..8 anni dalla caduta del volo Oceanic 815 sull'isola ..
Vi segnalo un articolo molto interessante e denso di ricordi, in questa giornata Lostalgica. ItasaBlog
..8 anni dalla caduta del volo Oceanic 815 sull'isola ..
Vi segnalo un articolo molto interessante e denso di ricordi, in questa giornata Lostalgica. ItasaBlog
La musica, come il sale, conserva meglio
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erri de luca
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-sono una input non sono una barra non tentarmi non sono una barra-
..E stavolta invece il 22 Settembre sono 10 anni
Io per quel giorno a casa mia sto già organizzando un party con visione di alcuni selezionati episodi
Resta incredibile come un decennio dopo sia tutto così maledettamente ancora attuale..
Lost ha modificato il nostro immaginario, come solo riescono a fare certe brillanti forme di narrativa sul fantastico e sul mistero.
In questo link c'è un' interessante intervista a Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore di serie televisive.
[...]
*Perché proprio il fantastico e il mistero?
Queste sono forme di narrativa che ti dicono che il mondo sembra essere in un modo, ma che in realtà potrebbe essere molto diverso e che magari quel che tu credi essere la realtà è un’altra invenzione, una finzione. È una cosa che mi affascinava.
Un autore come Dick mi ha formato moltissimo da questo punto di vista, per la sua versione paranoica dell’universo. Gli stessi gialli, che ti dicono che tutto ciò che sembra all’apparenza semplice invece è complesso.
Tutte queste storie fantastiche e questi misteri mi hanno influenzato in un modo che è andato anche molto al di là della letteratura. Perché le storie di questo tipo ti danno le basi per costruire un pensiero critico molto forte, per farti continuamente delle domande. Ti dicono che è così, ma sarà davvero così?0
Intendiamoci, non sto parlando di complottismo. Io non credo affatto a scie chimiche e via dicendo, però ogni volta che qualcuno vuole vendermi una verità rivelata da prendere così com’è, io mi pongo sempre delle domande. Sono fatto così, non ci credo mai, metto in dubbio i capi, non sono mai stato uno che riesce a seguire i leader.
*Negli ultimi dieci anni le serie televisive, in particolare quelle statunitensi, sono diventate il prodotto di punta della produzione televisiva internazionale. Da scrittore di narrativa di genere che nello stesso tempo sceneggia per la televisione, qual è il tuo rapporto con questo tipo di prodotti? E perché stanno avendo così tanto successo?
Da spettatore mi sono riavvicinato alle serie tv intorno alla metà degli anni Novanta, grazie a una serie che si chiamava Buffy l’ammazza vampiri, una serie che per me ha segnato il momento di ripartenza e di rinnovamento del genere.
Sostanzialmente si tratta della storia di una ragazza che dà la caccia ai mostri e che ogni puntata si ritrova a dover combattere il cattivo di turno. E fin qui, tutto normale. La grande novità, quella che determina il passo in avanti rispetto ai prodotti che si erano avuti fino a quel momento è stata che, trasversali agli episodi, orizzontali alla trama, c’erano altre trame, altri livelli del racconto: una trama sentimentale, per esempio, o la risoluzione di un mistero che si risolveva solo alla fine dell’intera stagione.
C’era una continuità necessaria tra episodi e stagioni: la stagione seguente riprendeva da dove era finita la prima, tutti si ricordavano quello che era avvenuto nelle puntate precedenti, come di quelle dell’anno prima e così via.
Se spariva un personaggio era perché era morto — poteva anche resuscitare, ma era morto — e tu dovevi ricordarti non soltanto il percorso orizzontale della trama mistery, ma anche di tutte le altre.
E venne fuori che il pubblico ci riusciva, riusciva a concentrarsi e a seguire perché era un pubblico specializzato e fidelizzato, che capiva e seguiva tutto.
*Che effetto ha avuto questo rinnovamento?
Da quel momento i prodotti seriali per la televisione non potevano più essere gli stessi e, infatti, con il passare degli anni, abbiamo assistito a una evoluzione sostanziale della complessità di questi prodotti narrativi che ci ha portato fino a prodotti come Lost, True Detective o Breaking Bad.
Chiaramente, anche se questa tendenza è nata nel contesto della televisione via cavo, poi si è espansa al resto, è entrata nell’immaginario, l’ha modificato, ha prolungato la propria strada superando il media televisivo.
Perché c’è un altro aspetto molto interessante: ciò che si produce per la televisione, che chiaramente è influenzato dalla tradizione della narrativa scritta, allo stesso tempo ha cominciato a influenzarla.
*Mi fai un esempio?
Prendiamo Lost, una serie culto che per me è figlia de L’isola misteriosa di Jules Verne, ma anche de L’isola del tesoro, di Robinson Crusoe, ovvero delle isole-mondo entro le quali succedono cose strane, ogni tanto incomprensibili. Bene, si potrebbe dire che l’archetipo è quello dell’isola di Circe dell’Odissea.
Si tratta di un archetipo che viene sviluppato dall’epica e che ha continuato a vivere nella letteratura diventando sempre più complesso, entra nell’immaginario del cinema — penso a L’isola del tempo che si è fermato (credo si intitolasse così) o l’isola del film Matango il mostro del giapponese Ishirō Honda — insomma, il luogo dove tutto può accadere.
Questa dinamica è stata poi ripresa di nuovo dai romanzi, di fantascienza o meno, e poi è tornata ancora una volta — chiaramente ancora più complessa — in televisione, con Lost, per l’appunto, che riprende tutte queste influenze.
La cosa affascinante è che il ciclo non finisce, continua e ritorna alla letteratura con prodotti come Gone, che è una serie di libri in cui i ragazzi si svegliano e tutti gli adulti sono scomparsi e tu devi risolvere il mistero, ma non lo si scopre alla fine del primo romanzo, continua a dipanarsi. Oppure Maze, una serie di libri in cui dei ragazzi senza memoria si ritrovano in un’isola dove esiste un enorme labirinto, una serie da cui poi è stato tratto un film e questo film probabilmente modificherà l’immaginario di un altro pezzo di generazione che a sua volta, magari, la riscriverà in altri libri.
Insomma, c’è una continuità totale tra le forme narrative, tra i romanzi, i fumetti, le serie tv, il cinema, i videogiochi. Tutto si tiene.
Strano se penso a Lost ..l'unica scena che ricordo e che mi è rimasta bene è impressa è quella nella puntata The Constant
Yippee Ki Yay Motherfucker
Coloro che non sono del tutto consapevoli dei danni derivanti dall'applicazione delle strategie non possono essere neppure consapevoli dei vantaggi derivanti dalla loro applicazione.
Sun Tzu