Capisco il tuo punto, anche se le cadenze del torneo challenge sono diverse dagli open come i raduni e le selezioni nazionali.GlobeTrotter ha scritto:
Già usare questa tattica tra stessi tesserati di un club può portare degli svantaggi che alla lunga ti danno la paga...
Giustamente, avendo buone possibilità di vittoria, decidi di eliminare un avversario forte al tuo tavolo, precludendogli la possibilità di arrivare in finale, ma devi fare attenzione a non incontrarlo più se per sbaglio è un altro tesserato potrebbe renderti il favore l'anno successivo.
Qui in chall invece si gioca tutti i mesi, e ogni torneo conta non 6/7 partite, ma 20!
Se arriva a spargersi la voce che usi come strategia quella di eliminare gli avversari o fare mondo, tutti gli altri prenderanno le precauzioni necessarie per giocare con te o ti eviteranno non tanto per antipatia, ma perchè sanno che una partita con te è ad alto rischio per il -20.
Secondo me l'eliminazione non è mai sbagliata e proprio come hai detto tu ha la sua motivazione. Stà poi a te valutarne la convenienza sia in termini di classifica che psicologica. Valutare il beneficio di eliminare uno dei pretendenti al titolo contro lo svantaggio di risultare il "sorvegliato speciale" del digital.
Poi ci sono le eliminazioni casuali, per le quali lo stesso eliminato non può avere nulla da recriminare.
Ad esempio occupare l'ultimo territorio per il risiko... avere diverse carte in mano e rimanere con pochissime armate sul campo...
Certo se la cosa è palesemente voluta come usare un tris sull'ultimo territorio ben difeso per andare a prendere tre carte, il rosikamento scatta automatico.