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Discussione: Valentino Rossi nel mirino del fisco.
  1. #1
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    Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Il campione risiede dal 2000 in Gran Bretagna, e ha costituito varie società alle quali vengono intestate le entrate
    per le sponsorizzazioni. Ma per l'Agenzia delle Entrate ha ancora in Italia la sede principale di affari e interessi

    "Evasione per 60 milioni di euro"

    In base alla normativa, rischia una multa fino a 240 milioni, e sanzioni penali
    Il padre del motociclista: "Io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia mio figlio"



    ROMA - Valentino Rossi ha evaso il fisco per 60 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004. La notizia è stata data dall'agenzia AdnKronos, secondo la quale il centauro, del quale in questi giorni si parla in particolare per la love story con Elisabetta Canalis, ha ricevuto un accertamento milionario dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia delle Entrate. E dato l'importo molto elevato scatterà, con tutta probabilità, una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione.

    Rossi ha comunicato al fisco di aver trasferito la propria residenza in Gran Bretagna il 15 marzo del 2000. La ricostruzione effettuata sulla base delle indagini condotte dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia, in collaborazione con la direzione regionale delle Marche e la Direzione centrale accertamento, avrebbe certificato che Rossi in questi anni, e più precisamente dal 6 aprile 2000, ha presentato le dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato. Per esempio, nel modello '730' del 2002 avrebbe dichiarato, attesta l'agenzia Ansa, solo 500 euro da fabbricati. Eppure secondo la classifica annuale di Forbes Rossi è tra gli sportivi più pagati: nel 2006 'valeva' 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising.

    Il trasferimento fittizio per l'Agenzia delle Entrate in Gran Bretagna gli ha permesso di usufruire del regime dei 'resident but not domicilied' che consente al contribuente di dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra. In questi anni, quindi, Rossi avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola, cioè quasi nulla. Scomparse, invece, le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha, la società per cui corre.

    In effetti Rossi si era premunito, i suoi consulenti fiscali avevano costituito una seria di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle sponsorizzazioni. Tuttavia l'Agenzia delle entrate, secondo l'AdnKronos, è riuscita a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla nascita di società a cui sono intestati i vari contratti degli sponsor con sedi di volta in volta a Dublino, Londra o altri paesi. E la lista degli sponsor è molto lunga: si va dalla Telecom Italia alla birra Peroni, dalla Atladis alla Dainese.

    Dalla ricostruzione dell'Agenzia delle entrate sarebbe emerso che, oltre ad avere in Italia la sede principale degli affari e interessi economici, Rossi ha mantenuto un solido legame "di natura sociale e familiare" con il suo Paese, e quindi deve pagare le tasse. La mattina dello scorso 3 agosto i funzionari dell'Agenzia delle entrate hanno notificato a Rossi, nei pressi della sua abitazione di Tavullia (Pesaro Urbino) l'accertamento per il quinquennio, suddiviso per anno d'imposta.

    Al momento nessun commento dal campione, mentre il padre Graziano, contattato dal sito della Gazzetta dello Sport, ha replicato: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".

    L'evasione per 60 milioni, in base alla normativa fiscale, può tradursi in una multa che può variare da due a quattro volte l'imposta evasa, quindi fino a 240 milioni. Tuttavia se invece Rossi decidesse di pagare entro 30 giorni, potrebbe ottenere sostanziose riduzioni. Ha naturalmente anche la possibilità di fare ricorso. Ma può incorrere anche in sanzioni di tipo penale, previste in tutti i casi nei quali la somma evasa ecceda i 75.000 euro.

    Il sito Contribuenti.it, che fa capo a un'associazione non profit che si occupa dei diritti dei contribuenti, ricorda che Valentino Rossi si aggiunge a una lunga lista di sportivi accusati di aver evaso il fisco: tra questi Diego Armando Maradona, con oltre 30 milioni di euro, Loris Capirossi con 9 milioni, Alberto Tomba, Max Biaggi, il tennista Andrea Gaudenzi, il pilota Nicola Larini, Pierfrancesco Chili (moto) e il ciclista Mario Cipollini.

    (8 agosto 2007) Torna su

dariod non è in linea
  • #2
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Quote dariod ha scritto:
    Il campione risiede dal 2000 in Gran Bretagna, e ha costituito varie società alle quali vengono intestate le entrate
    per le sponsorizzazioni. Ma per l'Agenzia delle Entrate ha ancora in Italia la sede principale di affari e interessi

    "Evasione per 60 milioni di euro"

    In base alla normativa, rischia una multa fino a 240 milioni, e sanzioni penali
    Il padre del motociclista: "Io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia mio figlio"



    ROMA - Valentino Rossi ha evaso il fisco per 60 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004. La notizia è stata data dall'agenzia AdnKronos, secondo la quale il centauro, del quale in questi giorni si parla in particolare per la love story con Elisabetta Canalis, ha ricevuto un accertamento milionario dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia delle Entrate. E dato l'importo molto elevato scatterà, con tutta probabilità, una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione.

    Rossi ha comunicato al fisco di aver trasferito la propria residenza in Gran Bretagna il 15 marzo del 2000. La ricostruzione effettuata sulla base delle indagini condotte dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia, in collaborazione con la direzione regionale delle Marche e la Direzione centrale accertamento, avrebbe certificato che Rossi in questi anni, e più precisamente dal 6 aprile 2000, ha presentato le dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato. Per esempio, nel modello '730' del 2002 avrebbe dichiarato, attesta l'agenzia Ansa, solo 500 euro da fabbricati. Eppure secondo la classifica annuale di Forbes Rossi è tra gli sportivi più pagati: nel 2006 'valeva' 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising.

    Il trasferimento fittizio per l'Agenzia delle Entrate in Gran Bretagna gli ha permesso di usufruire del regime dei 'resident but not domicilied' che consente al contribuente di dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra. In questi anni, quindi, Rossi avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola, cioè quasi nulla. Scomparse, invece, le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha, la società per cui corre.

    In effetti Rossi si era premunito, i suoi consulenti fiscali avevano costituito una seria di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle sponsorizzazioni. Tuttavia l'Agenzia delle entrate, secondo l'AdnKronos, è riuscita a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla nascita di società a cui sono intestati i vari contratti degli sponsor con sedi di volta in volta a Dublino, Londra o altri paesi. E la lista degli sponsor è molto lunga: si va dalla Telecom Italia alla birra Peroni, dalla Atladis alla Dainese.

    Dalla ricostruzione dell'Agenzia delle entrate sarebbe emerso che, oltre ad avere in Italia la sede principale degli affari e interessi economici, Rossi ha mantenuto un solido legame "di natura sociale e familiare" con il suo Paese, e quindi deve pagare le tasse. La mattina dello scorso 3 agosto i funzionari dell'Agenzia delle entrate hanno notificato a Rossi, nei pressi della sua abitazione di Tavullia (Pesaro Urbino) l'accertamento per il quinquennio, suddiviso per anno d'imposta.

    Al momento nessun commento dal campione, mentre il padre Graziano, contattato dal sito della Gazzetta dello Sport, ha replicato: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".

    L'evasione per 60 milioni, in base alla normativa fiscale, può tradursi in una multa che può variare da due a quattro volte l'imposta evasa, quindi fino a 240 milioni. Tuttavia se invece Rossi decidesse di pagare entro 30 giorni, potrebbe ottenere sostanziose riduzioni. Ha naturalmente anche la possibilità di fare ricorso. Ma può incorrere anche in sanzioni di tipo penale, previste in tutti i casi nei quali la somma evasa ecceda i 75.000 euro.

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    (8 agosto 2007) Torna su
    galeraaaa
    rscano non è in linea
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Quote dariod ha scritto:
    Il campione risiede dal 2000 in Gran Bretagna, e ha costituito varie società alle quali vengono intestate le entrate
    per le sponsorizzazioni. Ma per l'Agenzia delle Entrate ha ancora in Italia la sede principale di affari e interessi

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    http://forum.egcommunity.it/attachme...id=41215&stc=1

    ROMA - Valentino Rossi ha evaso il fisco per 60 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004. La notizia è stata data dall'agenzia AdnKronos, secondo la quale il centauro, del quale in questi giorni si parla in particolare per la love story con Elisabetta Canalis, ha ricevuto un accertamento milionario dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia delle Entrate. E dato l'importo molto elevato scatterà, con tutta probabilità, una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione.

    Rossi ha comunicato al fisco di aver trasferito la propria residenza in Gran Bretagna il 15 marzo del 2000. La ricostruzione effettuata sulla base delle indagini condotte dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia, in collaborazione con la direzione regionale delle Marche e la Direzione centrale accertamento, avrebbe certificato che Rossi in questi anni, e più precisamente dal 6 aprile 2000, ha presentato le dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato. Per esempio, nel modello '730' del 2002 avrebbe dichiarato, attesta l'agenzia Ansa, solo 500 euro da fabbricati. Eppure secondo la classifica annuale di Forbes Rossi è tra gli sportivi più pagati: nel 2006 'valeva' 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising.

    Il trasferimento fittizio per l'Agenzia delle Entrate in Gran Bretagna gli ha permesso di usufruire del regime dei 'resident but not domicilied' che consente al contribuente di dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra. In questi anni, quindi, Rossi avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola, cioè quasi nulla. Scomparse, invece, le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha, la società per cui corre.

    In effetti Rossi si era premunito, i suoi consulenti fiscali avevano costituito una seria di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle sponsorizzazioni. Tuttavia l'Agenzia delle entrate, secondo l'AdnKronos, è riuscita a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla nascita di società a cui sono intestati i vari contratti degli sponsor con sedi di volta in volta a Dublino, Londra o altri paesi. E la lista degli sponsor è molto lunga: si va dalla Telecom Italia alla birra Peroni, dalla Atladis alla Dainese.

    Dalla ricostruzione dell'Agenzia delle entrate sarebbe emerso che, oltre ad avere in Italia la sede principale degli affari e interessi economici, Rossi ha mantenuto un solido legame "di natura sociale e familiare" con il suo Paese, e quindi deve pagare le tasse. La mattina dello scorso 3 agosto i funzionari dell'Agenzia delle entrate hanno notificato a Rossi, nei pressi della sua abitazione di Tavullia (Pesaro Urbino) l'accertamento per il quinquennio, suddiviso per anno d'imposta.

    Al momento nessun commento dal campione, mentre il padre Graziano, contattato dal sito della Gazzetta dello Sport, ha replicato: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".

    L'evasione per 60 milioni, in base alla normativa fiscale, può tradursi in una multa che può variare da due a quattro volte l'imposta evasa, quindi fino a 240 milioni. Tuttavia se invece Rossi decidesse di pagare entro 30 giorni, potrebbe ottenere sostanziose riduzioni. Ha naturalmente anche la possibilità di fare ricorso. Ma può incorrere anche in sanzioni di tipo penale, previste in tutti i casi nei quali la somma evasa ecceda i 75.000 euro.

    Il sito Contribuenti.it, che fa capo a un'associazione non profit che si occupa dei diritti dei contribuenti, ricorda che Valentino Rossi si aggiunge a una lunga lista di sportivi accusati di aver evaso il fisco: tra questi Diego Armando Maradona, con oltre 30 milioni di euro, Loris Capirossi con 9 milioni, Alberto Tomba, Max Biaggi, il tennista Andrea Gaudenzi, il pilota Nicola Larini, Pierfrancesco Chili (moto) e il ciclista Mario Cipollini.

    (8 agosto 2007) Torna su
    La cosa più triste di queste faccende è che il malcapitato di turno continuerà comunque ad essere il miliardario che già è e tutti i soldi che dovrà pagare al fisco se li mangeranno i nostri politici del caxxo.
    Non esprimo giudizi in merito a Valentino per evitare che mi si scagli contro l'intera community.
    kekkafolle non è in linea
  • #4
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Quote rscano ha scritto:
    galeraaaa
    condivido
    ultraman non è in linea
  • #5
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.



    Rossi si difende: "Ieri fantasma nudo, oggi evasore"
    09 08 2007



    Valentino Rossi AP"Il fisco fa giustamente il proprio mestiere, i miei consulenti stanno già esaminando la questione".

    Valentino Rossi commenta così, in una nota, l'accertamento per un'evasione fiscale di 60 milioni di euro inviatogli dall'Agenzia delle entrate.

    "Nel prendere atto delle notizie che in questi giorni mi riguardano - spiega il campione - mi stupisco non poco di quale leggerezza venga utilizzata per affrontare argomenti così diversi fra loro".

    "Ieri fantasma nudo che passeggia con la Canalis, oggi destinatario di accertamenti megagalattici, domani forse astronauta su Marte. Vivo a Londra, città straordinaria, sin dal 2000, e di questo ne è a conoscenza tutto il mondo. Naturalmente ritorno anche in Italia a trovare i miei familiari, i miei amici ed a trascorrere le vacanze".

    "Tutti sanno altresì che per sette mesi all'anno giro il mondo per lavoro. Il fisco fa giustamente il proprio mestiere ma ritengo che questo genere di questioni vada discusso nelle sedi ciò preposte".
  • dariod non è in linea
  • #6
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Quote ken follet ha scritto:
    La cosa più triste di queste faccende è che il malcapitato di turno continuerà comunque ad essere il miliardario che già è e tutti i soldi che dovrà pagare al fisco se li mangeranno i nostri politici del caxxo.
    Non esprimo giudizi in merito a Valentino per evitare che mi si scagli contro l'intera community.
    Ammetti però che in Italia l'evasione è come se te la comandassero siamo uno dei paesi nei quali si paga di più

    oggi uno non è padrone di guadagnarsi qualche milioncino di euro in pace
    Essere in te, capire se
    ciò che sono e faccio è abbastanza a rendere almeno l’idea
    dell'immensità che esistendo hai reso mia
    !

    Mines non è in linea
  • #7
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Quote dariod ha scritto:
    Il campione risiede dal 2000 in Gran Bretagna, e ha costituito varie società alle quali vengono intestate le entrate
    per le sponsorizzazioni. Ma per l'Agenzia delle Entrate ha ancora in Italia la sede principale di affari e interessi

    "Evasione per 60 milioni di euro"

    In base alla normativa, rischia una multa fino a 240 milioni, e sanzioni penali
    Il padre del motociclista: "Io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia mio figlio"



    ROMA - Valentino Rossi ha evaso il fisco per 60 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004. La notizia è stata data dall'agenzia AdnKronos, secondo la quale il centauro, del quale in questi giorni si parla in particolare per la love story con Elisabetta Canalis, ha ricevuto un accertamento milionario dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia delle Entrate. E dato l'importo molto elevato scatterà, con tutta probabilità, una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione.

    Rossi ha comunicato al fisco di aver trasferito la propria residenza in Gran Bretagna il 15 marzo del 2000. La ricostruzione effettuata sulla base delle indagini condotte dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia, in collaborazione con la direzione regionale delle Marche e la Direzione centrale accertamento, avrebbe certificato che Rossi in questi anni, e più precisamente dal 6 aprile 2000, ha presentato le dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato. Per esempio, nel modello '730' del 2002 avrebbe dichiarato, attesta l'agenzia Ansa, solo 500 euro da fabbricati. Eppure secondo la classifica annuale di Forbes Rossi è tra gli sportivi più pagati: nel 2006 'valeva' 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising.

    Il trasferimento fittizio per l'Agenzia delle Entrate in Gran Bretagna gli ha permesso di usufruire del regime dei 'resident but not domicilied' che consente al contribuente di dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra. In questi anni, quindi, Rossi avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola, cioè quasi nulla. Scomparse, invece, le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha, la società per cui corre.

    In effetti Rossi si era premunito, i suoi consulenti fiscali avevano costituito una seria di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle sponsorizzazioni. Tuttavia l'Agenzia delle entrate, secondo l'AdnKronos, è riuscita a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla nascita di società a cui sono intestati i vari contratti degli sponsor con sedi di volta in volta a Dublino, Londra o altri paesi. E la lista degli sponsor è molto lunga: si va dalla Telecom Italia alla birra Peroni, dalla Atladis alla Dainese.

    Dalla ricostruzione dell'Agenzia delle entrate sarebbe emerso che, oltre ad avere in Italia la sede principale degli affari e interessi economici, Rossi ha mantenuto un solido legame "di natura sociale e familiare" con il suo Paese, e quindi deve pagare le tasse. La mattina dello scorso 3 agosto i funzionari dell'Agenzia delle entrate hanno notificato a Rossi, nei pressi della sua abitazione di Tavullia (Pesaro Urbino) l'accertamento per il quinquennio, suddiviso per anno d'imposta.

    Al momento nessun commento dal campione, mentre il padre Graziano, contattato dal sito della Gazzetta dello Sport, ha replicato: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".

    L'evasione per 60 milioni, in base alla normativa fiscale, può tradursi in una multa che può variare da due a quattro volte l'imposta evasa, quindi fino a 240 milioni. Tuttavia se invece Rossi decidesse di pagare entro 30 giorni, potrebbe ottenere sostanziose riduzioni. Ha naturalmente anche la possibilità di fare ricorso. Ma può incorrere anche in sanzioni di tipo penale, previste in tutti i casi nei quali la somma evasa ecceda i 75.000 euro.

    Il sito Contribuenti.it, che fa capo a un'associazione non profit che si occupa dei diritti dei contribuenti, ricorda che Valentino Rossi si aggiunge a una lunga lista di sportivi accusati di aver evaso il fisco: tra questi Diego Armando Maradona, con oltre 30 milioni di euro, Loris Capirossi con 9 milioni, Alberto Tomba, Max Biaggi, il tennista Andrea Gaudenzi, il pilota Nicola Larini, Pierfrancesco Chili (moto) e il ciclista Mario Cipollini.

    (8 agosto 2007) Torna su
    sarà il primo?
    andreabas non è in linea
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    Potrei capire e giustificare uno di noi, comuni mortali, che evade il fisco di qualche centinaio d'euro per tirare a campare......ma gente come Valentino Rossi , con gli stramiliardi che ha....che evade il fisco....quando pensi che con quei soldi si potrebbe risolvere il problema della fame nel mondo.... mi fa veramente schifo.


    ciuppy non è in linea
  • #9
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.

    e io pago...che schifo
    speirs non è in linea
  • #10
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    Re: Valentino Rossi nel mirino del fisco.



    Vale pedinato per 3 anni

    Ecco tutti i retroscena

    La svolta quando il campione ha pagato l'Ici sulla prima casa che possiede a Tavullia: un'ingenuità enorme per chi aveva dichiarato la residenza a Londra. Quattro funzionari dell'Agenzia Entrate hanno contato pure i giorni sullo yacht. Il 3 agosto l'atto di notifica

    Valentino Rossi, 28 anni. Ap

    PESARO, 9 agosto 2007 -
    Gli 007 dell’Agenzia delle Entrate di Pesaro lo stavano seguendo da circa 3 anni. Si erano insospettiti quando Valentino Rossi dichiarava in tutta tranquillità di abitare dal marzo 2000 a Londra in un monolocale non più grande di 45 metri quadrati nel quale, sembra, ospitasse anche il suo manager Gibo Badioli.

    IL SOSPETTO -
    Proprio le dichiarazioni di Rossi non sono passate inosservate all’ufficio delle entrate che ha messo al lavoro 4 dei suoi uomini migliori per arrivare a dimostrare che, in realtà, la residenza londinese di Valentino fosse solo di comodo. In pratica, non aveva scelto la capitale inglese per diventare cittadino del mondo, ma per pagare meno tasse.

    L’AUTOGOL -
    Ma c’è un altro indizio che ha convinto i funzionari a proseguire nell’indagine. Qualche anno fa Rossi ha infatti pagato l’Ici sulla prima casa che possiede a Tavullia. Un’ingenuità enorme, per chi aveva scelto di dichiarare la residenza a Londra. Mancava proprio questa conferma per gli investigatori, che a quel punto hanno iniziato a marcare stretto il pilota e indagare a tutto campo. Tanto da arrivare a conoscere l’esatto importo del contratto milionario di ingaggio che Valentino aveva stipulato con la Yamaha già nel 2004, proprio nell’ultimo anno del periodo finito nel mirino degli accertamenti fiscali su Rossi, partiti nel 2000. È invece rimasta misteriosa la cifra dell’ingaggio percepito da Vale negli anni 2000-2003 quando correva con la Honda.

    SPONSOR -
    Il lavoro degli investigatori non ha riguardato solo gli ingaggi del 7 volte iridato ma si è occupato anche delle ricchissime sponsorizzazioni personali di Valentino. Un lavoro certosino, ampiamente documentato dalla notevole esposizione sui media del pilota. Filmati, articoli di giornali e riviste che hanno consentito di distinguere tra gli sponsor del team e quelli personali. E qui è iniziato tutto un lavoro parallelo per arrivare a definire il reale patrimonio di Rossi, giudicato da qualche anno uno degli sportivi più ricchi del mondo. Un patrimonio da sempre gestito da Gibo Badioli, il manager di Valentino. L’uomo sbucato dal nulla che si è ritrovato per le mani un’azienda milionaria. E a Badioli, Valentino ha sempre affidato patrimonio e fortune. Fiducia totale, fino a qualche mese fa. Nell’ultimo periodo sembra infatti che i rapporti tra i due non siano più idilliaci, tanto che Valentino avrebbe tolto la delega al manager circa la gestione del patrimonio.

    GLI APPOSTAMENTI -

    Per capire se Rossi fosse davvero residente a Londra, gli investigatori si sono più volte appostati nei pressi di Tavullia per documentare le presenze del pilota in Italia. E, stando ai bene informati, sembra che siano molte di più le giornate che Rossi passava nel paese marchigiano che a Londra. In altre occasioni, soprattutto d’estate, gli investigatori hanno invece fatto la posta al campione nel porticciolo di Gabicce Mare dove è ormeggiata la barca del pilota della Yamaha, ricevuta in comodato gratuito. Si tratta di un Pershing 50 che Valentino ha rinominato 46+4. Ebbene, gli 007 del fisco hanno anche conteggiato quanti giorni in estate, e non sono pochi, il pilota ha solcato il Mare Adriatico. Ultimamente, però, si sono mossi con molta circospezione perché sia Gabicce sia Tavullia non sono metropoli...

    LA NOTIFICA -

    Per completare il lungo lavoro di 3 anni di accertamenti, pedinamenti e indagini, la notifica del documento a Valentino è stata studiata e preparata con cura. Un accertamento fiscale, di solito, va spedito a casa ma in questo caso gli investigatori hanno scelto un’altra via. Visto che hanno ritenuto non opportuno recapitarlo a Londra, negli ultimi giorni hanno cominciato a studiare gli spostamenti di Vale. Accertato che il pilota faceva la spola tra Tavullia e Gabicce Mare, si sono appostati sia nei pressi della barca che dell’abitazione di Tavullia. Ed è proprio sulla porta di casa che venerdì scorso, in tarda mattinata, due uomini dell’Agenzia delle Entrate di Pesaro hanno consegnato di persona la lettera a Valentino. Sessanta milioni di imponibile non dichiarato.
    Maurizio Bruscolini
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      Risposte: 23
      Ultimo post: 07-01-2013, 15:27
    3. Valentino Rossi.... World Champion
      Da mark1no83 nel forum Sport
      Risposte: 13
      Ultimo post: 27-10-2009, 00:13
    4. Incidente a Valentino Rossi.
      Da dariod nel forum Sport
      Risposte: 16
      Ultimo post: 22-06-2006, 21:11
    5. Forza Valentino Rossi
      Da alex78 nel forum Sport
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      Ultimo post: 20-05-2006, 03:00

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