimento: cereali, frutta, verdura.
    Anche il tuo papà consumava CARNE, anche se nell'arco di pochi mesi l'anno.
    Costantino B non è in linea
  9. #9
    fanta_rudy
     Guest

    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Per la precisione il pezzo riportato è tratto da un pensiero di una ragazza chiaramente animalista ed ambientalista....di cui condivido il 100 % dell'esposto aggiungendo che appunto se ci si moderasse in tutto non si arriverebbe a creare episodi come quello della scuola.
  10. #10
     Colonnello
     
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    Re: Si uccide per insegnare ...a scuola

    Ma i bambini di quella scuola (parlo della maggioranza) come ha reagito all'esperienza?
    Costantino B non è in linea

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