Variante Palermitana Obiettivi Complementari (V.O-C)

[fedro2001]

Ciao a tutti, sono Pietro da Palermo.
Volevo scrivere di alcune regole di gioco utilizzate a Palermo. Già a Siracusa in occasione dell'ultimo torneo, soprattutto al gruppo di Trapani e Marsala, avevo accennato qualcosa. Adesso Vi spiego meglio di cosa si tratta.

La Variante Palermitana Obiettivi - Complementari (V.O-C) è probabilmente la più innovativa e geniale regola applicata al Risiko partorita già nel 1999 insieme al gruppo di amici con cui gioco: il Grupar.
L’idea è nata studiando alcuni dati statistici relativi al 1° Torneo Grupar disputato nel 1999.
Alla fine di ogni partita, inserivo in una tabella tutti i dati che reputavo importanti per determinare l’evoluzione e l’esito dell’incontro:
• i territori con cui partiva ogni giocatore,
• quelli con cui terminava il match con il relativo numero di carri,
• la sequenza di tutti gli attacchi andati a buon fine,
• il minuto in cui era stato conquistato un continente,
• il minuto in cui era iniziato un gioco di carta,
• l’espansione di ognuno raffrontando la situazione di ouverture e quella conclusiva…
Ad ogni modo il risultato del mio studio era questo: l’esito di una partita giocata da 4 avversari di pari livello, è influenzato più dalla distribuzione iniziale di territori, in rapporto all’obiettivo da raggiungere, e dall’area di possibile espansione derivante dagli obiettivi degli avversari, piuttosto che dai dadi o dai tris o altre componenti fortuite.
Un giocatore che avesse avuto 3, 4 stati in più in obiettivo, rispetto ad un altro subito dopo la distribuzione delle carte, alla fine faceva quasi sempre più punti.
E’ ovvio poi che quanto migliore è la disposizione iniziale, tanto superiori saranno le occasioni di espandersi. Se puoi condurre un attacco da più fronti, puoi innanzitutto mascherarlo, mantenendo più stati avversari minacciati e puoi disporre di più armate per colpire.
Sentivo la necessità di equilibrare una disparità iniziale apparentemente inevitabile.

Continua...

[fedro2001]

Gli 8 obiettivi primari della 2ª o della 3ª versione di Risiko da torneo, così come i 13 della 1ª edizione, hanno tutti un valore complessivo che oscilla fra 80 e 84 punti e si estendono su una ventina di territori. Insomma ogni obiettivo rappresenta quasi la metà del mondo.

Nella Variante O-C ogni carta obiettivo, in realtà, rappresenta una coppia di obiettivi, uno complementare all’altro, contrassegnati da 2 colori differenti (rosso e grigio). Ogni giocatore dovrà conquistare gli stati appartenenti all’area in cui egli ha inizialmente meno territori, e in caso di parità per ogni gruppo (ad esempio 5 e 5 in tavoli da 4) dovrà occupare quelli di colore grigio.

Alcuni degli obiettivi impiegati fanno parte del gruppo di 8 tradizionali (1,4,6); due (0, A) sono presi dalla prima versione di Risiko da torneo (con una leggera variante per A) e l’ultimo, D, è stato inventato dal Grupar.

La scelta di questi 12 obiettivi è stata effettuata con accorgimenti precisi:
1. Non esistono due obiettivi che differiscono per meno di 5 stati ( 20% - 23% ). (Una partita in cui due giocatori debbano contendersi gli stessi territori rappresenta un vantaggio per gli altri).
2. Non esistono territori di un obiettivo che siano isolati dagli altri. (Gli stati appartengono tutti ad una “striscia” continua).
3. Ogni obiettivo comprende un numero di territori compreso fra 20 e 22 ed un valore complessivo che oscilla da 80 a 84 punti.

Continua

[fedro2001]

Ovviamente, debbono essere registrate le condizioni iniziali di una partita (ouverture), per verificare che ogni giocatore abbia effettivamente combattuto per i territori del suo obiettivo e non il complementare.
Il Grupar in genere impiega 2 mazzi di carte col dorso differente: il primo serve ad assegnare la disposizione iniziale e viene conservato da ognuno, il 2° viene utilizzato normalmente. In alternativa si può rapidamente compilare una tabella prestampata come quella di un referto arbitrale.

•Considerazioni (relative a partite in 4)

Il risultato ottenuto, applicando la Variante O-C, è straordinario!!

E’ garantita una minore disparità nella disposizione iniziale: si va da un minimo di 0 territori in obiettivo ad un massimo di 5 (a fronte di 11).

Le condizioni di ouverture prevedono, complessivamente, almeno 22 territori fuori obiettivo su 42, ma più frequentemente quasi una trentina (70%).
Questo genera situazioni concatenate che inducono ad una maggiore propensione all’attacco.

Nessun giocatore può pensare di sviluppare a lungo tattiche attendiste, soprattutto in partite in cui esiste un bonus vittoria. Anche in quelle situazioni in cui le armate abbiano valore, in termini di punti. Comunque certamente non più di quanto non sia prevedibile in partite “tradizionali”.

Chiunque abbia la fortuna di partire con 3 o più stati in uno dei continenti minori, quando non ci sono limitazioni durante la distribuzione, difficilmente lo avrà in obiettivo. Il che annulla una situazione potenziale di maggiore squilibrio iniziale.

Seppur di poco, si riduce la possibilità di avere gran parte dell’obiettivo in comune con un avversario: 2 giocatori che abbiano obiettivi simili partono con almeno (ma in genere con molti di più) 10,12 territori concentrati nel resto del mondo, un’area costituita da circa 21 stati. Questo significa che almeno la metà di tali stati saranno inizialmente occupati dai due giocatori in questione e l’altra metà, circa 10 territori, dagli atri 2. Il che è meno probabile di una distribuzione dei 21 territori più equa. Chi gioca sa, che queste situazioni possono certamente verificarsi, ma deve convenire che è certamente più difficile.

Sorge il problema che gli obiettivi non rimangono più troppo segreti.
Infatti i 12 obiettivi iniziali, che potenzialmente possiedono i nostri avversari, si riducono subito a 10, escludendo i 2 che abbiamo noi in mano, e si dimezzano a 5 in quanto da ogni coppia solo uno può essere quello valido. Si passa quindi da 1/7 della versione tradizionale, o 1/19 della versione Prestige, ad 1/5 della V.O-C. Questo difetto è però ampiamente compensato perché passa in secondo piano rispetto ai vantaggi di una partita certamente più dinamica e spettacolare e può comunque essere superato dall’inserimento di un’altra (o al massimo altre due) coppia/e di obiettivi complementari, a scapito dei limiti sulla differenza minima di stati fra gli obiettivi, che si riducono (primo criterio).

Infine la V.O-C può, ovviamente, essere considerata la base per una metodologia di punti più complessa: registrare le condizioni iniziali può consentire di premiare maggiormente i giocatori più spregiudicati; assegnando, ad esempio, 1p. per ogni terr. conquistato (e mantenuto) oppure raddoppiandone il valore. Ma questo sui punteggi è un argomento che merita un approfondimento particolare.

Aspetto le vostre repliche.

Saluto tutti

Pietro