Ma non si era detto che la Spagna era uno dei posti più democratici e aperti mentalmente d'Europa?
Il film del regista Christian Molina nelle sale in spagna da venerdì
Il Comune: «Non è specificato che la pellicola non è raccomandata ai minori di 13 anni». Il regista: «Censura»
MADRID - Il titolo non lascia molto spazio alla fantasia sul contenuto: Diario di una ninfomane. Il cartellone pubblicitario, ancora meno: una gigantografia in bianco e nero di una giovane donna che s’infila una mano negli slip di pizzo. I madrileni vedranno forse il film del regista Christian Molina, che debutta venerdì sugli schermi spagnoli. Ma non i manifesti pubblicitari che, normalmente, annunciano le grandi prime cinematografiche sui fianchi degli autobus e sui lati di quegli antichi chioschi circolari chiamati in Spagna “marquesinas”.
«CENSURA FRANCHISTA» - L'immagine non ha passato il vaglio dell’Autocontrollo della pubblicità, con una decisione che regista e produttori non esitano a etichettare come «censura franchista», ma che il Comune di Madrid difende in nome di una dimenticanza: sui cartelloni infatti non è specificato che la pellicola «non è raccomandata ai minori di 13 anni». In compenso i cineasti non potevano sperare in una pubblicità più diffusa e capillare: l’immagine proibita, la trama del film e le relative polemiche inondano già la stampa e i siti internet di tutto il paese. Suona un po' ipocrita, quindi, la denuncia del regista che accusa l’azienda dei trasporti madrilena e il gestore delle “marquesinas”, la Cemusa, di aver penalizzato la promozione del film in città. Il manifesto sarà comunque affisso, con qualche ritocco, nelle stazioni della metropolitana. Ma non apparirà, neppure con il solo titolo, per le strade e le piazze di Madrid: «Si fosse chiamato Diario di un assassino – obietta Valèrie Tasso, autrice del libro da cui è tratto il film – non ci sarebbe stato sicuramente alcun problema».
Fonte: http://www.corriere.it