fortitudo ha scritto:
5 Volteeeeeeeeeeeeee???? Tu non stai bene. Neanche con i film di Moana Pozzi e Cicciolina sono arrivato a tanto
fortitudo ha scritto:
5 Volteeeeeeeeeeeeee???? Tu non stai bene. Neanche con i film di Moana Pozzi e Cicciolina sono arrivato a tanto
Marc Marquez è una ME.RD.A
Non ti farò cambiare idea ma sono un po' sorpreso leggendoti perchè la violenza gratuita è esattamente la "trama" del film.nutella ha scritto:
Il titolo originale è "No country for old men" e la traduzione letterale che ne è stata fatta non coglie il punto. In effetti il senso del titolo è "Non è (più) un paese per gli uomini vecchio stampo", ovvero per coloro che nel bene o nel male avevano dei principi e le cui azioni (anche le più atroci) non cedevano mai al superfluo o gratuito ma perseguivano un fine immediato ed erano comunque proporzionali allo scopo.
Difatto, il perno attorno a cui ruota tutta la vicenda è appunto lo sceriffo, un uomo d'altri tempi già pronto per la pensione. Allo spettatore viene offerto un quadro completo degli eventi; uno spettacolo crudo, esagerato quanto rapido e morbosamente attraente, quasi affascinante, nella sua gratuità (la prova di Bardem è stata semplicemente fenomenale). Lo sceriffo, al contrario, si trova catapultato all'improvviso in una serie di eventi di cui, grazie all'esperienza, comprende perfettamente la dinamica ma non trova una spiegazione razionale negli atti. Mi spiego meglio. Se ci fai caso, lo sceriffo non parla praticamente mai di cosa è accaduto e della sua ricostruzione mentale (lo spettatore è già informato degli eventi); sono sempre le sue azioni che ti permettono di ripercorrere i suoi pensieri interni (per es. quando ricerca e poi trova quei dettagli che confermano il suo ragionamento silenzioso). Le sue riflessioni a voce alta, viceversa, riflettono il suo smarrimento; sono la sua risposta alle domande "perchè ha agito in quel modo?" e soprattutto ""con chi ho a che fare?". Sono proprio le sue battute che forniscono un senso al film o, se preferisci, che riflettono il tuo stato d'animo verso tanta crudeltà e amoralità.
Durante l'indagine, lo sceriffo (gradualmente) realizza quanto è cambiato il suo paese e realizza altresì che non gli appartiene più.
Qualcuno (mi pare Bento) ha tracciato un parallelo azzeccatissimo con un altro capolavoro dei fratelli Cohen, Fargo. Dal punto di vista narrativo i due film sono identici. Ma mentre in Fargo c'è un lieto fine, in "No country for old men" il buono fallisce, ed è proprio con gli occhi di Tommy Lee Jones (mentre vede sfrecciare via il commando che un attimo prima ha fatto fuori l'unico scopo della sua ricerca) che io avrei terminato il film.
Saluti, Adriano
"La democrazia nel caso del frigo non esiste" - bicio18000
"I've learned that life is like a roll of toilet paper. The closer it gets to the end, the faster it goes" - Andy Rooney
Interessante critica...ma permane il senso di vuoto in qualcosa, per me, privo di contenuti...come se si volesse coprire con la violenza le falle del plot lasciate dalla sceneggiatura...vonnegut ha scritto:
Una cosa che per esempio non ho capito: il protagonista "buono" muore trucidato da non si sa chi, non si sa come, lontano dall'occhio della telecamera. Non mi aspettavo un lieto fine, ma speravo si desse una giusta importanza ai personaggi, invece mi sono trovata di fonte ad un libro in cui, nel mezzo, fossero state strappate le pagine.
Ma no!nutella ha scritto:
Nutella, non tutti film sono lineari e partono da A per arrivare a B o (peggio ancora) non tutti i film sono lineari e hanno dialoghi cadenzati e improbabili in situazioni improbabili in cui il personaggio riassume per lo spettatore la trama e spiega goffamente il senso degli accadimenti perchè il regista è un'incapace (o forse perchè si rivolge ad un pubblico da soap operas).
Per fortuna, ci sono anche registi che enfatizzano l'immagine, i dialoghi e la recitazione per trasmettere una sensazione...coinvolgendo attivamente lo spettatore. In realtà, quello che ho cercato di dirti nel post precedente è che se hai provato sgomento e un senso di vuoto, allora hai colto il senso più profondo del messaggio dei Cohen.
Ho sentito gente commentare esclusivamente quanto fika era la scena della monetina o l'arma usata dal killer. Questi, probabilmente non hanno affatto colto il messaggio ne hanno apprezzato la magnifica e stupefacente pignoleria delle riprese e dei dialoghi dei fratelli Cohen.
Credo che, inconsciamente, tu abbia colto di più di quanto non creda.
BTW, se vuoi vedere un film dei Cohen con una trama avvincente del tipo A-->B ti consiglio "Crocevia della morte".
Il "buono" a cui mi riferivo non era certo il fesso che ha tentato di fregare un cartello della droga!nutella ha scritto:
Il "buono" era sempre riferito allo sceriffo che ha tentato invano di salvarlo. Difatti, scomparso lo scopo dell'indagine, IMHO il film doveva terminare. Credo che si siano innamorati del personaggio di Bardem per avere aggiunto l'inutile sequenza finale.
I personaggi e gli accadimenti sono strumentali al messaggio e non viceversa. Chiaro ora?
Credo che tu abbia ragione, allora diciamo semplicemente che non amo i film non lineari, atti a creare semplice scompiglio nell'animo del cinespettatore...ok?vonnegut ha scritto:
Perchè a me quel film non ha fatto riflettere...la mia speranza quando vado al cinema e di avere sempre qualcosa su cui ragionare...oppure finire il pacco di Kleenex che porto sempre con me in borsa
Se poi le 2 cose avvengono in contemporanea tanto meglio!
Col "buono" io non mi riferivo allo sceriffo...ma a quel pirla che trova la valigetta piena di sghei e cerca di tenersela in tutti i modi (ammetterai che risulta comunque più simpatico del Bardem! )
ps: in effetti il finale è stata proprio la scena più inutile di tutto il film...come se 1 osso fuori posto ci stesse come la ciliegina sulla torta!
Esatto,la trama conta poco niente affinchè un film sia bello;potrei copiaincollarti le trame di film che hanno vinto valanghe di oscar senza dirti il titolo e chiunque le troverebbe pallosissime,al contrario potrei copiaincollare trame interessantissime di film ciofeche inguardabili;nutella ha scritto:
la belelzza di un film dipende soprattutto dal copione,dagli attori,dai dialoghi,dal ritmo, e naturalmente da un complesso di tante cose;
quando dico che è normale che una femmina non apprezzi certi film non faccio della facile ironia;è abbastanza naturale che le donne non amino certi generi,tantè che io,che sono un divoratore accanito e appassionatissimo di Scorsese e Sergio Leone,ho sempre ricevuto valanghe di improperi per i mafia-movie con De Niro,Pesci ecc..e per gli spaghetti western che proponevo alle amiche;li trovano pallosissimi,c'è poco da fare:per voi infatti ci sono el commediuole amorose,una ragazza al college,una principessa a manhattan o qualche polpettone tipo quello di Ozpetek con la Mezzogiorno
''Non è un paese per vecchi'' è esattamente il contrario di un film banale tutto ''estetica della violenza'';
nessun film dei fratelli Coed è banale,c'è sempre un'allegoria,e l'allegoria di questo film consiste proprio nel soffermarsi a cogliere l'umanità al di là della violenza,e questa umanità è impersonificata dal vecchio sceriffo.
bento81 ha scritto:
Ma tu non proponevi alle amiche il "Cotechino western" ?
Come ho premesso, non sono qua per farti cambiare idea. I gusti sono gusti; se non apprezzi questo genere di film non implica che tu non sappia apprezzare il buon cinema.nutella ha scritto:
nutella ha scritto:
Mi hai fatto venire un dialogo di altri tempi che mi raccontò mia madre. Una volta mia nonna incontrò un'amica che tornava dal cinema e chiese:"Cossa ti xè andà a veder?" ("Cosa sei andata a vedere?")"
E Lei:"Un film co Spinsi&Strensi" ("Un film con Spingi&Stringi" ovvero Spencer Tracy ).
E mia nonna:"Come gerio?" ("Com'era?").
E l'amica con aria soddisfatta:"Go pianto taaaanto" ("Ho pianto tantissimo")
Fine.
Il finale del film è il sogno che lo sceriffo, oramai in pensione, racconta alla moglie.nutella ha scritto:
Il senso logico del film è il CASO. Tutto inizia per caso e tutto finisce per caso.
Un cacciatore trova dei soldi, i suoi senzi di colpa lo portano nel luogo dell'incidente per portare dell'acqua al tipo che lui pensa sia ancora vivo. Il cacciatore vede arrivare i messicani e scappa. Il cattivo trova la geep del cacciatore ed inizia a dargli la caccia.
Lo sceriffo all'inizio del film ti dice già come andrà a finire dicendo che è proprio una brutta storia.
Il cattivo, dopo aver ucciso la moglie del cacciatore, per caso viene investito da una macchina e due bambini lo soccorrono prestandogli una camicia.
La morale è che non si dovrebbe mai rubare o ficcare il naso negli affari altrui altrimenti le conseguenza potrebbero essere atroci.
Un'altra morale che credo sia importante è che se un carnefice non viene punito dalla giustizia sarà il Caso o la giustizia divina a farlo per te.
Il film a me è piaciuto molto e io l'ho interpretato così.
Non dirlo a bento: potrebbe dubitare del tuo "esseer donna"...lafata27 ha scritto:
ps: a mio avviso non ha senso cercare la morale (un qualche insegnamento) in un film in cui la brutalità spietata regna sovrana e resta impunita.
E' per questo che ho percepito la pellicola come "fine a sè stessa".
Oggi pensavo ad un paragone con l'arte: un quadro astratto potrà suscitare delle emozioni ad alcuni o il nulla ai più.
Ovviamente un buon critico d'arte potrà spiegarmi cosa si cela dietro quella macchia a forma di zoccolo di gnu o quella riga spezzata mista: questi accorgimenti faranno sì che io guardi il quadro con altri occhi, scervellandomi sul significato criptato dell'artista, ma parliamoci chiaro: se non mi piace non mi piace!
Ovviamente ringrazio infinitamente vonnegut per i suoi interventi e per lo scorcio di vita vissuta di sua nonna......ecco se io rispondo così significa che il film mi è piaciuto!