Come ti ho detto, io ritengo che vi sia più di una situazione che giustifica questo genere di azione, però si tratta di valutazioni di tipo strategico non tanto facilmente riassumibili in uno schema. Banalmente, se ritenessi che il mio aversario potrebbe considerare eccessivamente dispendioso dover costruire due triremi per pareggiare una mia situazione di vantaggio, ecco che un attacco 3 contro 2 potrebbe anche valere la pena di essere eseguito.ALESSANDRO- ha scritto:
Stiamo parlando di Risiko, la fortuna ha sempre un certo peso. Risiko non è un gioco di simulazione.Tu hai scritto:
“Il che può rendere ancora più logico correre un rischio. Se io riesco a creare due fronti di pressione sulle tue unità, uno terrestre e l'altro marino e riesco anche a guadagnarmi un certo vantaggio sul mare, attaccandoti con successo, al tuo prossimo turno ti costringerò a dover scegliere dove andare a mettere i tuori rinforzi.”
Rispondo:
Quindi ritorniamo ai miei dubbi, una battaglia condotta con parità di forze è aleatoria, cioè vuol dire che affido la mia eventuale vittoria non tanto alla mia abilità strategica ma bensì alla fortuna con i dadi.
Cosa devo dirti se non ripetere quello che ho già scritto? L'esempio serve solo a spiegare una meccanica di gioco non a dare consigli su cosa sia meglio fare.Tu hai scritto:
“Tu mi chiedevi di convenire su un'affermazione che non condivido. E' evidente che tu sei libero di utilizzare tutti gli esempi che desideri per spiegare le tue argomentazioni, ma se poi mi chiedi di convenire con te sull'esattezza di queste non è detto che la risposta sia scontata.”
Rispondo:
Io mi riferivo all’esempio sul regolamento e ho asserito che anche li si vede bene l’esito nefasto di una battaglia navale.
Prima della battaglia avevo il controllo di quell’area di mare, dopo quella battaglia non più. Che ho combattuto a fare ?
Qualcuno mi dirà: avresti potuto vincere. Sì, ma che avrei ottenuto in più di quello che avevo ? Forse, che ho tolto una o due trireme al mio avversario ? Il gioco non vale la candela, perché quello che rischio di perdere è molto di più di quello che potrei ottenere.
Io ho la fortuna e il piacere di poter lavorare all'elaborazione e allo sviluppo di uno dei giochi più famosi al mondo, ma non ho la fortuna di essere l'autore della prima edizione. Ho quindi l'obbligo, essenso un professionista, di seguire una linea di sviluppo che sia in armonia con il titolo originale.E’ vero, ma io una leggera punta d’ironia ce l’avevo messa perché non credo che tu hai creato un gioco così articolato per far divertire la gente ai dadi, che, per carità, è libera di farlo con loro sommo piacere, ma a questo punto possono comprarli ad un tabaccaio un set di dadi.
Forse che i dadi non bastano e piacciono pure i pupazzetti di plastica colorata.
Scherzi a parte posso capire, o cercare di capire, i limiti che possono aver imposto alla tua creatività e inventiva; il gioco va venduto e deve piacere, a chi e per quale motivo conta meno.
Solo che io restringevo il discorso ad una logica di strategia, tralasciando altri aspetti.
Questo forum rappresenta il luogo di incontro di un'elite di giocatori. I sondaggi fatti qui contano fino ad un certo punto.Tutte le innovazioni, suggerite dagli altri partecipanti a questa discussione, giuste o sbagliate che siano, hanno lo scopo di favorire e giustificare la battaglia fra trireme, ergo: chi gioca per vincere, la battaglia fra trireme di fatto non la intraprende.
Vogliamo fare un sondaggio su questo punto?