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Discussione: Il poker è maestro di vita
  1. #1
     Serg. Magg.
     
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    Il poker è maestro di vita

    Con questo articolo David Slansky (il più grande teorico e scrittore di poker, nonchè "buon" giocatore e inventore di giochi per casinò) mette in risalto il fatto che il poker potrebbe essere tra i giovani addirittura "maestro di vita" contro i soliti pregiudizi che danno del "diabolico" a questo gioco. Come molti su questo forum sanno anch'io sono appassionato di questo gioco, gestendo un associazione che pratica e diffonde il texas holdem nell'area vesuviana, e mi ritrovo spesso a discutere con gente che mi dice che prima o poi finirò per perdere tutte le proprietà di 4 generazioni ad andare indietro. Credo che in quest'articolo ci siano molti spunti interessanti:

    Sono in molti a sostenere che il poker è da considerarsi diverso da ogni forma di scommesse in generale. Questo è un argomento molto dibatutto in tante discussioni sulla legalizzazione di questo gioco e su argomenti affini. Molti sostengono che il poker è essenzialmente uno skill game, mentre la maggior parte dei giochi d’azzardo dipendono molto di più dal fattore “fortuna”.
    Siamo anche noi d’accordo con questa scuola di pensiero, ma d’ altro canto ciò non basta a definire tutti gli attributi che rendono il poker il gioco unico quale è. Nel poker, non basta la skill. Il poker esige che si sviluppino molte qualità che sono essenziali per prendere le giuste decisioni al tavolo, così come nella vita di tutti i giorni, quali scegliere un lavoro e sviluppare una carriera, investire del denaro, comprare una casa.




    IL POKER E’ UN OTTIMO MAESTRO.
    Una ricerca scientifica ha dimostrato che gli individui tendono a ripetere azioni rivelatesi vantaggiose e evitano invece di ripetere azioni fallimentari. Il poker ci insegna a pensare con logica e a studiare i nostri avversari mentre ci tiene alla larga dall’ignorare le probabilità matematiche e dall’agire impulsivamente. Ci sono inoltre molti altri principi che si applicano al poker.


    Sbagliando si impara.
    Successi e fallimenti fanno parte del processo evolutivo di un soggetto ( feedback ). Più veloce e chiaro è il feedback da noi sviluppato, prima impareremo a risolvere determinate situazioni, così nel poker che nella vita di tutti i giorni. Sfortunatamente, per molti aspetti non è sempre chiaro il perché di un insuccesso. Per esempio, se commettiamo un errore con un cliente importante, può succedere di non sapere la causa che ha portato al fallimento del nostro business. Al tavolo da gioco, commettere errori accade spesso e ciò rende più veloce il nostro apprendimento.

    Fino a poco tempo fa, la maggioranza dei giocatori imparava a giocare a poker sulla base dei propri errori. Negli ultimi anni, l’espansione di libri e dvd, siti web e articoli scritti da professionisti ha decisamente aiutato milioni di giocatori a velocizzare il processo di apprendimento; ciò nonostante, l’esperienza ha ancora un ruolo principale del processo evolutivo di un giocatore.
    Bisogna fare le mosse sbagliate e perdere per imparare le lezioni veramente importanti che il poker ha da insegnarci.

    Più sbagliamo, più impariamo.
    Le decisioni più importanti della nostra vita sono spesso occasionali e rare; spesso, alcune decisioni nell’arco della nostra esistenza, vengono prese una volta soltanto. Un giocatore di poker impara e prende decisioni importanti in ogni sessione e ciò accelera in modo esponenziale il processo di appredimento.

    Imparare una lezione ci serve di monito per future situazioni.
    Se gli insegnamenti derivati dal poker riguardassero solo il gioco in se per se, non avremmo scritto questo articolo. Tali insegnamenti possono essere virtualmente applicati a ogni aspetto della nostra vita. Per esempio, se siamo impazienti e non ponderiamo prima di prendere una decisione o non analizziamo le possibilità di rischio e di guadagno in ogni situazione, siamo destinati a essere dei giocatori perdenti; lo stesso vale per la vita di tutti i giorni: è naturale che commetteremo molti errori anche in campo lavorativo o nelle relazioni personali. Il poker ci insegna a controllare le nostre emozioni, sia al tavolo che lontato da esso.

    Un giovane impara generalmente prima di un adulto.
    I nemici del poker insistono spesso sul fatto che bisogna proteggere i giovani dallo sviluppare cattive abitudini, tenendoli lontani dal tavolo, ma spesso essi vietano loro di imparare lezioni di vita importanti. I giovani amano rischiare, certe volte per soldi, ma molto spesso per altre “cose” quali la scuola, il loro futuro o la loro vita.

    Molte volte commettono terribili errori e rischiano facendo cose molto stupide. Rischiano di farsi male facendo sport estremi. Spesso non usano precauzioni nei rapporti sessuali e non si curano di utilizzare sostanze stupefacenti, nonostante siano dannosissime per l’organismo. E’ impossibile prevenire i giovani dal “rischiare”.

    La vita è piena di rischi e imparare e districarsi da situazioni pericolose è una parte importante del processo di crescita di ogni individuo.
    Il poker ci insegna a pensare ai rischi e ai possibili guadagni prima di prendere una decisione. Ci educa al ragionamento. Il poker potrebbe insegnare a un giovane a pensare prima di commettere un terribile errore. Il poker può insegnare ai giovani a prendere importanti e critiche decisioni.


    IL POKER AUMENTA LA CONCENTRAZIONE ALLO STUDIO.
    Ogni individuo alla ricerca di rispetto e successo sviluppa di natura la tendenza a perfezionare le proprie qualità e a nascondere i propri difetti. Sfortunatamente, la nostra società ci impone canoni di perfezione che sono basati principalmente sull’attrazione e bellezza fisica e sulle abilità atletiche. Basta guardare le nostre celebrità: atleti prestanti e di bell’aspetto, campioni nello sport come il calcio, il basket ecc.

    Gli studenti americani ottengono in media dei risultati pessimi nei test matematici e scientifici e hanno una proprietà di linguaggio mediocre perché molti di loro considerano lo studio poco importante. Non sono più stupidi degli europei o degli asiatici o dei sud americani, ma semplicemente vengono cresciuti fin dalla nascita con la concezione che solo coloro di bell’aspetto e fisicamente preparati possono ambire al successo.

    Ancora peggio, essi imparano che studiare porta spesso molti svantaggi sociali. I loro genitori possono magari essere contenti di risultati scolastici positivi, ma i giovani temono spesso il giudizio dei propri coetanei. Coloro molto capaci a scuola vengono spesso definiti “secchioni” o “nerd”.

    Questo è un problema di tutta la nostra società. Sportivi di livello, modelle e attori vengono pagati centinaia di volte di più dei migliori scienziati, studiosi o medici.

    I giovani non sono incentivati dallo studiare la matematica, logica o psicologia, teoria della probabilità o l’analisi dei concetti rischio-guadagno o tutti quelle materie importantissime per il loro futuro, semplicemente perché non le ritengono rilevanti per la loro crescita.

    Il poker può insegnare loro il valore di questi aspetti. I “secchioni” che studiano tutti quegli aspetti matematici e psicologici che sono dietro a una partita di poker, possono ottenere successi strabilianti. Molti degli attuali campioni di poker, sono ragazzi giovanissimi dotati di talento e disciplina allo studio. Sono ricchi e credono in se stessi. Il poker non migliora solo l’approccio allo studio; esso incrementa la considerazione di noi stessi. Vincere e vincere constantemente ci rende fiduciosi delle nostre capacità. E per vincere con regolarità bisogna applicarsi e studiare molto.

    IL POKER SVILUPPA LA NOSTRA CONOSCENZA MATEMATICA.
    Gli americani sono ignoranti in quanto a matematica. I nostri studenti, rispetto agli altri paesi, ottengono dei risultati a dir poco disarmanti nei test matematici e molti di loro non provano neppure a colmare le loro lacune una volta lasciata la scuola.

    Molte persone non solo sono scandalosamente lacunose nelle materie scientifiche, ma non provano nemmeno a migliorare. Essenzialmente pensano “ A cosa serve? “
    Chi gioca a poker, sa dell’importanza della matematica. Un giocatore vincente è cosciente che dietro al gioco del poker ci sono principi matematici di estrema importanza, mentre un giocatore perdente non è al corrente dei calcoli indispensabili che ogni situazione ci presenta.
    Molti genitori che hanno visto i loro figli iniziare a giocare poker hanno esclamato increduli, “Siamo stupiti dal fatto che vuole studiare la matematica“.


    IL POKER CI INSEGNA A RAGIONARE
    Invece di pensare con raziocinio, molti di noi prendono decisioni basandosi su errate supposizioni spesso mosse da pura intuizione o conclusioni dettate da stati emotivi alterati.
    Il poker ci insegna a ragionare sulle decisioni da prendere grazie alla logica che c’è dietro ogni situazione; una partita di poker è un continuo puzzle per la nostra mente. Non sapendo le carte dei nostri avversari, ci dobbiamo affidare alla logica per avere un’idea di quello che potrebbero nascondere e dobbiamo ragionare su come utilizzare le informazioni acquisite a nostro vantaggio. Questi processi di pensiero che vengono ripetutamente applicati al tavolo verde, possono essere riutilizzati e rielaborati nelle situazioni quotidiane.

    IL POKER AUMENTA LA NOSTRA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE
    Il primo passo per risolvere un problema al tavolo da poker così come nella vita quotidiana è quello di ottenere le giuste informazioni. Senza queste informazioni, il risultato sarebbe quello di commettere continuamente errori di logica. Il poker sviluppa la nostra capacità di raccogliere informazioni utilissime a risolvere determinate situazioni e migliora la nostra concentrazione. Ogni giocatore di poker commette degli errori, anche dei più banali e il risultato è sempre lo stesso: si chiede “Come ho potuto sbagliare una cosa così ovvia?” Non c’è modo migliore per sviluppare la nostra concetrazione sugli errori fatti e imparare a non ripeterli.

    IL POKER CI RENDE PAZIENTI
    E’ risaputo che il popolo americano è un popolo impaziente, il che danneggia molti aspetti della nostra società ed esistenza. Siamo debitori di miliardi di dollari perché preferiamo comprare ciò che vogliamo su credito, invece di aspettare fino a quando abbiamo il denaro necessario per acquistare ciò che più ci piace. Le nostre aziende privilegiano i risultati sul breve termine e spesso perdiamo grosse fette di mercato in favore di competitors stranieri.
    Il poker sviluppa la nostra pazienza in modo esponenziale. Aspettare la giusta situazione, specie in tavoli molto aggressivi, ripagherà sempre. Per molti giocatori, anche professionisti di alto livello, la prima regola è sempre la stessa: “Essere pazienti.”

    IL POKER E’ MAESTRO DI DISCIPLINA
    Molti individui sono indisciplinati. Spesso molti di noi agiscono in base ai propri impulsi, anche i peggiori e i più distruttivi. La disciplina è una qualità indispensabile nel poker; senza di essa è impossibile ottenere buoni risultati. Virtualmente, tutti i più grandi campioni sono estremamente disciplinati al tavolo.
    La loro disciplina spazia in più aspetti: passano le mani che sarebbero tentati di giocare, evitano di scontrarsi contro giocatori molto più forti di loro; non si siedono ai tavoli fuori dalla loro portata. Evitano le distrazioni, anche quelle piacevoli. Non correggono gli errori dei giocatori più deboli, perché sanno che essi sono la loro fonte di guadagno. Controllano in modo accurato le proprie emozioni. Hanno il controllo delle proprie azioni e fanno quello che è necessario per guadagnare, non per buttare via i proprio soldi.
    I media hanno creato un’immagine distorta del giocatore di poker professionista. E’ ormai frequente vedere programmi di poker dove i giocatori chiacchierano e urlano in modo sconclusionato e questo sembra convincere i telespettatori che i modelli ideali del giocatore di poker siano essi. Questo è un terribile errore. I programmi televisivi mostrano questi personaggi perché riscuoto audience e dilettano il telespettatore. Ma il vero poker, quello giocato delle card room, è completamente diverso. Basta ricordare che l’espressione “Poker Faced” è riferita a quei giocatori calmi che hanno il controllo della situazione.

    IL POKER CI INSEGNA A PENSARE AL LUNGO TERMINE
    Studi di ricerca hanno dimostrato che successi o piaceri ottenuti in breve tempo hanno un impatto decisamente più accentuato sulle persone rispetto a un successo sul lungo termine. L’obesità è una piaga per il popolo americano che preferisce l’immediato piacere di mangiare più del necessario e non si cura dei problemi che un’alimentazione sbagliata può portare nel futuro.
    Nel poker, una giocata sbagliata può comunque avere successo e spesso è molto appagante, ma ogni giocatore di livello sa perfettamente che il modo per risultare vincenti al tavolo da poker è quello di giocare pensando sempre al lungo termine. E’ molto semplice: giocare in termini di percentuali e positive expectation non può che portare guadagno. E’ matematica.
    C’è chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze e si consola raccontando a se stesso che tanto non ne vale la pena.
    go johnny non è in linea
  2. #2
     T. Colonnello
     
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    7.0

    Re: Il poker è maestro di vita

    adesso si fa copia/incolla da assopoker?
    Fulvio Sitzia
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    pardula non è in linea
  3. #3
     Serg. Magg.
     
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Già. Ma non so se si può dire perciò non l'ho detto... stai attento che ci spiano... dove giochi?
    go johnny non è in linea
  4. #4
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Quote go johnny ha scritto:
    Già. Ma non so se si può dire perciò non l'ho detto... stai attento che ci spiano... dove giochi?
    ...sempre pungente
    PUZZO DI NAPOLI E ME NE VANTO!!!
    ciroNa non è in linea
  5. #5
     T. Colonnello
     
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Quote go johnny ha scritto:
    Già. Ma non so se si può dire perciò non l'ho detto... stai attento che ci spiano... dove giochi?
    lavoro come dealer in un'associazione a cagliari... io NON gioco live dato che sono una pura lotteria!
    da quando è saltato fuori il texas hold'em anche quì in italia è impossibile giocare!
    tutti giocano solo ed esclusivamente per il denaro e non per il bel gioco...
    ma poi basta vedere la tabella dei blinds e dei turni che durano solo 20 minuti...

    stack 5000 e blind iniziali 10/20!

    so già che rispetto alle altre parti di italia le strutture siano molto peggio, sono stato io stesso a dire al presidente dell'associazione che il gioco era un bingo!
    ha avuto il buon senso di seguire il mio consiglio ma purtroppo non son riuscito a fare di più!

    pensa che prima si giocava con 3000 chips, blinds 25/50 e turni da 12 minuti...


    io gioco ogni tanto online sulla più nota PR esistente... avrai sicuramente capito quale!
    pardula non è in linea
  6. #6
     Serg. Magg.
     
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Beh stack di 5000 con i livelli di bui ogni 20 minuti non sono mica lotterie... anzi credo sia un buon compromesso... se poi vuoi stare a giocare fino a mezzogiorno del giorno dopo è un altro paio di maniche, ma credo che per tornei di una sola serata sia un'ottima struttura. C'è di peggio in giro, molto peggio.
    go johnny non è in linea
  7. #7
     Serg. Magg.
     
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Quote pardula ha scritto:
    lavoro come dealer in un'associazione a cagliari... io NON gioco live dato che sono una pura lotteria!
    da quando è saltato fuori il texas hold'em anche quì in italia è impossibile giocare!
    tutti giocano solo ed esclusivamente per il denaro e non per il bel gioco...
    ma poi basta vedere la tabella dei blinds e dei turni che durano solo 20 minuti...

    stack 5000 e blind iniziali 10/20!

    so già che rispetto alle altre parti di italia le strutture siano molto peggio, sono stato io stesso a dire al presidente dell'associazione che il gioco era un bingo!
    ha avuto il buon senso di seguire il mio consiglio ma purtroppo non son riuscito a fare di più!

    pensa che prima si giocava con 3000 chips, blinds 25/50 e turni da 12 minuti...


    io gioco ogni tanto online sulla più nota PR esistente... avrai sicuramente capito quale!
    PS anch'io ci gioco, in quali stanze?
    go johnny non è in linea
  8. #8
     T. Colonnello
     
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Quote go johnny ha scritto:
    PS anch'io ci gioco, in quali stanze?
    prevalentemente sit&go da 180 giocatori e tornei multitavolo


    comunque si... per tornei da una sera va bene, anche se quando arrivano i blinds 400/800 e l'average è sugli 8.000 diventa lotteria eccome!

    si può giocare fino ai blind 75/150... poi è uno schifo allucinante


    tra amici anche tornei con tavolo singolo minimo 10.000 chips con turni da 30 minuti e blind iniziale 25/25

    a noi piace il gioco, non il premio!


    tornei da 8 ore con una pizza in palio per i primi 3!
    pardula non è in linea
  9. #9
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    8.7

    Re: Il poker è maestro di vita

    nooooooooooooooooooooooooo anche qua!!!!! a Pistoia è scoppiata la POKER texas hold'em mania...

    ALL INNNNNNNNNN ovunque...

    provate un po' a chiedere a Ghigo e Strakkino...
    "Una donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti" (Seneca)
    selvaggia non è in linea
  10. #10
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    Re: Il poker è maestro di vita

    Quote selvaggia ha scritto:
    ...provate un po' a chiedere a Ghigo e kaStrakkino...
    Io glielo chiederei pure se si degnassero a venire a salutarci...
    La felicità è come una farfalla: se l'insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te.
    chakazulu non è in linea

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